Buon compleanno Roma!

Buon compleanno, Roma! Il 21 aprile a Roma non è una giornata come le altre: oggi viene infatti celebrato il Natale di Roma.

Secondo la leggenda, sarebbe stato il 21 Aprile del 753 a.C il giorno in cui Romolo fondò Roma. Il Natale di Roma però non ha niente a che vedere con il Natale cristiano e anzi, è una festività totalmente laica (chiamata anche Palilia) e dà anche inizio alla cronologia romana. In origine era una festa legata all’agricoltura e veniva celebrata per purificare greggi e pastori. Le cerimonie legate all’agricoltura si fusero tuttavia con i festeggiamenti che celebravano il giorno della fondazione di Roma. L’imperatore Claudio fu il primo a festeggiare tale ricorrenza. Nel 1870 divenne giorno da celebrare in tutta Italia nel 1870, dopo la breccia di Porta Pia.

Buon compleanno Roma: Il fascio di luce

Normalmente a Roma in questo giorno si tengono cortei e rievocazioni storiche, oggi purtroppo annullate per via delle restrizioni dovute al contagio. Tra le tante curiosità relative a questo giorno è però opportuno ricordare lo spettacolo legato al Pantheon.
Il 21 Aprile alle ore 12:00 all’interno del tempio situato al centro di Roma si verifica un effetto di luce molto raro. Questo effetto in effetti capita solo una volta all’anno. A mezzogiorno del 21 Aprile infatti, un fascio di luce entra dall’oculo aperto della cupola e irradia parte dell’interno fino a riempire di luce il portone d’ingresso.

Questo particolare effetto del fascio di luce è frutto di un’intuizione dell’imperatore Augusto e fu ricercato anche nell’edificazione dell’edificio originario. Il Pantheon venne edificato da Agrippa, genero di Augusto, nel 27 a.C. L’imperatore sfruttò mirabilmente questo fascio di luce quasi sovrannaturale ed entrava all’interno del tempio nel momento esatto in cui la luce inondava il portone e quindi la sua figura. Per tutti, l’imperatore era quindi una divinità. Tuttavia, la sacralità del Pantheon è data anche dal luogo dove il tempio fu fatto erigere: secondo la tradizione divulgata da Livio e Plutarco il luogo dove sorge il Pantheon è anche il luogo della sparizione di Romolo, assunto in cielo durante una tempesta e un’eclissi.

Pantheon

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La primavera nell’arte

La primavera nell’arte: il periodo in cui la natura torna a rifiorire è stato di ispirazione a molti artisti, che hanno trasmesso ai loro quadri lo stesso sentore di rinnovata speranza.

Gli alberi che si riempiono di nuove piccole foglie, api che ronzano sui fiori, giornate di sole…innegabilmente è tornata la primavera anche quest’anno. Vediamo quindi tre dei maggiori capolavori della primavera nell’arte.

La primavera nell’arte: Giovanni Boldini

Un artista che si è misurato con questo tema è Giovanni Boldini, artista ferrarese che si avvicinò al movimento dei Macchiaioli. Questa opera richiama infatti lo stile dei molti pittori che si sono innamorati della Toscana, in particolare di Firenze e dei suoi dintorni, e ne hanno fatto dei meravigliosi quadri in cui ritroviamo le nostre radici. Nella primavera di Giovanni Boldini vediamo un uomo e una donna seduti placidamente su un prato verde, illuminato da una luce forte e allegra, in compagnia di un grande cane bianco.

La Primavera di Giuseppe Arcimboldo

La Primavera di Giuseppe Arcimboldo è uno dei quattro quadri rappresentanti le quattro stagioni, dipinte dall’artista milanese intorno al 1560. Arcimboldo rappresenta una natura morta antropomorfizzata, ovvero una composizione di fiori e frutti che arrivano a comporre un volto umano. Nella tela, di cui una copia dello stesso autore è conservata oggi al Louvre, si vedono infatti fiori di diverse dimensioni e colori, su uno sfondo scuro che risalta il verde acceso delle foglie e il bianco delle margherite che formano la gorgiera.

La primavera nell’arte: Sandro Botticelli

In questo viaggio sulla primavera nell’arte è impossibile non concludere con la Primavera di Sandro Botticelli. È un quadro che ancora oggi cela parte del suo significato agli studiosi, avendo infatti più livelli di letture: mitologico, storico e filosofico. Quadro del 1478 inizialmente destinato alla villa medicea di Castello; oggi la Primavera di Botticelli fa mostra di sé agli Uffizi accanto alla Nascita di Venere. Guardare l’enorme tela è un dolce viaggio nel sentore rinascimentale della primavera. Lo sguardo si posa dolcemente sui soggetti da Zefiro alla dea dell’amore Venere e fino a Mercurio inebriato dal senso di pace e prosperità che esprimono. Andiamo quindi fuori a godere dei benefici di questa stagione e, non appena sarà possibile, torniamo anche a emozionarci davanti a questa intramontabile tela.

Primavera di Botticelli

Primavera di Botticelli

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Pasqua 2021: torna a Firenze lo scoppio del carro

Pasqua 2021: torna a Firenze lo scoppio del carro ad incendiare il sagrato antistante Santa Maria del Fiore.

La cerimonia in chiesa che lo scoppio del carro avverrà senza pubblico, alla sola presenza delle cariche pubbliche e religiose. Dopo la pausa del 2020 possiamo quindi tornare a parlare di questa importante tradizione.

L’inizio della ricorrenza

Dobbiamo l’inizio di questa ricorrenza alla famiglia Pazzi e in particolare a Pazzino de’ Pazzi che nel 1099 fu il primo ad entrare a Gerusalemme e piantare il vessillo cristiano sul punto più alto delle mura. Per questo ebbe in dono tre schegge di pietra focaia provenienti dal Santo Sepolcro. Le tre schegge sono conservate ancora oggi nella Chiesa dei SS. Apostoli, punto di partenza del corteo Pasquale. La cerimonia è rimasta prevalentemente appannaggio della famiglia Pazzi dall’inizio della ricorrenza fino al 1859, anno in cui muore l’ultimo appartenente. Da quel momento se ne occupa il Comune di Firenze.

Duomo Firenze

Duomo Firenze

Pasqua 2021: torna a Firenze lo scoppio del carro. La cerimonia

La cerimonia ha il suo punto di inizio la sera del Sabato Santo nella chiesa dei SS. Apostoli. Dopo una breve messa, il sacro cofanetto delle tre pietre viene portato in corteo fino in basilica, dove si accende un fuoco sacro che viene vegliato tutta la notte. La mattina seguente, la cerimonia ha inizio a Porta a Prato, deposito del carro. Quest’ultimo, accompagnato da una coppia di buoi bianchi, viene portato davanti al sagrato della cattedrale, dove lo raggiunge anche il corteo storico della repubblica con musici e sbandieratori.

La colombina

Il carro, lo stesso dal seicento, è unito al coro della cattedrale da un cavo teso, alla cui estremità vi è appunto la colombina. Si tratta di un impasto di gesso e cartapesta a forma di colomba, con un ramoscello di ulivo nel becco. Durante la messa, viene accesa la miccia della colombina: la scintilla arriva al carro che inizia a scoppiare, grazie ai mortaretti e fuochi d’artificio che lo rivestono. La colombina deve poi tornare in cattedrale facendo il percorso inverso e la buona riuscita di questa operazione è di buon auspicio per l’anno a venire. Non perdiamoci quindi quest’anno lo scoppio del carro e auguriamoci che il volo della colombina riesca perfettamente.

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I musei italiani durante lockdown

I musei italiani durante lockdown: cosa hanno fatto i musei in assenza dei visitatori.

Uno dei settori più colpiti dalla pandemia è senza dubbio il turismo. Nelle nostre città d’arte tutti i musei sono stati costretti a chiudere le porte e quindi a essere privati della loro linfa vitale: i visitatori. Tuttavia, molti direttori dei più importanti musei d’Italia non si sono persi d’animo e avvalendosi dell’uso di internet e dei social network si sono reinventati in attività alternative.

Il Museo Egizio di Torino

Musei e lockdown: uno dei Musei più presenti in rete è senza dubbio il Museo Egizio di Torino. Sono infatti disponibili in rete tour virtuali di alcune delle sale più importanti del museo, come quella contenente la tomba di Kha. Il direttore Christian Greco ha poi affezionato il suo pubblico a delle “Passeggiate del direttore”. Tramite queste passeggiate è possibile visitare virtualmente il museo sala dopo sala, accompagnati dalla sua autorevole spiegazione.

La Pinacoteca di Brera di Milano

Anche la Pinacoteca di Brera di Milano non ha perso tempo, ma ha provveduto a caricare online alcune delle opere custodite nelle 38 sale del museo. Ha inoltre cercato di mantenere un rapporto diretto con gli aficionados di questa galleria, invitando a mandare foto di alcuni oggetti da collezione che rendono le nostre case un museo personale. Inoltre, con l’hashtag #lacittàresiste la Pinacoteca ha invitato i cittadini di una delle città simbolo dell’immobilità dei giorni del lockdown a raccontare la loro esperienza personale dei duri mesi che ci siamo lasciati alle spalle.

Pinacoteca di Brera

Pinacoteca di Brera

I musei italiani durante lockdown, la Galleria degli Uffizi di Firenze

Anche il direttore Eike Schmidt non si è fatto attendere nella sfida dell’arte a distanza. Attraverso i canali social della galleria è stata lanciata la campagna “Uffizi Decameron”. Come i giovani nella peste del trecento, la galleria ha raccontato ogni giorno storie, opere e personaggi contenuti nelle splendide sale del palazzo, così da portare l’arte dentro le nostre case. Alcuni degli angoli più suggestivi del museo sono inoltre stati oggetto di alcune visite virtuali, così come la pubblicazione di contenuti legati a Raffaello, nella ricorrenza del cinquecentenario della sua morte.

Ecco quindi che queste esperienze ci ricordano nuovamente di una preziosissima qualità: quella che permette di non arrendersi di fronte alle difficoltà ma di resistere reinventandosi, nella speranza che cittadini e turisti possano tornare presto a rendere onore alle nostre città e ai nostri musei.
Queste esperienze “ virtuali “ fanno accrescere la voglia di visitare “realmente “ i musei. Tra poco, finalmente, i musei riapriranno e potrete prenotare la vostra visita, attraverso Italy Travels.
Può essere anche un’idea per un regalo dopo il periodo casalingo forzato. Prenotare una visita guidata con una guida professionale che illustri la storia del David di Michelangelo o la sempre affascinante Cappella Sistina a Roma.

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Giardino di Villa Borghese: 4 tesori immersi nel verde

Alla scoperta del Giardino di Villa Borghese: 4 tesori immersi nel verde

Andiamo alla scoperta del Giardino di Villa Borghese e dei suoi 4 tesori immersi nel verde. Nell’ottica di riscoprire un contatto con la natura oggi più che mai è necessario fare tesoro degli spazi verdi all’interno delle nostre città, tornare ad attraversarli. Il giardino di Villa Borghese è infatti un esempio: qui dove è bello gironzolare senza meta è anche facile perdere di vista elementi architettonici o naturali che invece è necessario considerare.

4 tesori immersi nel verde: alla scoperta del nuovo arrivato: Adonis jr

Nella Valle dei Platani, poco distante dal Bioparco, è stato piantato da pochi mesi Adonis jr. Adonis jr. è un platano nato spontaneamente da un suo gemello, un grande platano orientale chiamato appunto Adonis senior. Il giovane Adonis ha appena cinque anni e si aggiunge ad 11 alberi facenti parte di una piantagione del 1600, che in origine contava 40 esemplari.

Giardino di Villa Borghese palazzo

Giardino di Villa Borghese palazzo

 

4 tesori immersi nel verde: alla scoperta del cedro del Libano

Contrariamente ad Adonis jr, il cedro del Libano è invece un amico di vecchia data del giardino di Villa Borghese. Lo troviamo su Viale dell’Orologio, a pochi passi dalla terrazza del Pincio. Il cedro del Libano è impossibile non notarlo, visto che il tronco misura 545 centimetri di circonferenza. Leggendo il cartello ai suoi piedi ci rendiamo immediatamente conto di trovarci davanti ad una celebrità: è stato messo a dimora tra il 1852 e il 1854. Ancora oggi non dimostra gli anni che porta.

4 tesori immersi nel verde: alla scoperta dell’orologio ad acqua

Sul medesimo viale troviamo poi un raro gioiello: l’orologio ad acqua. Dobbiamo ad un frate domenicano, Giovanni Battista Embriaco, l’invenzione di questo oggetto curioso, alto due metri. Dal 6 ottobre 1873 poggia su una roccia al centro di un laghetto artificiale. Ha quattro quadranti e utilizza la sola forza idraulica per far muovere i suoi ingranaggi, sfruttando un complesso sistema di contrappesi.

4 tesori immersi nel verde: alla scoperta del palazzo di Villa Borghese

Alla fine del nostro percorso non possiamo non citare il meraviglioso palazzo che ospita il museo di Villa Borghese. La villa era proprietà di una ricca famiglia di Siena, i Borghese. Il palazzo è stato costruito all’inizio del 1600, sopra dei possedimenti della famiglia ai quali si aggiunsero altre porzioni di terreno che vennero a formare un immenso parco. Il palazzo restò di proprietà della famiglia fino ai primi del 1900 quando venne acquisito dallo Stato italiano che nel 2015 ne fece il museo che tutti oggi conosciamo, imprescindibile per gli appassionati di scultura.

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Le ultime scoperte a Pompei: scrigno inesauribile di scoperte

Le ultime scoperte a Pompei: Pompei è davvero uno scrigno inesauribile di scoperte.

Il sito archeologico di Pompei non smette di stupirci confermandosi uno scrigno inesauribile di scoperte. Da novembre scorso i continui scavi finalizzati alla manutenzione e al restauro ci hanno sorpreso con tre nuove scoperte, vediamo quali.

Le ultime scoperte a Pompei: schiavo e padrone

Nella seconda metà di novembre 2020, a Civita Giuliana, villa suburbana a nord-ovest di Pompei sono riemersi i corpi di due uomini. Gli archeologi sono riusciti a ricostruire più o meno età e posizione sociale: un uomo di circa quarant’anni, di rango elevato, come si evince dal caldo mantello di lana con il quale si proteggeva. L’altro è invece più giovane, le ossa provate dal duro lavoro denotano il suo status di schiavo.

Grazie alle conoscenze accumulate è stato possibile calcolare con precisione il momento della fuga: si tratta della prima mattinata del secondo giorno dell’eruzione, alle 9 del mattino del 25 ottobre del 79 D.C., quando dal Vesuvio uscì un fiume di magma e gas che non lasciò scampo a nessuno degli abitanti di Pompei.

Le ultime scoperte a Pompei, antica mensa

Ph. Courtsy AGI

Le ultime scoperte a Pompei: l’antica mensa

Una felice scoperta che ci racconta della vita quotidiana di Pompei è invece quella dell’antica mensa, rinvenuta a fine dicembre 2020 nella Regio V. Si tratta di un Termopolio, un luogo dove si potevano trovare bevande calde e altri generi. In questo caso il locale offriva anche diversi alimenti, conservati in giare incassate nel meraviglioso bancone dipinto. Sulla parte bassa del bancone infatti sono visibili immagini di animali, corrispondenti al contenuto della giara dietro a esse. Vediamo ad esempio due anatre germaniche e un pollo, le cui ossa sono state effettivamente rinvenute.

Le ultime scoperte a Pompei, carro nunziale

Le ultime scoperte a Pompei, carro nunziale

Il carro nuziale

Con l’inizio dell’anno 2021 Pompei continua ad essere uno scrigno inesauribile di scoperte. Di inizio gennaio è infatti la scoperta del carro da cerimonia, rinvenuto sempre a Civita Giuliana. Veniva usato per accompagnare momenti festivi della comunità. In questo caso uno sposalizio, come si è potuto capire dalle raffigurazioni di satiri e ninfe sul retro del carro. La coltre di cenere vulcanica ha mantenuto intatte tutte le strutture del carro, dalla seduta alle ruote in ferro.

Auguriamoci quindi che la scoperta della mensa e del carro siano di buon auspicio anche per noi, per una ritrovata quotidianità che possa presto portarci anche a Pompei, dove il passato non smette di essere presente.

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Visitare Milano e i suoi musei

Visitare Milano, quattro fra musei e monumenti da non perdere

Visitare Milano? Non è certo facile dare una risposta univoca a questa domanda in un solo post. Milano è una città internazionale, bella da vivere sotto tutti i punti di vita. Capitale del business e della moda, grande metropoli europea, ma visto che in questo blog ci occupiamo principalmente di visite culturali, proverò a suggerirvi quali attrazioni culturali non dovete perversi se venite a Milano con l’idea di dedicare il vostro tempo all’arte.

Il museo per eccellenza: il Cenacolo di Leonardo da Vinci

Cenacolo Vinciano

Abbastanza scontato, ma pur sempre un appuntamento imprescindibile, la visita al Cenacolo di San Maria delle Grazie, dove è possibile ammirare appunto il celeberrimo affresco di Leonardo da Vinci rappresentante l’ultima cena di Cristo con gli apostoli. Un’immagine a tutti noi nota perché iper famosa in tutto il mondo che ancora oggi scatena dibattiti accesi fra critici d’arte e amanti della materia. Visitare il cenacolo Vinciano non è facile perché è necessario procurarsi un biglietto di accesso da prenotare con largo anticipo. Se sarete fortunati, riuscirete ad acquistarlo e così visitare il capolavoro di Leonardo.
Se desiderate conoscere la disponibilità del museo e magari verificare la possibilità di effettuare un tour con guida al Cenacolo di Leonardo, contatta il numero 055-2670402.

 Il Duomo di Milano e le terrazze panoramiche

Visitare Milano si traduce automaticamente in visitare la sua inconfondibile cattedrale. Simbolo della città di Milano, il Duomo è l’emblema di Milano, il cuore del suo centro storico. Un’imponente edificio, che seppur realizzato in epoche differenti, appartiene alla corrente del gotico europeo. Il Duomo di Milano è  la chiesa più grande in Italia (la Basilica di San Pietro infatti non si trova propriamente a Roma, ma ha sede nello stato della Città del Vaticano) La cattedrale è visitabile prenotando un tour con guida. Durante il tour, se prenotato preventivamente è possibile salire fino sulle terrazze panoramiche. Qui la vista della città è di una bellezza mozzafiato, mentre la straordinaria architettura gotica con il suo impressionante intreccio di guglie davvero stupefacente. Uno spettacolo inimmaginabile!

Milano e la Pinacoteca di Brera

Pinacoteca di Brera Milano

Pinacoteca di Brera Milano

Milano non è solo il Cenacolo né solo il Bellissimo Duomo e le sue guglie, ma nascosti all’interno delle sue vie troviamo dei tesori che daranno un valore aggiunto alla visita della città. Ecco alcuni suggerimenti di visita.

Cosa vedere a Milano dunque oltre al Duomo e al Cenacolo? Una visita a Milano non può assolutamente prescindere da una visita alla Pinacoteca di Brera, istituita nel 1809 con finalità didattiche, al fine di istruire e ampliare le conoscenze degli allievi dell’Accademia di Belle Arti, adiacente all’edificio.

È molto interessante capire la genesi di questo museo perché rappresenta una storia unica nel suo genere, in quanto la Pinacoteca di Brera è nata per volontà statale, in quanto al diventare Milano capitale del regno italico per volontà di Napoleone, si sentì la necessità di istituire un museo che potesse raccogliere tutte le opere provenienti da tutti i territori conquistati dalle armate francesi. Ecco qua la differenza per esempio con il museo degli Uffizi che invece è nato per volontà della famiglia Medici.

Tra le opere più famose che possiamo trovare all’interno del museo, troviamo: Il Cristo Morto nel Sepolcro di Andrea Mantegna; lo Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio; la Pietà di Giovanni Bellini, la bellissima Cena in Emmaus di Caravaggio e l’intramontabile Bacio di Francesco Hayez. Tuttavia questi sono solo alcuni dei molti capolavori che la Pinacoteca di Brera offre ai suoi visitatori, che all’interno delle sale diventano un po’ come gli studenti per la quale era stata pensata la galleria, in un continuo e proficuo processo di apprendimento.

La Vigna di Leonardo

Se vi è avanzato del tempo dopo la visita alla Pinacoteca di Brera, consigliamo anche un piccolo ma fantastico posto: La Vigna di Leonardo. La Vigna di Leonardo si trova in centro a Milano, in Corso Magenta, quindi è anche un posto facilmente raggiungibile se siete in città.

Questo luogo affascinante è stato dimora del grande artista per 18 anni, quando Leonardo era alla corte di Ludovico il Moro. La Vigna è un luogo assolutamente da visitare innanzitutto per l’effetto straniante dovuto al fatto di trovarsi in mezzo al verde ma contemporaneamente nel centro della città metropolitana di Milano, in secondo luogo non è accessibile da sempre, ma è stata chiusa al pubblico per tanti anni e resta tutt’oggi una meta non troppo conosciuta e poco battuta. All’interno di questo posto il genio di Leonardo realizzò il celebre monumento equestre dedicato a Francesco Sforza, che rappresenta anche il monumento equestre più grande al mondo. La statua che è arrivata fino a noi è tuttavia solo una parte del modello di Leonardo, che fu inizialmente realizzata in creta ma venne totalmente distrutta dall’arrivo dei francesi.

La Vigna di Leonardo si trova nel fondo del giardino della casa degli Atellani, che è comunque interessante da vedere anche per gli interni sontuosi ed eleganti. In tutto la visita non vi ruberà più di un paio d’ore, alla fine delle quali vi sembrerà quasi di aver sognato, tanto l’ambiente della vigna è affascinante e in contrasto con la velocità cittadina della città che la ospita.

Visitare Roma la sera

Visitare Roma la sera, un’atmosfera completamente diversa!

Visitare Roma la sera. Sicuramente avrete pensato che i siti romani che suscitano maggiore interesse fossero visitabili e accessibili solo di giorno. Ma non è così. In questo articolo, vi indicheremo e descriveremo quali sono i siti che potete ammirare a Roma la sera.

Visitare Roma la sera: la Luna sul Colosseo e i Sotterranei

Photo by Pixabay
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Si tratta di una suggestiva esperienza da non perdere. Questo tour guidato nel suo itinerario include l’arena e la parte ipogea, cioè l’arena sotterranea del Colosseo. Uno spazio che è stato reso recentemente visitabile e comprende la monumentale Porta Libitinaria. Inoltre, è l’area dove venivano tenute le belve feroci e dove i gladiatori sostavano in attesa di salire nell’arena.

Questo tour ha una durata di 75 minuti circa. i visitatori verranno divisi in gruppi da 25 persone massimo e saranno accompagnati da un operatore che illustrerà le caratteristiche di questo monumento. Ovviamente il Colosseo sarà eccezionalmente illuminato per l’occasione. Il prezzo include il biglietto d’ingresso al Colosseo, l‘accesso ai sotterranei, la visita guidata con guida ufficiale, guida digitale del Colosseo e Foro Romano con mappa e diritti di prevendita. Per prenotare l’evento Luna sul Colosseo clicca qui!

Pantheon

Pantheon

Roma di notte: tour con guida privata

Questa è un’altra alternativa per godere a pieno la sera la Città Eterna. E’ un tour dalla durata di circa 3 ore, il cui itinerario può essere personalizzato in base alle richieste del visitatore. Per soddisfare la vostra curiosità, vi proponiamo tre percorsi differenti.

Il primo percorso ha inizio in Piazza San Pietro, dove la guida descriverà il complesso di San Pietro, il colonnato del Bernini, la Piazza e la Cupola del grande Michelangelo. Il tour proseguirà a piedi fino al Lungotevere. Durante la passeggiata la guida vi racconterà la storia di Roma, il legame tra il Vaticano e Castel Sant’Angelo. Una volta che avrete raggiunto Castel Sant’Angelo ascolterete la sua storia da mausoleo imperiale a museo nazionale. Inoltre, percorrerete il Ponte Sant’Angelo e ammirerete le sculture del Bernini che costeggiano le spalliere del ponte.

Il secondo percorso ha inizio a Castel Sant’Angelo, dove ascolterete la storia e ammirerete il Ponte Sant’Angelo e le famose statue di Gian Lorenzo Bernini. Il tour continuerà verso Piazza della Rotonda dove osserverete il Pantheon, la testimonianza più importante del grande Impero Romano oltre ad essere l’edificio della Roma Antica meglio conservato. Ad abbellire la piazza vi è la fontana rinascimentale opera di Giacomo Della Porta. Pochi minuti dal Pantheon si trova Piazza Navona , una delle più celebri della capitale. Questa piazza ha una forma insolita, infatti sorge sul perimetro dello Stadio di Domiziano dove si svolgevano le corse dei cavalli. Piazza Navona è considerata il simbolo della Roma Barocca e si presenta piena di vita e di luci con ai lati trattorie e caffè aperti fino a tarda notte. Al centro della piazza noterete il grande obelisco con le tre splendide fontane barocche (Fontana del Moro, del Nettuno e dei Quattro Fiumi).

Que faire à Rome de nuit

Photo by Pixabay 12019
Fontaine de Trevi

Il terzo e ultimo percorso che vi proponiamo inizia vicino alla Fontana di Trevi, uno dei simboli indiscussi della Città Eterna. Davanti a questo monumento la guida vi spiegherà la storia e l’architettura per poi raggiungere Piazza di Spagna. Quest’ultima celebre per le sue fontane barocche e la grande scalinata che conduce alla Chiesa di Trinità dei Monti.

Visitare Roma la sera: apertura notturna ai Musei Vaticani

Tutti i venerdì sera a partire da maggio a fine ottobre avrete l’opportunità di visitare in compagnia di una guida esperta le principali sezioni dei Musei Vaticani e Cappella Sistina. Si tratta di un tour dalla durata di circa 3 ore, a richiesta potrete concordare con la guida un itinerario abbreviato a due ore all’interno dei Vaticani, per poi concludere il tour in Piazza San Pietro.
Clicca qui per prenotare i Musei Vaticani di Notte!

Castel Sant’Angelo e la speciale apertura serale

Que faire à Rome de nuit

Photo by PIxabay designerpoint

Disponibili sono anche i biglietti d’ingresso per Castel Sant’Angelo di notte, un evento molto particolare e disponibile per brevi periodi. Prenotando un biglietto d’ingresso, i visitatori potranno visitare il Castello, il suo interno ed ammirare gli splendidi scorci di Roma. Una volta raggiunta la famosissima Terrazza dell’Angelo nonché il punto più alto di Castel Sant’Angelo, rimarrete sbalorditi dal panorama mozzafiato.

Raffaello e la Domus Aurea

Raffaello e la Domus Aurea, l’invenzione delle grottesche

La mostra su Raffaello alla Domus Aurea verrà inaugurata il prossimo 24 marzo 2020. A 500 anni dalla morte del grande artista del Rinascimento, la Città Eterna lo celebra con una mostra stupenda. Vediamo dunque cosa ci aspetta visitando questa mostra dagli straordinari apparati interattivi e multimediali dal titolo ‘Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche’.

Un artista che ha lasciato il segno! Chi è Raffaello Sanzio?

Raffaello Sanzio nacque ad Urbino nel 1483 e fu un grande architetto e pittore italiano. Secondo alcune testimonianze, nel corso della sua vita fu allievo di Giovanni Santi e successivamente del Perugino. Presto Raffaello, nonostante la giovane età, si affermò come uno degli artisti più importanti e rinomati. La sua opera lasciò un tracciato indispensabile per tutti i pittori successivi. Col passare dei secoli fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico. In questo modo diede vita a una scuola che fece arte alla maniera di Raffaello Sanzio e che prende il nome di manierismo.

Quest’anno saranno celebrati i 500 anni dalla sua morte attraverso vari eventi. Uno tra questi è appunto la mostra organizzata presso la Domus Aurea dal 24 marzo 2020 al 10 gennaio 2021. Questo progetto intende narrare l’eccezionale storia della riscoperta della pittura antica sepolta nelle “grotte” dell’originaria Domus Aurea di Nerone.

Raffaello e la Domus Aurea, la riscoperta della pittura antica nelle grotte!

Si tratta di una storia che cominciò intorno al 1480, quando alcuni pittori come Pintoricchio, Filippino Lippi e Signorelli, si calarono nelle cavità del Colle Oppio, nelle cosiddette ‘grottesche’. A lume di torce, si recarono proprio in quel punto per ammirare le decorazioni pittoriche di antichi ambienti romani. Senza saperlo i pittori scoprirono le rovine dimenticate dell’immenso palazzo imperiale di Nerone.

Raffaello e la Domus Aurea, come è organizzata la mostra?

L’allestimento della mostra ‘Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche’ è stato progettato da Dotdotdot. La mostra si svilupperà nella Sala Ottagona e nei cinque ambienti limitrofi, oltre alle Stanze di Achille a Sciro e di Ettore e Andromaca ancora preziosamente affrescate.

Il percorso della mostra ‘Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche’

Nella Sala Ottagona saranno proiettate sulla cupola immagini astrologiche dedotte dal globo sostenuto dall’Atlante Farnese. Nella prima sezione si incontrano animali fantastici mezzi umani e mezzi vegetali, motivi fitomorfi, arpie e strumenti musicali, vasi con perline e palmette. In questa sezione il visitatore stesso muoverà il proprio corpo, simulando il riflesso della luce delle torce utilizzate per illuminare gli ambienti sotterranei della Domus Aurea. Pochi minuti dopo la grottesca antica si trasformerà in un motivo rinascimentale.

La seconda sezione sarà dedicata allo studio delle grottesche di Raffaello. Sarà presente una riproduzione multimediale della Stufetta del Bibbiena, ovvero il piccolo bagno dell’appartamento cardinalizio costruito nel 1516. Giunti alla terza sezione ascolterete un audio-racconto che narrerà la scoperta del Laocoonte, gruppo scultoreo rinvenuto nel 1506 e oggi visitabile presso i Musei Vaticani. Nella quarta sezione avrete l’opportunità di osservare, grazie a una finestra metaforica sul mondo, molteplici luoghi in Italia e in Europa decorati a ‘grottesca’ dal ‘500 all’ ‘800. Infine, la quinta sezione vi permetterà di giocare e creare collage digitali onirici una semisfera apposita contenente delle scenografie animate da esseri ‘mostruosi’.

Come raggiungere la Domus Aurea?

Domus Aurea - photo by @srtadelao

Domus Aurea – photo by @srtadelao

La Domus Aurea si trova a Roma sul Viale della Domus Aurea 1. E’ possibile raggiungerla con la metro (linea B fermata Colosseo), bus n 85, 87, 175, 810 e 850. La Domus Aurea è sul Colle Oppio, proprio accanto al Colosseo. Infatti, è facilmente raggiungibile da Piazza del Colosseo, passeggiando per le porte del Parco del Colle Oppio.

Raffaello e la Domus Aurea, consigli utili

Come ogni grande mostra, l’esposizione su Raffaello alla Domus Aurea si preannuncia come un grande evento sul panorama della cultura. Si prevede quindi un grande afflusso di visitatori. Il consiglio è sempre quello di prenotare con anticipo i biglietti, pensando anche a come voler visitare la mostra, da soli o con una guida. Inoltre, la prenotazione è sempre la cosa più furba per evitare le lunghe file di attesa in biglietteria.

Prenota i biglietti per la mostra di Raffaello alla Domus Aurea!

 

 

Pasqua 2020 a Roma

Pasqua 2020 a Roma, come trascorrere il weekend delle feste nella Città Eterna!

Pasqua 2020 a Roma. Finalmente ci avviciniamo alle festività pasquali. Sembra passato tantissimo tempo dalle feste natalizie, lo stress è alle stelle e non c’è niente di meglio che staccare la spina tre giorni e trascorrere il week-end di Pasqua a Roma!
In questo articolo, vi daremo tutte le informazioni e i consigli su come passare questo week-end lungo all’insegna della cultura e della bellezza.

Pasqua 2020 a Roma: giorno 1 – Sabato 11 Aprile

In occasione del sabato che precede la Pasqua potete effettuare una prenotazione per i Musei Vaticani. Questo pacchetto prevede un esclusivo ingresso privilegiato anticipato rispetto all’orario di apertura dei Musei Vaticani, quando i musei sono ancora chiusi al grande pubblico.

I Musei Vaticani a Roma

I Musei Vaticani a Roma

Si tratta di un’occasione eccezionale soprattutto per i visitatori più mattinieri che potranno godere dei Musei Vaticani praticamente deserti. Inoltre, potrete gustare una ricca colazione all’americana servita presso la caffetteria dei Musei Vaticani, nella suggestiva atmosfera del Cortile della Pigna, forse il cortile più famoso e fotografato dei Musei Vaticani. Come saprete, i Musei Vaticani racchiudono un’immensità di opere e per chi li visita per la prima volta c’è il rischio di tralasciare grandi capolavori o di perdersi tra le numerose sezioni dei vari musei.

Per questo motivo l’esperienza che vi abbiamo proposto precedentemente include la visita libera all’interno dei Musei Vaticani e della Cappella Sistina. Oltre a questo, i visitatori potranno usufruire del servizio di audio-guida che li accompagnerà lungo il percorso. L’audio-guida ha una durata di quasi 10 ore, ma l’itinerario potrà essere personalizzato riducendo in questo modo la durata.
Per coloro che invece preferiscono effettuare un tour con guida ecco le proposte per il sabato di Pasqua in Vaticano!

La Cappella Sistina ai Musei Vaticani

La Cappella Sistina ai Musei Vaticani

Pasqua 2020 a Roma: giorno 2 – Domenica 12 Aprile

Eccoci alla domenica di Pasqua. I musei quindi saranno molto affollati e i tempi di attesa potrebbero essere lunghissimi. Per non farvi perdere neanche un minuto della vostra preziosa vacanza di Pasqua a Roma vi consigliamo di effettuare la mattina un tour alla scoperta della Domus Aurea. La storia che si cela dietro questa costruzione è affascinante. La villa, probabilmente mai portata a termine, fu distrutta dopo la morte di Nerone e se ne persero completamente le tracce. Fino a che un giovane, alla fine del XV secolo, non cadde accidentalmente in una fessura sul versante del Colle Oppio, direttamente nella ex-casa di Nerone!

Domus Aurea - photo by @alephrome

Domus Aurea – photo by @alephrome

Gli spettacolari affreschi rinvenuti al suo interno furono motivo di ispirazione per i più grandi artisti della storia dell’arte. La visita che vi proponiamo, dalla durata di un’ora e un quarto, vi riporterà indietro nei secoli. Terminato il tour potrete approfittare della giornata di festa per passeggiare tra le vie della città. Tra i monumenti più scenografici che contribuiscono a rendere Roma un vero e proprio museo a cielo aperto, vi sono le fontane. Uno dei simboli indiscussi della città di Roma è la Fontana di Trevi. Una delle più celebri del mondo grazie alla scena del bacio tra Marcello Mastroianni e Anita Ekberg, è l’emblema della dolce vita felliniana della doppia bellezza.

Fontana di Trevi

Fontana di Trevi

A circa dieci minuti di distanza incontriamo Piazza di Spagna e ai piedi della maestosa scalinata si erge la Fontana del Bernini che contribuisce a rendere ancora più raffinata l’atmosfera settecentesca dell’intera piazza. Successivamente potrete proseguire la vostra passeggiata in direzione di Piazza Navona. Ai lati e al centro della Piazza è possibile ammirare le tre fontane che caratterizzano questa piazza. La Fontana dei Quattro Fiumi, la Fontana del Moro e la Fontana di Nettuno.

Pasqua 20202 a Roma: la Roma antica e il Colosseo

Colosseo Roma a Pasqua

Colosseo Roma a Pasqua

Sempre il 12 aprile, in programma il tour della Roma antica alla scoperta del Colosseo e dell’area dei Fori Imperiali. Il tour è un evento straordinario, perché in lingua italiana, questo tipo di tour è disponibile solo in alcune date speciali. Ovviamente include l’ingresso salta coda! Prenota qui il tour del Colosseo!

Pasqua 2020 a Roma: giorno 3 – Lunedì 13 Aprile

Il giorno di Pasquetta è sicuramente il lunedì più apprezzato di tutto l’anno. I musei di Roma sono chiaramente tutti aperti e per concludere la vostra mini vacanza culturale vi proponiamo uno splendido tour alle Scuderie del Quirinale alla scoperta di Raffaello. Si tratta di un imperdibile tour guidato per scoprire l’eccezionale mostra dedicata al grande Raffaello Sanzio in programma quest’anno alle Scuderie del Quirinale dal 5 marzo al 2 giugno. Il tour è programmato per il 13 aprile, unica data disponibile, e avrà una durata di circa 3 ore di cui 2 ore e 15 minuti di spiegazione.

La Mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale

Mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale

Una guida ufficiale ed esperta d’arte sarà a vostra disposizione per raccontarvi tutto su questo grande maestro del Rinascimento e commentare le oltre 200 opere esposte nella mostra provenienti dai musei più importanti del mondo! E’ la prima volta che una grande quantità di opere di Raffaello viene riunita tutta insieme, andando a comporre la più spettacolare monografica dedicata all’artista.

Dopo aver fatto il pieno di cultura e aver passato la Pasqua a Roma, non potete che tornare a casa super soddisfatti e con tante cose da raccontare a amici e parenti! Scarica il catalogo completo!

 

Tour Roma Imperiale

Tour Roma Imperiale, un mondo antico tutto da scoprire!

Tour Roma Imperiale. Se sei un appassionato di archeologia o molto semplicemente affascinato dal mondo antico, la capitale italiana è la meta turistica ideale. Infatti, Roma è una città con una storia millenaria, in cui le testimonianze della capitale o meglio dell’Impero Romano entrano in contatto con quelle medievali, rinascimentali e moderne. Inoltre, ogni anno migliaia di turisti si recano a Roma entusiasti dall’idea di visitare e scoprire i meravigliosi monumenti che la città offre.

In questo articolo, vi mostreremo un’affascinante visita guidata alla scoperta dei più importanti tesori archeologici della Roma Antica.

Un po’ di storia della Roma Imperiale

L’età Imperiale di Roma viene fatta iniziare con Augusto, più precisamente nel 27 a.C quando gaio Giulio Cesare Ottaviano ricevette il titolo di Augusto dal Senato. Questo titolo onorifico verrà trasmesso nel corso degli anni ai suoi successori, i quali a loro volta saranno “Cesare Augusto”. Il lungo periodo della Roma Imperiale si conclude nel 476 d.C, anno in cui Odoacre depose l’ultimo imperatore romano d’Occidente, Romolo Augusto.

Tour Roma Imperiale, di cosa si tratta?

Questo tour ha una durata di circa 3 ore. L’itinerario può essere personalizzato in base alle richieste speciali dei visitatori. I visitatori, percorrendo Via dei Fori Imperiali, potranno ammirare l’area del Parco Archeologico del Colosseo. La guida accompagnerà i visitatori alla scoperta dei più importanti monumenti visitabili in questa area, in particolare il Colosseo e l’ Arco di Costantino per procedere poi verso l’ingresso principale del Foro Romano. Passeggiando per le rovine di questa immensa area, la guida si soffermerà sui resti più significativi del Foro fino all’Arco di Tito per poi proseguire verso altri due importanti fori, quello di Cesare e il Foro di Traiano.

Arco di Costantino e Colosseo - photo by @ratusil

Arco di Costantino e Colosseo – photo by @ratusil

Il tour “Roma Imperiale” ha una durata di circa 3 ore. L’itinerario può essere personalizzato in base alle richieste speciali dei visitatori. I turisti percorrendo Via dei Fori Imperiali, avranno l’opportunità di ammirare l’area del Parco Archeologico del Colosseo, visitabile solo dall’esterno. La vostra guida vi accompagnerà alla scoperta dei più importanti monumenti visitabili in questa area, sicuramente il Colosseo e l’Arco di Costantino per poi procedere verso l’ingresso principale del Foro Romano.

Procedendo tra le meravigliose rovine la guida spiegherà i resti più significativi del Foro. Infatti, i Fori Imperiali comprendono una serie di piazze monumentali edificate tra il 46 a.C e il 113 d.C e sono considerati il centro della vita politica della Roma Antica, luogo che con il passare degli anni si è arricchito i strutture ed edifici. In questo complesso la prima struttura che si incontra è il Foro di Cesare, piazza voluta da Giulio Cesare per motivi propagandistici e terminata dall’imperatore Ottaviano Augusto.

Infine proseguirete verso l’Arco di Tito e infine verso il Foro di Traiano, collocato accanto al complesso dei Mercati di Traiano. Questo foro confina con il complesso dei Mercati di Traiano e accoglie la famosa Colonna Traiana che ogni giorno viene contemplata in tutta la sua bellezza da migliaia di turisti. Dunque, in questo tour avrete l’occasione di conoscere la storia della Roma Antica e la bellezza dei monumenti più significativi dell’epoca imperiale.

Foro di Traiano e Colonna Traiana

Foro di Traiano e Colonna Traiana

Il Tour della Roma imperiale, quando si può fare?

Il tour “Roma Imperiale” si effettua tutti i giorni a partire dalle 8:30 del mattino, questo dipende dalla scelta del visitatore. Durante i mesi invernali, l’ultimo orario di inizio prenotabile è le 14:00. Con l’inizio della primavera il tempo cambia con l’allungarsi delle giornate e con questo anche l’ultimo orario di inizio prenotabile che si sposta alle 16:30.

Tour Roma Imperiale, informazioni e consigli utili

Come già detto precedentemente, il tour “Roma Imperiale” permette ai partecipanti di visitare diversi monumenti storici situati nella Città Eterna. Tuttavia, il prezzo non include il biglietto d’ingresso al Colosseo che sarà commentato all’esterno dalla guida e non include la visita guidata all’interno del Museo Palatino. Quando il tour sarà concluso, i partecipanti presentando lo stesso biglietto potranno visitare senza la guida privata il Colle e il Museo Palatino. Un ottimo consiglio è quello di indossare scarpe e vestiti comodi, in quanto i percorsi nelle aree archeologiche potrebbero presentare un terreno sconnesso e non asfaltato.
Prenota adesso il tour guidato della Roma Imperiale senza perde altro tempo!

 

Il Castello Segreto

Il Castello Segreto, tour di Castel Sant’Angelo

Il Castello Segreto è il nome dato al nuovo tour che si svolge presso Castel Sant’Angelo a Roma. Tale tour dà la possibilità ai turisti di visitare il cuore del monumento, scoprendo alcune sezioni che normalmente sono chiuse al pubblico per motivi di sicurezza.

Castel Sant’Angelo e la sua storia

Il Castello Segreto

La storia di Castel Sant’Angelo in gran parte coincide con quella di Roma. E’ stato edificato intorno al 123 d.C dall’imperatore Adriano che voleva frane una tomba monumentale per sé stesso e la sua famiglia. Ma l’imperatore Adriano morì prima che il monumento fosse portato a termine. A concluderlo fu l’imperatore Antonino Pio che lo utilizzò come sepolcro per lui e la sua famiglia.

Questa sua funzione originaria come sepolcro la conservò fino al 403 d.C, anno in cui venne incluso nelle mure Aureliano per volere dell’imperatore occidentale Onorio. Da quel momento iniziò una ‘seconda vita’ nelle vesti di Castello, situato oltre il Tevere a protezione della città. Nel 1367 le chiavi dell’edificio vennero consegnate a papa Urbano V, per sollecitare il rientro della Curia a Roma dall’esilio avignonese. Da questo momento in poi Castel Sant’Angelo legò inscindibilmente le sue sorti a quelle dei pontefici, che lo adattarono a residenza in cui rifugiarsi nei momenti di pericolo.

Oggi, Castel Sant’Angelo è un museo e sede di eventi culturali e mondani. Inoltre, nel corso del periodo estivo il monumento si anima di vita. Spettacoli, mostre, ristoranti e bar accolgono i visitatori per offrire loro una serata diversa e divertente in un contesto straordinario. Sicuramente da ammirare è lo splendido panorama della Città Eterna che si gode dalla terrazza e dal famoso Passetto di Borgo. Il momento più bello è quando le luci della città illuminano la notte e le acque del Tevere.

Il Castello Segreto, in cosa consiste il tour?

Il Castello Segreto

Il Castello Segreto

 

Come già detto precedentemente questo tour consente ai visitatori di visitare il cuore del monumento, sezioni generalmente chiuse al pubblico. Infatti, la conformazione di questi ambienti li rende poco adatti per essere visitati contemporaneamente da molti turisti. Dunque, questo tour è da intendersi come un evento unico ed eccezionale. Il tour sarà organizzato in piccoli gruppi accompagnati da una guida che commenta l’itinerario in italiano.

L’itinerario prevede la visita alla Prigioni storiche, le cosiddette Oliare, ambienti che un tempo erano adibiti a magazzini di prodotti alimentari, il Cortile del Leone, il locale detto “il Forno”e la Stufetta, una minuscola stanza che un tempo era la sala da bagno di papa Clemente VII, particolarmente celebre per essere decorata con affreschi della bottega di Raffaello.
Cosa molto importante e da non dimenticare è che la prenotazione per accedere al tour di Castel sant’Angelo è obbligatoria.

Il Castello Segreto, quando si effettua il tour?

Castel San'Angelo Roma di Notte

Il tour ‘Il Castello Segreto’ si effettua tutti i giorni di apertura del monumento. Gli orari disponibili sono 11:30 o 16:30. Da aprile a ottobre l’orario pomeridiano del tour è posticipato alle ore 18:00. Il tour durerà circa 40 minuti, una volta terminata la visita guidata potrete rimanere all’interno di Castel Sant’Angelo e visitarlo liberamente.

Come si raggiunge Castel Sant’Angelo?

Castel Sant’Angelo è un monumento di Roma che è situato sulla sponda destra del Tevere a poca distanza dal Vaticano, tra il rione di Borgo e di Prati. Castel Sant’Angelo è collegato allo Stato del Vaticano attraverso il corridoio fortificato del ‘passetto’. E’ possibile raggiungere il monumento con la metropolitana (linea A) scendendo alla fermata Lepanto o Ottaviano-San Pietro; con l’autobus le linee sono 62, 23, 271, 982, 280 (fermata piazza Pia), linea 40 (capolinea Piazza Pia), linea 34 (fermata via di Porta Castello), linee 49, 87, 926, 990 (capolinea Piazza Cavour – fermata via Crescenzio) e linee 64, 46 (fermata Santo Spirito).

Il Pantheon a Roma

Il Pantheon a Roma, storia, curiosità e info utili su come visitarlo

Il Pantheon è uno dei monumenti principali di Roma e proprio per questo motivo è nell’itinerario di qualsiasi turista che arriva nella Città Eterna. Il Pantheon è la più importante testimonianza del grande Impero Romano, oltre ad essere l’edificio della Roma Antica meglio conservato.

Come si presenta oggi il Pantheon a Roma?

Oggi il Pantheon è una basilica cristiana chiamata anche Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres. Questo gli ha permesso di sopravvivere alle spoliazioni inflitte dai vari papi che si sono susseguiti nel corso dei secoli. All’interno si celebrano le cerimonie cattoliche come in ogni altra chiesa. Fu consacrata al culto cattolico all’inizio del VII secolo.

Il Pantheon, qual è l’etimologia della parola?

Il nome Pantheon deriva da due parole greche: pan, “tutto” e neon, “divino”. Infatti, in origine il Pantheon era un piccolo tempio dedicato alle divinità romane più importanti. Un senatore romano, invece, sosteneva che il nome derivasse dalle numerose statue collocate lungo le pareti o dalla somiglianza della cupola alla volta celeste.

Il Pantheon a Roma, storia e curiosità

Il primo Pantheon fu fatto erigere da Marco Vipsanio Agrippa nel 27-25 a.C. Dai resti ritrovati alla fine del XIX secolo, si presume che il primo tempio presentava una forma rettangolare, costruito in blocchi di travertino rivestiti da lastre di marmo. Andato distrutto nell’80 d.C a causa di un incendio, il Pantheon venne ristrutturato sotto Domiziano, ma subì una seconda distruzione nel 110 d.C sotto Traiano, questa volta a causa di un fulmine che alimentò un secondo incendio.

L’edificio venne interamente ricostruito dall’imperatore Adriano, sotto il cui regno Roma raggiunse il culmine del suo splendore. Il Pantheon è stato inaugurato dallo stesso imperatore Adriano durante la sua permanenza nella capitale tra il 125-128 d.C.

La struttura del Pantheon richiama intorno a sé caratteristiche appartenenti a culture e mondi diversi che si fondono in una forma elegante e nel complesso armoniosa. Infatti, il tempio romano richiama il gusto della Roma Imperiale, dell’Antica Grecia e le prime basiliche cristiane. Si tratta di una struttura circolare con una grande cupola emisferica con un oculo sulla sommità. La luce penetra dal grande oculo di 9 metri di diametro illumina sia di giorno che di notte l’ambiente interno creando un meraviglioso effetto chiaro scuro.
Scopri di più sul Pantheon!

La cupola del Pantheon

La cupola del Pantheon

Osservando la grande cupola e l’oculo, molti si chiedono come mai quando piove l’acqua non entra all’interno della basilica. La spiegazione è che grazie alla speciale conformazione dell’oculo, quando piove si crea una corrente ascensionale d’aria che smaterializza le gocce d’acqua piovana. Dunque, il pavimento all’interno rimane asciutto e se in caso particolare dovesse piovere all’interno il pavimento è provvisto di tombini.

Le leggende legate al Pantheon a Roma

Da molti secoli il Pantheon orta dietro di sé numerose leggende antiche, le quali ancora oggi lo rendono l’edificio storico più misterioso di Roma che affascina i milioni di visitatori che ogni anno si prestano a visitarlo.

Una delle leggende più conosciute è legata al fossato che gira intorno al Pantheon. Pare che un famoso mago di nome Pietro Bailardo si fosse assicurato il possesso del Libro del Comando, consegnatogli dal Diavolo dietro la cessione dell’anima. Pentito utilizzò le sue arti magiche per compiere un pellegrinaggio a Gerusalemme, San Giacomo di Galizia e al Pantheon in un solo giorno. Giunto al Pantheon si imbatté nel Diavolo che gli richiese l’anima, ma il mago gli diede un pugno di noci e si riparò all’interno della chiesa. Il Diavolo inferocito girò varie volte intorno alla basilica con così tanta rabbia che scavò un fossato, ancora oggi ben visibile.

Inoltre, un’altra leggenda famosa riguarda il fondatore della Città Eterna, Romolo. Si narra che proprio all’interno del tempio il corpo senza vita di Romolo venne afferrato da un’aquila per essere portato in cielo fra gli dei.

Infine, un’ultima leggenda narra che l’oculo fosse stato creato dal Diavolo in fuga dal tempio.

Il Pantheon, come si può visitare?

L‘ingresso al Pantheon è gratuito. Chi invece desidera saperne di più riguardo all’antico tempio romano è possibile effettuare un tour guidato privato. Tale tour prevede la visita guidata al Pantheon e biglietti salta fila per l’ingresso a Castel Sant’Angelo. Il tour comincia da Castel Sant’Angelo, dove la guida si soffermerà sulla storia dell’antica fortezza per poi proseguire all’interno. Successivamente proseguirete verso il Pantheon, dove apprezzerete le caratteristiche architettoniche esterne e interne di questo monumento unico al mondo.

E’ inoltre possibile prenotare il servizio di audio guida, vi verrà consegnato uno smartphone e potrete conoscere tutto quello che c’è da sapere su questo monumento ascoltando la spiegazione dell’audio guida ufficiale. Un modo veloce ed economico per apprezzare al meglio questo edificio romano. La durata è di circa 35 minuti ed è disponibile in ben 9 lingue. Prenota l’audio guida al Pantheon!

Il Pantheon, quali sono gli orari di apertura?

Il Pantheon è aperto i giorni feriali dalle 08.30 alle 19:30. I giorni festivi dalle ore 09:00 alle 18:00. I giorni festivi infrasettimanali è possibile visitare il Pantheon dalle ore 09:00 alle 13:00.

Dove si trova il Pantheon a Roma e come raggiungerlo?

Il Pantheon è situato nel centro della Città Eterna, più precisamente nel Rione Pigna in Piazza della Rotonda, a pochi passi da Piazza Navona. L’edificio è possibile raggiungerlo con i mezzi pubblici, con la metro la fermata più vicina è Barberini (linea A), mentre chi preferisce gli autobus i numeri 30,40,62,64,81,87 e 492 effettuano tutti la fermata a 400 metri dal Pantheon.

 

Le mostre d’arte in Italia 2020, curiosità e info utili

Le mostre d’arte in Italia 2020, la creatività non smette di stupire!

Le mostre d’arte in Italia 2020 sono l’occasione perfetta per cimentarsi nell’arte, grazie alle esposizioni dei più grandi artisti, pittori e fotografi. Su tutto il territorio italiano dall’inizio di ottobre ai primi di marzo chi vorrà potrà visitare le mostre più belle d’Italia organizzate nelle città turistiche italiane.

In questo articolo, vedremo insieme quali sono le mostre d’arte in Italia più interessanti che meritano assolutamente di essere visitate.

Mostre in Italia 2020: Frida Kahlo – Il caos dentro

Dal 12 ottobre al 29 marzo 2020 presso “Set Spazio Eventi Tirso”, si celebrerà la figura di Frida Kahlo attraverso la mostra intitolata “Il Caos Dentro”. Il titolo evidenzia la personalità di una delle pittrici più grandi di ogni tempo, vale a dire una donna che non ha avuto timore di esprimere le sue fantasie e le sue idee. A Roma, la mostra è più un’esperienza sensoriale nella vita di Frida Kahlo, infatti nessuna delle sue opere è presente.

Frida Kahlo

Frida Kahlo

Frida Kahlo: chi era?

Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderon, conosciuta come Frida Kahlo, è senz’altro la pittrice messicana più famosa. Diventa famosa per la sua bravura artistica, ma anche per la sua vita travagliata. Fin dall’adolescenza, Frida manifesta un grande talento artistico e uno spirito indipendente. Da questo contesto, si sviluppa il suo amore per il ritratto. Nelle sue opere riproduce i momenti più difficili della sua vita, ad esempio il grave incidente nel 1925 dal quale riporta una frattura al bacino. Nonostante le gravi conseguenze che condizionano la sua salute, Frida non si abbatte, dedicandosi costantemente alla pittura. Durante il periodo di convalescenza legge molti libri a sfondo comunista, e ovviamente continua con la pittura.

Rapporto con Diego Rivera – Frida Kahlo mostra i suoi dipinti al famoso pittore Diego Rivera, il quale rimane affascinato dallo stile della ragazza tanto da introdurla nella vita politica e culturale messicana. Per questa ragione, Frida diventa un’attivista del partito comunista. Nel 1929 i due si sposano, ma solo dieci anni dopo divorzieranno a causa di un tradimento da parte di Rivera.  Solo dopo un anno i due si riavvicinano per poi risposarsi. Frida comincia a dipingere piccoli ritratti evidenziando con orgoglio la sua identità messicana.

Mostre in Italia 2020: Inside Magritte, una mostra multimediale a Firenze

Da novembre a marzo, nella Chiesa Santo Stefano al Ponte saranno presentate le opere e la vita di Magritte. Lo scopo del surrealista Magritte era di mostrare attraverso le sue opere d’arte il mistero e l’ignoto. Per la durata di 50 minuti potrete vivere a 360° l’universo surrealista del maestro Magritte. Inside Magritte è una mostra che vi permetterà di immergervi tra i quadri più importanti e divenuti simbolo del Novecento. Immagini con uomini in bombetta che galleggiano nei cieli delle metropoli, corpi umani con testa di pesce e l’ambigua pipa non pipa, opera intitolata “Ceci n’est pas une pipe”. Grazie ai suoni, alle immagini e alle musiche il tutto sarà molto più coinvolgente.

Magritte

Magritte

Magritte: chi era?

Nella storia dell’arte ci sono stati artisti, pittori che non hanno mai smesso di stupire chi osserva le loro opere. Uno tra questi è René Magritte, uno dei massimi esponenti del surrealismo. Oltre alla sua bravura artistica evidente, Magritte è diventato famoso grazie alla sua capacità di suscitare dubbi nel reale. Infatti, l’artista apparentemente rappresenta soggetti realistici però con dettagli insoliti che attribuiscono all’opera un significato insolito.

Mostre in Italia: “Impressioni d’Oriente – Arte e collezionismo tra Europa e Giappone” a Milano

Dal 1 ottobre al 2 febbraio 2020, il MUDEC  rappresenterà gli scambi tra Giappone ed Europa che ci sono stati tra il 1860 e 1900. Uno sviluppo artistico verso il Giappone che influenzò l’Occidente (Francia e Italia) alla fine del XIX e inizio del XX secolo. In questo modo, la mostra “Impressioni d’Oriente” evidenzia l’influenza che la cultura orientale ha avuto sugli artisti occidentali nell’Ottocento. In quegli anni, il Giappone mise fine all’isolazionismo attraverso una serie di trattati. Di conseguenza, in Europa cominciarono ad arrivare prodotti giapponesi come abiti, ventagli, stampe e porcellane. Molti artisti iniziarono a seguire il “Japonisme”, quali Manet, Monet, Degas, Gauguin e Van Gogh. Infatti, lo scopo di questa mostra è mettere a confronto dipinti impressionisti con i capolavori dell’arte giapponese.

MUDEC - Museo delle Culture Milano

MUDEC – Museo delle Culture Milano

Mostre in Italia: Luci e suoni nel cortile delle armi – Milano

Dal 13 dicembre al 6 gennaio 2020, il Cortile delle Armi del Castello Sforzesco verrà illuminato attraverso un gioco di luci, immagini e suoni proiettati sulla torre. Un evento che ricorda in modo particolare la festa avvenuta circa 500 anni fa per il matrimonio di Gian Galeazzo Sforza e Isabella D’Aragona. In occasione del loro matrimonio, il genio Leonardo inventò la prima macchina scenica teatrale. Per questo motivo, sulla Torre del Filarete tornerà a vivere quell’evento raccontando la storia di due uomini diversi e complessi. Inoltre, questa è un’occasione per celebrare i 500 anni dalla morte di Leonardo e festeggiare l’arrivo del Natale.

Castello Sforzesco Milano

Castello Sforzesco Milano

Consigli

Un ultimo consiglio, chi vorrà potrà acquistare in anticipo i propri biglietti o tour guidati per visitare altri punti turistici delle città sopra citate!

L’atelier di Leonardo Da Vinci e il Salvator Mundi

L’atelier di Leonardo Da Vinci e il Salvator Mundi, celebrando i 500 anni dalla morte del Genio!

L’atelier di Leonardo Da Vinci e il Salvator Mundi è una mostra allestita nella Sala dei Ducali presso il Castello Sforzesco a Milano che avrà luogo dal 24 gennaio al 19 aprile 2020.

Leonardo Da Vinci è stato un uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento. Oggi è considerato uno dei più grandi geni dell’umanità. Infatti il grande maestro fu scienziato, ingegnere, progettista, filosofo, pittore, scultore e botanico. Nel corso del 2019 sono stati tanti gli eventi organizzati in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo. Come vedremo in questo articolo, tale celebrazione continuerà per buona parte del 2020.

L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi: la mostra a Milano

In occasione dell’inaugurazione di “Leonard De Vinci” che si preannuncia come la mostra evento dell’anno, l’assessore Filippo Del Corno e il direttore del Castello Sforzesco Claudio Salsi hanno annunciato una serie di eventi che presentano varie ricerche del genio. Il tema della discussa tavola assente alla mostra del Louvre si arricchisce grazie alle recenti scoperte dal Gabinetto dei Disegni del castello Sforzesco.

La scoperta fa riferimento a un foglio custodito nell’archivio del castello e con certezza attribuito alla bottega di Leonardo. Il foglio presenta sul retro la scritta “Salvator Mundi”. Secondo il direttore Salsi potrebbe trattarsi di un abbozzo per un’epigrafe o di una scritta esplicativa da includere nel dipinto a cui Leonardo stava lavorando tra il 1510-13. Tutto questo ha generato un caso culturale complicato per il quadro attribuito al Genio italiano. Un dipinto perso e ritrovato, e nonostante i dubbi sulla sua appartenenza è stato battuto all’asta per più di 450 milioni di dollari.

Dal 31 gennaio al 19 aprile 2020, un altro aspetto della mostra al Castello Sforzesco riguarderà la scrittura di Leonardo. Questa parte dell’esposizione si intitolata “Una scrittura allo specchio. I segreti della sinistra mano di Leonardo”. Il progetto ripercorre le tappe della formazione attraverso un’analisi della scrittura.

L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi: il Castello Sforzesco

Per molti secoli, il Castello Sforzesco è stato considerato dai Milanesi un segno di tirannide e dominio straniero. Nel corso della storia, i cittadini hanno più volte tentato di attaccare e demolire l’odiato edificio. Nel 1861, con l’Unità d’Italia, il Castello è divenuto un centro della cultura e ad oggi è un simbolo e il monumento più imponente della città insieme al Duomo.

Il Castello sorge sulle vecchie mura della parte più alta della città. Nel corso degli anni, dal Trecento per la sua realizzazione si sono susseguiti molti interventi. La corruzione vera e propria del Castello risale al 1450 con Francesco Sforza I, dopo che venne distrutto quando al potere si trovava l’Aurea Repubblica Ambrosiana. Due anni più tardi, venne progettata dal Filarete una torre alta centrale, alla quale si aggiunsero altre due torri laterali cilindriche.

La decisione di trasferire la dimora della corte presso il Castello Sforzesco spettò al figlio di Francesco Sforza, Galeazzo Maria. Dopo la sua morte, altri interventi sull’imponente struttura furono compiuti dalla moglie Bona di Savoia. Verso la fine del Quattrocento con Ludovico il Moro, il castello divenne una delle sedi più importanti d’Europa grazie ai contributi artistici di Bramante e Leonardo Da Vinci.

Inoltre, nel corso del Cinquecento il Castello Sforzesco fu danneggiato più volte da assalti e bombardamenti, per poi essere sempre stato prontamente ricostruito. E’ in questo modo che sotto il dominio di Francesco Sforza e Ludovico il Moro, durante il periodo rinascimentale, il Castello visse momenti di massimo splendore. Solo nel Novecento il castello acquisì il nome di “Sforzesco”.

Milano: Leonardo non solo al Castello Sforzesco

Non tutti sanno però che a Milano presso il refettorio della Chiesa di Santa Maria delle Grazie è possibile visitare il Cenacolo del Genio italiano. Un’opera che non smette di affascinare chiunque la guardi!

photo by Lys Moya-Angeler

photo by Lys Moya-Angeler

Come prenotare il tour per visitare il Castello Sforzesco e il Cenacolo?

Per visitare il Castello Sforzesco e il Cenacolo vi consigliamo di prenotare per tempo il vostro tour! Spesso le disponibilità sono introvabili, anche se organizzi la tua visita con largo anticipo.

 

Il Carnevale di Venezia 2020

Il Carnevale di Venezia 2020, tutto quello che c’è da sapere

Il Carnevale di Venezia 2020, tutto quello che c’è da sapere. Nel nostro immaginario, accanto alla parola Carnevale, la prima cosa che compare immediatamente nella nostra mente è la città di Venezia. In questo periodo, Venezia è lo sfondo e la protagonista di questo felice e allegro evento. Cominciamo ad addentrarci nella storia di questa festa pagana per scoprirne le origini, fino ad arrivare ai giorni nostri ricchi di appuntamenti da non perdere.

Il Carnevale di Venezia nella storia e in letteratura

Le origini storiche del carnevale sono molto interessanti. Vanno ricercate nel grande bacino greco-romano, dal quale gran parte della nostra cultura attinge. Infatti nell’antica Roma esistevano i Saturnali che si svolgevano durante il mese di Dicembre, dal 17 al 23, dietro una decisione dell’imperatore Domiziano.

I Saturnali di Roma erano dedicati al culto del dio Saturno. Si diceva che il Dio avesse vissuto in un tempo propizio dove la terra regalava abbondanti frutti e le popolazioni vivevano agiatamente. Per emulare questo scenario, venivano imbastiti banchetti colmi di cibarie, gli schiavi venivano liberati e potevano far finta di essere signori, o addirittura imperatori. Le rigide classi sociali saltavano e ogni ordine si confondeva.

Ci sono delle similitudini anche per le Dionisie greche, festeggiato verso marzo/aprile in tutta la Grecia antica in onore del dio Dionisio. L’ordine del giorno per queste feste erano invece rappresentazioni teatrali, per lo più tragedie. L’obiettivo di queste feste era in realtà creare grande coesione sociale in vista delle frequenti tirannidi che governavano le città greche.

Tra teatro e letteratura

Photo by @makemake_rc

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Il salto dalla storia alla letteratura è quasi dovuto, la combinazione è troppo allettante per non essere accostata. Infatti non possiamo non citare il ruolo fondamentale che il carnevale, ma in particolare la maschera ha avuto in letteratura.

Tornando a parlare di teatro, la coppia più famosa e tragica della letteratura mondiale si è conosciuta proprio ad un ballo in maschera. In questo modo, Romeo e Giulietta potevano mascherare la loro appartenenza alle rispettive casate familiari. Cambiando ambito è impossibile non citare alcune delle maschere o personaggi che hanno avuto più successo in alcuni territori: Pulcinella in Campania o Stenterello a Firenze.

Il Carnevale di Venezia: la manifestazione

Il Carnevale di Venezia 2020 si svolgerà dall’8 al 25 febbraio, il titolo dell’edizione di quest’anno è ispirato a una frase di Erasmo da Rotterdam ed è: “La vita è un gioco della follia in cui il cuore ha sempre ragione”Come si può dedurre dalla frase, il carnevale 2020 ruoterà intorno al tema dell’amore declinato insieme al gioco e alla follia, sotto la direzione artistica di Massimo Cecchetto

In programma ci sono oltre 150 appuntamenti, 50 iniziative per bambini e ragazzi e altre attività culturali con la partecipazione di oltre 300 artisti tra centro storico e terraferma. Gli spettacoli tradizionali sono confermati con alcune novità in Piazza San Marco nel giorno di San Valentino, che quest’anno cade proprio in questo periodo.

Photo by @minaeva_photo_italy

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Il programma del Carnevale 2020

Sabato 8 febbraio inizieranno i festeggiamenti con la tradizionale Festa Veneziana sull’acqua, che aprirà le danze amorose con due rappresentazioni alle ore 19:00 e alle ore 21:00.

Domenica 9 febbraio, si rinnova il corteo acqueo delle remiere con partenza da Punta della Dogana alle ore 11 e arrivo nel Rio del Cannareggio, dove si apriranno gli stand eno-gastronomici con le prelibatezze della cucina veneziana. Il gran finale sarà con l’arrivo della Pantegana.

Sabato 15 febbraio si svolgerà il Corteo delle Marie del Carnevale, mentre domenica 16 febbraio alle ore 12 in piazza San Marco ci terrà il tradizionale Volo dell’Angelo. Invece il Volo dell’Aquila, la discesa di un personaggio dei nostri giorni, è in programma per domenica 23 febbraio sempre in piazza San Marco.

La chiusura del Carnevale di Venezia si celebrerà martedì 25 febbraio con lo Svolo del grande gonfalone del Leone di San Marco e la proclamazione della Maria dell’anno. Tra gli eventi più attesi sicuramente troviamo la Ballata delle Maschere, la rievocazione delle antiche lotte tra Nicolotti e Castellani, le Tese 93-94 dell’Arsenale e il dinner show a Ca’ Vendramin Calergi.

Come prepararsi al Carnevale 2020?

Se siete dunque pronti per godere delle meraviglie che questa città offre in questo periodo magico, affrettatevi a prenotare mezzi di trasporto, alloggi e musei. Nel frattempo che vi preparate, pensate a Venezia che vi accoglie in Piazza San Marco, adornata a festa come il più bel salotto d’Italia. E’ proprio qui che la maschera vincitrice del Carnevale dell’anno scorso farà il tradizionale Volo dell’Angelo sul pubblico.

 

La mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale

La mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale a 500 anni dalla sua morte

La mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale viene inaugurata il prossimo 5 marzo 2020.
A 500 anni dalla morte dell’artista, Roma lo celebra con una stupenda mostra. Vediamo dunque cosa ci aspetta visitando questa straordinaria esposizione e come organizzarsi.

Raffaello Sanzio, un artista che non è mai stato dimenticato! Chi è Raffaella?

Raffaello Sanzio nacque ad Urbino nel 1483 e fu un grande architetto e pittore italiano. Nel corso della sua vita, secondo alcune testimonianze fu allievo di Giovanni Santi e inseguito del Perugino. Nonostante la giovane età, presto Raffaello si affermò come uno degli artisti più importanti e rinomati. La sua opera lasciò un tracciato indispensabile per tutti i pittori successivi. Col passare dei secoli fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico. In questo modo diede vita a una scuola che fece arte alla maniera di Raffaello Sanzio e che prende il nome di manierismo.

Photo by @arteblogaf

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Quest’anno saranno celebrati i 500 anni dalla sua morte attraverso vari eventi. Uno tra questi è la mostra organizzata presso Le Scuderie del Quirinale dal 5 marzo al 2 giugno 2020. Attraverso questa mostra verrà ripercorsa tutta l’attività progettuale dell’artista, dalla pittura alle arti decorative fino ad arrivare all’architettura.

La mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinal, informazioni utili

La mostra “Raffaello 1520-2020” alle Scuderie del Quirinale a Roma sarà l’apice delle celebrazioni in tutto il mondo per i 500 anni dalla morte di uno dei più grandi artisti. L’allestimento prevede la messa in scena di 200 opere tra dipinti, disegni e quadri. Nel corso degli anni, la fama di Raffaello non si è mai arrestata. Per questo motivo è possibile che il genio di Urbino sovrasti il genio Leonardo Da Vinci che l’Italia ha dovuto condividere con il resto del mondo, a partire dai nostri vicini francesi.

Si tratterà di una maxi mostra in cui saranno esposte circa 200 opere di Raffaello, con ben 40 capolavori provenienti dalla Galleria degli Uffizi. Saranno esposte le seguenti opere: “L’Autoritratto del 1504-06”, “I Ritratti di Agnolo e Maddalena Doni”, “La Madonna del Cardellino”, “La Madonna del Granduca” e “La Velata”. E’ la prima volta che una grande quantità di opere di Raffaello viene riunita tutta insieme, andando a comporre la più spettacolare monografica dedicata all’artista.

Ritratto di Agnolo e Maddalena Doni - Photo by uffizi.it

Ritratto di Agnolo e Maddalena Doni – Photo by uffizi.it

Varie opere in prestito da parte di enti e musei nazionali e internazionali: le Gallerie Nazionali d’Arte Antica, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Fondazione Brescia Musei, e dall’estero, il Louvre, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado, la National Gallery of Art di Washington, l’Albertina di Vienna, il British Museum, la Royal Collection, l’Ashmolean Muséum di Oxford e il Musée des Beaux-Arts di Lille.
Ma vediamo dove sono abitualmente esposte le opere più famose di Raffaello a Roma.

Raffaello Sanzio ai Musei Vaticani

I Musei Vaticani sono famosi in tutto il mondo e ogni anno milioni di turisti si apprestano a visitarlo. I Musei contribuiranno alla mostra, ma non potendo ovviamente trasferire gli affreschi delle Logge o delle Stanze presso Le Scuderie del Quirinale arriveranno gli arazzi commissionati a Raffaello da Papa Leone X per arricchire e abbellire la Cappella Sistina. Coloro che invece non vogliono rinunciare a osservare i meravigliosi affreschi dell’artista dovranno recarsi presso i Musei Vaticani. All’interno dei Musei è possibile visitare le Stanze di Raffaello, famose in tutto il mondo e una sosta imperdibile tra i capolavori del Vaticano.

Le Stanze di Raffaello furono commissionate all’artista da Papa Giulio II all’inizio del Cinquecento. Inizialmente Papa Giulio II affidò i lavori al Perugino, ma non soddisfatto del suo operato nel 1508 incaricò Raffaello ad affrescare le sale che avrebbero costituito il suo appartamento.

Photo by @madeinstaitaly

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Nelle quattro sale (Stanza della Segnatura, Stanza di Eliodoro, Stanza dell’Incendio di Borgo e Sala di Costantino) sono presenti gli affreschi del genio del Rinascimento. Tra questi è possibile ammirare la meravigliosa “Scuola di Atene”. Secondo il progetto di Papa Giulio II l’affresco doveva rappresentare la filosofia vista come un modo per raggiungere Dio, richiamando i valori del bene, del vero e del bello. Osservando il grande affresco, noterete che l’artista ha raffigurato i filosofi e gli scienziati più conosciuti della storia impegnati nell’elaborazione delle proprie idee.

Raffaello Sanzio: le opere a Galleria Borghese

All’interno della Galleria Borghese sono esposte alcune opere di Raffaello Sanzio, “la Deposizione”, “La Dama con Liocorno” e “Il Ritratto d’uomo”. La Galleria ha iniziato le celebrazioni per il cinquecentenario di Raffaello il 23 settembre 2019. Attraverso le nuove metodologie sviluppatesi recentemente, si intende indagare meglio sugli aspetti collegati alla tecnica di esecuzione e allo stato di conservazione delle opere.

Dunque, le indagini di questa campagna hanno una doppia finalità: acquisire nuove conoscenze sulla tecnica pittorica dell’artista e, allo stesso tempo, approfondire le vicende storiche e conservative del dipinto. Alla fine, i risultati saranno pubblicati in un volume di carattere scientifico che documenterà i vari interventi svolti sulle opere.

Roma e altre città unite da Raffaello

Roma è stata scelta come la città ospite della mostra più importante del 2020. La capitale italiana è stata una tappa fondamentale nella vita artistica e personale del Genio del Rinascimento. Come abbiamo già detto qui a Roma Raffaello contribuì ad affrescare il nuovo appartamento in Vaticano di Papa Giulio II, oggi meta obbligatoria di milioni di turisti provenienti da tutto il mondo. Nel corso della sua breve ma intesa vita, Raffaello ha dimostrato a tutti il suo talento artistico. Ancora oggi, il maestro riscuote un successo incredibile grazie alle opere che ha disseminato nei musei di varie città del mondo.

La mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinal, consigli per visitarla

Come ogni grande mostra, la mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale si preannuncia un grande evento sul panorama della cultura per questa primavera. Si prevede quindi un grande afflusso di visitatori. Il consiglio è quello per prima cosa di prenotare con anticipo i biglietti. Inoltre, è sempre utile pensare a come voler visitare la mostra, da soli, noleggiando un audio guida oppure con una guida. Le Scuderie del Quirinale è uno spazio espositivo molto ben organizzato per ospitare mostre di grande rilievo, ma la prenotazione è sempre la cosa più furba per evitare le lunghe code in biglietteria. Un altro consiglio è quello di prendervi il tempo necessario, ricordando che all’interno del museo è possibile fermarsi per pranzo nel ristorante self service del museo oppure nella caffetteria, entrambe le soluzioni assolutamente da consigliare.

Prenota i biglietti per la mostra di Raffaello al Quirinale!

 

Natale a Roma, cosa fare a dicembre 2019

Natale a Roma, tutto quello che si può fare durante le feste natalizie

Il Natale a Roma è un momento magico, ma anche l’occasione migliore per visitare la città. Roma, Capitale d’Italia, è una città che attrae milioni di turisti affascinati dall’arte che attraversa la città nella sua interezza. Con l’arrivo del mese di dicembre, la prima cosa a cui pensiamo è il Natale, la festa più apprezzata non solo per i regali, ma anche per l’atmosfera tipica che si respira in questo periodo per le strade illuminate. E quale migliore occasione per visitare la bellezza della città eterna?

Vediamo insieme alcune alternative che Roma propone ai milioni di turisti in visita!

Natale a Roma: arte e cultura

Musei Vaticani e Cappella Sistina: 28 dicembre ore 10:30 e 30 dicembre ore 10:00

I Musei Vaticani sono il centro della Città del Vaticano. Sono stati fondati da Papa Giulio II nel XVI secolo e nel corso degli anni sono arrivati a essere il secondo museo più visitato in Europa dopo il Louvre. All’interno del museo è possibile percorrere ben 8 km di gallerie, visitando in questo modo i tesori dei papi che si sono susseguiti nel corso dei secoli, ma anche e sopratutto e Stanze di Raffaello che precedono la Cappella Sistina. La Cappella Sistina è famosa in tutto il mondo per essere il luogo in cui si tengono le cerimonie ufficiali del Papa, ma anche per i meravigliosi affreschi di Michelangelo Buonarroti come ad esempio “Il Giudizio Universale“. Per la visita ai Musei Vaticani, Italy Travels mette a vostra disposizione una guida autorizzata di lingua italiana che vi affiancherà per 3 ore e che sarà ben disposta a rispondere a qualsiasi vostra domanda. Prenota qui il tour ai Musei Vaticani!

Tour del Colosseo: domenica 29 dicembre alle ore 9:30

Colosseo

Colosseo

Il Colosseo, all’origine chiamato Amphitheatrum Flavium, è l’anfiteatro più grande e conosciuto al mondo grazie agli spettacoli di gladiatori e alle manifestazioni pubbliche svolte in passato al suo interno (spettacoli di caccia, battaglie navali, e drammi sulla mitologia classica). Oggi il Colosseo è divenuto il simbolo della città romana e una delle più importanti attrazioni turistiche.

Come si svolge il tour di Natale del Colosseo?

Il tour ha inizio all’ingresso, dove la guida vi consegnerà gli auricolari per poi iniziare con una breve introduzione sui Fori Imperiali e sull’esterno dell’anfiteatro. Una volta all’interno, la guida vi spiegherà per un’ora la storia e le attività che avevano luogo nella parte interna del monumento. La visita guidata terminerà all’esterno con una passeggiata lungo la via dei Fori Imperiali, visibile anche dalle terrazze panoramiche. Prenota qui il tour del Colosseo!

Frida Kahlo a Roma: “Il Caos Dentro”

Dal 12 ottobre al 29 marzo presso “Set Spazio Eventi Tirso“, si celebrerà la figura di Frida Kahlo attraverso la mostra intitolata “Il Caos Dentro”. Il titolo evidenzia la personalità di una delle pittrici più grandi di ogni tempo, vale a dire una donna che non ha avuto timore di esprimere le sue fantasie e le sue idee.

Frida Kahlo - Il caos dentro

Frida Kahlo – Il caos dentro

Natale a Roma: passeggiando per la città

Roma è una città così ricca di monumenti e opere d’arte che può risultare difficile visitarli tutti al loro interno. Per questo motivo, vi proponiamo alcuni punti turistici in cui recarsi assolutamente quando si è in visita a Roma e dei quali è possibile ammirare la bellezza anche solo dall’esterno.

Il Vaticano, Piazza San Pietro e Basilica papale

Piazza San Pietro Roma

Piazza San Pietro Roma

Piazza San Pietro è la più importante piazza della cristianità. Deve il suo fascino all’incredibile talento dell’architetto Gianlorenzo Bernini. Ogni domenica milioni di fedeli si recano nella piazza per assistere all’Angelus Domini e per ricevere la benedizione del Papa.
Il progetto ideato dal Bernini per Piazza San Pietro doveva celebrare la maestosità della Chiesa di Roma. Grazie alla sua forma ellittica la piazza sembra abbracciare la folla di fedeli provenienti da tutto il mondo per mettersi all’ascolto delle parole del Papa. Inoltre, arrivando in piazza inevitabilmente rimaniamo affascinati dalla grandiosità della Basilica di San Pietro e per chi vorrà visitarla all’interno, Italy Travels offre l’ingresso privilegiato con servizio di guida o audio-guida.

Fontana di Trevi

Fontana di Trevi

Fontana di Trevi

Se chiedete a qualunque persona di indicarvi quale secondo lei è la fontana più importante e scenografica di tutta Roma, sicuramente vi risponderà la Fontana di Trevi, dove turisti e non si recano per contemplare le statue e lanciare al suo interno la cosiddetta “monetina del ritorno a Roma”.

Pantheon

Pantheon

Pantheon

Arrivando in Piazza della Rotonda potrete ammirare il Pantheon, l’unico edificio romano che è rimasto intatto nel corso dei secoli e che vanta il maggior numero di primati. La bellezza del Pantheon deriva soprattutto dalla cupola che ancora oggi è la più grande cupola costruita in muratura. Al centro della cupola vi è un enorme foro di 9 metri di diametro dal quale passa un fascio di luce che illumina l’intero edificio e le opere al suo interno.

Piazza Navona

Piazza Navona

Piazza Navona

Un’altra piazza importante della Capitale è Piazza Navona, interamente affollata da pittori e artisti di strada che cercano di intrattenere al meglio con il loro talento i turisti. Inoltre, questa piazza è destinata ogni anno ai mercatini di Natale ed è qui che i romani sono soliti recarsi per festeggiare l’Epifania.

Natale a Roma: divertimento e relax

Il Villaggio di Natale del Solara Garden Center

Come in tutta Europa anche a Roma vengono allestiti i mercatini di Natale. Per questa occasione, per la XVII Edizione al Solara Garden Center viene riprodotto “Il Villaggio di Natale”. Un progetto che permette ogni anno di ricreare la magia del periodo natalizio tra luci colorate, alberi e presepi. L’allestimento del villaggio è stato studiato e suddiviso in tematiche per cercare di soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di clientela, dai più grandi ai più piccoli. Tutto questo per rendere il Natale un periodo emozionante, unico e da vivere con le persone più care.

Luneur Park

Dal 1 dicembre al 6 gennaio, il Luneur Park si accende con la magia del Natale!

Luneur park

Natale a Roma: Luneur park

Luogo adatto a tutti, soprattutto per far divertire i più piccoli. Da non perdere l’appuntamento con Babbo Natale nella sua casetta, dove sarà possibile lasciare la propria letterina e scattare una foto ricordo. Inoltre, Luneur Park mette a disposizione una grande pista di pattinaggio sul ghiaccio, e chi vorrà potrà noleggiare le attrezzature e cimentarsi a pieno in questo sport.
Opportunità da non perdere per chi ama lo sport!

Shopping natalizio a Roma

Gli amanti dello shopping, invece, troveranno i negozi aperti per le strade principali della città eterna (Via del Corso, Via del Tridente, Via del Boschetto, Via Condotti…), occasione per fare gli ultimi regali di Natale!

altri consigli per visitare Roma durante le feste!

Un ultimo consiglio, se desideri visitare le attrazioni turistiche più famose di Roma prenota per tempo gli ingressi ai musei romani Risparmierai molto tempo e non ti stancherai in fila!

Il Cenacolo di Leonardo a Milano, curiosità, storia e info utili

Il Cenacolo di Leonardo a Milano, un’opera che non smette di affascinare chiunque la guardi!

Il Cenacolo di Leonardo a Milano è senz’altro una fra le opere pittoriche più famose del grande genio italiano. Leonardo Da Vinci è stato un grande pittore, scultore, ingegnere e scienziato che ha sperimentato soluzioni innovative nel campo dell’arte e della scienza.
Secondo il genio Leonardo, ogni fenomeno può essere spiegato solo attraverso i nostri 5 sensi, soprattutto grazie alla vista.
Se pensiamo alle opere più celebri del grande Leonardo Da Vinci, sicuramente ci verrà in mente la Gioconda e l’Ultima Cena, il cosiddetto Cenacolo. Il famoso affresco è conservato all’interno dell’ex refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano.
Andiamo a scoprire insieme in questo articolo i dettagli, le curiosità e i misteri dell’Ultima Cena del genio Leonardo Da Vinci.

Il Cenacolo di Leonardo a Milano: cosa rappresenta?

Il Cenacolo rappresenta l’Ultima Cena di Gesù con i dodici apostoli. Leonardo per rendere più veritiero e coinvolgente il momento si è concentrato sui gesti e sulle espressioni dei personaggi, in modo da evidenziare la loro condizione psicologica.
Chiunque si appresti a osservare il dipinto noterà che la scena è ambientata all’interno di uno spazio chiuso. Infatti sullo sfondo si vedono tre finestre e sulle pareti sono presenti alcuni arazzi. In primo piano, sulla grande tavola sono state raffigurate pietanze e stoviglie nei minimi dettagli. Infine dietro al tavolo sono predisposti i personaggi, i cui volti esprimono stati d’animo differenti.

Cenacolo Vinciano - Apostoli e Maddalena

Cenacolo Vinciano – Apostoli e Maddalena

Il Cenacolo Vinciano: i personaggi

Il soggetto è frequente nell’iconografia dell’arte cristiana. Nel corso del Quattrocento, l’Ultima Cena veniva realizzata seguendo uno schema ben preciso, vale a dire con Giuda isolato dal resto del gruppo, dalla parte opposta del tavolo.
Nel dipinto parietale di Leonardo, i personaggi sono stati disposti in piccoli gruppi da tre persone che, in uno stato di forte agitazione, ascoltano Gesù che afferma che presto uno di loro lo avrebbe tradito.
Al centro, Cristo con le braccia posate sul tavolo e il viso reclinato trasmette una grande forza e serenità, in contrasto con l’imperfezione umana degli apostoli al suo fianco.
Alla destra e alla sinistra di Gesù, sono disposti i dodici apostoli in quattro gruppi da tre: a destra riconosciamo Simone, Giuda Taddeo, Matteo, Giacomo, Tommaso e Filippo che porta le mani al petto dichiarandosi innocente. A sinistra, invece, abbiamo Bartolomeo, Giacomo, Andrea, Giovanni, Giuda e Pietro.
Giuda è riconoscibile per la borsa di denaro, compenso per aver venduto Gesù ai suoi carnefici e si mostra sorpreso alle sue parole. Pietro è rappresentato in avanti mentre con la mano sinistra scuote Giovanni chiedendogli a chi si riferisce Gesù, invece nella mano destra ha un coltello proprio dietro la schiena di Giuda per evidenziare il tradimento.
Infatti, analizzando attentamente il dipinto, vi accorgerete che tutti i personaggi sono illuminati dalla luce proveniente da sinistra, unica eccezione è Giuda rimasto in ombra come anticipazione di ciò che avverrà in seguito.

L’Ultima Cena: curiosità e misteri

Quest’anno si celebrano i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci e nel corso degli anni molti storici hanno cercato di interpretare e chiarire tutti i dubbi, i misteri riguardanti il Cenacolo di Leonardo a Milano. Solo dopo l’ultimo restauro, l’opera è stata resa più chiara e di più facile interpretazione.

Il coltello. Alla destra del dipinto, si nota un coltello impugnato da una presunta “mano fantasma” e grazie all’ultimo restauro la mano risulta chiaramente appartenere a Pietro. Questa immagine è ispirata a un episodio raccontato all’interno del Vangelo, in cui l’apostolo Pietro taglia l’orecchio a un servo del sacerdote Caifa per difendere Gesù che è stato arrestato nel giardino del Getsemani.

Il calice. Come mai non è stato rappresentato? Osservando l’opera, i più attenti e curiosi noteranno l’assenza del calice e dell’eucarestia. Per questo fatto possiamo ipotizzare che con L’Ultima Cena Leonardo abbia voluto celebrare la Donna, come sacro calice vivente, l’Utero che accoglie e nutre dentro di sé una nuova vita. Il calice sarebbe la Maddalena, una metafora vivente per il contenitore del “sangue” di Cristo.

Giovanni o Maria Maddalena: di chi si tratta?

Altro aspetto misterioso del dipinto è il personaggio di Giovanni, il quale è stato dipinto come un giovane effeminato tanto da sembrare Maria Maddalena. Molti storici e critici d’arte hanno interpretato questo fatto come se Leonardo avesse voluto evidenziare il presunto rapporto tra i due.Come attestano altri artisti medievali e rinascimentali attraverso le loro opere, tradizionalmente Giovanni è rappresentato con tratti efebici e adolescenziali, privo di barba al viso.

Oggi vi abbiamo parlato del Cenacolo, senz’altro la più conosciuta opera di Leonardo a Milano. Ma sapevate che a Milano esistono altre opere del grande Maestro? Vi invitiamo a cliccare sul link per scoprire quali sono!

Ma come si fa a vistare il Cenacolo?

Un ultimo consiglio, prenota in anticipo il tuo tour guidato per visitare L’Ultima Cena di Leonardo a Milano! Risparmierai molto tempo! Spesso i biglietti per il Cenacolo sono introvabili, anche se ti stai organizzando con largo anticipo.

Leonardo a Firenze: non solo a Milano

Adorazione dei Magi -Leonardo da Vinci - Galleria degli Uffizi

Adorazione dei Magi -Leonardo da Vinci – Galleria degli Uffizi

Altre opere del genio italiano sono esposte presso la Galleria degli Uffizi a Firenze.
Nella sala appunto dedicata a Leonardo Da Vinci troviamo le sue opere giovanili come il Battesimo di Cristo, realizzato con l’aiuto del maestro Verrocchio. Per quest’opera il giovane Leonardo realizzò la testa dell’angelo a sinistra e il paesaggio.
Inoltre, lo stile del grande artista si nota soprattutto nella straordinaria Annunciazione, in cui Leonardo dipinse in modo dettagliato le ali dell’angelo e il paesaggio sullo sfondo.
Infine, un’altra opera è l’Adorazione dei Magi che fa riflettere sui sentimenti e sulle emozioni che Leonardo tenta di trasmettere attraverso la sua tecnica pittorica. Anche he per questo museo, ti consigliamo di prenotare per tempo, l’ingresso prenotato agli Uffizi, ti consente di saltare la coda.

Le 3 opere più famose di Galleria Borghese a Roma

Le 3 opere più famose di Galleria Borghese a Roma, ecco la nostra top 3!!!

Quali sono dunque le 3 opere più famose di Galleria Borghese a Roma? Proviamo a darvi la nostra opinione, premesso che Galleria Borghese è un vero e proprio scrigno di tesori artistici tutti da scoprire!

Roma è una delle città più visitate e famose al mondo che, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei, ospita ogni anno milioni di turisti.

Galleria Borghese, il suo parco, la sede e la sua storia

Tra i numerosi musei da visitare nella Capitale, la Galleria Borghese attira quasi mezzo milione di turisti ogni anno, affascinati dalla storia della città eterna di cui la galleria è testimonianza fra le più autorevoli, ma soprattutto dalle opere presenti al suo interno. 

Galleria Borghese - Villa Borghese

Galleria Borghese – Villa Borghese

La Galleria Borghese è situata nel cuore della Urbe in un’ottima posizione, all’interno di un possente edificio storico che prende il nome dalla celebre famiglia che lo ha costruito. Villa Borghese appunto. Circondata da un immenso parco oggi pubblico, la splendida Villa Borghese accoglie i visitatori in un’oasi di bellezza, nata incontaminata e pace.

Parco di Villa Borghese

Parco di Villa Borghese

Prima di tutto, all’interno del museo di Villa Borghese è esposta la collezione del cardinale Scipione Borghese. Grande amante dell’arte, il cardinale Borghese acquisì negli anni opere di immenso valore artistico di grandi maestri come Canova, Bernini, Tiziano, Caravaggio e Botticelli

Leggendo vari articoli, spesso vi sarete chiesti quali sono le opere più importanti della Galleria Borghese senza però essere arrivati a una conclusione con una risposta ben precisa. Per questo motivo, di seguito vi mostro quali secondo noi sono le opere più famose presenti all’interno del museo.

Le 3 opere più famose di Galleria Borghese: Paolina Borghese Bonaparte

Paolina Bonaparte - Antonia Canova

Paolina Bonaparte – Antonia Canova

Una delle sale a piano terra della Galleria ospita questa splendida opera scultorea di Canova. Ad esse è dedicata una grande sala, dove la scultura di Canova è praticamente unica protagonista. Questa scultura neoclassica rappresenta la sorella di Napoleone, Paolina Borghese Bonaparte. Paolin è raffigurata come una Venere vincitrice. La donna, associata all’ideale di bellezza, è ritratta distesa su un divano (agrippina) con il braccio destro appoggiato su due cuscini. Grazie all’incredibile capacità artistica di Canova, i cuscini sembrano reali! Nella mano sinistra, Paolina regge una mela che simboleggia la sua bellezza effettiva. Come potrete notare osservando l’opera, le linee del corpo di Paolina Borghese Bonaparte trasmettono a chi la contempla tutta la sua sensualità. 

Un elemento molto importante da non dimenticare è, il fatto che la scultura è impostata per essere osservata da varie visuali.Proprio per poter far godere all’osservatore di ogni angolo della statua, Canova decise di inserire un ingranaggio all’interno del triclino su la donna è distesa. Questo ingranaggio faceva ruotare l’intera struttura di 360 gradi. L’osservatore poteva quindi rimanere immobile ad osservare Paolina da tutte le angolature. Infine, per rendere la scultura più realistica Canova ha ricoperto il marmo con uno strato di cera rosa. Tutto ciò per riprodurre e imitare al meglio il colore dell’incarnato naturale della pelle.

Paolina Borghese Bonaparte e il suo creatore: ma chi è Canova?

Lo scultore di Paolina Borghese Bonaparte è Antonio Canova, artista considerato il massimo esponente del Neo-classicismo. Nelle sue opere d’arte Canova ricerca la bellezza ideale. Nel caso di Paolina Borghese Bonaparte lo scultore tenta di trovare “la Venere italica”, una bellezza ideale che incarna la perfezione assoluta.

Le 3 opere più famose di Galleria Borghese: Apollo e Dafne

Apollo e Dafne- Galleria Borghese

Apollo e Dafne- Galleria Borghese

Procedendo nel percorso espositivo, non è possibile non rimanere colpiti da un’altra scultura di grande impatto emotivo: Apollo e Dafne. Quest volta parliamo di una scultura di epoca barocca realizzata dal grande Gian Lorenzo Bernini.

Una caratteristica delle statue scolpite da Gian Lorenzo Bernini è il movimento, osservando la statua potrete notare quanto le posture dei corpi siano dinamiche. Entrambi i personaggi corrono in avanti e lo sforzo della corsa è possibile comprenderlo dai muscoli in tensione di Apollo, mentre il corpo di Dafne resta più sinuoso ed elegante.

Apollo e Dafne Dettagli

Apollo e Dafne Dettagli

I meravigliosi particolari creati con il marmo grazie alla maestria del Bernini, ci stupiscono ogni volta che guardiamo questa scultura. Ad esempio, i capelli che si allungano in fronde, le braccia che drammaticamente si trasformano in rami, la resa del fogliame intrecciato alle vesti e la durezza della corteccia del tronco, consentono a chi sta guardando l’opera di essere coinvolto a pieno nell’azione.

Apollo e Dafne: il mito

Che cosa rappresenta la scultura di Apollo e Dafne? Il mito racconta la storia di Apollo e Dafne. Apollo fiero di sé una volta ucciso il serpente Pitone, si vantò della sua riuscita con Cupido, anche lui portatore di arco e frecce, sostenendo che quelle armi non fossero adatte a lui. Per vendicarsi Cupido colpì il dio Apollo con la freccia d’oro che avrebbe fatto perdutamente innamorare il dio della ninfa Dafne. Questa a sua volta fu colpita con la freccia di piombo che faceva rifiutare l’amore.

Apollo non appena vide la ninfa impazzi d’amore, ma come previsto la ninfa Dafne appena vide il dio fuggì. Una volta giunta al fiume Peneo, Dafne chiese al padre di aiutarla a sfuggire al suo inseguitore. Il padre accolse la sua disperata preghiera e la trasformò  in un albero d’alloro, una pianta sacra e sempre verde. Da quel momento, l’alloro viene usata per costruire le corone che premiano i vittoriosi.

Apollo e Dafne: chi è l’artista Bernini?

Lo scultore di Apollo e Dafne è Gian Lorenzo Bernini, considerato l’artista più importante del Seicento: scultore, architetto, pittore, scenografo, sempre raggiungendo livelli molto alti. 

Tra il 1622 e il 1625 fu scolpito il gruppo scultorio dal Bernini con un soggetto mai realizzato prima su marmo, vale a dire un corpo mano che si trasforma in pianta. Qui a Galleria Borghese è possibile ammirare alcune fra le sculture più belle di Bernini. Ma come già ricordato, Bernini è rimasto immortale anche per aver decorato con le sue iconiche fontane alcune fra le piazze simbolo della Capitale.

Le 3 opere più famose di Galleria Borghese: il Bacchino Malato

Bacchino Malato - Galleria Borghese

Bacchino Malato – Galleria Borghese

L’ultima fra le 3 opere più famose della Galleria Borghese che abbiamo selezionato è Il Bacchino Malato, un dipinto realizzato nel Seicento da Caravaggio. Il dipinto fu offerto da Papa Paolo V al cardinale Scipione Borghese.

Come potrete osservare dai colori e dal soggetto riprodotto, l’opera raffigura lo stesso artista. Addirittura si presume che sia stata realizzata nel periodo successivo all’uscita di Caravaggio dall’ospedale dove era stato ricoverato a causa di una malattia (1593-1594). 

Infatti, molti critici d’arte affermano che i dettagli del dipinto siano una vera e propria riproduzione della realtà di un uomo convalescente. 

L’uomo rappresentato non ha un bell’aspetto esteriore, molto probabilmente l’obiettivo dell’artista non era quello di mostrare la bellezza, ma piuttosto il male più profondo e interiore. 

Per questo motivo, il corpo del fanciullino al centro ha un incarnato pallido e da questo deriverebbe anche il titolo del dipinto “Bacchino Malato”.

Il nome Bacchino invece è dovuto all fatto che il ragazzo ritratto è dipinto con le stesse caratteristiche di Bacco (dio del vino e dell’ebbrezza):  la posa, il grappolo di uva nella mano destra e la corona d’alloro ci fanno pensare proprio al dio pagano Bacco.

Caravaggio evidenzia lo stato di malattia del soggetto, anche attraverso le labbra quasi di colore blu. E’ evidente che il pittore, per autoritrarsi, si sia aiutato con uno specchio e per le applicazioni ottiche, molto probabilmente, ha preso spunto dagli esperimenti di Leonardo e Giovan Battista della Porta.

Bacchino Malato: chi è Caravaggio?

Come già detto nel paragrafo precedente, l’artista del Bacchino Malato è il grande Caravaggio. La teatralità, l’emotività e la drammaticità presenti all’interno delle sue opere hanno ispirato molti altri artisti del barocco europeo. Caravaggio, il cui vero nome era Michelangelo Merisi, è stato un artista che nel corso degli anni ha fatto parlare molto di sé non solo per le sue opere, ma anche per il suo contegno ribelle e stravagante. Irriverente, profondamente innovativo, realizza opere inconfondibili e di grande impatto emotivo. Il suo studio del colore, la perfetta resa delle nature morte, gli effetti stupefacenti delle luci che squarciano l’oscurità, fanno di Caravaggio un artista senza confini!

 

Impensabile dunque visitare Roma senza una sosta a Galleria Borghese! Ricorda che la prenotazione per il museo di Villa Borghese è obbligatoria.

 

Valadier a Galleria Borghese, una mostra dedicata al ‘700

Valadier a Galleria Borghese, una nuova mostra tutta da scoprire

Valadier a Galleria Borghese, dal 30 ottobre fino al 2 febbraio 2020! Galleria Borghese celebra il famoso ebanista, orafo e e fonditore italiano esponente di massimo rilievo fra gli artisti della seconda metà del ‘700 a Roma.

Valadier a Galleria Borghese: una cornice perfetta

La mostra dedicata a Valadier è allestita nella splendida Villa Borghese a Roma. La costruzione di Villa Borghese fu voluta da un’altolocata famiglia senese: i Borghese appunto.

La costruzione della villa iniziò nel lontano 1607 e dal 1770 fu completamente rinnovata al suo interno. Molteplici sono le opere conservate all’interno del Gian Lorenzo Bernini considerato il massimo esponente della cultura barocca. Tra le opere di Bernini esposte a Galleria Borghese, i busti di Scipione Borghese, Apollo e Dafne e David. A Galleria Borghese inoltre si possono ammirare alcune celeberrime opere di Caravaggio, pittore di fama universale. Ma non solo, qui sono esposte opere di Tiziano, Canova, Raffaello e molti altri artisti di rilievo internazionale.

Villa Borghese fu convertita in museo permanente per volere del Cardinale Scipione Borghese, noto per la sua fama di appassionato collezionista, disposto a volte persino a ricorrere a metodi poco ortodossi pur di possedere le opere d’arte che bramava. Il restauro di Villa Borghese durò ben 14 anni.

Villa Borghese è ubicata all’interno del parco di Villa Borghese che si classifica come quarto tra i parchi romani per la sua grandezza. Il giardino è oggi meta non solo dei turisti ma anche degli stessi romani che amano trascorrervi il tempo libero, fare passeggiate e sport all’aria aperta. Il parco è davvero molto bello, decorato da splendide fontane, statue, corpo di fabbrica, eleganti palazzine per lo più adibite a sedi museali. Nel parco c’è addirittura un lago navigabile.

Valadier a Galleria Borghese, parliamo della mostra

Proprio per la sua magnificenza, Villa borghese è stata scelta per ospitare la mostra di Luigi Valadier dove per tale occasione sono state riunite quanti più disegni, arredi e oggetti reperibili. Ma chi era Luigi Valadier?
Luigi Valadier fu uno dei celebri fonditori e orafi del bronzo del 700. Ereditò da suo padre di origine francese la bottega. Lavorò per molti papi e persone sia italiane che straniere di rilevante importanza. L’unico problema fu che molti clienti non pagavano per tempo per cui Valadier, si ritrovò con molti debiti e una bottega con molti dipendenti da portare avanti. Questa situazione molto presto lo portò al suicidio. Durante la costruzione della campana di San Pietro prima della fusione di bronzo si gettò nel Tevere. Fu il figlio quindi a terminare quest’ultima opera da lui iniziata.
La sua sfortunata fine da suicida, ne offuscò la fama meritata di grande artista.
In realtà, Luigi Valadier incarna alla perfezione il gusto neoclassico romano del ‘700.

Per poter visitare la mostra “ Valadier. Splendore nella Roma del 700 ” è necessario acquistare il biglietto d’ingresso a Galleria Borghese che in occasione della mostra include un supplemento obbligatorio.

Cosa fare a Roma di notte

Cosa fare a Roma di notte è una domanda che un po’ tutti i turisti si chiedono da primavera ad autunno inoltrato. A Roma infatti il clima dolce, invita i turisti e i romani a girare volentieri a piedi anche dopo il tramonto. E Roma regala a tutti panorami bellissimi, sotto le stelle. I monumenti si illuminano un po’ ovunque rendendo l’atmosfera davvero unica!

Cosa fare a Roma di notte dunque?

Innanzi tutto possiamo scegliere fra una passeggiata in giro per il centro della città oppure una visita ad un museo.
Pensavate che i siti romani di maggior interesse fossero accessibili solo di giorno?
Non siete riusciti a visitare uno di questi in giornata?
Non sapete cosa fare a Roma di notte?
Ebbene la Capitale offre moltissime alternative da gustare al chiaro di luna. Infatti molti siti archeologici o musei prevedono anche un’apertura serale. Un’esperienza esclusiva e assai suggestiva, un’inedita Roma illuminata dalla luna.

Cosa fare a Roma di notte: la “Luna sul Colosseo” un evento speciale!

Roma di Notte il Colosseo

Roma di Notte il Colosseo

Primo fra tutti è senza dubbio la Luna sul Colosseo, prenotabile in ogni periodo dell’anno durante tutta la settimana. Un grande successo replicato da anni. Visto l’enorme domanda, il Comune di Roma ha infatti ampliato la sua offerta estendendo l’evento replicandolo ogni giorno. Vista la sempre grande richiesta, si consiglia comunque di scegliere le date con grande anticipo poiché i posti disponibili sono pochi. Si tratta di un tour organizzato dal Colosseo. La visita guidata con guida ufficiale è organizzato in varie lingue. I visitatori sono raggruppati in sotto gruppi di massimo 25 persone. Il tour guidato è davvero straordinario. Infatti oltre a poter visitare il Colosseo di notte, i visitatori potranno scendere nel ventre del grande anfiteatro e visitare i suoi sotterranei.

Cosa fare a Roma di notte: i Musei Vaticani sotto le stelle

Basilica di San Pietro

Basilica di San Pietro

Un altra opportunità straordinaria è vistare i Musei Vaticani e la Cappella Sistina il venerdì sera, quando i musei papali sono straordinariamente aperti dalle 19 e alle 23. In questo caso, è possibile organizzare anche un tour con guida privata.
L’apertura notturna dei Musei Vaticani è programmata ogni anno da Aprile fino a fine Ottobre. Prenotando un tour con guida esclusiva, verrete accompagnati durante il percorso da una guida esperta attraverso la magnifica Cappella Sistina, ammirare le stanze di Raffaello, le gallerie superiori e il tutto terminerà in una Piazza San Pietro illuminata. Da non perdere anche i concerti che la direzione dei Musei Vaticani organizza ogni mese durante l’apertura notturna. I concerti di solito di musica classica, sono tenuti negli splendidi cortili far i palazzi vaticani e sono fruibili gratuitamente a tutti i visitatori che sono entrati nei musei.

Cosa fare a Roma di Notte: Castel Sant’Angelo, la fortezza papale illuminata dalla luna!

Roma di Notte Castel Sant'Angelo

Roma di Notte Castel Sant’Angelo

Dal 2019 sono disponibili sono anche i biglietti d’ingresso Castel Sant’Angelo in versione notturna. Si tratta senz’altro di un evento molto particolare e disponibile per brevi periodi. Dal giovedì alla domenica sera solo fino a metà ottobre. Ci aspettiamo che venga replicato anche per i prossimi anni! Un’atmosfera romantica e struggente: dagli alti bastioni a picco sul Tevere potrete infatti ammirare incantevoli scorci di Roma. Infine, una volta raggiunta la Famosissima Terrazza dell’Angelo, il punto più alto di Castel Sant’Angelo, rimarrete sbalorditi dal panorama mozzafiato che potrete scorgere da lì.

Una novità da non perdere: Galleria Borghese finalmente aperta di notte!

Novità assoluta di quest’anno, a partire da Novembre, tutti i venerdì e i sabati sarà possibile visitare la famosissima Galleria Borghese dalle 19 in poi. Galleria Borghese è uno dei musei più richiesti e visitati di Roma. Infatti al suo interno sono custodite magnifiche opere pittoriche e scultoree di Lorenzo Bernini, Caravaggio, Tiziano, Antonio Canova e molti altri ancora. La prenotazione per vistare Galleria Borghese di notte è obbligatoria e d è possibile anche prenotare un tour con guida privata.

Roma di Notte Pantheon

Roma di Notte Pantheon

Cosa fare a Roma di notte, i siti archeologici

La Luna sul Foro Romano è stato un evento anch’esso estremamente suggestivo. Questo tour offriva la possibilità di passeggiare nel complesso archeologico sotto un cielo stellato e illuminato artificialmente esclusivamente per tale occasione. Accompagnati da una guida ufficiale in gruppi di massimo 25 persone. Purtroppo l’evento è al momento sospeso così come il tour notturno alle Terme di Caracalla.

Cosa fare a Roma di Notte: piazza e fontane per tutti

Roma di Notte Piazza Navona

Roma di Notte Piazza Navona

Se preferite invece passeggiare liberamente per il centro di Roma, la città offre molti angoli incantevoli. Ci sono alcuni tour con guida che si possono fare dopo il tramonto e che valgono davvero la pena. Fra questi la visita guidata a Castel Sant’Angelo abbinata al Pantheon, due simboli indiscussi della Città Eterna, magnificamente illuminati durante la notte. Da Castel Sant’Angelo sarà breve infatti raggiungere il Pantheon, in Piazza della Rotonda passando tra l’altro sul famoso Ponte dell’Angelo. Qui ammirerete l’imponenza del bastione e le statue collocate sul ponte in stile barocco, opere di Lorenzo Bernini. Dopo il Pantheon, una sosta obbligata a Piazza Navona anche qui per ammirare i capolavori di Bernini e la splendida piazza illuminata. Ristoranti, bistrot, gelaterie e caffè sono aperti fino a tarda notte ad allietare il giro turistico.

In alternativa, potrete chiedere alla guida di iniziare il tour da Piazza San Pietro, cuore del Vaticano e proseguire per il Lungotevere fino a Castel Sant’Angelo!

Roma di notte non finirà di sorprendervi!

Galleria Borghese a Roma: cosa vedere e come prenotare i biglietti

Galleria Borghese a Roma utili consigli per visitare al meglio il museo

Galleria Borghese a Roma è uno dei musei più visitati della capitale. Oggi, come promesso nell’ultimo articolo che parlava dei Musei Capitolini, ci soffermiamo su questo splendido museo romano che accoglie ogni anno ben oltre il mezzo milione di visitatori da ogni parte del mondo. Il numero degli ingressi resta contingentato perché non sono ammessi più di un tot di visitatori per fascia oraria per motivi di sicurezza. Altrimenti questo numero sarebbe sicuramente più importante.

Un primo utilissimo consiglio quindi è prenotare con un bel po’ di anticipo il biglietto per Galleria Borghese se si vuole essere sicuri di avere accesso al museo nella data programmata.

Galleria Borghese a Roma: Bernini, genio barocco

Ratto di Proserpina – Bernini – Galleria Borghese Roma

Ma perché questo museo è tanto richiesto? Quali sono i capolavori che vi si possono ammirare?
Fra gli artisti più famosi che possiamo apprezzare a Galleria Borghese, c’è senz’altro Gian Lorenzo Bernini.

Bernini fu definito il “gran Michelangelo del suo secolo” ed è considerato il più importante interprete dello spirito barocco italiano. Lo stile Barocco fece da protagonista infatti nel XVII secolo un po’ in tutta Europa. Bernini lavorò quasi esclusivamente a Roma. Durante la sua lunga attività di artista fu quindi in grado di abbellire la città papale con le sue straordinarie opere. Roma divenne lo spazio ideale per accogliere le opere del grande artista che trasformò la città nello specchio del suo tempo.

Il primo committente di Bernini fu appunto Scipione Borghese, cardinale appartenente a questa potente famiglia romana, esperto d’arte e grande mecenate. Proprio per lui Bernini creò un gruppo di opere scultoree con soggetti prevalentemente mitologici. Fra questi Enea e Anchise, esposto a Galleria Borghese a Roma.
Ma i suoi capolavori più famosi di questo periodo, esposti sempre a Galleria Borghese Apollo e Dafne e il Ratto di Proserpina.

Apollo e Dafne rappresenta fedelmente il racconto che Ovidio fa nelle Metamorfosi ed è considerato il capolavoro assoluto di Bernini. Il dio Apollo si invaghì perdutamente della ninfa Dafne dopo che Cupido aveva scoccato la freccia dell’amore.
Apollo viene ritratto dal Bernini nel momento in cui si scaglia verso la ninfa impaurita per possederla. Questa al fine di sfuggire al raptus del dio del sole, rivolge disperata una preghiera al padre, Peno, dio del fiume, che per sottrarla alla sventurata sorte la trasforma in un albero di alloro.

In questo gruppo scultoreo così come nel ratto do Proserpina, Bernini si concentra sulla resa dei corpi in movimento, facendoli interagire con lo spazio circostante a 360°. La torsione dei corpi e la tensione del movimento sono magnificamente rappresentati dal Bernini con un attento studio del corpo umano, della muscolatura e dell’espressione dei volti.

Galleria Borghese a Roma: gli altri capolavori esposti

Villa Borghese Roma

Ma Galleria Borghese a Roma è un luogo assolutamente da visitare sia per visitare il magnifico parco che circonda la sede del museo e per ammirare anche le opere di altri artisti eccezionali. Nell’ambito della scultura, senz’altro Antonio Canova con la splendida scultura rappresentante Paolina Bonaparte.

Tra le opere pittoriche più famose, premettendo che la galleria espone una grande vastità di capolavori, non possiamo non menzionare a sé le opere di Caravaggio, il Bacchino Malato, il Giovane con canestra di frutta e David con la testa di Golia, opere fi fama incontrastata in un tutto il mondo.

Ma il nostro viaggio nel Barocco romano non finisce qui e nel prossimo articolo andremo a scoprire le opere di Bernini in San Pietro e nelle più iconiche piazze della capitale.

Lucio Fontana a Galleria Borghese

Lucio Fontana a Galleria Borghese a Roma. Tutto quello che c’è da sapere sulla mostra.

Lucio Fontana a Galleria Borghese, una nuova mostra dedicata al grande artista italiano. Galleria Borghese a Roma ospita dal 20 maggio 2019 una nuova mostra monografica, interamente dedicata al famoso artista italiano Lucio Fontana, intitolata Lucio Fontata. Terre e oro.

Lucio Fontana a Galleria Borghese: info utili sulla mostra

La mostra dedicata aLucio Fontana apre ufficialmente al pubblico il 21 magio 2019. Al momento il termine della mostra è il 28 luglio, ma probabilmente sarà prorogata.La mostra presenterà una particolare selezione di opere di Fontana che comprende concetti spaziali in oro e crocifissioni in ceramica realizzate nel decennio tra il 1958 e il 1968. Si tratta di una quarantina di opere, tra cui olii su tela e opere in ceramica.

Lucio Fontana a Galleria Borghese, come prenotare e come visitarla

Lucio Fontana a Roma

Lucio Fontana a Roma

Per visitare questa mostra temporanea è necessario prenotare il biglietto per accedere alla Galleria Borghese. Il museo di Villa Borghese è sempre molto affollato specialmente nel periodo che va da marzo ad ottobre. Per questo è necessario prenotare un biglietto. Non sarebbe correttore che la prenotazione è obbligatoria, perché se si va al museo e c’è posto, si può fare direttamente il biglietto alla biglietteria. Di fatto però nessuno riesce ad entrare senza aver prenotato in anticipo perché il museo accoglie solo poche centinaia di visitatori ogni due ore e quindi i contingenti sono sempre super prenotati.

Villa Borghese, Roma

Per visitare la mostra basterà quindi avere il biglietto d’ingresso. E’ previsto un supplemento di 5,00 euro a persona, sia per i biglietti adulti che quelli a tariffa ridotta, riservata ai cittadini europei che hanno un’età compresa fra i 18 e i 24 anni. Per i visitatori che hanno invece meno di 18 anni (non compiuti) tale supplemento non è applicato.

Il contesto espositivo, davvero eccezionale, fra dipinti rinascimentali e opere barocche darà naturale risalto allo studio che Fontana fa dello spazio, privilegiando l’esposizione della sua produzione in oro, materiale che per sua natura rappresenta la sintesi fra luce e spazio, usato fin dall’antichità classica e poi riscoperto come materiale in epoca rinascimentale e poi barocca.

Lucio Fontana – notizie sull’artista

Chi è Lucio Fontana? Lucio Fontana nasce nel 1899 da padre italiano e madre argentina ed è considerato il fondatore del movimento spazialista. Il padre scultore, lo fa lavorare nella sua officina dove si forma come scultore. Dal 1949 comincia però la sua produzione artistica su tela. La tela che Fontana infrange con buchi e tagli, che caratterizzano la sua arte in modo inconfondibile. Fontana supera la distinzione fra pittura e scultura e con le sue rappresentazioni non convenzionali dello spazio e della prospettiva. E’ proprio la superficie della tela, che Fontana lavora creandovi rientranze, rilievi, tagli che entra in rapporto con la luce creando un rapporto diretto ed innovativo con lo spazio. Le sue tele sono spesso monocrome, a volte dipinte a spruzzo e hanno impresso il segno dell’artista che lavora con rasoi, coltelli e seghe.

Verrocchio a Firenze – una bellissima mostra su Verrocchio a Palazzo Strozzi

Verrocchio a Firenze – Una mostra dedicata al pittore fiorentino.

“Verrocchio, il maestro di Leonardo” visitabile dal 9 marzo fino al 14 luglio 2019.

Mostra su Andrea del Verrocchio a Palazzo Strozzi

Palazzo Strozzi a Firenze celebra quest’anno Verrocchio, pittore e scultore fiorentino del XV secolo. La mostra è stata inaugurata a marzo e sarà visitabile fino al 14 luglio.
Andrea del Verrocchio, il cui vero nome è Michele di Francesco Cioni, fu uno dei più importanti artisti contemporanei a Lorenzo il Magnifico. Troppo spesso Verrocchio è associato, come anche in questo caso, alla figura di Leonardo che fu suo allievo nella sua bottega.

Verrocchio a Firenze – come organizzare la visita  a Palazzo Strozzi

Mostra Palazzo Strozzi su Verrocchio

Prima di parlare della mostra e di cosa vi aspetta, solo alcune annotazioni su come organizzare questo tour.
La mostra è molto varia esponendo pitture, sculture e disegni di Verrocchio e dei suoi allievi. E’ sicuramente consigliabile effettuare un tour accompagnati da una guida che potrà spiegare il nesso logico fra le opere esposte e far emergere la figura dell’artista e la sua capacità straordinaria di influenzare i suoi contemporanei e i più grandi artisti del Rinascimento.

Verrocchio a Firenze – c’è anche l’apertura serale il giovedì

Cortile Palazzo Strozzi

Cortile Palazzo Strozzi

In particolare, noi abbiamo deciso di visitare questa mostra il giovedì sera quando l’orario di apertura è prolungato fino alle 23,00. La durata della visita consigliabile è di circa un paio d’ore. Noi abbiamo prenotato i biglietti on line e poi il servizio guida privato.
Trattandosi di una visita in serale, abbiamo approfittato per un breve aperitivo presso la caffetteria di Palazzo Strozzi che si trova al piano terra nel cortile interno del Palazzo.

Verrocchio a Firenze – tips utili sulla mostra

Catalogo Mostra Palazzo Strozzi

Per coloro che desiderano visitare la mostra senza guida, è comunque consigliabile noleggiare l’audioguida al costo di 5,00 euro.

La biglietteria si trova al piano terreno così come il bookshop. Il catalogo della mostra costa 51,00 euro ed acquistabile al bookshop in varie lingue. Si tratta di un caatalogo molto elegante ma forse un po’ troppo tecnico, diciamo per gli addetti ai lavori. Esiste però un mini catalogo, che costa 6 euro e riassume le opere più salienti della mostra.

Verrocchio a Firenze – un artista sottovalutato dai posteri ma amatissimo dai suoi contemporanei

Questa la prima mostra monografica dedicata all’artista. Troppo spesso infatti Verrocchio e la sua arte sono stati oscurati in favore dei suoi più famosi successori. La mostra rivaluta la figura dell’artista, mettendone in risalto il talento e i suoi indiscussi meriti nell’aver influenzato da un punto di vista artistico, un’epoca così fruttuosa come il Rinascimento.

In realtà Verrocchio era considerato un artista di grande importanza dai suoi contemporanei al punto che le sue opere erano considerate di gran moda alla corte dei Medici e per questo si parla addirittura di Verrocchismo o Vercchio’s style. Solo più tardi Vasari nelle Le Vite, spende poche critiche parole per commentare la vena artistica di Verrocchio, compromettendone poi la fama di grande artista. Vasari infatti ne parla in senso quasi di biasimo, e ne fa un ritratto di artista troppo attaccato alla formalismo a scapito della verità dei sentimenti.

In questa mostra Verrocchio viene pienamente rivalutato come artista poliedrico e raffinato. Le sue opere sono lo specchio di un’epoca particolarmente felice e ricca di spunti nella realtà fiorentina. Infatti Verrocchio è un artista estremamente completo ed eclettico. Prima orefice, poi scultore, utilizza varie tecniche e materiali fra i più svariati, poi pittore su tela e su muro. Conoscitore quindi di tantissime tecniche, incarna l’artista per eccellenza del suo tempo.

Verrocchio a Firenze – Il maestro dei grandi

Ma soprattutto Verrocchio è maestro dei più grandi. Non soltanto perché alcuni fra i più grandi nomi dell’arte rinascimentale frequentano la sua bottega, ma anche e soprattutto perché le sue opere sono evidentemente fonte d’ ispirazione per Raffaello, ovviamente per Leonardo che è suo allievo, per il Ghirlandaio, il Perugino, Botticelli fino ad influenzare addirittura l’arte di Raffaello e Michelangelo.

Questa mostra a Palazzo Strozzi esalta quindi la figura di Verrocchio anche alla luce di successivi di studi di critici d’arte che hanno saputo ricreare legame sottile che dalle opere di Verrocchio ci porta fino ai capolavori dei suoi successori.

La mostra ospita oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni alcune provenienti dai più importanti musei italiani, altri dai più grandi musei internazionali e da alcune collezioni private.

Le sale da visitare sono solo sette, ma ricchissime di opere che la vostra guida sarà in grado di farvi apprezzare nei dettagli. Splendidi i colori delle tele, la delicatezza dei volti dei personaggi che ritrae e straordinaria la sua capacità di cogliere nell’espressione umana il sentimento e l’umore del personaggio nell’esatto istante in cui lo ritrae.

I Musei Capitolini a Roma: consigli utili per la visita

I Musei Capitolini a Roma: la storia

I Musei Capitolini nascono nella seconda metà del 1400 quando Papa Sisto IV donò ai cittadini di Roma alcune statue bronzee conservate fino a quel momento in Laterano. Questo gruppo di sculture rappresentano quindi il nucleo iniziale della raccolta capitolina.
Successivamente, nel corso dei secoli le collezioni dei Musei Capitolini furono arricchite da donazioni, ritrovamenti effettuati dagli scavi a Roma, acquisizioni fatte ad hoc per i musei stessi.
Inoltre la Pinacoteca, anch’essa parte integrante dei Musei Capitolini fu fondata da Papa Benedetto XIV intorno alla metà del XVIII secolo.
Infine, via via che Roma cresceva dal punto di vista urbanistico, con l’apertura di nuovi cantieri in città, gli scavi hanno dato alla luce nuovi reperti che si sono aggiunti alle già preziose collezioni archeologiche dei Musei.

I Musei Capitolini a Roma: la sede

PIazza del Campidoglio

PIazza del Campidoglio

La sede dei Musei Capitolini è senz’altro degna di nota e di per sé motivo per organizzare una visita ai Musei. I Musei Capitolini infatti sono ospitati in due splendidi palazzi nella famosa Piazza del Campidoglio. La Piazza del Campidoglio, così come si presenta oggi ai visitatori è frutto del progetto architettonico del grande Michelangelo Buonarroti, che decorò il pavimento e inserì un terzo palazzo, il Palazzo Nuovo appunto. Attualmente, i Musei Capitolini sono ospitati nel Palazzo dei Conservatori e nel Palazzo Nuovo. I due storici edifici sono collegati da una galleria sotterranea che a sua volta ospita la Galleria Lapidaria e conduce all’antico Tabularium. Un luogo affascinante e ricco di suggestione con le sue monumentali arcate affacciate sul Foro Romano.

Visitare i Musei Capitoli a Roma, cosa fare prima di andare

Musei Capitolini Sale espositive

Musei Capitolini Sale espositive

Come tutti i musei importanti della Capitale, anche i Musei Capitolini sono meta prediletta di molti visitatori ogni giorno. Per questo motivo è sempre consigliabile prenotare anticipatamente il biglietto. Questo vi consentirà di sveltire le procedure d’ingresso. Non sarà infatti necessaria la sosta in biglietteria e la probabile coda per fare il biglietto.

Prenotando on line l’ingresso ai Musei Capitolini si riceve infatti via email direttamente il biglietto con barcode da mostrare all’ingresso proprio prima dei metal detector. Inoltre questo biglietto sarà comunque comprensivo anche di eventuali mostre temporanee se in programma il giorno della vostra visita. Qualora invece voleste noleggiare anche la video guida, seppur in possesso di biglietto prenotato, sarà necessario passare prima in biglietteria, ma qui troverete una cassa dedicata appunto alle solo video guide.

La vostra visita ai Musei Capitolini a Roma: le tappe obbligatorie

Palazzo dei Conservatori Cortile

Palazzo dei Conservatori Cortile

La prima tappa della vostra visita è il Palazzo dei Conservatori. Questo palazzo presenta allestimenti ai vari piani. La prima cosa su cui soffermarsi è il cortile interno. Elegante e ricco di sculture, già fornisce un’immagine di quanto vedrete ai piani superiori.

Se vi concederete un tempo superiore alle due ore per visitare i Musei Capitolini, vi suggerisco di fare una sosta caffè o pausa pranzo alla caffetteria dei musei che si trova al secondo piano. Qui troverete un ambiente accogliente e un bar fornito anche per light lunch o gustose colazioni. Ma soprattutto la grande terrazza panoramica assolutamente da vedere. Ritagliatevi quindi del tempo per qualche foto e per ammirare il panorama.

Musei Capitolini Caffetteria

Musei Capitolini Caffetteria

Al terzo piano sono solitamente allestite le mostre temporanee. Dunque se è in programma una mostra, vale la pena fare un salto. Inoltre le tappe obbligatorie della vostra visita comprendono senz’altro il primo piano del Palazzo dei Conservatori. In particolare le sale espositive laterali, le sale dell’Appartamento e soprattutto la grande aula vetrata.

I Musei Capitolini a Roma: il Palazzo dei Conservatori

Musei Capitolini Appartamento

Musei Capitolini Appartamento

Il Palazzo dei Conservatori presenta allestimenti museali molto diversi tra loro. Infatti in questo palazzo sono ancora visitabili le sale dell’Appartamento, l’originale nucleo architettonico di questo edificio. Queste sale sono sale monumentali, riccamente decorate da affreschi che narrano la storia di Roma e sono decorate dagli antichi bronzi capitolini. Tra questi la famosa Lupa Capitolina, lo Spinario e il Bruto Capitolino. Ma l’allestimento dei musei nel Palazzo dei Conservatori è molto articolato e di grande eleganza. Recentemente infatti è stata realizzata la grande aula vetrata situata al primo piano del palazzo. Questa ospita tre sculture di grande importanza e bellezza. La prima fra tutte, l’originale della scultura equestre di Marco Aurelio che un tempo dominava ed abbelliva la Piazza del Campidoglio. Accanto, in questo grande e luminosissimo salone, troviamo la statua del leone che azzanna il cavallo e la gigantesca Testa di Costantino in bronzo.

Musei Capitolini gli Horti

Musei Capitolini gli Horti

Sempre al primo piano, le sale che si affacciano sull’aula vetrata presentano un allestimento moderno ed elegante. Queste sale e corridoi laterali ospitano le opere provenienti dagli Horti dell’Esquilino.
Invece al secondo piano troviamo la Pinacoteca Capitolina. Questa espone le opere in ordine cronologico dal tardo Medioevo al Settecento. Fra i dipinti di maggior rilievo, alcune opere di Caravaggio, la grande tela di Guercino e numerosi dipinti di Pietro da Cortona e Guido Reni.

La visita continua al Palazzo Nuovo, ma non solo

Galleria Lapidaria

Galleria Lapidaria

Un’altra tappa veramente affascinante del vostro percorso è la galleria sotterranea che collega i due palazzi detta Galleria Lapidaria. Qui sono esposte tantissime opere di epoca romana in un contesto veramente suggestivo ed insolito, la galleria appunto, e il Tabularium con grandi, maestose arcate romane aperte sull’eccezionale panorama del Foro Romano. La ripida e lunga scalinata che porta all’affaccio vale senz’altro al fatica per ammirare la bellezza del Foro Romano in tutta la sua estensione.

Musei Capitolini affaccio sul Foro Romano

Musei Capitolini affaccio sul Foro Romano

I Musei Capitolini a Roma: le collezioni del Palazzo Nuovo

Il Palazzo Nuovo ospita le raccolte di sculture antiche che le famiglie nobiliari di Roma hanno collezionato nei secoli e le propone secondo un affascinante allestimento e ordinamento museale rimasto pressoché invariato dal Settecento. Tra queste collezioni, restano famosissime la raccolta dei busti di filosofi e imperatori romani, la statua del Galata morente, la Venere capitolina e l’enorme statua di Marforio che domina il cortile interno del palazzo.

Marforio a Palazzo Novo

Marforio a Palazzo Novo

La visita ai Musei Capitoli è senz’altro una tappa affascinante per chi ha deciso di conoscere Roma e le sue bellezze artistiche. Per chi desiderasse approfondire la visita con una guida esperta, c’è la possibilità di organizzare anche un tour privato ai Musei Capitolini.

Se li visiterete da solo, ecco qui da scaricare la mappa, in modo da potervi orientare al meglio e organizzare la vostra visita. Mappa Musei Capitolini

Nel prossimo articolo andremo invece a scoprire le meraviglie di Gian Lorenzo Bernini a Roma. Parleremo quindi delle sue splendide fontane che abbelliscono le piazze romane ma anche delle sue opere esposte a Galleria Borghese.

Roma in un giorno: cosa vedere a Roma in 24 ore

Roma in un giorno sembra una sfida! E invece vi racconto come ho organizzato la mia giornata a Roma. In sole 24 ore ho visitato tantissimi monumenti e passeggiato per le strade della Capitale. Un’esperienza ricca di bellezza e sorprese. Siamo partiti nel pomeriggio di venerdì con un comodissimo Frecciarossa che ci ha portati a Roma Termini e ripartiti esattamente 24 ore dopo.

Roma in un giorno, per prima cosa scegliete la location dell’hotel!

Il colosseo da palazzo Manfredi

Il Colosseo dall’Hotel Palazzo Manfredi – Vista dalla mia camera

Fondamentale è stato aver scelto un albergo che mi ha consentito di muovermi velocemente fra i luoghi che desideravo visitare. La location della vostra sistemazione a Roma quindi è senz’altro la chiave per organizzare al top il vostro soggiorno. Io ho scelto l’hotel Palazzo Manfredi, ubicato in Via Labicana, proprio davanti al Colosseo, in fondo alla Via dei Fori imperiali. Mi ero infatti prefissata di vistare la Domus Aurea, il Parco Archeologico del Colosseo, i Musei Capitolini e la Piazza del Campidoglio. Ma non solo, nel mio programma avevo incluso anche le piazze e le fontane di Roma. Adesso vi racconto quindi le tappe del mio breve soggiorno romano.

Roma in un giorno, a spasso per le vie della Capitale

Il mio pomeriggio ha quindi inizio verso le 16 dopo aver depositato i pochi bagagli in hotel. Il clima a Roma è spesso gradevole. Questa soleggiata giornata di fine febbraio ci ha dato un assaggio di primavera e ci ha consentito di passeggiare a lungo per le strade di Roma illuminate da un caldo sole. La nostra passeggiata inizia ai piedi del Colosseo che sempre riesce a stupirmi per la sua grandiosità e imponenza. Camminiamo lungo la Via dei Fori Imperiali.

Foro Romano

Foro Romano

Roma sembra esplodere di vita. Un ristorante con tantissimi tavolini all’aperto. Guardiamo incuriositi. Non c’è un tavolo libero e stanno servendo piatti di bucatini all’amatriciana alle cinque del pomeriggio. Non esistono orari in questa unica città. Lungo la Via dei Fori Imperiali, c’è chi canta o balla per una moneta, musica ovunque, mimi e pittori da strada. Da qui ci affacciamo ad ammirare i bellissimi resti romani dei vari Fori. Il Foro di Nerva e quello di Augusto sono quelli che più mi hanno colpito. In particolare quelle di Augusto, situato proprio in continuità con i Mercati di Traiano. Un’atmosfera quasi surreale, una città antichissima che si interseca con la Roma barocca!

Il Foro di Traiano e la Colonna di Traiano: il passaggio dal mondo antico a quello moderno

Mercati di Traiano

Mercati di Traiano

Camminiamo fino a raggiungere la Colonna Traiana. Costruita per celebrare i successi di Traiano che conquista la Dacia. Altissima e finemente decorata, quasi un ricamo che si avvita a spirale fino alla sommità. E’ in questo punto, accanto ai resti della Basilica Ulpia, che la struggente città antica si fonde con le cupole tardo barocche.

La grandiosità della Città Eterna esplode ovunque. Arrivando da Via del Corso Il Complesso del Vittoriano è davvero impressionante, immenso bianchissimo a contrasto con le antiche rovine romane. E noi ci spostiamo sempre passeggiando per le affollate strade di Roma. Auto, passanti, bus, taxi, tutto si muove in fretta e noi insieme alla città viva e frenetica. Alziamo gli occhi per ammirare i grandi palazzi dalle facciate riccamente decorate, dipinte di differenti colori pastello. Tutti belli e tutti diversi, testimoni della potenza delle ricche famiglie romane che li hanno abitati. Lasciamo il traffico e ci perdiamo per viuzze tortuose e affollate solo dai turisti.

E poi, come di incanto, infondo ad una di queste strette strade, vedo il bianco marmo di una fontana. Pochi metri e davanti agli occhi si spalanca la meraviglia di Fontana di Trevi. Sentiamo il forte rumore dell’acqua. La fontana è compressa fra i palazzi e la folla. Qualche foto e poi via verso Piazza di Spagna.

Qui un pullulare di turisti che si ammassano sulla scalinata di Trinità dei Monti illuminata dalla luce dorata del tramonto. Un chiosco di fiori, tanti caffé, i negozi lussuosi, le gelaterie e poi la Fontana della Barcaccia. Circondata da turisti incuriositi, mi è sempre sembrata un po’ malinconica e romantica allo stesso tempo soprattutto al tramonto.

Colonna Aureliana

Colonna Aureliana

Comincia a scendere la notte e quindi torniamo indietro. A piedi lungo Via del Corso. Improvvisamente alla nostra destra si apre una grande piazza. E alla luce della luna, un’altra altissima colonna. Mi informo, è la Colonna Aureliana. Altrettanto bella, decorata con bassorilievi questa volta decisamente più aggettanti di quelli della Colonna Traiana con un effetto di chiaroscuro più evidente. Di fronte la Galleria Alberto Sordi. Roma ti sorprende sempre.

Roma in un giorno, una passeggiata sotto le stelle

Piazza Navona - Fontana dei 4 Fiumi

Piazza Navona – Fontana dei 4 Fiumi

Ci prepariamo per la cena. In taxi raggiungiamo Largo Febo, dove abbiamo un tavolo prenotato al ristorante Santa Lucia. Una cena rilassante, il piatto che consiglio sono i maltagliati ai calamari e pecorino e i tagliolini al tartufo bianco. Infine, l’ultima parte della serata. In due minuti a piedi dal ristorante raggiungiamo Piazza Navona.

Ogni volta che arrivo in questo luogo penso a quanto questa piazza sia davvero unica nel suo genere. Per la sua forma, le sue importanti dimensioni, gli innumerevoli ristoranti e bar illuminati anche a tarda notte e le due fontane, quella del Moro e l’imponente Fontana dei Quattro Fiumi. Passeggiamo ancora per poi rientrare in hotel.

Colosseo di Notte

Colosseo di Notte

Qui ci aspetta l’inedito spettacolo del Colosseo illuminato dalla luna e dalla luce artificiale. Il traffico intorno all’anfiteatro che non si ferma mai.

Roma in un giorno, in prima mattina la Domus Aurea

Ingresso Domus Aurea

Ingresso Domus Aurea

Ci svegliamo in una Roma diversa. Il sole splende anche oggi, ma il vento soffia fortissimo. Ma noi corriamo impavidi verso la Domus Aurea. A pochi passi dal Colosseo, saliamo su una verde collina per iniziare questa straordinaria visita guidata alla scoperta della più grande dimora imperiale dell’antica Roma. La residenza di Nerone. La visita si svolge all’interno e all’esterno e veniamo dotati di visori multimediali che ci consentono di vedere come si presentava un tempo questa lussuosissima dimora imperiale.

Roma in un giorno, il Colosseo non può mancare

Colosseo visto dalla Domus Aurea

Colosseo visto dalla Domus Aurea

Abbiamo poco tempo. Scendiamo in fretta verso il Colosseo per entrare a visitare il monumento. All’ingresso principale del Colosseo c’è una confusione pazzesca. Una dozzina di persone con giubbotti che ti fanno pensare appartengano allo staff del Colosseo, ci fermano e ci propongono di partecipare a dei tour guidati per saltare la coda. Capisco che in realtà non sono dello staff, ma ragazzi che cercano di attrarre i turisti confusi dal ressa. Con il pretesto di aiutarli, cercano di venderti un biglietto a prezzo maggiorato oppure ti convincerti a partecipare ad un loro tour di gruppo.

Visitatori in fila al Colosseo

Visitatori in fila al Colosseo

Alla fine arriviamo all’ingresso. Sulla destra una lunghissima coda di turisti in attesta e a sinistra la transenna riservata a coloro che hanno la prenotazione al Colosseo. Sollevati, ci infiliamo in questo percorso e in pochi attimi arriviamo ai controlli di sicurezza. Ci vogliono circa 10 minuti di attesa. I metal detector sono solo due e i controlli adesso molto scrupolosi.

Interno Colosseo

Interno Colosseo

Finalmente siamo dentro. Il vento che sferzava fortissimo fuori sembra essere più sopportabile. Davanti a noi si apre il grandioso spettacolo delle gradinate rossastre dell’immenso anfiteatro.

Salendo al secondo ordine di palchi, lo spettacolo è ancora più stupefacente. In basso vediamo l’area dell’arena, accessibile solo a coloro che hanno prenotato un dei tour speciali organizzati direttamente dall’amministrazione del Colosseo e cioè quello che include i sotterranei e quello che include il Belvedere. Possiamo infatti vedere i turisti che stanno partecipando appunto al tour del belvedere in alto, sono saliti fino al quinto anello!

Nelle galleria interne del secondo piano ci soffermiamo a vedere l’allestimento della mostra temporanea intitolata “Roma Universalis l’impero e la dinastia venuta dall’Africa”. Questa mostra è dedicata appunta alla dinastia di imperatori dei Severi.

Arco di Costantino

Arco di Costantino

La nostra visita prosegue verso il Foro Romano che percorriamo in fretta a causa del vento troppo forte. Ancor prima di entrare al Foro, ci soffermiamo di fronte all’Arco di Costantino, situato proprio tra il Colosseo e il Foro Romano. L’Arco di Costantino è forse l’arco trionfale romano meglio conservato. Tutti questi siti e monumenti sono molto vicini fra loro e questo ci ha permesso di visitare la Domus Aurea, il Colosseo, l’Arco di Costantino e il Foro Romano in una mezza giornata.

Roma in un giorno, i Musei Capitolini e la Piazza del Campidoglio

Piazza del Campidoglio

Piazza del Campidoglio

Il nostro tour della Roma Antica non è ancora terminato. Infatti, sempre a piedi, raggiungiamo i Musei Capitolini. I Musei Capitolini sono ospitati in due splendidi palazzi in Piazza del Campidoglio. La famosa piazza fu progettata da Michelangelo Buonarroti e rappresenta una degli esempi più eleganti di piazza rinascimentale. La piazza è raggiungibile a piedi dal Foro Romano, percorrendo Via dei Fori Imperiali. Il tempo di percorrenza è di soli 10 minuti. Importante è conoscere la strada più breve. In realtà si tratta di una ripida scalinata che sale proprio dietro il complesso del Vittoriano e permettere di accedere alla famosa piazza michelangiolesca in pochi minuti.

Restiamo rapiti dalla splendida piazza ma presto il vento ci costringe ad entrare all’interno del Palazzo dei Conservatori, Questo ospita grand parte delle collezioni capitoline. Prima però di dedicarci all’esposizione ci concediamo una rapida pausa pranza presso la caffetteria dei musei situata al secondo piano. Propio dalla caffetteria dei Musei Capitolini si può accedere alla terrazza panoramica che si affaccia sulla Capitale. Uno spettacolo unico davvero da non perdere. Per avere consigli utili su come organizzare la visita ai Musei Capitolini clicca qui!

Musei Capitolini

Musei Capitolini

L’esposizione al primo piano comprende una parte di pinacoteca e saloni affrescati di rara bellezza e imponenza decorativa. Il cuore del museo è senz’altro il salone centrale dal soffitto a vetri, di recente realizzazione che ospita l’originale della statua equestre di Marco Aurelio e altre due sculture, la colossale testa di Costantino e quella del leone che azzanna il cavallo.

Infine proseguiamo verso i corridoi laterali per ammirare le innumerevoli sculture in marmo, i fregi, gli enormi vasi di marmo e crateri policromi in terracotta. La cosa che più mi ha colpito è l’armonia dell’allestimento e la bellezza di questi resti così ben conservati ed elegantemente presentati.

Roma in un giorno, cosa è mancato?

Il nostro soggiorno romano sta per concludersi. Pertanto stanchi ma soddisfatti rientriamo a Firenze. In 24 ore abbiamo visto tanto della Roma Antica e della Roma Barocca. Però rientiamo chiedendoci cosa dobbiamo mettere in calendario per il nostro prossimo appuntamento a Roma.

In cima alla nostra lista senz’altro Galleria Borghese e il suo famoso parco. Uno sguardo quindi alla pittura e all’architettura barocca ci aspetta insieme al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, un’altra imperdibile tappa romana per gli amanti dell’arte antica!
Abbiamo completamente lasciato da parte anche un tour in vaticano al quale però vogliamo dedicare almeno un’intera giornata alla prossima occasione per gustarci al meglio la Basilica di San Pietro e i Musei Vaticani!

Le piazze di Firenze: un museo a cielo aperto

Photo by HELOISE WEST-VELVETPANIC

Le piazze di Firenze. Le piazze sono il simbolo per eccellenza delle città. A Firenze ce ne sono di numerose, ecco una lista delle principali.

Le piazze di Firenze: Piazza San Giovanni

E’ il centro religioso della città del Rinascimento. La piazza un tempo appariva più piccola dell’attuale e prende il nome dal Battistero. Nella zona dove sorge l’attuale piazza, in passato si estendeva il cimitero che fiancheggiava la vecchia Chiesa di Santa Reparata, che poi è stata trasformato nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Inoltre su questo spazio, si ergeva il vecchio palazzo Vescovile decorato da uno splendido giardino

Le piazze di Firenze

Photo by @gianlorenzo_photography

Le piazze di Firenze: Piazza San Marco

La piazza fu realizzata nella prima metà del Quattrocento, quando Cosimo il Vecchio commissionò all’architetto Michelozzo la costruzione della chiesa e del convento per i monaci silvestri, che successivamente venne donato ai domenicani del monastero di Fiesole. Questa zona era precedentemente chiamata San Marco al Cafaggio, in quanto area boschiva recintata. La piazza quadrangolare ha una forma caratteristica e presenta al centro una piccola area verde con alberi e una statua al centro circondata da panchine. La statua in bronzo rappresenta il generale Manfredo Fanti, morto a Firenze. Un lato della piazza è occupato dal Museo di San Marco, un vero tesoro che ci fa conoscere più da vicino un illustre inquilino del convento: Beato Angelico.

Le piazze di Firenze: Piazza Santissima Annunziata

Il quartiere era un importante centro per raduni sociali già nel XIII secolo. Qui avano luogo il mercato settimanale del sabato, l’anniversario dell’Annunciazione della Vergine Maria il 25 Marzo (che corrispondeva all’inizio dell’anno fiorentino) e la popolare “Rificolona” che viene ancora celebrata nella notte tra il 7 e l’8 settembre e ricorda la nascita di Maria. Al centro della piazza si trova la statua equestre del Granduca Ferdinando I, iniziata dal Giambologna e terminata da Pietro Tacca. Quest’ultimo è autore anche delle due fontane con i mostri marini.

Photo Pixabay by giowa

Le piazze di Firenze: Piazza San Lorenzo

La piazza è famosa soprattutto per il suo mercato. E’ delimitata dalla chiesa omonima e da edifici del XIV e XV secolo. Di fronte alla chiesa si trova il monumento dedicato a Giovanni delle Bande Nere, del 1540. La statua di uno dei capi della famiglia Medici venne realizzata da Baccio Bandinelli.

Le piazze di Firenze: Piazze Santa Croce

E’ stata creata nel Medioevo nella zona leggermente di fuori della seconda cerchia di mura. Il suo ruolo era di accogliere la folla di persone che si riunivano lì per ascoltare i sermoni dei fratelli francescani o per partecipare ai giochi pubblici che vi si svolgevano, come le corse e il famoso calcio fiorentino.

Le piazze di Firenze: Piazza della Signoria

Ancora oggi è considerato il centro politico della città, per la presenza di Palazzo Vecchio. A destra della piazza troviamo il monumento equestre di bronzo di Cosimo I, realizzato dall’artista fiammingo Giambologna nel 1594. Al centro della piazza c’è la fontana dell’Ammannati, che rappresenta Nettuno con ai suoi piedi i satiri e le ninfe in bronzo. Una lastra circolare di granito ricorda il luogo dove nel 1498 fu bruciato Giacomo Savonarola.

Le piazze di Firenze: Piazza Santa Maria Novella

Si tratta di una delle piazze più belle del capoluogo fiorentino. Voluta nel 1287 dal comune di Firenze, venne portata a compimento circa 40 anni più tardi. Fu il centro delle attività religiose e della vita pubblica. Fino al 1563 qui si svolgevano le corse dei cavalli, conosciute come il Palio dei Cocchi.

Le piazze di Firenze: Piazza Santo Spirito

Prende il nome dal convento e dalla chiesa costruita dall’ordine degli agostiniani e consacrata al Santo Spirito. E’ circondata da palazzi in stile Quattrocento e si presenta come un giardino con una fontana al centro. E’ uno dei luoghi più frequentati durane il periodo estivo, grazie alla presenza di numerosi bar e ristoranti.

Le piazze di Firenze: Piazzale Michelangelo

Percorrendo il viale dei Colli, creato da Poggi come percorso panoramico e quartiere residenziale per le classi sociali più agiate, si arriva a Piazzale Michelangelo. E’ il punto panoramico più bello di tutta Firenze. La piazza è conosciuta per la presenza di una delle celebre copie del David di Michelangelo, decorata alla base con la riproduzione delle allegorie presenti nelle Cappelle Medicee. Nel lato opposto della piazza di trova la caffetteria la Loggia, pensata in origine come museo per accogliere le opere di Michelangelo.

Capodanno 2019: cosa fare per San Silvestro

Mancano poco più di due settimane al 31 dicembre ed è ora di pensare a cosa fare per la serata più attesa dell’anno. Vediamo cosa organizzano le città più importanti della Penisola.

Capodanno 2019: cosa fare a Firenze

La culla del Rinascimento si prepara al classico capodanno in piazza. Le iniziative avranno luogo nell’atmosfera poetica tipica di Firenze, in cui arte, divertimento e cultura s’incontrano. Il risultato è una festa a cielo aperto senza eguali. L’evento più conosciuto è il concerto che si tiene in Piazzale Michelangelo. Dal quale allo scoccare della mezzanotte si può godere di una vista magnifica dello spettacolo pirotecnico che illuminerà la città.

Lo spettacolo si allarga anche ad altre piazze del capoluogo toscano. Vi consigliamo di affacciarvi in Piazza Signoria e in Piazza Santissima Annunziata in cui numerosi turisti e fiorentini si riparano sotto il loggiato dello Spedale degli Innocenti attendendo l’anno nuovo. Per i giovani che vogliono immergersi nel puro divertimento consigliamo i locali di Piazza Santa Croce. Il quartiere è infatti rinomato per i numerosi locali e le discoteche più frequentate anche dai giovani turisti provenienti da ogni parte del mondo.

photo by @nellifirenze

Capodanno 2019: cosa fare a Roma

Gli spettacoli e gli artisti si sprecano in giro per la Capitale durante la notte di San Silvestro. Piazza dell’Emporio, il Giardino degli Aranci, il Lungotevere, il Circo Massimo sono solo alcuni dei luoghi in cui si esibiranno nomi più o meno conosciuti della musica italiana e internazionale. Per chi non fosse predisposto a trascorrere la serata lungo le vie dell’Urbe, il capodanno a teatro potrebbe rivelarsi una valida alternativa. Molti spettacoli includono nel prezzo del biglietto il brindisi con la compagnia teatrale allo scoccare della mezzanotte.

I genitori con bambini piccoli possono scegliere tra numerose iniziative in occasione del Capodanno. Il Cinecittà World si adibisce a parco divertimenti per tutte le età, alla scoperta di gladiatori, pistoleri e alieni. Anche il Rainbow Magic Land offrirà al vostro bimbo un’esperienza da favola, con tanta musica e tanti spettacoli di cabaret per farli divertire. Per chi è appassionato di arte, vi ricordiamo che il 1 Gennaio l’unico museo aperto sarà il Complesso del Vittoriano con la mostra di Andy Warhol

photo by @capodanno_a_roma

Capodanno 2019: cosa fare a Venezia

Spostiamoci nella laguna e prepariamoci a partecipare a uno degli spettacoli di fuochi d’artificio più suggestivi di tutta Italia. Piazza San Marco si accenderà con centinaia di luci colorate e stando ai numeri dell’anno scorso, anche quest’anno si contano circa 80 mila presenze. Un altro appuntamento abituale per Venezia è l’immancabile concerto al Teatro La Fenice di Venezia. A dirigere l’orchestra quest’anno ci sarà il pluripremiato Myung-Whun Chung. La sua presenza alzerà moltissimo il livello dello spettacolo, tanto atteso.

Nel capoluogo non mancano appuntamenti con l’arte. A Palazzo Ducale e alla Galleria dell’Accademia potete approfittare degli ultimi giorni per ammirare la mostra su Tintoretto. L’esposizione che racconta attraverso le sue opere, il grande artista veneto chiude i battenti il 6 Gennaio 2019.

capodanno 2019 cosa fare

I mercatini di Natale più belli di Roma

Dopo aver passeggiato tra le bancarelle dei mercatini fiorentini e veneti, è il momento di conoscere quelli della capitale. Come ogni anno le offerte sono moltissime e potete approfittare dei week end e dei giorni festivi per cercare i regali più originali.

I mercatini di Natale più belli di Roma: il calendario

Il 2 dicembre 2018 è stato installato il Mercatino di Natale in Piazza Navona, l’evento più conosciuto della capitale. La piazza viene decorata con le luci tipiche natalizie e centinaia di persone, tra visitatori e cittadini romani si apprestano a popolare le vie del centro. Il mercatino termina il 6 Gennaio 2019 e in occasione della festa dell’Epifania. Musica e dolci tipici animeranno l’ultimo giorno di fiera.

Mercato natalizio Piazza Navonaphoto by tpi.it

Un giorno prima rispetto a quello di piazza Navona, inizia il mercatino natalizio di Piazza Re di Roma, che termina come di consueto il giorno della Vigilia di Natale. Le bancarelle propongono oggetti dell’artigianato, come le celebri riproduzioni dei trolls. Nei pressi del mercatino ogni anno viene allestita una pista sul ghiaccio!

L’8 dicembre, in tempo per la festività dell’Immacolata, viene installato il mercatino natalizio all’Auditorium al Parco della Musica di Roma. Faranno parte dell’evento numerosi volti della musica italiana. Quest’anno saranno presenti Gigi Proietti, Max Gazzé, Luca Barbarossa, Irene Grandi e altri ancora.

San Pietro

I mercatini di Natale più belli di Roma: gli altri eventi

Per chi sarà a Natale nei giorni del 7 e 8 dicembre, ricordiamo l’importante evento dell’accensione dell’albero in Piazza San Pietro. Sarà alto 23 metri, arriva da Pordenone ed è stato donato dalla regione Friuli Venezia Giulia. Accanto all’imponente abete, pesante 30 tonnellate, sta prendendo vita lo scenografico presepe in sabbia di Jesolo. Il lavoro di compattazione e scultura della sabbia è difficilissimo, gli artisti chiamati quest’anno per quest’imponente impresa sono il russo Ilya Filimontsev , l’olandese Susan Ruseler e il ceco Radovan Zivny. La Basilica San Pietro sullo sfondo, le luci e i migliaia di turisti renderanno l’atmosfera magica. Il risultato dell’intera installazione sarà bella da togliere il fiato, non perdetevela!

I mercatini di Natale in Veneto: quali sono i più belli

Le feste di fine anno si stanno avvicinando e i mercatini di Natale sono un evento da non perdere. Abbiamo già conosciuto nello scorso articolo quali sono gli aventi fiorentini, adesso spostiamoci in Veneto!

Durante le vacanze di Natale, le città italiane si accendono. Nel nord Italia, in Veneto, se avete tempo, venite a scoprire la magia del Natale in una delle regioni più belle della penisola.

I mercatini di Natale in Veneto

Photo by @danmancio

I mercatini di Natale in Veneto: Verona

Il mercatino di Natale a Verona è organizzato in collaborazione con il Christkindlmarkt di Norimberga. Circa 80 espositori del mercatino di Natale tedesco si riuniscono a Verona. In questa occasione vengono esposti i prodotti di gastronomia e del loro artigianato. Siete in tempo fino al 26 dicembre per conoscere gli stand del mercatino di Natale di Verona che si estendono in buona parte del centro storico e dintorni. A piazza Bra è possibile ammirare la bellissima stella di Natale che parte dall’Arena.

I mercatini di Natale in Veneto: Padova

Dall’8 dicembre al 6 gennaio 2019 venite a scoprire la Fiera di Natale di Padova dove sarà possibile assaggiare un bicchiere di vin brulè, una tazza di cioccolata calda o mangiare qualche dolce tipico immersi nella suggestiva atmosfera natalizia. Le bancarelle sono di diversi tipi, installate in piazza del Duomo e in altre piazze della città. Piazza Capitanato diventa il luogo che più si anima, grazie al Villaggio degli Elfi e delle Fate, fiore all’occhiello del paese.

I mercatini di Natale in Veneto: Venezia

Nella splendida città della laguna, le feste natalizie saranno indimenticabili. Palazzo Zenobio, uno splendido edificio delle fine del XVII secolo riunisce gli artigiani di alto livello, in un luogo unico per la sua bellezza. La Serenissima si traveste egregiamente per il giorno di Natale. Circondata dall’acqua, Piazza San Marco merita senz’altro una visita, illuminata a mezzanotte. Il capoluogo veneto è una catena di luci, negozi con vetrine riccamente decorate ed eventi tipici.

I mercatini di Natale in Veneto

Photo by @pcdazero

I mercatini di Natale in Veneto: Bassano del Grappa

Per i più fortunati che resteranno più tempo nella regione, vi consigliamo di fermarvi nella graziosa cittadine di Bassano del Grappa. Il piccolo comune viene invaso nel periodo natalizio dai colori e dai profumi delle bancarelle del Mercatino di Natale. Le bancarelle saranno presenti dal 17 Novembre al 26 Dicembre 2018 in due delle piazze più grandi della città: Piazza Garibaldi e Piazza Libertà.

I mercatini di Natale in Veneto: Castelfranco Veneto

Quest’anno Castelfranco Veneto si animerà della magica atmosfera dei mercatini natalizi. Gli stand sono installati intorno alle mura del centro storico della città. Nei giardini di fronte a Villa Barbarella è installata la pista di pattinaggio sul ghiaccio.

I mercatini di Natale in Veneto: Jesolo

Anche la località balneare di Jesolo organizza il villaggio di Natale. Fino al 13 gennaio, viene ricreato un autentico paesino composto da 70 casette in legno. Vengono proposti ovviamente oggetti a tema natalizio!

Per visitare l’Italia nel periodo più bello dell’anno, i mercatini di Natale veneti vi stanno aspettando!

I Presepi più belli d’Italia: da non perdere

Oltre all’albero di Natale, un’altra importante tradizione natalizie è il presepe. Sono molte le installazioni a giro per la penisola che meritano una visita, vi proponiamo le più conosciute e particolari.

I Presepi più belli d’Italia: Manarola

Oltre 300 personaggi a grandezza naturale illuminano la collina di Tre Croci. Il caratteristico paesaggio delle Cinque Terre si anima ogni anno grazie ai materiali di recupero accesi da circa 15.000 lampadine, creando uno delle atmosfere più suggestive d’Italia.

I Presepi più belli d’Italia: Lavano Mombello

Proseguiamo con la cittadina del Lago Maggiore, conosciuta per il particolare presepe sommerso, che viene realizzato ogni anno dal gruppo dei sommozzatori esperti. Decine di statue a grandezza naturale vengono immerse a tre metri di profondità. La particolare iniziativa nasce più di 40 anni fa, quando la Statua del Cristo degli Abissi venne posizionata a 23 metri di profondità. L’accurato posizionamento delle luci, permette di visitare il presepe anche la sera, affacciandosi dalla terrazza che si affaccia sul lago.

©Vaidotas Miseikis

©Vaidotas Miseikis

I Presepi più belli d’Italia: Rimini

Un’iniziativa sicuramente più recente è quella del Presepe di sabbia di Rimini. La prima rappresentazione fu realizzata nel 2004. Ad oggi gli eventi sono raddoppiati, uno si tiene a Marina Centro e l’altro a Torre Pedrera. I presepi sono visitabili a partire dall’8 dicembre fino al 13 gennaio 2019. Rimarrete stupiti a immaginare che quelle enormi statue di sabbia sono state realizzate solo con sabbia e acqua!

I Presepi più belli d’Italia: Matera

Continuano il nostro viaggio nel suggestivo ambiente dei Sassi di Matera. Qui ogni anno viene organizzato il presepe vivente. Sono coinvolte più di 300 persone, tra professionisti e semplici appassionati che partecipano a rendere emozionante lo straordinario evento che si rinnova con grande entusiasmo e che attira numerosi visitatori. I figuranti saranno presenti dal 7 Dicembre fino al 6 Gennaio 2019.

I presepi più belli d'Italia

I presepi più belli d’Italia: Napoli

Concludendo il tour alla ricerca dei presepi più belli, vi consigliamo di visitare Napoli. Il capoluogo campano non organizza un evento specifico in occasione del Natale, ma la via di San Gregorio Armeno è tutti i giorni un grande esempio di artigianato locale che produce le statuette più originali di tutta Italia. La strada è un vero e proprio spettacolo di caricature dei personaggi più celebri del mondo dello spettacolo, giocatori, showgirl e politici. L’arte presepiale mescola religiosità, attualità e satira, dando un tocco più divertente al classico presepe.

Cosa fare durante la festività dell’Immacolata

Siamo alle porte della festività dell’Immacolata, un’ottima occasione per spostarsi e passeggiare per il centro di una delle tante città storiche italiane. Vi segnaliamo alcune iniziative e proposte assolutamente da non perdere.

Photo by @laura_troiani

Photo by @laura_troiani

Cosa fare durante la festività dell’Immacolata a Firenze

La culla del Rinascimento si prepara al Natale e durante la giornata dell’8 dicembre gli eventi saranno molti. Piazza del Duomo farà da cornice all’accensione dell’abete, con tanto di cerimonia ufficiale a cui presenzierà anche il sindaco. Sul sagrato della Duomo verrà allestito il Presepe dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

Un appuntamento imperdibile per i fiorentini è la Fierucola dell’Immacolata che si svolge ogni anno in Piazza Santissima Annunziata. Si tratta di una piccola fiera dei prodotti biologici, in cui vengono vendute opere dell’artigianato toscano. In quella giornata la Galleria degli Uffizi e l’Accademia saranno aperte. Ci saranno molti turisti, per cui vi consigliamo di prenotare il vostro biglietto, così da evitare di sprecare tempo in inutili attese.

Photo by @maiorchina

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Cosa fare durante la festività dell’Immacolata a Milano

Oltre all’Immacolata, i milanesi venerdì 7 dicembre festeggeranno anche Sant’Ambrogio, avendo così tre giorni di riposo da dedicare al primo shopping natalizio e alle iniziative presenti nella città.

Come da tradizione, anche quest’anno si terrà la Fiera degli Obei Obei. Il Castello Sforzesco farà da sfondo alle numerose bancarelle in cui si vendono i prodotti caratteristici della tradizione milanese. La fiera, dal caratteristico aspetto natalizio è aperta dal 6 al 9 dicembre dalle 10 alle 22,30. Per gli appassionati d’arte vi consigliamo di visitare la mostra di Paul Klee al Mudec e l’esposizione di Carlo Carrà a Palazzo Reale, entrambe aperte anche durante i giorni di festa.

Photo by @Scatti di gusto

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Cosa vedere durante la festività dell’Immacolata a Roma

La capitale si agghinda in previsione del Natale in varie zone della città e con molte iniziative. Dalla festa del cioccolato a Parco Egeria al Wave Market Christmas Edition al Lanificio 159, gli eventi sono molti. Questi sono i giorni perfetti per visitare i musei romani. Sono tutti aperti tranne i Vaticani, che trattandosi di festività religiosa, sabato 8 e domenica 9 resteranno chiusi. I monumenti da visitare sono moltissimi: l’immancabile Colosseo, l’affascinante Galleria Borghese, l’imponente Castel Sant’Angelo e l’attesissima mostra dell’eclettico Andy Warhol al Complesso del Vittoriano. Per chi preferisce una passeggiata per le vie di Roma è possibile prenotare un giro città alla scoperta delle varie sfaccettature dell’Urbe.

L’arte sotto l’albero: il regalo che fa per te!

Entriamo in clima natalizio e il primo pensiero riguarda i regali. Non è sempre facile scegliere cosa regalare, né tantomeno essere originali e riuscire a stupire che lo riceverà. Ad esempio quante volte l’amica di vostra madre vi ha fatto il regalo, e voi con non poca difficoltà non sapevate come ricambiare? Quante volte una vostra collega vi ha raccontato di una bellissima mostra che vuole visitare? Ecco, per queste situazioni abbiamo una buona idea da proporvi: il Regala Cultura. E’ un idea regalo che non vi farà perdere tempo in giro per negozi affollati e che può essere fatto non solo in vista del Natale, ma anche per qualsiasi altro tipo di ricorrenza.

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L’arte sotto l’albero: come funziona

Ecco come muovervi se volete regalare un po’ di cultura per Natale.

Innanzitutto scegliete una località tra quelle proposte nei nostri siti: Firenze, Roma, Venezia, Napoli, Milano, Verona. Una volta individuata la città d’arte che vi interessa, date un’occhiata ai musei o ai tour che vorreste regalare. Potete scegliere tra i biglietti d’ingresso salta coda, i tour guidati di gruppo o le visite con guida privata. Le proposte sono decine: il tour guidato ai Sotterranei del Colosseo, la visita serale ai Musei Vaticani, l’entrata alla Galleria degli Uffizi, il tour privato alla scoperta di Firenze, gli Itinerari segreti di Palazzo Ducale a Venezia, il tour delle isole di Murano, Burano e Torcello, una passeggiata in compagnia di una guida a Verona o ad esempio,la visita agli Scavi di Pompei. Ce n’è per tutti i gusti!

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L’arte sotto l’albero: un regalo utile e bello da ricevere

Una volta scelto cosa regalare, dovrete contattarci allo 0552670402 e avviare le procedure di completamento del Regala Cultura. Chi riceve il voucher avrà 12 mesi dalla data di emissione, per poterlo utilizzare e una volta scelto il giorno in cui sfruttare il suo regalo dovrà scriverci a info@italy-travels.com o telefonarci per poter ricevere il voucher finale, valido per l’entrata. Il voucher regalo infatti non sostituisce il biglietto d’ingresso. In conclusione sarà compito di chi lo riceverà in regalo comunicarci, preferibilmente con largo anticipo, il giorno in cui vuole svolgere la visita, per poter confermare la disponibilità museale ed emettere il voucher definitivo valido per l’entrata.

Un’idea originale che vi da la possibilità di regalare un’esperienza piacevole in una delle bellissime città d’arte italiane! Manca già meno di un mese, iniziate a pensare ai vostri cari e fate loro un regalo indimenticabile!

 

Cosa vedere a Verona: ecco alcuni itinerari

Cosa vedere a Verona. Verona non è una città molto grande, ma le cose da vedere sono comunque tantissime. Vi proponiamo tre diversi itinerari dedicati a chi non ha mai visto la città e chi al contrario c’è già stato ma vuole scoprire nuove storie e ammirare altri monumenti.

Cosa vedere a Verona: Arena e monumenti 

Per chi non è mai stato a Verona, il monumento in cui fare tappa appena arrivati è l’Arena. E’ il simbolo del passaggio romano, si tratta del terzo Anfiteatro meglio conservato nel mondo e il secondo più conosciuto dopo il Colosseo di Roma. Se l’esterno ha subito di danneggiamenti durante un terremoto del 1183, l’interno è rimasto intatto con le sue 72 doppie arcate in pietra perfettamente integre. Durante il periodo dell’Impero accolse numerosi combattimenti di gladiatori, tornei, giostre. Da oltre un secolo ospita la stagione lirica, ottenendo un successo incredibile.

Verona, Piazza delle Erbe

Continuando la nostra passeggiata tra i luoghi da vedere di Verona, vi consigliamo di visitare la caratteristica Piazza delle Erbe. E’ la piazza più antica della città, dove ogni fine settimana prende vita il mercato e che durante la sera si popola di giovani che si riuniscono per l’aperitivo. Sulla piazza si affacciano il Palazzo del Comune, la Torre del Lamberti, la Casa dei Giudici e le Case dei Mazzanti. Piazza dei Signori è un’altra piazza che merita assolutamente di essere visitata.  La prima cosa che vediamo entrando nello spazio dedicato al centro politico veronese, è la statua di Dante, il quale si rifugiò a Verona subito dopo l’esilio da Firenze. In prossimità della Chiesa di Santa Maria Antica si innalzano le Arche Scaligere. Si tratta del complesso funerario edificato per ospitare le spoglie dei componenti della famiglia Scala e rappresentano uno dei più importanti esempi di arte gotica in Italia. 

Cosa vedere a Verona

Cosa vedere a Verona: sulle orme di Shakespeare

Il celebre drammaturgo inglese decise di ambientare la più grande tragedia della letteratura a Verona. Non sappiamo ancora per certo se Shakespeare abbia realmente visitato questi luoghi, ciò che è certo è che possiamo ripercorrere le tappe dei luoghi legati a Romeo e Giulietta. Partiamo dalla casa di Giulietta. Per entrarci si passa sotto un arco le cui pareti sono completamente coperte da bigliettini e lettere d’amore. Il cortile ospita la statua della giovane Capuleti, il cui seno destro è consumato per il famoso rito che si dice, faccia trovare l’amore a chi lo sfiora. In alto sporge il balcone, da cui parlavano i due innamorati. Ci spostiamo nel Chiostro del Convento di San Francesco al Corso, al cui interno si trova la tomba di Giulietta. Si tratta di un sarcofago semplicissimo, senza rifiniture. Furono in molto a venire in pellegrinaggio in questo emblematico luogo, tra i personaggi più celebri, Lord Byron e Charles Dickens. Nei pressi delle Arche Scaligere si trova il palazzo nobiliare in cui si dice abbia vissuto Romeo. La casa apparteneva alla famiglia Montecchi, non è possibile entrarci perché si tratta di una proprietà privata. Per concludere il tour shakesperiano ci rechiamo alle mura di porta Bra. Una targa e un mezzo busto ricorda il grandissimo poeta inglese, che ha regalato a Verona la possibilità di entrare a far parte di uno dei capolavori più emozionanti di tutti i tempi.

Cosa vedere a Verona

Cosa vedere a Verona: la città misteriosa

Ecco un itinerario più adatto a chi ha già visitato Verona ma che è curioso di scoprirne i lati più segreti e oscuri. Sono molte le leggende legate a questa splendida città. Primo dilemma tra tutti riguarda la reale presenza di Shakespeare a Verona. Nonostante il dubbio sulle origini del drammaturgo, ancora oggi si parla dell’ipotesi che Shakespeare fosse italiano e non inglese. Sarà vero? Altri interrogativi riguardano Dante e la sua ricerca ossessiva svolta nella Biblioteca Capitolare. A quale scopo? Avrà trovato ciò che cercava? Avete mai notato che dall’Arco della Costa penzola un osso? A chi apparteneva e quali sono le storie che lo portano a Verona? Se volete conoscere le risposte a queste misteriose leggende, non vi rimane che partecipare al tour di Verona Misteriosa e la vostra fame di curiosità sarà soddisfatta. 

 

I Mercatini di Natale a Firenze da non perdere!

photo by Tuscany people

Tra un mese circa è Natale e sappiamo che la stagione natalizia è il periodo che meglio si presta alla ricerca dei regali tra le bancarelle dei mercatini più conosciuti.

Vi proponiamo una guida città per città, offrendovi le proposte più tradizionali e anche suggerendovi quei mercatini meno conosciuti ma comunque allettanti. Il nostro viaggio tra i mercatini natalizi parte da Firenze, andiamo a scoprire quali piazze si immergeranno nello spirito natalizio e tingeranno di rosso e di luci la culla del Rinascimento.

I mercatini di Natale a Firenze

I Mercatini di Natale a Firenze: Piazza Santa Croce

E’ uno tra i primi mercatini che prenderà posto anche quest’anno nel capoluogo toscano, confermandosi ogni anno un successo. Si chiama Weihnachtsmarkt e si tratta di un mercatino tedesco in perfetto stile. Più di 50 espositori saranno presenti e daranno sfoggio dell’elaborato artigiano, il tutto accompagnato dalle irresistibili specialità gastronomiche del territorio tedesco. Il mercato è composto da casette di legno addobbate in perfetto stile natalizio che contribuiranno ad abbellire Piazza Santa Croce. Il Weihnachtsmarkt è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00, dal 28 Novembre al 17 Dicembre.

I Mercatini di Natale a Firenze: Natale per File a Palazzo Corsini

Da Venerdì 30 Novembre a domenica 2 Dicembre, dalle 10 alle 19, a Palazzo Corsini sarà ospite il mercatino “Natale per File”. Il mercatino solidale in sostegno della Fondazione italiana di Leniterapia vi darà la possibilità di acquistare un regalo originale e soprattutto utile per aiutare la Fondazione.

I mercatini di Natale a Firenze

I Mercatini di Natale a Firenze: Etsy Made in Italy

Dal sito web alla bancarella, ecco lo slogan di questo mercatino giovane e innovativo. Lo Student Hotel ospiterà gli artigiani che solitamente vendono i loro prodotti on line, dando loro modo di farsi conoscere e proponendo vestiario e accessori dell’artigianato, gioielli, accessori, origami e molto altro.

I Mercatini di Natale a Firenze: la Fierucola dell’Immacolata

L’8 Dicembre è la festività che fa da spartiacque per la preparazione dei regali, la Fierucola dell’Immacolata in Piazza Santissima Annunziata è l’occasione perfetta per fare i primi acquisiti. L’iconica piazza fiorentina ospita questo avvenimento Sabato 8 e Domenica 9 Dicembre.L’associazione Fierucola organizza anche la Fierucolina di Natale, un altro appuntamento che si terrà il Piazza Santa Spirito per l’intera giornata del 16 Dicembre.

I mercatini di Natale a Firenze                                           photo by Firenze today

I Mercatini di Natale a Firenze: Aspettando il Natale all’ Intercultural Creativity Laboratory

Non solo oggetti e vestiario ma anche cibo e arte. Si tratta di un mercatino che ha lo scopo di far conoscere la migliore tradizione produttiva, artigianale e artistica fiorentina. Sarà un’occasione per conoscere l’offerta dei prodotti agroalimentari, biologici, vini, pasticceria e creazioni artistiche, ceramiche, gioielli, moda e pelletteria del territorio fiorentino. Se siete interessati, l’evento si terrà il 24 Novembre dalle 10 alle 19 in Viale Guidoni 103.

Ecco a voi quali saranno i primi eventi in programma a cavallo tra Novembre e Dicembre nella città di Firenze. Nel prossimo articolo ci sposteremo a Venezia e scopriremo quali sono i mercatini più suggestivi della laguna.

5 cose da vedere a Napoli: una guida per la città delle 500 cupole

5 cose da vedere a Napoli. Il capoluogo campano, per chi non l’ha mai visitato, può rivelarsi un’ottima tappa in vista delle prossime festività. Tanto per cominciare anche la nascita della città risulta affascinate. Si dice infatti, che derivi da Partenope, la celebre sirena che si uccise per non essere riuscita ad ammaliare Ulisse e il cui corpo venne rinvenuto tra gli scogli dai pescatori che la venerarono come una dea. (Photo by napolitan.it)

Le cose da visitare sono centinaia, noi faremo un breve elenco per non farvi perdere niente del vero spirito partenopeo, da cui, siamo sicuri, rimarrete ammaliati.

5 cose da vedere a Napoli: il Cristo Velato

Prima tappa obbligatoria per chi passa a Napoli è la visita alla Cappella di San Severo! All’interno di questo piccolo spazio è conservata una delle opere scultoree più toccati del mondo, la cui realizzazione ad oggi non trova risposte certe e lascia increduli. Il Cristo Velato, questa è l’opera realizzata da Giuseppe Sanmartino nel 1753, che incanta migliaia di turisti ogni anno. La resa del velo, così realistica, portò a dubitare del fatto che fosse veramente realizzata in marmo. Vennero addirittura elaborate delle ipotesi alchimiste riguardo al fatto che si potesse trattare di un processo di calcificazione del tessuto in cristalli di marmo. Studi effettuati nel corso dei secoli, confermano che la stupefacente opera venne realizzata completamente in marmo, appurando l’ipotesi che quello creato da Sanmartino è la realizzazione scultorea più realistica della storia dell’arte.

5 cose da vedere a Napoli

Cristo Velato ©Museo Cappella San Severo

5 cose da vedere a Napoli: il Museo Archeologico

E’ uno dei più importanti musei archeologici d’Italia. Nacque nel 1816 per volere di Ferdinando IV, il quale aveva in progetto di creare a Napoli un imponente istituto per le arti. Dopo circa duecento anni, le sue volontà trovarono spazio nella realizzazione di questo polo museale. All’interno del Museo Archeologico sono conservati i ritrovamenti delle campagne di scavo di Pompei, i reperti di età greco-romana, la collezione Farnese, i reperti egizi ed etruschi della collezione Borgia e molte altre peculiarità appartenenti al mondo antico.

5 cose da vedere a Napoli

Museo Archeologico di Napoli, Ercole Farnese (Photo by theartgalleryintheworld)

5 cose da vedere a Napoli: gli Scavi di Pompei

Se siete in visita nel capoluogo campano vi consigliamo vivamente di visitare gli Scavi di Pompei. La drammatica vicenda dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C, ci dona l’opportunità oggi, di visitare il luogo meglio conservato al modo, in grado di offrirci un fedele spaccato della quotidianità dell’epoca. Il sito, diviso in vere e proprio vie, è composto da numerosi edifici, monumenti e abitazioni dei personaggi più e meno abbienti di quel periodo: l’anfiteatro, il Foro, il lupanare. La testimonianza più straziante degli scavi è senza dubbio l’Orto dei fuggiaschi. Qui vennero rinvenuti i corpi di una decina di persone, semplici abitanti, che sorpresi dall’eruzione cercarono in qualsiasi modo di salvarsi fuggendo dalla lava. I corpi sono una fedele riproduzione in gesso degli ultimi momenti di vita degli abitanti di Pompei.

5 cose da vedere a Napoli

Scavi di Pompei (Photo by falco)

5 cose da vedere a Napoli: Spaccanapoli

E’ la strada più celebre di Napoli, vista dall’alto si capisce subito il perché di questo nome. La via che parte dai Quartieri Spagnoli e arriva al quartiere di Forcella, infatti, divide, “spacca”, la città in due. Una passeggiata lungo Spaccanapoli equivale ad un viaggio indietro nella storia della città, lungo il percorso troverete numerose chiese, palazzi antichi e abitazioni tipiche napoletane. E’ il luogo più verace di Napoli, il cuore e l’essenza della città partenopea.

 

5 cose da vedere a Napoli

Spaccanapoli ( Photo by enzoabramo)

5 cose da vedere a Napoli: Piazza PlebiscitoSiamo arrivati alla piazza principale, il luogo simbolo della città. Per decenni questo luogo è stato un pezzo di campagna dove si riunivano gli abitanti per partecipare ai festeggiamenti indetti dai sovrani del tempo. Era un luogo dedicato a gare, caroselli e tornei e nel corso del 1800 si trasformò, per volere di Murat, in un grande anfiteatro a cielo aperto. Nei pressi di Piazza Plebiscito sorgono i Caffè storici, come ad esempio il Gambrinus, a testimonianza dell’importanza acquisita dal capoluogo campano nel corso dei secoli.

Cosa vedere nella Basilica di San Marco a Venezia: i nostri consigli

Cosa vedere nella Basilica di San Marco a Venezia. A Venezia, l’imponente Basilica di San Marco è la protagonista dell’omonima piazza. Ricca di secoli di storia, la struttura abbonda di meraviglie una più bella dell’altra. Ecco a voi una top 5 delle opere da non perdere!

La Basilica di San Marco è così conosciuta nel mondo per due ragioni: fu simbolo di potere della Repubblica di Venezia e il luogo che ospita le spoglie di San Marco. La Basilica è stata anche usata come cappella dei Dogi per incoronazioni, funerali e processioni. E’ celebre a livello mondiale per i suoi 8000 metri quadrati di mosaici e le 500 colonne risalenti al III secolo.

piazza san marco

Cosa vedere nella Basilica di San Marco a Venezia: l’architettura e la scultura

La Basilica sorge su una pianta a croce greca sormontata da cinque cupole. La sua costruzione ebbe inizio nel 1063 e fu consacrata l’8 Ottobre 1094 a San Marco. E’ la terza chiesa consacrata al Santo e subì continui rimaneggiamenti nel corso dei secoli. La Basilica di San Marco conta moltissime sculture al suo interno e vi sono presenti diversi stili artistico-architettonici. Tra i primi esempi di sculture che meritano la nostra attenzione ci sono i quattro cavalli conservati al Museo di San Marco, che un tempo adornavano l’Ippodromo di Costantinopoli e le cui copie oggi sono sulla facciata della Basilica. Un altro esempio degno di nota sono le sculture di Jacopo Sansovino, il quale si occupò anche dell’abbellimento della Chiesa.

cosa vedere nella basilica di San Marco

Photo by @Tteske

Cosa vedere nella Basilica di San Marco a Venezia: la Pala d’Oro

Questo gioiello di arte bizantina fu realizzata a Costantinopoli nel 976. L’opera è composta da 250 pannelli con circa 1927 gemme smaltate cloisonné. La Pala domina l’altare maggiore che glorifica il Santo e ne conserva le reliquie.

Mosaico Basilica San Marco, Venezia

Cosa vedere nella Basilica di San Marco a Venezia: il Tesoro di San Marco

Il Tesoro di San Marco raccoglie 283 pezzi di diverse origini. La parte centrale della collezione proviene da Costantinopoli a seguito della conquista veneziana. La raccolta è composta essenzialmente da oggetti religiosi: coppe e calici tipici dell’oreficeria bizantina. Tra questi oggetti preziosi spiccano le due icone dell’Arcangelo Michele con cornici smaltate. Ci sono anche tazze di origine islamica e oggetti lavorati a Venezia.

Cosa vedere nella Basilica di San Marco a Venezia: il Campanile

Alto 99 metri, il campanile di San Marco, una volta svolgeva la funzione di faro per i navigatori e i lavori della sua costruzione iniziarono nel XII secolo. In origine c’erano 5 campane, oggi ne rimane solo una, la più grande. Se i tempi della vostra visita nella Serenissima ve lo permettono, vi consigliamo di salire sul campanile per ammirare lo splendido panorama della città!

Andy Warhol al Vittoriano: il re della Pop Art a Roma

Andy Warhol al Vittoriano. Al Vittoriano, dal 3 ottobre, è stata inaugurata una mostra con oltre 170 opere che illustrano il percorso del favoloso artista, uno dei più noti nella storia dell’arte moderna. Ricordatevi di prenotare il vostro biglietto salta fila e venite a scoprire questo straordinario artista! (©MoMA)

Andy Warhol al Vittoriano

© MoMA

Andy Warhol al Vittoriano: l’artista

Andy Warhol, figlio d’immigrati slovacchi, dal vero nome Andrew Warhola fu il capofila della Pop Art Americana e uno degli artisti più influenti del XX secolo. Nato in Pennsilvania nel 1928, entra nel 1945 al Carnege Institute of Tehchnology. Si trasferisce rapidamente a New York dove lavora come grafico pubblicitario per alcune riviste come “Vogue” o ” Glamour”. Aderisce rapidamente al movimento della Pop Art nato verso 1945-1955 in Gran Bretagna. Questa corrente artisitca è orientata sulla cultura popolare formata dalle immagini della vita quotidiana urbana e dai mass media. Negli anni 1960, Warhol diventa uno dei capofila di questo movimento che si opponeva all’astrazione.

Andy Warhol al Vittoriano

©MoMA

Andy Warhol al Vittoriano: le serie

Negli anni 1950, Warhol realizza le sue prime opere basandosi sui temi legati all’attualità come i fumetti o le etichette di produzione di consumo quotidiano. Negli anni ’60 appaiono le prime bottiglie di Coca Cola alle quali conferisce un carattere seriale che diventa poi il suo marchio. Oltra alle bottiglie di Coca Cola, un altro esempio famoso sono le Campbell’s Soup Cans conservate al MoMA di New York.

Warhol è famoso anche per l’illustrazione e riutilizza alcuni metodi della serigrafia che consiste nel riportare sulla tela un immagine fotografica ridotta a dei tratti essenziali. Su questo modello sono famose nel mondo intero le celebrità come Marylin Monroe, Jacqueline Kennedy o ancora Elvis Presley.

La mostra dedicata al re della Pop Art al Vittoriano di Roma, a 90 anni della sua nascita, celebra il suo genio. Dalle sue serie sulle Campbell’s Soup Cans alle bottiglie di Coca Cola o ancora ai suoi ritratti di Elvis Presely e di Marylin Monroe, la mostra presenta una vasta gamma delle opere dell’artista, senza dimenticare le copertine dei Rolling Stones e i suoi disegni di scarpe di donne che erano la sua ossessione!

Andy Warhol al Vittoriano

©MoMA

Andy Warhol al Vittoriano: il conquistatore dei collezionisti

Un modo anche di celebrare un artista che ha saputo rivoluzionare la visione delle cose trasformando gli oggetti del quotidiano e dei personaggi della cultura popolare in icone dell’arte contemporanea. Dal 1963, l’artista lavora anche molto per il cinema. I suoi metodi di ripresa originali segnarono l’avanguardia cinematografica.

Negil anni 1960, mentre Warhol non era ancora famoso, dei collezionisti si recarono nel suo atelier di New York e furono affascinati dalle Campbell’s Soup Cans che comprarono ad un prezzo modesto. Nel 1995 furono date al MoMA di New York per 15 milioni di dollari. Nel 2006, il poster di Mao Zedong fu comprato per più di 17 milioni di dollari!

Durante la vostra visita a Roma, non perdete un’immersione nell’universo della Pop Art con il capofila, Andy Warhol, una personalità che ancora oggi colpisce!

 

10 cose da vedere a Torino

Photo by nonmisvegliate

Tra le vette alpine si staglia lo skyline della città di Torino. Una città ottocentesca caratterizzata dal suo aspetto vitale, ricco di storia e di ricchezza. L’antica capitale sabauda è considerata il centro dai mille volti, culla del Risorgimento, capitale dell’industria, città d’arte e d’innovazione.

Per chi decidesse di passare un paio di giorni nel capoluogo piemontese, ecco alcune idee sui monumenti assolutamente da non perdere.

10 cose da vedere a Torino: la Mole Antonelliana

La Mole è il simbolo della città di Torino, costruita nel 1863 su progetto di Alessandro Antonelli con funzione di tempo israelitico. Al piano inferiore è conservato il Museo Nazionale del Cinema, il più importante d’Italia, unico nel suo genere. La struttura museale è articolata in cinque livelli: l’Archeologia del Cinema, la Macchina del Cinema, la Collezione dei Manifesti, le Video Installazioni e l’Aula del Tempio. Ma il vero spettacolo si trova 85 metri più in alto! Un ascensore dalle pareti di vetro vi porterà alla terrazza panoramica per arrivare al “Tempietto”, da qui avrete una panoramica della città che vi lascerà senza fiato!

10 cose da vedere a Torino

Photo by luigiabressan

10 cose da vedere a Torino: il Museo Egizio

Il Museo Egizio di Torino è il secondo più importante al mondo, dopo quello del Cairo. La raccolta museale conta più di 30.000 pezzi, tra i reperti dal valore più alto spicca la statua di Ramesse II!

10 cose da vedere a Torino: la Venaria Reale

Nasce come residenza ducale per volere di Carlo Emanuele II e si sviluppa per ben 2 chilometri. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, dalla sua apertura al pubblico nel 20117, è tra i cinque siti più visitati in Italia.

10 cose da vedere a Torino

Photo by Viaggiolibera

10 cose da vedere a Torino: la Cappella della Sacra Sindone

All’interno del Duomo di San Giovanni, venne costruita la cappella destinata a custodire il sudario in cui sarebbe stato avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro. A causa di un incendio nel 1997, la Cappella rimase danneggiata e la reliquia venne spostata dietro l’altare maggiore. Oggi la sindone è conservata in una teca a tenuta stagna, in assenza di aria e in presenza di un gas inerte. Uno tra gli oggetti storico religiosi più toccante da visitare.

10 cose da vedere a Torino: la Piazza Castello a Torino

La sua particolare forma squadrata la rende un unicum in Italia. L’intero spiazzo è circondato dal Palazzo Reale, dal Palazzo della Giunta, dal Palazzo del Governo e dal più importante tra tutti gli edifici qui presenti, Palazzo Madama. Piazza Castello è il punto dove convergono le quattro grandi arterie di Torino: Via Roma, Via Pietro Micca, Via Po e Via Garibaldi.

10 cose da vedere a Torino: il Museo di Arte Antica a Palazzo Madama

Il Palazzo Madama ospita il museo di Arte Antica e il percorso si articola su quattro piani. Tra i capolavori del Museo, assolutamente da non perdere il “Ritratto d’Uomo” di Antonello da Messina e L’Heures de Turin-Milan di Jan Van Eyck, l’unico codice al mondo miniato dell’artista fiammingo.

10 cose da vedere a Torino

Photo by lavoroivana

10 cose da vedere a Torino: il Museo GAM di Torino

Torino è stata la prima città italiana a promuovere una raccolta di arte moderna, la galleria nasce infatti nel 1863. La collezione include opere dei grandi maestri tra cui Balla, Boccioni, De Chirico, Ernst e Klee.

10 cose da vedere a Torino: il Parco e il Castello del Valentino

Si tratta di uno dei parchi più frequentati dai Torinesi, al cui centro sorge l’omonimo Castello, inserito da qualche anno dall’Unesco nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Oggi al suo interno vi è la sede della Facoltà di Architettura del Politecnico.

10 cose da vedere a Torino: la Basilica di Superga

La maestosa Basilica è uno dei punti religiosi più importanti di Torino, l’architetto Filippo Juvarra, ha creato un vero e proprio gioiello barocco. La sua impostazione architettonica così laboriosa lo rende uno dei monumenti assolutamente da non perdere per chi visita il capoluogo piemontese.

10 cose da vedere a Torino: le Gallerie coperte

Le affascinanti gallerie richiamano i tipici “passages” parigini, sono dei passaggi tra i palazzi e sono voltati da una copertura di vetro, permettendo di far entrare la luce. A Torino le gallerie sono tre: la Galleria Subalpina, la Galleria Umberto I e la Galleria San Federico.

Non perdetevi quindi i principali monumenti durante il vostro soggiorno torinese e prenotate i vostri bilglietti salta fila con noi su www.ticketstorino.com!

Mostre in corso a Firenze:Marina Abramovic a Palazzo Strozzi

Marina Abramovic a Palazzo Strozzi. Palazzo Strozzi fino al 20 Gennaio ospita le particolari performance della celebre artista contemporanea Marina Abramovic. Una mostra sui generis, quella organizzata dai curatori e fuori dai canoni per chi non conosce l’eclettica artista. Proviamo ad analizzare più da vicino la protagonista e i messaggi trasmessi nelle sue esibizioni.

Marina Abramovic a Palazzo Strozzi: l’artista

Nata in Serbia nel 1946, per la sua età si autodefinisce affettuosamente “la nonna delle performance art”. I genitori, entrambi partigiani della seconda guerra mondiale, la ispireranno nelle opere a carattere politico. Si avvicina all’arte fin da adolescente, grazie ad un amico del padre. Tra i fatti che nella vita hanno plasmato la sua arte è sicuramente da citare la storia d’amore travolgente con l’artista tedesco Ulay.

Marina Abramovic con Ulay al MoMa di New York

Marina Abramovic con Ulay al MoMa di New York

Marina Abramovic a Palazzo Strozzi: la mostra

Le performance di Marina si dilatano nel tempo e spingono il corpo al limite dalla sopportazione del dolore fisico. La mostra presente a Palazzo Strozzi ripropone, grazie al prezioso intervento di attori personalmente preparati dall’artista, le performance più significative della sua storia. Imponderabilia è la prima delle esibizioni che i visitatori si trovano davanti. Un uomo e una donna sono in piedi, entrambi nudi, ai lati di una stretta porta e per accedere è necessario attraversarli. La prestazione suscita senza alcun dubbio imbarazzo, timore e senso di inadeguatezza. E’ difficile attraversare due corpi nudi i cui occhi sono fissi l’uno nell’altro, proprio per questo, i curatori hanno lasciato la possibilità di proseguire la visita anche accedendo lateralmente.

Altre opere prevedono la partecipazione dello spettatore, tra le più conosciute The Artist is present. Ai lati di un tavolo sono poste due sedie, in cui i visitatori possono sedersi restando in silenzio e fissarsi per il tempo desiderato. Nella proposta originale Marina è rimasta seduta, all’interno del MoMa di New York per più di 700 ore ed ha osservato immobile, emozionandosi e commuovendosi, 1675 persone.

Marina Abramovic, video riproduzione di una performance a Palazzo Strozzi

Marina Abramovic, video riproduzione di una performance a Palazzo Strozzi

Marina Abramovic a Palazzo Strozzi: l’impatto emotivo

Stupore, frustrazione, smarrimento e incredulità sono solo alcune delle emozioni a cui ci troviamo ad impattare partecipando a questa spettacolare mostra. Marina Abramovic ci conduce all’ascolto di noi stessi, smuovendoci delle sensazioni che spesso nascondiamo perché scomode da percepire. Ci pone davanti a una realtà dei fatti a cui non vorremmo essere abituati, ma che esiste, a cui quindi è impossibile sfuggire. Ci racconta di sé apertamente, senza limiti, mostrandosi sofferente, nuda, esposta ma anche potente, irresistibile, artista innamorata e donna consapevole. Un mix di sfaccettature che ci appartengono e che diventano nostre. Un regalo da assaporare, da portare dentro di noi e da custodire gelosamente.

Quella in corso a Palazzo Strozzi non è solo una mostra, è un percorso di conoscenza di una delle donne più importanti della performance art e anche un breve cammino di autoanalisi che ci spinge a rivalutarci e a confermare o smentire molte delle nostre credenze.

Visitate Marina Abramovic. The cleaner e scoprirete quanto anche l’arte contemporanea sia in grado di emozionarvi e di lasciare un segno dentro di voi.

10 cose da vedere a Siena: ecco una mini guida

Siena, la città medievale simbolo della Toscana è uno scrigno ricco di cose da vedere. La città è conosciuta per il buon cibo, la storia dell’arte e l’atmosfera medievale che si respira camminando per le vie del centro.

Iniziamo con una mini guida alla scoperta dei monumenti assolutamente da non perdere per chi decide di rilassarci alla scoperta della bellissima Siena.

Duomo di Siena biglietto salta fila

Duomo di Siena

10 cose da vedere a Siena: il Duomo

La maestosa Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta è il primo monumento che ci lascerà senza fiato una volta arrivati a Siena. La facciata è un perfetto connubio tra architettura romanica e gotica. La bicromia dei marmi è enfatizzata dalle decorazioni marmoree nella parte alta della facciata. Se non avete molto tempo ma non volete comunque rinunciare a visitare l’interno potete prenotare il biglietto salta coda e ammirare i capolavori scultorei conservati nel Duomo realizzati da Michelangelo, Donatello, Nicola, Giovanni Pisano.

Libreria Piccolomini Siena

Libreria Piccolomini Siena

10 cose da vedere a Siena: la Libreria Piccolomini

All’interno del Duomo, questo ambiente è un vero e proprio scrigno ricco di affreschi realizzati da Pinturicchio e da un giovanissimo Raffaello, allievo del primo. L’abbondante utilizzo del color oro vi lascerà senza fiato.

10 cose da vedere a Siena: la cripta

Sotto la Cattedrale del Duomo si apre questo complesso di archeologia medievale. La notizia che rende questo posto ancora più esclusivo è il fatto che sia stato riscoperto solo nel 1999.

10 cose da vedere a Siena: il Museo dell’Opera

Il Museo ospita innumerevoli opere, pilastri importanti dell’arte e opere da non perdere assolutamente per chi visita la città. Solo per citare alcuni grandi lavori, all’interno del nucleo museale troviamo la Maestà di Duccio di Buoninsegna, la Madonna in trono col bambino di Jacopo della Quercia, il Tondo di Donatello.

Fonte Battesimale Siena

Photo by Francesco Gasparetti

10 cose da vedere a Siena: il Battistero

Alle spalle del Duomo si staglia il bellissimo Battistero di San Giovanni. Il protagonista di questo monumento è il fonte battesimale che si erge al suo interno. Il grande esempio di architettura in marmo e bronzo, venne realizzato da più artisti, Jacopo della Quercia, Giovanni di Turino, Donatello e Lorenzo Ghiberti.

10 cose da vedere a Siena: la pinacoteca nazionale

Qui sono accolti i lavori dell’arte senese realizzati a cavallo tra il 1400 e il 1500. La collezione, disposta su due piani, merita assolutamente una visita per chi non ha mai avuto modo di soffermarcisi.

10 cose da vedere a Siena: Piazza del Campo

La piazza, con la sua particolarissima forma a conchiglia a nove spicchi, è considerata una delle più belle d’Italia. E’ il nucleo per eccellenza della città, dal 1300 ha svolto la funzione di mercato e luogo di raccolta dei senesi durante momenti storici importanti. Piazza del Campo passa alla storia per l’evento più emblematico della città: il Palio.

Piazza del Campo durante il Palio

Piazza del Campo durante il Palio

10 cose da vedere a Siena: il Palazzo Pubblico

E’ il centro del potere politico del capoluogo senese, uno dei palazzi civili più belli d’Italia, da sempre ammirato per la maestosità e l’armonia.

10 cose da vedere a Siena: la Torre del Mangia

Il nome particolare deriva dal primo custode della torre, ribattezzato Mangiaguadagni dai senesi. L’altezza di 88 metri potrà suscitare non poche paure, ma la vista di cui potrete godere alla fine della salita non avrà eguali. Un aneddoto curioso riguarda la sua fase costruttiva, si dice infatti che alla base siano state poste delle monete, sotto le fondamenta, che abbiamo tenuto lontani dalla torre fulmini e intemperie.

Torre del Mangia

Torre del Mangia

10 cose da vedere a Siena: il Museo Civico di Siena

Situato all’interno del Palazzo Pubblico, il Museo conserva l’affresco più importante delle storia dell’arte del trecento: l’allegoria del Cattivo e del Buon Governo realizzato da Ambrogio Lorenzetti. I disegni dipinti situati nella Sala del Consiglio dei Nove mostrano le componenti ideali e gli effetti benefici del buon governo, in contrapposizione con le conseguenze negative causate a una cattiva gestione del potere.

Ecco quanti monumenti si possono visitare nella città di Siena, programmate la vostra uscita, immergetevi nell’atmosfera medievale di questa città e lasciatevi travolgere dall’arte!

Tintoretto a Venezia: una città intera celebra il grande artista

Una solo luogo non bastava per ricordare il grande Tintoretto che, è proprio il caso di dire, con questa mostra torna a casa.

Tintoretto a Venezia: la sua arte

Jacopo Robusti nasce infatti a Venezia ed è considerato dalla critica l’ultimo grande pittore del Rinascimento italiano. Il soprannome Tintoretto deriva dal mestiere del padre, che si occupava di tingere le stoffe. Proprio con i colori che usava il padre mostra le prime inclinazioni verso la pittura. Inizierà così un apprendistato nella bottega di Tiziano. La leggenda dice che il pittore affermato abbia visto nell’apprendista un pericoloso rivale, sia rimasto così intimorito dalla sua bravura tanto da cacciarlo dallo studio dopo pochi giorni.

Tintoretto a Venezia: il giovane Tintoretto alla Galleria dell’Accademia

La monografia sul grande artista veneziano si sviluppa in due mostre che si svolgono in contemporanea, una a Palazzo Ducale e l’altra alla Galleria dell’Accademia. Nelle sale della Galleria dell’Accademia si ripercorrono in circa 60 opere gli anni giovanili di Tintoretto. I primi dieci anni di attività del pittore veneziano, dal 1538 al 1548 sono il decennio di maggior successo. Proprio in questi anni viene realizzata una delle tele più belle, Il miracolo dello schiavo, opera di punta dell’ Accademia veneziana.

Il miracolo dello schiavo, Tintoretto

Il miracolo dello schiavo, Tintoretto

Tintoretto a Venezia: dentro l’opera

Il miracolo dello schiavo è un’opera fondamentale e merita un attimo di attenzione. Nella grande tela Tintoretto mette in scena l’episodio che riguarda la storia di uno schiavo torturato dal suo padrone perché scoperto a pregare sulla tomba di San Marco. Miracolosamente arriva San Marco, il quale spazza gli strumenti di tortura e salva lo schiavo. Tintoretto rappresenta la scena come se si svolgesse su un palcoscenico. Gli spettatori, stupiti e spaventati, sono disposti lungo due linee diagonali che si incontrano al centro sul corpo dello schiavo, visualizzato di scorcio. Il pittore veneziano rende a pieno la drammaticità del miracolo in atto. L’apparizione del santo è rappresentata in modo appariscente, esagerata, vistosa, stupisce e coinvolge. Ecco che Tintoretto arriva così al suo scopo finale, quello di smuovere l’animo dello spettatore. Riuscirà in quest’impresa anche negli anni a venire.

Tintoretto a Venezia: la seconda parte della mostra a Palazzo Ducale

Tintoretto 1519-1594 è il titolo della mostra complementare che si terrà in contemporanea a Palazzo Ducale. Le opere esposte tra le sale degli Appartamenti del Doge includono settanta dipinti e un raro nucleo di disegni, scelti con riferimento alle opere esposte per illustrare al meglio il percorso creativo della maturità del maestro. Le opere che segnano il periodo della maturità dell’artista sono dei prestiti eccezionali da musei italiani, europei e americani.

Tintoretto a Venezia: la maturità dell’artista

A Palazzo Ducale riprendiamo il filo e proseguiamo il racconto interrotto all’Accademia. I soggetti religiosi e le figure profane si alternano creando un’atmosfera da cui rimanere ammaliati. L’immagine simbolo della mostra è l’opera Susanna e i vecchioni, realizzata nel 1555. La vicenda messa in opera riguarda due anziani giudici, i quali, innamoratisi della giovane Susanna, dopo averla a lungo spiata le propongono di giacere con loro. Qualora Susanna non accettasse la loro proposta, questi la minaccerebbero di adulterio facendola condannare a morte. Tintoretto rappresenta uno dei momenti in cui i due anziani spiano dalla siepe, Susanna. Lo stile che contraddistingue le opere della serie è particolare e non si riscontra in tutta la produzione del veneziano. Utilizza piccole pennellate per realizzare le trame della vegetazione e dei dettagli dell’abbigliamento. La protagonista indiscussa è la luce, che illumina la donna in primo piano e che coglie lo sguardo di chi osserva.

Dove mangiare a Roma: una mini guida su bar, ristoranti e gelaterie

Dove mangiare a Roma. Vi consigliamo alcuni posti dove bere un caffè o mangiare qualcosa quando vi trovate a Roma, evitando i posti affollati di turisti. Ecco una mini guida ricca di suggerimenti e consigli utili.

Giolitti, Via degli Uffici del Vicario 20

Per i romani è la miglior gelateria della città. Caffè storico del XIX secolo, è situato nel quartiere del Parlamento italiano. I prezzi sono un po’ alti ma giustificati dalla bontà del gelato venduto. Anche i dolci sono considerati i migliori della Capitale, un successo assicurato.

Caffè Sant’ Eustachio, Piazza Sant’Eustachio 82

Un luogo in cui fermarsi assolutamente se si è degli appassionati di cappuccino. Qui la ricetta della bevanda più consumata in Italia, dopo il caffè, è un segreto assoluto!

La Tazza d’oro, Via degli Orfani 84

Stiamo parlando della torrefazione di Roma che serva dal 1946 il miglior caffè della città. Passaggio doveroso per i consumatori di caffè. I chicchi di caffè provengono dal Brasile e la loro produzione è controllata con grande attenzione. Di non poca importanza, è tra i più economici dell’urbe.

Enoteca del Parlamento, Via dei Prefetti 15

Un elegante enoteca frequentata per lo più da politici, motivo di tale passeggio è la vicinanza al Parlamento.

Tre Scalini, Piazza Navona 28

Qui potete trovare il miglior tartufo di Roma. Secondo la clientela il più buono è quello ricoperto di fondente, con al centro gelato al cioccolato e una ciligia.

San Crispino, Via della Panetteria 42

Dimenticatevi tutte le gelaterie turistiche che si trovano nei pressi della Fontana di Trevi e fermatevi in questa piccolo negozio della città.

Cremeria Monteforte, Via della Rotonda 22

Dove mangiare a Roma. Contrariamente alla credenza popolare, la posizione turistica di questo negozio non è sinonimo di pessima qualità. Qui è servito il miglior gelato alla fragola e gusti più particolari, quali il cioccolato all’arancia. Buonissimo!

Antico Caffè Greco, Via dei Condotti 86

A questo punto è necessario un cenno ai caffè letterari parigini del 1760. Vicino a Piazza di Spagna, in una delle strada più vivaci della città troviamo questo caffè con una decorazione raffinata, dove le pareti sono coperte di foto, incisioni e oggetti risalenti al Grand Tour del diciannovesimo secolo. La lista dei vecchi clienti è preziosa: da Goethe a Byron, da Casanova a Wagner.

Pascucci, Via di Torre Argentina 20

Qui potete assaggiare i migliori frullati di tutta Roma, realizzati con numerosi gusti differenti combinati tra loro. Da provare!

Sabatini, Piazza di Santa Maria in Trastevere 13

Uno dei ristoranti più celebri di Roma, molto apprezzato dal giovane Fellini quando ancora non aveva raggiunto la fama. Unico inconveniente? I prezzi sono esorbitanti ma assaggerete piatti molto buoni a base di pesce, appartenenti alla tradizione romana.

Settimio all’Arancio, Via dell’Arancio 50-52

Frenetico ma propone un’eccellente cucina romana. Situato in pieno centro storico, non lontano da Piazza di Spagna.

Il Bacaro, Via degli Spagnoli 27

Non dimenticatevi di prenotare se volete mangiare in questa piccola osteria. Tranne che per il moderno arredamento, sembra di ritrovarsi nella Roma Antica seduti fuori con le pareti ricoperte di edera. La cucina italiana tradizionale è il loro punto di forza.

Da Cesaretto, Via della Croce 39

Questa piccola osteria, molto centrale, è cambiata pochissimo da quando ha aperto nel 1886. I prezzi modici e i piatti cucinati secondo i dettami della cucina romana. Non è consentita la prenotazione, vi diamo solo un consiglio se siete di passaggio provateci! Questo mostra l’autenticità di questo posto.

Enoteca Corsi, Via del Gesù 87

Posto conosciuto da tutti, aperto solo a pranzo. Il cibo è squisito e ad un prezzo molto ragionevole. Vi consigliamo di assaggiare la specialità del giorno proposta!

Da Gino, Vicolo Rosini 4

Dove mangiare a Roma. Un ristorante con volte trompe-l’oeil che offre buoni sapori d’ altri tempi.

Emma- Pizzeria con cucina, Via del monte della Farina 28

Una pizzeria recente ma che merita una deviazione. Questo è uno dei posti migliori per mangiare una buona pizza a Roma.

Emma Pizzeria con cucina

Dove mangiare a Roma. Allora cosa stai aspettando? Tra le numerose visite ai monumenti della città è necessaria una piccola pausa, approfitta dei nostri consigli! Buon appettito!

Paul Klee al Mudec di Milano

Paul Klee al Mudec di Milano. Al Mudec di Milano il 31 Ottobre inizia la mostra che vede protagonista Paul Klee. Una mostra ricca di significati, molto ben nascosti per chi non si è mai accostato al mondo dell’artista tedesco.

Per capire meglio le opere che verranno esposte nel capoluogo lombardo, è necessario conoscere qualche aspetto della sua vita.

Paul Klee al Mudec di Milano: una vita piena di arte

Ernst Paul Klee nasce da una famiglia di musicista, il padre insegna musica e la madre è una cantante. Già in età adolescenziale impara a suonare il violino e si appassiona a Bach, Mozart, Beethoven e Wagner. Una volta arrivato a Monaco di Baviera si dedica all’arte, iscrivendosi all’Accademia delle belle Arti. Siamo agli inizi del 1900. Klimt, Blake e Goya sono fonte di ispirazione per il giovane pittore.

Paul Klee nel suo studio

Paul Klee nel suo studio

Paul Klee al Mudec di Milano: un pensiero artistico fuori dal comune

Le opere di Klee possono non risultare facili da capire o decifrare. In realtà ciò che ci vogliono comunicare è un messaggio semplice e allo stesso tempo molto profondo. Tutto nasce dal suo viaggio in Italia, al suo ritorno diventa sempre più chiara la propensione di Paul alla beffa e al pastiche. Da grande conoscitore della cultura Occidentale, cerca di stravolgerla e di rompere con la tradizione. Il pittore crede fortemente che all’origine dell’arte ci sia una religione, una comunità storica provvista di simboli comuni e riti.

Inizia così, partendo dalla percezione della realtà a modificarla, a renderla visibile attraverso linee semplice e il colore. Sarà proprio nel colore che Paul Klee ritroverà se stesso e le origini dell’arte. Una delle sue citazioni più famose a tale proposito dice: “Il colore mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell’ora felice: io e il colore siamo tutt’uno”. Il primitivismo è quindi un ritorno alla simbologia artistica primordiale, essenziale, pura.

 

Senecio, opera di Paul Klee

Senecio, opera di Paul Klee

Paul Klee al Mudec di Milano: oltre la mostra

La prenotazione del biglietto per la mostra di Paul Klee vi permetterà di saltare la lunga coda, evitando inutili sprechi di tempo e permettendovi di visitare altri musei in una sola giornata. Ecco delle idee per sfruttare al meglio la vostra giornata all’insegna della cultura.

Fino al 3 Febbraio Palazzo Reale ospiterà la mostra di Carlo Carrà intitolata “I colori di una vita appassionata”. Il pittore italiano è stato uno dei maggiori esponenti del futurismo e della metafisica sulla scena europea del ‘900. La mostra riunisce 130 opere tra cui numerosi documenti, fotografie, lettere e filmati.

Per chi non ha mai visitato i maggiori musei di Milano, questa potrebbe essere l’occasione adatta. La Pinacoteca di Brera e la Pinacoteca Ambrosiana sono sicuramente i musei principali del capoluogo che meritano assolutamente una visita. Nella collezione di Brera spiccano per importanza i capolavori di Andrea MantegnaIl Cristo Morto”, “Lo sposalizio della Vergine” di Raffaello e il celebre “Bacio” di Francesco Hayez.

Il bacio di Hayez alla Pinacoteca di Brera

Il bacio di Hayez alla Pinacoteca di Brera

La Pinacoteca Ambrosiana merita sicuramente una visita per la sua importanza storica. E’ stato il primo museo d’arte aperto al pubblico! Al suo interno sono conservate opere dal valore storico inestimabile, realizzati dai grandi nomi della storia dell’arte: Leonardo da Vinci, Caravaggio, Botticelli.

Per tutti i musei citati sono disponibili i biglietti salta coda, potrete così prenotare la vostra entrata o il vostro tour se preferite, ed evitare inutili attese. Milano è la protagonista del prossimo autunno, approfittane!

Milano e Leonardo da Vinci: scopriamo le opere milanesi del geniale artista

Milano e Leonardo da Vinci. Leonardo da Vinci arriva nel capoluogo lombardo quanto ha circa trent’anni. La città è una vera e propria metropoli, un luogo di fermento e super produttivo.In merito a questo suo spostamento, è conosciuto l’aneddoto riguardo alla stesura di un vero e proprio curriculum vitae che Leonardo aveva indirizzato agli Sforza. Leonardo rimase a Milano fino al 1500 e qui ha lasciato molte opere, che è possibile ammirare camminando per la città.

Milano e Leonardo da Vinci: l’Ultima Cena

Nel 1494 Leonardo ricevette una nuova commissione legata al Convento di Santa Maria delle Grazie, un luogo destinato alla celebrazione della famiglia Sforza. L’opera venne realizzata in tempera grassa, non si tratta di un affresco come molti ritengono, ma è un dipinto parietale realizzato su intonaco secco. L’utilizzo di tale tecnica è la causa principale della fragilità del dipinto. A causa dell’eccessiva umidità infatti, le particelle di intonaco si sono distaccate molto più velocemente causando un notevole deterioramento.Ecco una curiosità a tal proposito: quando Leonardo terminò l’opera erano già presenti i primi segni di cedimento!

Ma perché un genio come Leonardo utilizzò questa tecnica così precaria? I motivi fondamentalmente furono due. Da un lato vi era la necessità per Leonardo di non sentirsi legato alle limitazioni temporali imposte dall’affresco stesso. Dall’altro, l’artista voleva rompere con quella che era la realizzazione classica degli affreschi. I quali risultavano sempre troppo opachi secondo lui. Lo scopo di Da Vinci era quello di realizzare un quadro luminoso, ricco di verità, in grado di coinvolgere emotivamente l’osservatore.

Leonardo da Vinci sceglie di realizzare il momento più drammatico dell’Ultima Cena. Blocca in un tempo eterno la reazione degli apostoli all’annuncio di Gesù sul tradimento da parte di uno di loro. La notizie scuote i corpi come un terremoto. Stupore, rabbia e desolazione sono tangibili nei volti dei commensali. I segreti, le letture ricche di doppi sensi, i libri che lo hanno coinvolto come opera “scandalosa” hanno reso L’Ultima Cena un capolavoro dal valore inestimabile, secondo per mistero, forse, solo alla Gioconda.

Cenacolo, Leonardo da Vinci

Cenacolo, Leonardo da Vinci

Milano e Leonardo da Vinci: Pinacoteca Ambrosiana

La Pinacoteca Ambrosiana nasce dalla donazione del Cardinale Federico Borromeo all’Ambrosiana. Qui è conservato il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Questo testo è la più ampia raccolta di disegni e scritti realizzati dal genio vinciano. E’ costituito da più di mille fogli risalenti a un periodo che va dal 1478 al 1519, che raffigurano schizzi, disegni preparatori, calcoli matematici, ricette, progetti di macchine da guerra, di paracaduti e molto altro.

Nel 1796 la collezione fu spostata a Parigi come conseguenza della conquista di Milano da parte di Napoleone e fu trasferita al Museo del Louvre dove rimase per 17 anni.Grazie al Congresso di Vienna la collezione ritornò alla sua ubicazione originale.

Disegni Leonardo da Vinci

Disegni Leonardo da Vinci

Milano e Leonardo da Vinci: la Vigna di Leonardo

La Vigna di Leonardo  venne regalata nel 1498 da Ludovico il Moro a Leonardo. Intorno a questo luogo così suggestivo sono nate, nel corso dei secoli, numerose storie e leggende. Ci immaginiamo Leonardo che di ritorno dal cantiere del Cenacolo si ferma nella sua vigna per godersi le luci della sera. Quando nel 1500 le truppe del re di Francia imprigionano il Moro, Leonardo lascia Milano. A quel punto affitta la vigna al padre di un suo allievo.

Se ne occuperà anche in seguito, la riacquisterà quando i Francesi gliela confiscano e la citerà nel suo testamento, avendo premura di lasciarla a un servitore che se ne prenderà cura. La vigna di Leonardo, insieme al Museo sono visitabili tutti i giorno, la visita con audio guida dura 30 minuti ed è disponibile in 5 lingue.

La Vigna di Leonardo

Photo by manoxmano.it

3 luoghi per rilassarsi a Firenze: l’estate continua

3 luoghi per rilassarsi a Firenze. Quante volte ci siamo ripetuti la frase “se a Firenze ci fosse il mare sarebbe una città perfetta”? Ci siamo sempre rincuorati pensando che abbiamo il mare a poche ore di strada, ma adesso che l’estate sta finendo, che le vacanze stanno volgendo al termine, vorremmo rilassarci in luoghi più vicini e meno caotici. Se siete già visitato i grandi musei fiorentini, ecco alcuni consigli per allontanarvi dal centro storico e dedicarvi al relax.

Con questo non voglio dirvi che dobbiamo rinunciare al sole o ai benefici che l’acqua fresca apporta al nostro corpo. Assolutamente no! Non voglio neanche suggerirvi le solite e affollatissime piscine a pagamento. Non so se avete mai sentito parlare di posti incontaminati, immersi nella natura, dove puoi fare un tuffo in acque fresche e spesso cristalline. Posti dove possiamo rilassarci e prendere il sole senza far a spintoni con le altre persone per avere un pezzetto di spazio libero. Posti dove ti puoi godere la tua estate anche a Firenze.

3 luoghi per rilassarsi a Firenze: Lago di Bilancino

Proprio nelle vicinanze della Culla del Rinascimento ci sono diversi laghi e fiumi balneabili, ed in molti di questi oltre al semplice tuffo in acqua si ha la possibilità di fare attività ricreative e sport acquatici.

Il Lago di Bilancino è il lago artificiale più grande di tutta la Toscana. Si trova nel comune di Barberino di Mugello è facilmente raggiungibile facendo 30-40 minuti di macchina. È un vero e proprio stabilimento balneare, offre la possibilità di affittare lettini e ombrelloni. Niente paura per chi sotto il sole si annoia facilmente. Il lago mette a disposizione pedalò ed inoltre gli sportivi hanno la possibilità di praticare vela, windsurf e canoa. Per tutti quelli che non vogliono rinunciare ad un bel aperitivo o ad un pranzetto vista lago c’è il Bahia Cafè, un bar ristorante che la sera dopo cena si trasforma in una vera e propria discoteca a cielo aperto.

Lago del Bilancino

photo by Mugello.biz

3 luoghi per rilassarsi a Firenze: Parco Fluviale dell’Elsa

Proprio a Colle Val D’Elsa si snoda il percorso naturalistico “Sentierelsa”. Il fiume che vi scorre è ovviamente l’Elsa, da molti conosciuto perché citato anche nella Divina Commedia. È il posto ideale per gli amanti della natura, dell’acqua turchese e delle viste mozzafiato. Perfetto per tutti quelli che sentono la necessità di fare un break dal caos cittadino e rilassarsi nella fresca vegetazione ascoltando in sottofondo soltanto il gorgoglio dell’acqua che scorre. Il sentiero è caratterizzato da tante pozze di acqua cristallina e tante piccole cascatelle, fino ad arrivare alla cascata del Dioborrato, alta circa 10 metri che sfocia in una pozza ampia e profonda che permette, ai più impavidi, di provare il brivido del tuffo nella natura.

Alle spalle della cascata di nasconde la Grotta dell’Orso, così chiamata grazie alla sua forma. Un luogo ricco di tante piccole particolarità che renderanno la giornata indimenticabile.

Parco Fluviale dell'Elsa

Parco Fluviale dell’Elsa

3 luoghi per rilassarsi a Firenze: Parco dei Renai

Il Parco dei Renai si trova a Signa, non molto lontano dal centro di Firenze e facilmente raggiungibile dal parco delle Cascine, si estende questo immenso parco che offre servizi di tutti i tipi! Dalla piscina al parco giochi con i gonfiabili, dal ristorante alla pista da ballo, dal minigolf al campo da beach volley e tanto altro ancora. Fino ad arrivare alla sua splendida spiaggia dotata di qualsiasi tipo di servizio necessario a rendere la giornata perfetta. Ideale per tutti quelli che sentono la mancanza della sabbia fra i piedi, per tutti quelli che sì vogliono rilassarsi, ma non annoiarsi.

Minigolf al Parco dei Renai

photo by parcorenai.it

E allora non fatevi prendere dal panico se state rientrando in città. Continuate a godervi gli ultimi raggi d’estate a Firenze!

Le Piazze più belle di Firenze

Le Piazze più belle di Firenze, ecco la mie preferite!

Le piazze più belle di Firenze? A Firenze tutto è a misura d’uomo, compreso le piazze. Sono spesso “storte”, dalla forma irregolare, come Piazza Signoria, situata nel centro storico, da sempre centro politico e della vita civile di Firenze. A due passi dalla Galleria degli Uffizi, Piazza Signoria è stata sede di grandi eventi storici come il ritorno dei Medici in città nel 1530. Sempre in questo luogo, nel 1498 il Savonarola, il capo del partito dei Piagnoni contrari alla famiglia de’ Medici, accusato di eresia, fu bruciato sul rogo come ci ricorda una targa in marmo posizionata di fronte alla fontana del Nettuno dell’Ammannati.

In Piazza Signoria si trova il celeberrimo Palazzo Vecchio, tuttora sede del Comune di Firenze. Palazzo Vecchio domina con la sua mole tutta la piazza. Piazza Signoria ospita molte opere d’arte, soprattutto sotto la Loggia dei Lanzi. La statua più sconosciuta è il Perseo del Cellini che raffigura il mitico eroe greco intento a mostrare la testa di Medusa appena uccisa.

Piazza della Signoria, Firenze

photo by tuscanypeople.com

Le Piazze più belle di Firenze: Piazza del Duomo e il Cupolone

Percorrendo Via de’ Calzaioli, raggiungiamo Piazza del Duomo, dove si trova il complesso religioso più importante della città: il Battistero di San Giovanni, il Campanile di Giotto e la splendida Cattedrale di Santa Maria del Fiore. La configurazione attuale della piazza è frutto di una serie di interventi ottocenteschi mirati a rendere maggiore omogeneità tra i monumenti presenti.

Inutile dirvi quanto Piazza Duomo a Firenze rappresenti una delle maggiori attrazioni della città. Il complesso del Duomo di Firenze infatti è talmente bello ed imponente che non si può visitare Firenze senza poterlo ammirare da vicino. Inoltre, uno dei simboli di Firenze è proprio lo splendido cupolone di Brunelleschi che sormonta la Cattedrale. L’iconica cupola ha dimensioni veramente eccezionali e quando ammiriamo un panorama delle città, il cupolone è sempre presente e domina l’intera città. E allora visitando Firenze, dobbiamo fermarci per un caffè in Piazza del Duomo, seduti ad uno dei tanti bar che attendono i turisti ogni giorno, per contemplare i vividi colori dei marmi del duomo e il grandioso cupolone sopra le nostre teste.

Piazza del Duomo, Firenze

Piazza del Duomo, Firenze

Le piazza più belle di Firenze: San Lorenzo e le Cappelle Medicee

Ma andiamo avanti nel nostro percorso alla scoperta delle piazza più belle di Firenze!

Situata sempre nel centro storico, a pochi passi dal Duomo, ecco la bellissima Piazza San Lorenzo. Piazza San Lorenzo ospita l’omonima chiesa ed è circondata da numerosi palazzi storici del XV e XVI secolo. Proprio di fronte alla basilica si erge l’Osservatorio Ximeniano, un importante centro sismografico e metereologico fondato nel 1756 come osservatorio astronomico.

La statua di Giovanni dalle Bande Nere, posta sull’angolo verso la Via San Gallo, ma rivolta verso la facciata di San Lorenzo, incute un certo rispetto, nonostante qualche piccione che, di solito, gli sta sulla testa. San Lorenzo era la chiesa di famiglia de’ Medici e ne ospita le tombe monumentali nelle Cappelle Medicee, meta indiscussa di tantissimi turisti. Le Cappelle Medicee sono molto visitare anche perché ospitano alcuni capolavori di Michelangelo, sculture bellissime che da secoli decorano le più celebri tombe medicee.

Piazza San Lorenzo, Firenze

Piazza San Lorenzo, Firenze

Piazza Santa Croce un’altra perla a pochi passi dal Duomo

Fra le Piazze più belle di Firenze, come non parlare di Piazza Santa Croce? Piazza Santa Croce prende il nome dall’omonimo quartiere. Qui si trova la splendida Basilica di Santa Croce, una delle più imponenti chiese francescane d’Italia. La piazza è delimitata da importanti edifici signorili, come il Palazzo Cocchi- Serristori. Grazie alla sua conformazione rettangolare era il luogo ideale per gare popolari. Ancora oggi infatti ospita il Calcio Storico, detto anche “calcio in costume”, una delle competizioni più sentite dal popolo fiorentino. Durante questa manifestazione si sfidano i 4 quartieri tradizionali di Firenze. Le quattro squadre sono Santa Croce (blu), Santo Spirito (bianchi), San Giovanni (verdi) e Santa Maria Novella (rossi). La piazza viene ancora oggi allestita per la competizione così come in origine. Questa viene infatti delimitata da tribune e ricoperta da un manto sabbioso. I giocatori si chiamano “calcianti” e, rigorosamente, indossano costumi rinascimentali.

basilica Santa Croce, Firenze

Le piazze più belle di Firenze in Oltrarno

Chi vuole conoscere la Firenze più autentica deve assolutamente fare un giro nella zona dell’Oltranrno, luogo di incontro di intellettuali, artisti e della movida fiorentina. La piazza più conosciuta di questo quartiere è quella di Santo Spirito, un luogo ancora vivo e molto animato, molto apprezzata per i suoi ristoranti, i locali notturni, le botteghe artigiane e gli studi d’arte. Ogni domenica del mese Piazza Santo Spirito si riempie di bancarelle, per il Mercato Arti e Mestieri d’Oltrarno che comprende anche stand di prodotti enogastronomici tipici di agricoltori locali che danno vita alla Fierucolina. A fare da sfondo alla piazza, la facciata della Basilica, costruita partendo dal progetto di Filippo Brunelleschi e terminata alla fine XV secolo.

Piazza Santo Spirito

Piazza Santo Spirito

Sempre in Oltrarno, non possiamo non nominare Piazza Pitti dove troneggia l’imponente Palazzo Pitti, un tempo sfarzosa residenza medicea, oggi sede di alcuni fra i musei più visitati di Firenze. Fra questi la Galleria Palatina, il Museo degli Argenti e la Galleria d’Arte Moderna.

A un passo dalla Piazza Pitti, una piazzetta, meno conosciuta, ma molto suggestiva, è stata denominata ironicamente dai residenti Piazza della Passera per le numerose case d’appuntamento che si trovavano nella zona. In questa zona ci sono alcuni fra i ristoranti più caratteristici di Firenze, una gelateria e un bar che durante la stagione estiva si popola di gioventù fiorentina.

 

Impressionismo e Avanguardie al Palazzo Reale di Milano

Impressionismo e Avanguardie al Palazzo Reale di Milano. Siamo nel cuore della mostra ospitata a Palazzo Reale a Milano dallo scorso marzo, dedicata all’Impressionismo e alle Avanguardie e che terminerà il prossimo 2 settembre. Per chi ancora non è riuscito a visitarla, vi proponiamo delle dritte per apprezzarla di più. Intanto partiamo dalle linee generali che hanno definito l’impressionismo. La corrente artistica della metà dell’Ottocento che ha suscito scalpore e ha generato bellezza.

Impressionismo e Avanguardie, Renoir

Impressionismo e Avanguardie, Renoir a Palazzo Reale

Impressionismo e Avanguardie al Palazzo Reale di Milano: cos’è l’Impressionismo?

La città in cui questa corrente si sviluppa è Parigi, luogo di fermento artistico per eccellenza. Il punto cardine dell’arte impressionista è la pittura en plein air. Gli artisti abbandonano il chiuso degli atelier per dedicarsi ad una pittura dal vivo. La svolta principale è determinata dall’intenzione artistica dei pittori. I quali non dipingono solo la realtà così com’è ma ciò che percepiscono nel momento in qui la dipingono.

Le tele che possiamo osservare in questa mostra hanno un valore importantissimo proprio per questo motivo. L’artista si mette a nudo e senza paura del giudizio mette in opera le sue impressioni. Conferendo una lettura molto personale alle situazioni a cui assistono. Sia che si tratti di un prato verdeggiante, di una colazione sull’erba o di una coppia di giocatori di carte.

Impressionismo e Avanguardie

Impressionismo e Avanguardie

La prima mostra degli Impressionisti si tenne nel 1874 presso lo studio del fotografo Felix Nadar. Le opere che oggi riteniamo dei capolavori, al tempo non trovarono l’approvazione della critica. Nessuno apprezzava questa ondata di novità, non riconoscendoci nessun talento. Fondamentale per la sopravvivenza degli impressionisti fu l’intervento dell’imprenditore francese Paul Durand- Ruel. Uno dei pochi a credere in quel gruppo di giovani artisti fin dall’inizio.

In 30 anni Durand acquistò circa 12 mila opere di Monet, Manet, Pissarro, Degas, Renoir. Fu lo stesso Monet ad ammettere che senza il suo supporto l’impressionismo sarebbe morto di fame. Fortunatamente l’impressionismo lasciò un segno così forte che cambiò il modo di vedere l’arte, lasciandoci dei capolavori dal valore inestimabile.

Impressionismo e AvanguardieImpressionismo e Avanguardie

Impressionismo e Avanguardie

Impressionismo e Avanguardie al Palazzo Reale di Milano: scopriamo le Avanguardie

La seconda parte della mostra è dedicata alle Avanguardie. Capiamo meglio qual’è lo spirito che spinge grandi artisti dal calibro di Chagall, Matisse, Mirò e molti altri, ad avvicinarsi a una corrente così fuori dalle righe.Col termine avanguardie si raggruppano tutti quei movimenti che, dall’inizio del Novecento hanno cercato di andare oltre l’accademismo, di destabilizzare la tradizione e soprattutto lo spettatore. Nel corso di questo secolo, si sono susseguiti molti movimenti, alcuni di lunga durata ed altri di breve durata. Tutti hanno comunque lasciato un segno tangibile nella storia dell’arte, diventando modello per gli artisti delle generazioni successive. In mostra troviamo opere di artisti celeberrimi. Tra cui Bonnard, noto per la sua semplificazione dei tratti, l’esotico Gauguin, il classicheggiante Manet, l’irrequieto Van Gogh e poi ancora Pissarro, Degas, Matisse, Cezanne, Picasso, Kandinsky, Chagall, Dalì e Mirò.

 

Impressionismo e AvanguardieImpressionismo e Avanguardie

Impressionismo e Avanguardie

Le opere ospitate a Palazzo Reale raccontano di questo periodo di novità, di cambiamento di percezione della realtà. Sono ben cinquanta le tele provenienti dalle collezioni del prestigioso museo americano delle Belle Arti di Philadelphia, una più preziosa dell’altra.Per chi ha dei pregiudizi sull’arte moderna o contemporanea, non ritenendola al pari delle precedenti correnti artistiche, consigliamo vivamente di vedere questa mostra. Il periodo di cambiamento viene percepito come un gesto rivoluzionario da cui è impossibile non farsi coinvolgere. Ribellione, amore, sentimenti, modernità. Questo e molto di più vi aspetta a Palazzo Reale!

I centri di Arte Contemporanea da visitare in Italia

I centri di Arte Contemporanea da visitare in Italia. Sappiamo benissimo che la nostra penisola è il luogo più importante al mondo per quanto riguarda l’arte. Con questo articolo cercheremo di farvi uscire dagli schemi. Ci staccheremo dalla classica convinzione di arte e ci butteremo su qualcosa di più moderno e meno conosciuto. Nonostante in Italia ci siano i centri di arte moderna e contemporanea più importanti del mondo, in realtà non sono frequentati quanto meriterebbero. In questo articolo troverete una breve lista di quelli che sono i 5 musei di arte contemporanea più importanti, assolutamente da visitare, se cercate qualcosa di particolare.

Museo Pecci Prato

Museo Pecci Prato

I centri di Arte Contemporanea da visitare in Italia: Museo Pecci

Il centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nasce nel 1988. Si trova a Prato e fin dall’inizio propone una vasta attività di documentazione sull’arte contemporanea, promuovendo attività didattiche, spettacoli ed eventi multimediali. La collezione raccoglie oltre mille opere che coprono il panorama artistico dagli anni Sessanta ad oggi. Per celebrare i suoi 30 anni di attività, il Museo Pecci quest’anno ha trasferito 30 delle suo opere in uno degli hotel della famiglia Ferragamo. L’importanza di questo centro per l’arte contemporanea è data oltre che dagli artisti che vi transitano, anche dal fatto che è stata la prima istituzione museale italiana con una sede costruita ex novo, con l’unico grande scopo di promuovere gli sviluppi delle ricerche artistiche più recenti.

Museo Novecento Firenze

Museo Novecento Firenze

I centri di Arte Contemporanea da visitare in Italia: Museo Novecento

Questo centro di arte contemporanea si affaccia sul panorama fiorentino solo nel 2014. Il Museo Novecento è dedicato all’arte del XX secolo e ospita le opere più importanti dell’arte italiana della prima metà del Novecento. Arricchiscono il museo le mostre temporanee, la programmazione della Sala Cinema e i progetti speciali nel loggiato animano l’attività del museo con progetti tematici molto interessanti.  Il nucleo principale del museo è costituito dalla collezione Alberto Della Ragione, donata a Firenze in seguito all’alluvione del 1966. Le opere di Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Renato Gattuso e tanti altri completano questo bellissimo luogo espositivo.

Museo Maxxi Roma

photo by maxxi.art

I centri di Arte Contemporanea da visitare in Italia: Maxxi

L’importanza di questo museo romano deriva dalla sua natura. Il Maxxi è infatti, il primo museo nazionale di architettura in Italia.  Nel museo convivono due anime distinte, la prima indirizzata verso la storicizzazione dell’architettura e la seconda che si pone l’obiettivo di rispondere agli interrogativi del presente. Vi è anche la parte dedicata all’arte contemporanea. Qui sono conservate le collezioni dei nomi più noti dell’arte contemporanea tra cui: Alighiero Boetti, Francesco Clemente, Mario Merz.

Castello di Rivoli

photo by castellodirivoli.org

I centri di Arte Contemporanea da visitare in Italia: Castello di Rivoli

A circa 15 km da Torino troviamo questo  importantissimo museo di arte contemporanea. Oltre a collezionare ed esporre opere d’arte, il centro propone una valorizzazione dell’aspetto creativo, di ricerca, educazione e di sviluppo della cultura contemporanea. La Collezione contemporanea si è sviluppata tenendo conto dell’unicità dell’edificio barocco che ospita. Progettato da Filippo Juvarra, il Castello è fonte di ispirazione per gli artisti invitati alle mostre temporanee.

Museo del Novecento Milano

photo by inexhibit.com

I centri di Arte Contemporanea da visitare in Italia: Museo del 900

Il museo milanese si aggiudica senza dubbio il primato per l’importanza e il numero di opere conservate. Affacciato su Piazza del Duomo, a un passo dalla Madunina, più di 400 opere sono allestite secondo un criterio cronologico in questo nuovissimo spazio. Il percorso espositivo parte delle Avanguardie Internazionali, con dipinti di inizio secolo di Picasso, Braque, Paul Klee, Modigliani e Kandinskij. Si lascia spazio al Futurismo di Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà. Il terzo piano presenta opere degli informali italiani, tra i grandi nomi: Burri, Vedova, molte delle quali sono anche interattive e invitano il visitatore a farne parte. L’ultimo piano è completamente a Lucio Fontana, ai suoi emozionanti Concetti Spaziali.

Ecco alcuni consigli per dedicarvi all’arte in tutte le sue sfumature. Nel prossimo articolo vi portiamo a conoscere un altro luogo sconosciuto ai più. Vi diamo solo un piccolo indizio: si trova a Firenze!

Dove divertirsi a Firenze: i locali da provare

photo by 2Night.it

Dove divertirsi a Firenze. In una città ricca di storia, anche le notti sono magiche. A Firenze fare l’aperitivo è un must. I quattro quartieri fiorentini offrono una numerosa lista di locali, per tutti i gusti! Soprattutto nella zona di Santo Spirito, possiamo trovare numerosi locali che offrono drink e stuzzichini prima di cena. Al calar del sole, dopo una faticosa giornata è arrivato il momento di rilassarsi.  Pronti, partenza, cin!

Piazzale Michelangelo, Firenze

Tra i locali più conosciuti spicca Langolino Gastrobar, che propone selezioni di formaggi e salumi, insalate, sformatini di verdure, schiacciate, tartare di manzo e altri piatti del giorno realizzati con prodotti a km 0, di stagione, ma soprattutto cocktails sofisticati con prodotti di alta gamma e vini in abbinamento ai piatti proposti. Il posto più frequentato dai fiorentini.

La seconda meta da tenere in considerazione, soprattutto nei mesi invernali, è il SantinoSituato in san Frediano,è il quartiere più cool di Firenze. Questa piccola bottega è molto carina per gustare un buon bicchiere di vino accompagnato da uno dei migliori prosciutti “di Norcia ” e una bruschetta che si rivela un vero piacere per il palato. Uno dei posti più belli a Firenze per chi ama l’aperitivo a base di vino e stuzzichini tipici.

Dove divertirsi a Firenze: i posti più consigliati per il dopo cena

Proseguendo nella stessa via, per il dopo cena, dobbiamo assolutamente segnalare Mad Souls & Spirts, un locale per i giovani veramente originale e particolare. Qui l’arte della mixology è affidata a tre bartender che si sono fatti apprezzare nei locali più di tendenza degli ultimi anni. La lista dei drink è molto creativa. Si divide in tre grandi sezioni: soul warmers, spritous drinks e una sezione dedicata ai drink analcolici. Niente vino e pochissime birre, solo in bottiglia.

Passare una serata al Bistrot Santarosa per una cena o un dopocena è un’esperienza da fare se siete a Firenze. Un bistrot green, che sorge all’interno di un giardino nel cuore di San Frediano dove è possibile gustare cibo ben cucinato e ottimi cocktails in un’atmosfera magica.

Lungarno al tramo

Lungarno al tramonto

Sul Lungarno Colombo, lungo le sponde dell’Arno e poco distante da Piazzale Michelangelo, troviamo il Wood Music Garden. Il fiume, che si arricchisce di canoe durante il giorno, diventa il perfetto quadro di un tramonto mozzafiato quando il sole se ne sta andando. Un posto all’aperto dove respirare un po’ d’aria. Un locale dove ascoltare buona musica, tra Djset e live music, un giardino dove gustare ottimi cocktail e rilassarsi con gli amici.

Per i più temerari, che hanno ancora la forza di scatenarsi in pista consigliamo di fare tappa al Flò. Una terrazza suggestiva, situata sotto il Piazzale Michelngelo, dove è possibile gustare un cocktail ballando in una location a 5 stelle. L’esclusiva location si rende disponibile anche a organizzare feste di compleanno, di laurea e altre ricorrenze importanti, in privato.

Seguite i nostri consigli e rilassatevi dopo aver visitato gli Uffizi o la Galleria dell’ Accademia in uno dei posti che vi abbiamo proposto. L’estate sta volgendo a termine ma in una città come Firenze, ogni stagione è buona per godersi un aperitivo!

 

Le 5 Piazze di Roma da visitare almeno una volta

Le 5 Piazze di Roma da visitare. Una top 5 difficilissima, ma noi ci proviamo lo stesso. Vi raccontiamo, secondo noi quali sono le piazze della capitale da visitare almeno una volta nella vita. Questa classifica è dedicata a chi non è mai stato a Roma e dopo una giornata di musei, decide di voler passeggiare per la città. Ma anche a coloro che Roma la conoscono piuttosto bene, ma che non si sono mai soffermati sui dettagli di queste bellezze a cielo aperto.

Mettetevi scarpe comode, e via, si parte!

Le 5 Piazze di Roma da visitare: Piazza San Pietro

Inutile specificare perché questa piazza si merita il primo posto. Un abbraccio ci accoglie nel centro religioso più importante del mondo. E’ qui che il Papa si affaccia per proclamare l’Angelus, è qui che migliaia di pellegrini da tutto il mondo si radunano per pregare. La Piazza di San Pietro e la Basilica occupano una piccola valle posta tra il colle Vaticano e il Gianicolo. Questo spazio venne occupato in epoca classica dal Circo di Nerone, dalla Via Cornelia e da un’area cimiteriale chiamata Necropoli Vaticana. Secondo la tradizione, in questo luogo, fu posta la tomba di San Pietro dopo il martirio avvenuto nel vicino circo.

Piazza San Pietro

Piazza San Pietro

Le 5 Piazza di Roma da visitare: le curiosità su Piazza San Pietro

Ci sono alcune piccole curiosità che riguardano la Piazza più importante di Italia. La prima riguarda l’immenso colonnato. Lungo ben 320 metri, sormontato da ben 140 statue, è l’emblema del Barocco. Tutta la sua grandezza svanisce se vi posizionate sulla piccola mattonella situata vicino all’obelisco. Grazie infatti ad un geniale effetto ottico creato da Bernini, da questa prospettiva le quattro file di colonne spariscono. La piazza accoglie anche il più importante dei 13 obelischi di Roma. Di origine egiziana, venne portato a Roma da Caligola nel 40 d.C, è l’unico privo di geroglifici e uno dei pochissimi a non aver mai subito danni!

Veduta aerea di Piazza San Pietro

Veduta aerea di Piazza San Pietro

Le 5 Piazze di Roma da visitare: Piazza di Spagna

Si aggiudica il secondo posto Piazza di Spagna. E’ una delle più famose e deve il suo nome alla presenza del Palazzo di Spagna, sede dell’ambasciata iberica presso la Santa Sede. La protagonista della piazza è l’incredibile scalinata di Trinità dei Monti. Questo capolavoro scenografico venne realizzato tra il 1723 e il 1726 dall’architetto Francesco de Sanctis. Le 11 rampe si dividono, serpeggiano, si riuniscono e cambiano continuamente direzione. La grandiosa struttura aveva lo scopo di unificare una zona della città a forte presenza francese con la sottostante colonia spagnola. Proprio per questo fino al Seicento la Piazza si chiamava Piazza di Francia!

Un altro elemento fondamentale di questa piazza è la famosa Fontana della Barcaccia. Pietro Bernini progettò una fontana assolutamente nuova rispetto alle opere realizzate a Roma alla fine del XVI secolo. Trasse ispirazione da una barca e superò le difficoltà della bassa pressione dell’acquedotto, realizzando un’imbarcazione semi sommersa posta leggermente al di sotto del piano stradale.

Piazza di Spagna, Roma

Le 5 Piazze di Roma da visitare: Piazza Navona

Piazza Navona prende il nome dalle gare qui svolte durante l’epoca di Domiziano. Con il tempo è diventata la piazza barocca più bella di Roma. La piazza divenne sede di quella che fu la rivalità spietata tra i due più importanti architetti dell’epoca: Bernini e Borromini. Quasi coetanei, i due grandi nomi dell’arte seicentesca, lavorarono insieme a San Pietro e a Palazzo Barberini, mettendo subito in chiaro i due caratteri conflittuali. La Piazza si caratterizza per la presenza di magnifiche fontane: la Fontana dei Quattro Fiumi, la Fontana del Moro e la Fontana del Nettuno. Proprio la fontana dei Quattro Fiumi ci rimanda alle punzecchiature tra Bernini e Borromini.

Piazza Navona

Piazza Navona

Le 5 Piazze di Roma: Borromini contro Bernini

Il primo, realizzò le pose di alcuni personaggi in atteggiamenti molto eloquenti rispetto alla vicina facciata della Chiesa di Sant’Agnese realizzata dal rivale. La figura del Rio della Plata è scolpito con la mano sollevata come gesto di protezione dal possibile crollo della Chiesa di Borromini, e il Nilo ha il capo velato per evitare di vedere la chiesa vicina. C’è un’altra curiosità che riguarda questa piazza. Fino a metà del XIX secolo, in estate le bocche di scarico dell’acqua delle tre fontane venivano chiuse e la parte centrale della piazza si inondava, diventando “Il Lago di Piazza Navona”.

Dettaglio Fontana dei Quattro Fiumi

Dettaglio Fontana dei Quattro Fiumi

Le 5 Piazze di Roma da visitare: Piazza Venezia

Crocevia di alcune delle strade più importanti della capitale, Piazza Venezia è uno dei tanti luoghi che nei secoli ha subito diversi rifacimenti. I numerosi interventi, che hanno portato la piazza all’attuale assetto, sono stati possibili grazie alla demolizione di quasi un intero quartiere. Questo luogo è stato testimone del passaggio di numerosi personaggi: Mozart, Mussolini e Gabriele D’Annunzio, solo per citarne alcuni. La piazza è stata anche protagonista di numerose apparizioni sul grande schermo. Rimarrà per sempre impresso nella nostra memoria, Alberto Sordi nel ruolo dei vigile, che proprio al centro della piazza dirigeva il caotico traffico della capitale.

Tra gli edifici che completano la piazza troviamo l‘Altare della Patria. Si tratta di un monumento di grandissima valenza simbolica che riunisce in sé tutti i valori dell’Italia risorgimentale. A volere tale complesso fu Umberto I di Savoia nel 1885, figlio di Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia. Il luogo in cui fu posta la prima pietra è altamente simbolico. Sul Campidoglio infatti, secondo la leggenda, fu fondata la città di Roma. Se avete tempo di entrare all’interno del Vittoriano, una tra le cose più importanti da vedere è il Sepolcro del Milite Ignoto.

Piazza Venezia, Roma

Chi era il Milite Ignoto?

Dopo la Prima Guerra Mondiale, le Nazioni che vi avevano partecipato vollero onorare i sacrifici e gli eroismi delle collettività nella salma di un anonimo combattente caduto con le armi in pugno. Tra le numerose salme, ne vennero scelte undici e tra queste solo una sarebbe stata tumulata al Vittoriano. La scelta fu fatta da una popolana, Maria Bergamas. La donna triestina aveva perso un figlio in combattimento, il cui corpo non venne mai identificato. La salma scelta venne trasportata da Aquileia a Roma, fermandosi a Venezia, Bologna e Firenze. Ad ogni stazione il convoglio ferroviario fece una sosta, tra gli applausi degli italiani, radunati per omaggiare l’anonimo eroe morto in difesa della Patria.

Il Milite Ignoto

Il Milite Ignoto

Le 5 Piazze di Roma da visitare: Piazza del Popolo

Terminiamo (per il momento) la nostra classifica con Piazza del Popolo. Qui convogliano le tre principali vie di Roma, via del Babuino, Via del Corso e Via Ripetta. E’ considerata una delle piazze più eleganti dell’Urbe. Lo stile neoclassico gli venne conferito dall’architetto Giuseppe Valadier nel XIX, il quale gli conferì l’attuale forma ellittica. Al centro della piazza si innalza uno dei più grandi obelischi di Roma, l’Obelisco Flaminio. E’ alto circa 24 metri, proviene dall’Egitto e risale al 1200 a.C. Qui sono presenti due delle tante Chiese gemelle che possiamo osservare nella Capitale: Santa Maria in Montesanto e Santa Maria dei Miracoli. La prima dei due luoghi di culto è nota anche come Chiesa degli Artisti, spesso infatti, qui si tengono le esequie di personaggi legati al mondo dello spettacolo e dalla cultura.

Piazza del Popolo

Piazza del Popolo

Le 5 Piazze di Roma: i tesori della Chiesa di Santa Maria del Popolo

In Piazza del Popolo sorge un’altra importantissima chiesa, quella di Santa Maria del Popolo. Il nome si riferisce al fatto che le spese per la costruzione vennero sostenute dai romani stessi. Al suo interno sono conservati dei capolavori dal valore inestimabile: la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro di Caravaggio; l’Assunzione di Annibale Carracci e la progettazione della Cappella Chigi per mano di Raffaello.

Conversione di San Paolo, Caravaggio

Conversione di San Paolo, Caravaggio

Vi abbiamo portato a spasso nelle 5 piazze romane più belle. Nel prossimo articolo ve ne faremo conoscere altre 5. Preparatevi a conoscere altre curiosità su queste meraviglie all’aperto. Se le piazze non vi bastano, venite a conoscere le Basiliche più belle della Capitale.

Visitare il Giardino di Boboli: le bellissime fontane

Visitare il Giardino di Boboli. Situato tra Palazzo Pitti, Forte Belvedere e Porta Romana, il Giardino di Boboli è uno degli esempi più grandiosi ed eleganti di giardino all’italiana. Fonde architetture naturali a uno straordinario museo “en plein air”.

Visitare il Giardino di Boboli: la storia

La sua creazione si compie nell’arco di quattro secoli dal XV al XIX secolo. Gli orti, posti dietro Santa Felicita in Oltrarno dalla famiglia Borgolo, da cui forse deriva il nome Boboli, furono acquistati nel 1418 da Luca Pitti. Questi, intorno alla metà del XV secolo, commissionò la costruzione del palazzo. Probabilmente su progetto di Luca Fancelli, che vi coinvolse il suo maestro Filippo Brunelleschi. Nel 1549 la proprietà fu acquistata da Eleonora da Toledo, moglie di Cosimo e divenne la residenza di città dei Medici. E’ possibile osservare un bellissimo ritratto di Eleonora alla Galleria degli Uffizi, realizzato da Bronzino. Il giardino venne realizzato come una continuazione stilistica ideale di palazzo Pitti. Le due ali del cortile, protese in avanti, fanno da tramite tra il palazzo e lo scenario del parco.

Il giardino, inoltre, riflette nella sua aristocraticità. Concepito come una ideale zona signorile al limite della città alla quale si contrappone, segna il distacco tra la corte medicea del ‘500 e la popolazione. Il parco rimane pertanto isolato dalla vita cittadina. Scenario di feste sontuose, limitate alla corte e all’aristocrazia fiorentina. La posizione sulla collina, da cui è possibile osservare il bellissimo panorama della città e dei dintorni, la ricca vegetazione, le grotte, le statue, i bacini, le numerose fontane, contribuiscono a creare un ambiente suggestivo perfettamente correlato alla struttura urbanistica di Firenze.Il progetto del giardino fu affidato a Niccolò Tribolo a cui si deve per certo l’idea dello sbancamento della collina per la creazione.

Palazzo Pitti, Firenze

Visitare il Giardino di Boboli: la struttura del giardino

Una scala mette in comunicazione il cortile realizzato dall’Ammannati con la spianata superiore. Sulla quale si distende l’anfiteatro. Il centro del prato era originariamente occupato dalla Fontana dell’Oceano, successivamente spostata nella parte occidentale del giardino. Per consentire l’uso dell’anfiteatro come sede di rappresentazioni. Disegnata dal Giambologna nel 1576, è composta da un gruppo marmoreo  raffigurante l’Oceano (l’originale sostituito da una copia, si trova al Bargello) e tre divinità fluviali sdraiate che rappresentano il Nilo, il Gange e l’Eufrate. La struttura si innalza da una grande  vasca di marmo sorretta da un ampio piedistallo.Le bellissime figure dei Fiumi seduti, costringono l’osservatore a girarvi intorno per godere di ogni dettaglio delle figure, accuratamente rifinite.

Fontana dell'Oceano

Fontana dell’Oceano

Visitare il Giardino di Boboli: le prime fontane

Da questo punto centrale si ha una bella veduta sul retro del palazzo, grazie anche alla terrazza sulla quale si trova la Fontana del Carciofo scolpita da Francesco Susini e Francesco del Tadda. Qui collocata nel 1641 in sostituzione di un’altra fontana detta di Giunone. La denominazione del Carciofo probabilmente è dovuta alla somiglianza tra le foglie che crescono sui gambi del carciofi e le decorazioni delle valve delle conchiglie con gli amorini ai lati della scalinata sulla quale poggia la vasca ottagonale. Ad ogni spigolo della vasca si trova un putto in marmo, in pose allegre e spensierate, mentre altri due putti sono a cavalcioni di pesci al di sopra delle già citate conchiglie laterali.

Fontana del Carciofo

Fontana del Carciofo

Proseguendo verso la zona nord ovest, troviamo la Fontana del Bacchino, raffigurante il nano Morgante, giullare di corte di Cosimo I de’Medici. Braccio di Bartolo era uno dei cinque giullari alla corte di Cosimo I de’ Medici. Affetto da nanismo, per ignoranza e scarsa sensibilità del periodo, gli erano richieste imprese anche umilianti per divertire i cortigiani. Quali anche lottare contro una scimmia o altri animali. Era soprannominato Morgante, in modo irrisorio.

Fontana del Bacchino

Fontana del Bacchino

Infatti, Morgante era il nome del gigante protagonista dell’omonimo poema di Luigi Pulci (1432-1484) molto apprezzato in quel periodo. Ma Braccio-Morgante era uomo intelligente, colto ed abile, tanto che ben presto ottenne il riconoscimento del Granduca che lo scelse quale consigliere personale concedendogli molti privilegi. E gli artisti di corte, per ingraziarsi Cosimo I, iniziarono a raffigurarlo in alcune loro opere. L’opera in marmo bianco lo raffigura nelle vesti di un Bacco ebbro a cavalcioni di una tartaruga dalla cui bocca  esce dell’acqua. Fu scolpita nel 1560 da Valerio Cioli e ad oggi la statua è sostituita da una copia.

Visitare il Giardino: altri giochi d’acqua

Proseguendo nel vialetto fiancheggiato da magnolie, possiamo poi ammirare la Grotta del Buontalenti. Ricco repertorio di forme bizzarre e sorprendenti, dovuto appunto alla fantasia del versatile artista fiorentino. La grotta è divisa in tre zone. La terza parte, affrescata con motivi vegetali, racchiude una piccola Fontana del Giambologna. Rappresentante Venere su una roccia nell’atto di uscire dal bagno ed insidiata da quattro satiri.

Grotta del Buontalenti

Grotta del Buontalenti

Salendo ancora, si raggiunge un largo ripiano occupato in gran parte dalla Fontana del Nettuno detta anche del Forcone. Realizzata da Stoldo Lorenzi tra il 1565 e il 1568. Rappresenta un ampio bacino al cui centro sorge uno scoglio con sirene e tritoni, sul quale si erge la figura di Nettuno in atto di colpire con il tridente.

Fontana del Forcone

Fontana del Forcone

Raggiungendo poi il padiglione rococò del Kaffeehaus  troviamo un prato digradante da dove poter godere di una bella vista su Firenze e al centro del quale si erge la Fontana di Ganimede. Il gruppo marmoreo originale del XVII secolo è oggi sostituito da un calco.

Al culmine di questo asse, in posizione sfasata verso sud e con le mura cittadine a segnarne il confine, sorge il Giardino del Cavaliere, uno dei giardini recintati di Boboli, al centro del quale troviamo la Fontana delle Scimmie del secolo XVI –XVII.  La fontana con un putto centrale in marmo, è così nominata per via delle tre scimmie in bronzo poste alla base.

Per passeggiare tra queste bellissime fontane e godere del bellissimo panorama del Giardino di Boboli, prenotate subito il vostro biglietto salta fila!

La mia visita alla Galleria degli Uffizi: cosa vedere

La mia visita alla Galleria degli Uffizi. La Galleria degli Uffizi può essere considerato uno di quei luoghi che fa bene il cuore. Non importa averlo visitato una decina di volte, la Galleria trova sempre il modo di stupire anche il visitatore più avvezzo. Ed è proprio quello che è successo a me questa mattina.

Il caldo e le lunghe code sono degli ottimi motivi per decidere di prenotare il biglietto di ingresso on line, in questo modo si salta la coda, si sveltiscono le procedure di entrata e soprattutto non si perde tempo. Passato il metal detector, il guardaroba offre la possibilità di lasciare custoditi gli zaini pesanti. Io personalmente preferisco visitare il museo leggera, per cui lascio la mia borsa, tengo con me solo la macchina fotografica e inizio la mia visita. Salendo la scalinata arriviamo al primo Corridoio, quello di Ponente. Le numerose sale si aprono lungo il corridoio e si ricongiungono tra loro.

Corridoio Galleria degli Uffizi

Corridoio Galleria degli Uffizi

La mia visita alla Galleria degli Uffizi: le prime sale

Come di consueto la prima sala che visito è quella dedicata alle Maestà. Tre dei più grandi protagonisti del 1300 sono messi a paragone: Cimabue, Duccio di Buoninsegna e Giotto. Oro, stilemi e sovranità sono gli elementi che legano queste tre opere, e ogni volta che le osservo mi appaiono sempre più maestose.

Passeggio tra le opere del Gotico Internazionale e nella sala dedicata a Gentile da Fabriano, per arrivare a Filippo Lippi, Piero della Francesca e Paolo Uccello. Qui la dolcezza della Madonna col Bambino e due Angeli del primo, si contrappone con i profili austeri dei Duchi d’Urbino e con il tema bellico.

Dettaglio Maestà alla Galleria degli Uffizi

Dettaglio Maestà

La mia visita alla Galleria degli Uffizi: Sandro Botticelli

Finalmente arriviamo alle nuove sale dedicate a Sandro Botticelli. La neutra cornice bianca ha lo scopo di enfatizzare le iconiche opere dell’artista fiorentino, simbolo dell’arte italiana: la Nascita di Venere e la Primavera. Mi distacco per un secondo dall’opinione pubblica e vi vorrei far notare anche la bellezza e le complesse storie sviluppate dalle altre opere della sala di Botticelli: la Calunnia, Pallade e il Centauro, l’Annunciazione. Gran parte di questi episodi rimandano alle vicende personali del pittore, alla città di Firenze e alla famiglia Medici.

Dettaglio velo dell'Annunciazione

Dettaglio velo dell’Annunciazione

La mia visita alla Galleria degli Uffizi: Leonardo da Vinci

Ci affacciamo alla Tribuna di Francesco I, attraversiamo il corridoio di Levante, passeggiamo tra le sezioni di arte romana e arriviamo alla sala di Leonardo. L’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi e il Battesimo di Cristo sono i tre capolavori che dalla penombra della stanza ridanno luce a questo spazio.

Particolare dell'Adorazione dei Magi

Particolare dell’Adorazione dei Magi

La mia visita alla Galleria degli Uffizi: un nuovo allestimento per Michelangelo e Raffaello

Il motivo principale per il quale avevo un gran voglia di tornare agli Uffizi era quello di scoprire il nuovo allestimento di questa sala. Ho letto diverse recensioni al riguardo, nelle quali perlopiù veniva criticata questa nuova sistemazione.

Sarò sincera, il bianco che prevale nella stanza e l’accostamento dei quadri di Raffaello e Michelangelo mi piacciono, creano una bella connessione per il visitatore che entra nella sala. Ho solo qualche dubbio riguardante il cornicione bianco che circonda il Tondo Doni, avrei preferito qualcosa che avvolgesse completamente la circolarità dell’opera non spezzando con l’inquadratura bianca squadrata apposta nella nuova predisposizione. I capolavori sono comunque ben messi in risalto e osservare delle opere così emblematiche fa riscoprire il bello conservato in questo museo.

Nuovo allestimento della sala alla Galleria degli Uffizi

Nuovo allestimento della sala

La mia visita alla Galleria degli Uffizi: il piano inferiore

Ci dirigiamo verso la parte finale del corridoio di Levante, in testa troviamo la riproduzione del gruppo del Laocoonte (l’originale è conservato ai Musei Vaticani) e del Porcellino di Piero Tacca (il pezzo autentico è possibile ammirarlo al Museo Bardini). Proseguendo, la Caffetteria, posta esattamente sopra la Loggia dei Lanzi, ci offre una vista panoramica della cupola del Brunelleschi, del Campanile di Giotto e della Torre di Arnolfo. Uno scorcio che lascia senza fiato!

Scendiamo al primo piano e le sale rosse ci accompagnano alla scoperta di Pontormo, Rosso Fiorentino e Andrea del Sarto. Il linguaggio originale, stravagante e anticlassico sicuramente colpiranno i nuovi visitatori. I quali non si aspetterebbero mai di scorgere delle sembianze da diavoletto nella rappresentazione del Bambino Gesù.

Copia del Laocoonte alla Galleria degli uffizi

Copia del Laocoonte

La mia visita alla Galleria degli Uffizi: Caravaggio

La mia visita sta quasi terminando. Dopo aver attraversato le sale provvisorie che accolgono (rendendole poca giustizia) Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi, si scorge Caravaggio. La Medusa e il Bacco adesso si trovano in due sale separate, che raggruppano le opere seguendo il tema che rappresentano e non più l’artista che le ha eseguite. La potenza e il realismo di Caravaggio raggiungono sempre lo spettatore come un colpo allo stomaco.

Bacco di Caravaggio alla Galleria degli Uffizi

Bacco di Caravaggio

Dopo aver visitato la Galleria degli Uffizi, riuscirete a capire cosa intendevo dicendo che questo luogo fa bene al cuore!

Visitare i Musei Vaticani

Visitare i Musei Vaticani: vi racconto la mia esperienza

Visitare i Musei Vaticani è sempre stato un mio desiderio. E finalmente di recente mi sono concessa una giornata in visita ai Musei Vaticani, un museo così vasto che ad ogni visita ha sempre qualcosa che sorprende e che alla visita precedente ci eravamo lasciati sfuggire. Per musei del genere mi piace ritagliarmi un’intera giornata a partire dalla mattina presto, essendo così sicura di avere tutto il tempo a disposizione per godermi a pieno la visita.

Scalone Musei Vaticani

Scalone Musei Vaticani

 

La grande scala a chiocciola dopo l’ingresso, che poi conduce all’uscita i visitatori che hanno terminato il loro percorso, dà un senso di imperiosa importanza. E quasi mette in soggezione i visitatori, consci di trovarsi al cospetto dell’Arte con la A maiuscola, quella che nei secoli i Papi hanno collezionato e protetto, pensando proprio di preservare cotanta bellezza per chi sarebbe venuto dopo di loro.

Visitare i Musei Vaticani: il Cortile della Pigna e le sue sculture

Cortile della Pigna Musei Vaticani

Cortile della Pigna Musei Vaticani

 

I Musei Vaticani sono in realtà più collezioni e più musei insieme, in questo articolo vedremo le parti e le opere che più mi hanno colpito. Il primo luogo che più colpisce il visitatore è senza dubbio il Cortile della Pigna: così chiamato per l’enorme scultura bronzea di 4 metri, protetta ai lati da due antichissimi leoni in bronzo.

La Pigna ai Musei Vaticani

La Pigna ai Musei Vaticani

 

Prendetevi del tempo per una foto di rito, in questo punto è decisamente d’obbligo. Sempre nel Cortile della Pigna, c’è un’altra scultura, stavolta decisamente più moderna, ad attrarre l’attenzione dei visitatori: è la sfera circolare di Arnaldo Pomodoro. La parte esterna della sfera è liscia e perfetta, ma rivela al suo interno un meccanismo complesso che con il vento si muove leggermente. La scultura infonde un senso di grande orgoglio per l’arte nostrana: Arnaldo Pomodoro è uno scultore famosissimo in tutto il mondo. Pensate che le sue sculture sono davanti ad edifici prestigiosissimi nel mondo come il Trinity College a Dublino, il Ministero degli Affari Esteri a Roma o la sede Unesco di Parigi, solo per citarne alcune. Le due sculture del cortile, la pigna e la sfera, sono fatte dello stesso materiale bronzeo, e documentano in un meraviglioso continuum l’arte di ieri e quella di oggi.

Visitare i Musei Vaticani: salgo al primo piano lungo le gallerie!

Galleria delle carte Geografiche Musei Vaticani

Galleria delle carte Geografiche Musei Vaticani

 

Continuo tuttavia a stupirmi all’interno del museo: una delle aree più interessanti del museo è la Galleria delle Carte Geografiche. Io consiglio di soffermarsi su quest’area soprattutto se avete dei bambini che vi accompagnano, sarà divertente ed educativo far vedere loro qual è la vostra regione di provenienza e addirittura la vostra città! Si tratta infatti di una raccolta quaranta carte geografiche esposte alle pareti della lunga e decoratissima galleria.

Le Carte Geografiche ai Musei Vaticani

Le Carte Geografiche ai Musei Vaticani

 

Queste carte documentano la visione dell’Italia che si aveva negli anni ’80 del 1500. Le carte sono tuttavia molto dettagliate, capoluoghi e piccoli paesi sono presenti sulle carte allo stesso modo. È stata infatti una grande emozione vedere rappresentata sulla carta la mia piccola isola nativa!

Visitare i Musei Vaticani: Raffaello un’esperienza emozionante

Stanze di Raffaello La Scuola di Atene

Stanze di Raffaello La Scuola di Atene

 

Dopo la galleria delle carte geografiche, sono le Stanze di Raffaello che più lasciano nella memoria un vivido ricordo. Il pontefice Giulio II della Rovere scelse niente di meno che Raffaello per la decorazione dei suoi appartamenti. Raffaello dipinse su una delle pareti la celeberrima Scuola di Atene, dove Raffaello raffigura i più celebri pensatori, matematici e filosofi dell’antichità, intenti a parlare tra loro o con i loro studenti. Non è facile individuarli tutti, ma una buona guida vi aiuterà a riconoscere Alessandro Magno, Leonardo da Vinci, Pitagora, Socrate, Euclide, Archimede ed Ipazia. Con molta e giustissima stima di se stesso, Raffaello si inserisce tra i grandi personaggi con un celebre autoritratto che guarda complice gli spettatori, con uno sguardo che rimane ormai sospeso nell’eternità.

Visitare i Musei Vaticani: alla fine sempre la Cappella Sistina

Cappella Sistina

Cappella Sistina

 

Questo viaggio artistico ha il suo climax emozionale alla fine del percorso museale, quando da una piccola porta si accede all’emozionante Cappella Sistina. La Cappella Sistina è veramente indescrivibile: si può ovviamente raccontare nel dettaglio gli affreschi con i quali Michelangelo ha ricoperto le pareti. Quindi come e dove è disposto il Giudizio Universale e qual è lo schema che Michelangelo ha seguito per il dipinto. Tuttavia, non è umanamente possibile trasmettere la profonda emozione che si ha quando si è al cospetto dell’opera d’arte più impressionate del mondo, per la quale non si può fare altro che sedersi e, in silenzio, ammirare.

Vistare i Musei Vaticani: tips utili

Biglietto Musei Vaticani

Biglietto Musei Vaticani

 

La mia visita ai Musei Vaticani si conclude qui, sono stanca ma molto entusiasta della mia visita. Vi lascio solo qualche consiglio utile se avete intenzione di visitarli. Organizzate bene la vostra visita ai Musei Vaticani. D’estate fa molto caldo, considerate quindi di entrare presto. La vostra visita non durerà meno di 3 ore. Prendetevi quindi una mezza giornata. Vestitevi comodi, spalle coperte per le donne e pantaloni lunghi per gli uomini, la Sistina è una cappella consacrata e l’abbigliamento deve essere adeguato. All’interno si deve camminare molto quindi anche le scarpe che indosserete devono essere molto comode. Prenotate il biglietto d’ingresso ai Musei Vaticani, la coda è sempre lunghissima in biglietteria, specialmente da marzo a novembre, altrimenti potreste rischiare distare anche 3 ore in fila sotto il sole. Se volete orientarvi meglio, c’è anche il biglietto ai Musei Vaticani con l’audio guida. Questa vi permetterà di apprezzare muovervi con maggiore destrezza e in compagnia di un commento delle opere che potrete ammirare.

All’interno dei Musei Vaticani ci sono diversi bar e punti di ristoro, ma anche qui la coda è lunga. Prendetevi dell’acqua prima di iniziare la visita, ci sono le macchinette automatiche al piano terra, poco istanti alla biglietteria. Lasciate borse pesanti al deposito, il tour è lungo, camminate leggeri! nel mio prossimo post, vi parlerò invece della mia esperienza alla Domus Aurea di Nerone! Dalla Roma religiosa all’antica Roma pagana!

Galleria dell’Accademia aperture serali 2018, la Firenze di notte

Galleria dell’Accademia aperture serali, vi raccontiamo la nostra visita!

Se anche tu come noi desideri farti trasportare dalle splendide opere che offre la Galleria dell’Accademia di Firenze, ma non riesci a ritagliare uno spicchio di tempo da dedicare all’arte e a te stesso, stai leggendo l’articolo giusto!
Seguici nella nostra esperienza serale alla Galleria Dell’Accademia di Firenze!

Galleria dell’Accademia aperture serali per chi non ha ancora avuto il tempo di vederla!

Da qualche mese, noi colleghe di Italy Travels, volevamo trovare un momento da dedicare alla visita di una delle Gallerie più importanti d’Italia. Ma tra il lavoro e i vari impegni giornalieri non riuscivamo ad accordarci su un orario, fino a quando non hanno prolungato le entrate fino alla sera! E quale momento migliore per godersi un po’ di tempo libero nel periodo estivo, se non durante la sera?! Un po’ stanche e affaticate dallo stress accumulato durante la giornata, ci siamo dirette alla porta numero 105, 15 minuti prima dell’orario di entrata. Abbiamo cambiato il voucher in biglietti di entrata appunto per la Galleria dell’Accademia più comunemente nota come il  Museo del David di Michelangelo. È sicuramente consigliabile acquistare il biglietto comprensivo di diritti salta fila. Non esiste infatti  un momento in cui non ci sia almeno un po’ di coda all’entrata.

Galleria dell’Accademia aperture serali quando e come

Galleria dell'Accademia Firenze

Galleria dell’Accademia Firenze

Per l’estate 2018, da maggio a settembre, sono state previste due aperture serali settimanali, nello specifico il Martedì e il Giovedì. In questi giorni è possibile visitare la Galleria dell’Accademia fino alle ore 22:00. Come vi avevamo detto sopra anche in queste occasioni i biglietti vanno sold out giorni prima. Inoltre la coda che si forma all’esterno, ti obbliga comunque a stare in fila per diverso tempo se non ti sei organizzato prima con biglietto per salta coda. Il nostro consiglio quindi è prenotate il vostro ingresso e più che altro fatelo per tempo. Rischiate altrimenti di non trovare più posto. Il biglietto ha lo stesso prezzo del biglietto ordinario diurno anche se la visita serale ti appare come un qualcosa di senz’altro più esclusivo.

Galleria dell’Accademia aperture serali: vi raccontiamo la nostra visita!

La Tribuna – Galleria dell’accademia

Non appena entrati nella Galleria dell’Accademia l’atmosfera si è ribaltata e la nostra stanchezza è diventata esaltazione. La nostra attenzione è stata subito rapita dalle bellissime opere del Giambologna. Seguendo poi le meravigliose opere incompiute di Michelangelo I Prigioni, siamo arrivate davanti alla Tribuna. Qui siamo state ammaliate dal maestoso e imponente David, l’opera più conosciuta al mondo dell’artista Michelangelo Buonarroti.
Dopo aver immortalato il nostro momento con il primo e vero David di Michelangelo, abbiamo proseguito la nostra visita nelle altre sale. Qui abbiamo potuto ammirare capolavori di altri grandi artisti italiani come Botticelli, Ghirlandaio, Pontormo e tanti altri..
E quando pensavamo potesse essere abbastanza, anche la sezione più recente, il Museo degli Strumenti Musicali ci ha stupefatto con la sua collezione di antichi strumenti musicali.

Galleria dell' Accademia Firenze

Galleria dell’ Accademia Firenze

Dopo aver avuto il privilegio di essere state protagoniste di questa magnifica esperienza, possiamo assicurare a chiunque desideri perdersi fra le tante straordinarie opere d’arte, maestose statue, magnifici quadri ed interessantissimi strumenti musicali, che non esiste momento migliore per godere della bellezza di questo luogo, se non di sera…Quando ormai il caldo delle giornate estive ci sta abbandonando e l’atmosfera diventa ideale per sognare ad occhi aperti davanti a cotanta meraviglia.

La nostra prossima tappa serale che ci aspetta è senz’altro la Galleria degli Uffizi e di questo vi parleremo nel nostro prossimo post!

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: scopriamo cosa nasconde

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro. Dopo avervi fatto conoscere Roma di notte: le meraviglie romane al chiaro di luna, adesso concentriamoci su una delle architetture più belle della Capitale, la Basilica di San Pietro. State per partire per la Città del Vaticano e volete (chiaramente!) entrare nella Basilica di San Pietro? Ecco a voi la top 10 delle opere imperdibili da vedere,conservate nel cuore della Cristianità.

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: La Pietà

Iniziamo con il capolavoro in marmo del famoso Michelangelo Buonarroti, realizzato nel 1499, quando aveva solo 25 anni! E’ una delle sue prime opere scolpite a Roma e oggi è protetta da un vetro blindato in seguito a un atto di vandalismo perpetrato nel 1972. La fascia sul petto della Vergine reca la firma dell’artista. Questa è infatti la sua unica opera firmata! Un capolavoro su cui incantarci, osservandola nella prima cappella della navata laterale di destra.

Pietà di Michelangelo

Pietà di Michelangelo

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: la Cupola

Quando Michelangelo all’età di 72 anni, proiettò la cupola sul grande transetto di San Pietro, decise di realizzarla di ben 42 metri di diametro, quasi fosse un segno di rispetto nei confronti del Pantheon, che ne misura 43,30. Quattro pilastri di 24 metri sorreggono la cupola che ospita la tomba di San Pietro, dando vita al simbolo della città di Roma.

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: la Piazza

Le suggestive colonne del Bernini, alte 196 metri, ricordano un abbraccio che accoglie i fedeli che si dirigono verso la Basilica. La realizzazione della Piazza si tratta di uno dei migliori successi di Bernini, o, come disse Stendhal, un esempio di “arte perfettamente finita”. L’obelisco posto al centro della piazza è del I secolo a.C, scolpito in Egitto.

Piazza San Pietro

Piazza San Pietro

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: il Baldacchino

Il Baldacchino eseguito dal Bernini nel 1624-1633 in bronzo e oro, alto 29 metri, fa decisamente il suo effetto una volta entrati nella Basilica. Si dice che le sue colonne e le sue spirali siano state realizzate con la copertura bronzea ricavata dalle travi del Pantheon per ordine di Papa Urbano VIII Barberini. Da questa vicende nacque il famoso modo di dire: “Quello che non hanno fatto i barbari, lo hanno fatto i Barberini”.

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: la statua di San Pietro

Questa scultura era già presente nella basilica medievale di San Pietro. Si tratta di un’opera del XIII secolo attribuita ad Arnolfo di Cambio, considerata miracolosa. I fedeli si mettono in coda per toccare o abbracciare il piede ormai logoro di Pietro.

Basilica San Pietro, Roma

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: il Tesoro

Tra i tesori esposti vi sono la croce in bronzo e pietre preziose del VI secolo (la Crux Vaticana), i resti della basilica medievale tra cui spicca il ciborio di Donatello del 1432 e il monumento in bronzo di Sisto IV, un capolavoro d’Antonio Pollaiolo risalente al 1493.

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: la cattedra

Tra il 1656 e il 1666, su richiesta di Alessandro VII, il Bernini eseguì nell’abside la cattedra di San Pietro. L’opera è collocata nell’abside in fondo alla Basilica, al centro si trova il trono in bronzo dorato, al cui interno è situata la cattedra lignea autentica appartenuta a San Pietro.

Basilica di San Pietro, Roma

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: la cripta

Molti oggetti appartenenti alla basilica medievale sono conservati nella cripta. Durante gli scavi negli anni ’40 gli operai trovarono un muro rosso, dietro ad esso si ritiene che fosse sepolto San Pietro. Il muro era coperto da un’iscrizione alto-medievale che invocava il santo, e dietro di esso venne rinvenuta una scatola contente delle ossa.

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: il sepolcro di Alessandro VII

Si tratta di una delle ultime opere del Bernini del 1678, che rappresenta Giustizia, Verità, Prudenza e Castità che fissano il pontefice seduto in una nicchia. Gli effetti del lavoro in marmo resi dall’artista sono splendidi e testimoniano la bravura nella realizzazione di virtuosismi da parte del Bernini.

Le 10 cose da non perdere nella Basilica di San Pietro: la lancia sacra

Nel corso dei secoli, fino ad oggi, l’importanza di una chiesa era in relazione all’origine delle reliquie in essa custodite. La Basilica di San Pietro ne ospita di importantissime: la lancia con cui Longino trafisse il costato di Gesù, il Velo della Veronica in cui è impresso il volto di Cristo e un frammento della Santa croce. Tali resti per la storia del Cristianesimo hanno un valore immenso!

Ora che vi abbiamo raccontato delle opere più importanti da vedere al suo interno, approfittate di un tour guidato della Basilica di San Pietro, per evitare di sprecare il tempo in inutili code e ottimizzare al meglio il vostro viaggio a Roma!

Roma di notte: le meraviglie romane al chiaro di luna

Roma di Notte ecco la nostra top ten!

Roma di notte. Abbiamo detto mille volte che Roma è un museo a cielo aperto. Ma vi siete mai accorti quanto è bella di sera? Sotto il luccichio delle stelle e il chiarore della luna, la capitale diventa un’opera d’arte. Andiamo alla scoperta di quelli che sono gli edifici più suggestivi da ammirare durante una notte romana.

Photo courtesy by Francesco Grisolia

Roma di notte: le Fontane

Scenografiche e romantiche sono senza dubbio le fontane. I loro giochi di luce e d’acqua affascinano tutti i visitatori e emozionano ancora i cittadini romani. Nell’oscurità della notte, il rumore dell’acqua che scorre diventa una musica allietante che accompagna lo spettatore nella scoperta dei monumenti. La più scenografica di tutte è sicuramente la Fontana di Trevi, unica nella sua architettura. La fontana di Trevi al chiarore di luna richiama subito una delle scene più iconiche del cinema italiano: la Dolce vita di Fellini.

Ai piedi della scalinata di Piazza di Spagna possiamo ammirare la Fontana della Barcaccia con la sua forma così particolare, opera di Pietro Bernini. Non molti sanno che l’opera è stata ispirata dall’alluvione che provocò lo straripamento del fiume Tevere nel 1598 e che per sopperire alla scarsa pressione dell’acqua che la alimenta, è stata progettata al di sotto del piano stradale come se fosse semi-sommersa.

La Fontana dei Quattro Fiumi è uno dei capolavori meglio riusciti di Gian Lorenzo Bernini. Le quattro figure muscolose che emergono dal paesaggio roccioso simboleggiano i grandi quattro fiumi noti a quell’epoca: il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio de la Plata.

Piazza Navona: Roma di notte

Piazza Navona

Roma di notte: le strade e i ponti

Continuando la nostra passeggiata di Roma, uno dei ponti più belli da attraversare è il Ponte Sant’Angelo. Le storie di questo passaggio hanno da sempre affascinato i numerosi visitatori. Una leggenda racconta che il fantasma di Ponte Sant’Angelo compaia nella notte tra il 10 e l’11 settembre ogni anno lungo il tragitto che conduce al Castello. Attraversarlo di notte renderà il tutto ancora più emozionante.

Ponte Milvio è il luogo dove gli innamorati amano attaccare lucchetti con le loro iniziali. Nella zona adiacente ci sono tantissimi locali e ristoranti in cui passare una bella serata.

Ponte Sisto è uno dei ponti più famosi della città. Prende il nome dal Papa Sisto IV che lo fece costruire tra il 1473 e il 1479 sulle basi di uno dei ponti più antichi di Roma. Il grande foro costruito tra le due arcate di destra e le due di sinistra è utilizzato come metodo empirico per misurare il livello d’acqua del Tevere.

Il Lungotevere è la passeggiata che costeggia il fiume romano e la sera si anima offrendo un panorama bellissimo. Durante il periodo estivo, dopo il calar del sole viene proposto a bordo fiume un ricco programma culturale di intrattenimento per arricchire l’estate romana. E’ il posto ideale dove godersi un tramonto in totale relax, mentre la città si svuota per poi ripopolarsi durante la notte.

Piazza di Spagna: Roma di notte

Piazza di Spagna

Roma di notte: le piazze

Dopo esservi dissetati alla fontana della Barcaccia, salite pure tutti i gradini della scalinata della bellissima Piazza di Spagna ed affacciatevi dalla terrazza del Pincio: il panorama della città dall’alto è indescrivibile.

Piazza Navona è la più elegante piazza romana, sorta sulle ceneri dello stadio di Domiziano. Ancora oggi è il punto di incontro per turisti e cittadini romani. Sotto il pallore della luna i marmi barocchi diventano i protagonisti di questa piazza.

Passiamo adesso a Piazza della Rotonda (o Piazza del Pantheon). I protagonisti di questa piccola piazza sono due enormi edifici, il Pantheon e l’omonima fontana caratterizzata dell’Obelisco Macuteo. Una targa affissa sull’edificio di fronte al Pantheon ricorda come la piazza sia stata bonificata da osterie e luoghi malfamati, per volontà dell’autorità papale. Un’altra targa affissa su un altro edificio della piazza ricorda che qui abitò il poeta Torquato Tasso.

Chiudiamo la lista delle bellissime piazze da visitare in notturna, con la più importante d’Italia: Piazza San Pietro. Il colonnato illuminato abbraccia la piazza e anche noi che ci troviamo al suo interno. E’ facile sentirsi piccoli davanti a questa maestosa opera architettonica svuotata di ogni turista e ovattata dal caos giornaliero. Un’esperienza indimenticabile!

Roma di notte: i monumenti imperdibili

Anche se alcuni (non tutti) i musei sono chiusi in orario serale, fare una visita dall’esterno vale comunque la pena. Vediamo quali sono i monumenti più belli da osservare durante la nostra passeggiata serale.

Il Pantheon è l’edificio con migliore stato di conservazione dell’antica Roma. Ciò che più sorprende dell’architettura di questo edificio sono le sue dimensioni: il suo diametro misura esattamente come la sua altezza, 43,30 metri! La cupola è addirittura maggiore rispetto a quella della Basilica di San Pietro. Nel centro della cupola si apre l’oculo di quasi 9 metri di diametro, che in notti senza nuvole permette alla luce della luna di illuminare l’interno.

Le statue degli angeli illuminate poste sul ponte Sant’Angelo, ci conducono a Castel Sant’Angelo. Nel corso dei secoli l’edificio ha svolto varie funzioni: da sepolcro imperiale ad avamposto fortificato, da carcere a nobile residenza rinascimentale. Nel chiarore della notte la sua aurea austera si tinge di magico.

Roma di notte: i musei aperti la sera

Un’altra tappa fondamentale nella nostra visita è il Colosseo. Monumento simbolo della capitale, questo imponente edificio apre i battenti anche nel dopo cena. Come anticipato, il Colosseo fa parte di quei musei che offrono anche l’apertura serale. Un’esperienza indimenticabile è quella di poter osservare la luna dall’interno dell’Anfiteatro Flavio accompagnati da una guida che vi illustrerà la storia di questo monumento.

Ci spostiamo nello stato pontificio e ci dirigiamo verso i Musei Vaticani. Anche i musei papali per un giorno la settimana, il venerdì, riaprono le loro porte dalle 19 alle 23. La città va svuotandosi, il sole tramonta e le code dei musei spariscono. Immaginate di entrare nei Musei senza fare le interminabili code sotto il sole, ma di poter entrare in poco tempo, vi sembrerà di poter godere di un’entrata esclusiva dedicata solo a voi.

Ritornando all’area archeologica dell’antica Roma un viaggio in notturna imperdibile riguarda la scoperta del Foro di Augusto e il Foro di Cesare. Lo spettacolo itinerante ricostruisce i fori come potevano vederli gli abitanti romani ai tempi dell’imperatore Cesare e Augusto. Un full immersion nell’archeologia accompagnati dall’incredibile racconto di Piero Angela, sotto il chiarore della luna.

La città eterna, impeccabile e movimentata di giorno, calato il sole si illumina di una luce magica che vi emozionerà! Se sei rimasto affascinato anche solo un po’ dal nostro racconto, programma una gita a Roma e prenota un tour guidato di notte con la tua guida alla scoperta di questa bellissima città illuminata dalla luna!

Venezia in un giorno: tutto quello che c’è da vedere!

Venezia in un giorno! State programmando una breve fuga dalla quotidianità? Avete scelto come destinazione Venezia? Avete poco tempo ma non volete rinunciare a una visita alla città più affascinante, travolgente e romantica d’Italia? Ecco per voi, alcuni consigli per assaporare il meglio di questa città in una sola giornale. Prima di tutto andiamo a scoprire i metodi di spostamento più veloci da utilizzare nella laguna.

Venezia in un giorno: come arrivare a Venezia e come spostarsi

Se state pensando di viaggiare in auto, sappiate che Venezia è una città sempre piena di gente e senza strade per auto. Non c’è bisogno dell’auto in città, è necessario lasciarla custodita in un parcheggio a pagamento. Le tariffe giornaliere non sono molto economiche, in media costano 25 euro per 24 ore di posteggio. Ma vi sembreranno soldi spesi bene, se vi sono serviti per visitare una città meravigliosa come Venezia.

Una volta parcheggiata la tua auto, è necessario prendere un vaporetto per raggiungere il centro città. La traversata dura tra i 15 e i 30 minuti. Salite a bordo e in breve tempo vedrete emergere in tutto il suo splendore Venezia, da qui potrete pregustarvi una magica atmosfera.

Una valida alternativa per raggiungere la città è il treno. Potete scendere alla stazione di Santa Lucia e da lì prendere il vaporetto per il centro. Se proprio non riuscite a rinunciare alla macchina, vi consigliamo di lasciarla a Mestre. Da qui prendete il treno e arrivate in poco tempo a Santa Lucia, ecco che inizia la vostra gita di un giorno nel capoluogo Veneto.

Ponte di Rialto Venezia

Ponte di Rialto Venezia

Venezia in un giorno: organizzate al meglio il vostro tempo

Primo passo: il Canal Grande e il Ponte di Rialto

Già dal vaporetto si può vedere il Canal Grande, la principale corso d’acqua di Venezia. Qui vi daranno il benvenuto i numerosi gondolieri a bordo della tipica imbarcazione veneta: la gondola. Proseguite fino al Ponte di Rialto, lo storico mercato veneziano, diviso in due parti: la Pescheria e l’Erbaria, ovvero il mercato del pesce e quello della frutta e della verdura. Proseguendo verso San Marco, camminerai per le strade chiamate Mercerie. Queste rappresentano le vie principali dello shopping di Venezia per gli appassionati dagli acquisti di lusso.

Palazzo Ducale Venezia

Palazzo Ducale Venezia

Il complesso monumentale di Piazza San Marco

Piazza San Marco è indubbiamente l’immagine più rappresentativa di Venezia. Qui si erge l’immensa omonima Basilica, riccamente decorata in stile bizantino. La Basilica di San Marco è una chiesa dalle dimensioni imponenti, sormontata da cinque cupole, la più alta misura addirittura 43 metri.

L’entrata della Basilica è gratuita e non può essere prenotata. Da Piazza San Marco, attraverso l’ascensore è possibile salire sul Campanile, raggiungendo l’altezza di 97 metri. Da quassù il panorama della città toglie il fiato! Dal lato opposto della piazza vediamo Palazzo Ducale, antica sede delle Magistrature veneziane.

All’interno del palazzo del Doge si trova il Museo Civico di Palazzo Ducale. Viste le lunghe code che generalmente si creano a Palazzo Ducale, vi consigliamo di prenotare la vostra entrata in anticipo. Il Palazzo rappresenta il tipico esempio di architettura veneziana, raffinato e possente allo stesso tempo.

Ponte dei Sospiri

Ponte dei Sospiri

Venezia in un giorno: tappa obbligatoria al Ponte dei Sospiri

Da Piazza San Marco, a piedi, potete dirigervi verso la Riva degli Schiavoni per ammirare l’iconico Ponte dei Sospiri. Il nome deriva dagli ultimi sospiri emessi dai condannati imprigionati sotto la Repubblica dei Dogi, i quali sapevano che non avrebbero più fatto ritorno.

Basilica di Santa Maria della Salute

Basilica di Santa Maria della Salute

Venezia in un giorno: cos’altro vedere

Se il vostro tempo per visitare la città sta terminando, ecco i nostri consigli per non sprecare neanche un minuto. Rimanendo nel distretto di San Marco è possibile visitare la Torre dell’Orologio. Un edificio di epoca rinascimentale di grande originalità ancora situato nel centro della piazza. La parte centrale dell’edificio è la più antica ed è decorata dal famoso orologio realizzato in oro e blu, sormontato dal leone alato, simbolo della città di Venezia.

In alternativa vi consigliamo di visitare la Basilica di Santa Maria della Salute, situata a Punta della Dogana. La Basilica, in stile barocco, rappresenta un edificio unico nel suo genere data la sua straordinaria posizione. L’ingresso alla chiesa è infatti quasi toccato dal mare e la bellissima Basilica domina con la sua imponente cupola la laguna e il Canal Grande.

Venezia in un giorno: una piccola pausa per gustarvi un aperitivo

Un’altra tappa imperdibile per chi resta a Venezia 24 ore è lo storico Caffè Florian. Dal 1720 si conferma un luogo magico dove sostare nel cuore di Piazza San Marco.

Venezia in un giorno: dove mangiare

Lo sappiamo, i costi non sono sempre economici a Venezia. Questa è una conseguenza del fatto che la città vive prettamente di turismo, per cui nel corso degli anni, i prezzi sono aumentati. I ristoranti che vi consigliamo sono i primi ad essere frequentati dagli stessi veneziani. Tra le proposte troviamo il Paradiso Perduto che unisce il jazz e l’ambiente dell’osteria; l’Anice stellato è situato nel ghetto ebraico sul lato del canale.

Per i più romantici, perchè rinunciare ad un classico giro in gondola? Come gran parte delle proposte veneziane, non è certamente economico ma è sicuramente un’esperienza senza eguali, che vi farà vivere la città da un punto di vista inedito.

Per coloro che hanno ancora un po’ di tempo, la prossima tappa consigliata è la Galleria dell’Accademia. Il museo ospita i capolavori degli artisti che hanno meglio rappresentato la città sull’acqua. A partire da Giorgione, Veronese, Tintoretto, Tiziano, fino alle opere di Gian Battista Tiepolo e si vedutisti del XVII secolo, quali Canaletto.

Isola di Burano

Isola di Burano

Venezia in un giorno: il tour delle isole

Per gli appassionati di fotografia, l’Isola di Burano si rivela una tappa obbligatoria. Si tratta di una perla della laguna con i suoi mille colori, unica e inimitabile nel suo genere. La visita a questa piccola isola vi occuperà metà giornata, per cui se volete visitarla riconsiderate il vostro itinerario. Burano è accessibile con dei vaporetti, potete fare il tour classico dalla durata media di 4 ore. Il costo è abbordabile e vi permetterà di visitare anche l’isola di Murano e Torcello. Se optate per le isole, Burano vi offrirà molte opportunità tra piccoli ristoranti e luoghi in cui cenare o prendere un aperitivo.

Oggi abbiamo parlato di cosa vedere a Venezia in 24 ore. Nel prossimo post dedicato alla città sull’acqua, vi faremo scoprire i 10 palazzi più belli!

La cucina romana: ricette tipiche di Roma

La cucina romana. Come promesso nel nostro articolo che vi proponeva come Visitare Roma con i bambini:10 cose da fare è arrivato il momento di parlare di un’altra eccellenza italiana: il cibo. Nello specifico, partiamo alla scoperta delle pietanze tipiche romane, che vi faranno venir voglia (o tornare) a Roma!

(Photo Courtesy Tamara Giorgetti).

La cucina romana: i saltimbocca alla romana

La cucina romana: i saltimbocca alla romana

La cucina romana: i Saltimbocca alla romana

Questo piatto a base di vitello, deve il suo nome al suo successo. Nella ricetta tradizione la carne viene coperta con salvia e prosciutto, il tutto sfumato con del vino bianco. Ne esistono varie versioni, la più comune prevede l’aggiunta della cipolla in fase di cottura. In alcune ricette le fettine di carne, invece di essere condite nel burro, sono passate nella farina, arrotolate e chiuse con uno stuzzicadenti. Nonostante le numerose varianti, i saltimbocca alla romana si confermano un piatto dal sapore autentico della cucina romana. Destinato a non tramontare.

La cucina romana: i bucatini all’amatriciana

Il loro nome proviene da Amatrice. Una città della parte settentrionale del Lazio, vicina alle montagne della regione Abruzzo. Preparata con classici bucatini, ma anche con spaghetti o rigatoni, la ricetta di questo piatto si rifà a un periodo povero dell’Italia. L’ingrediente fondamentale, protagonista indiscusso, oltre la salsa di pomodoro è il guanciale. Il risultato ottenuto sono i sapori particolari e decisi che oggi sono diventati famosi in tutto il mondo.

La cucina romana: i carciofi alla romana

La cucina romana: i carciofi alla romana

La cucina romana: i carciofi alla romana

Nella preparazione della ricetta contadina, il carciofo è cotto intero. I condimenti tipici che contraddistinguono questo piatto tipico romano sono l’aglio e la menta. Tali sapori sono esaltati dall’olio d’oliva e acqua.

La cucina romana: Abbacchio scottadito

Si tratta di carne di agnello arrostita, così deliziosa che ci si brucerebbe le dita pur di mangiarne un pezzo, da qui il nome al piatto. Quando l’agnello “abbacchio” non è possibile, dopo la primavera, viene usata carne meno tenera appartenente ad una giovane capra.

La cucina romana: gli spaghetti alla Carbonara

Questa pietanza è considerato il piatto romano più conosciuto del mondo. La pasta appena cotta è farcita con uova, parmigiano e pepe nero. Il segreto è che l’uovo si cuocia a contatto con la pasta bollente. Il tutto condito con tocchetti di pancetta. Secondo la leggenda, la ricetta deriva dalla tradizione americana. Probabilmente si trattava di un pasto distribuito dai soldati americani dopo la seconda guerra mondiale.

La cucina romana: i carciofi alla giudia

La cucina romana: i carciofi alla giudia

La cucina romana: i carciofi alla giudia

La ricetta dei carciofi alla giudia arriva dall’usanza di digiunare completamente per la festa dell’espiazione ebraica. Al termine di questa celebrazione si mangiavano i carciofi fritti preparati dalle massaie. La varietà di carciofi che si prestano a questo tipo di preparazione sono le mammole, chiaramente romani.

La cucina romana: la Pajata

Un piatto tipicamente romano e assolutamente povero, da considerarsi un pezzo importante della storia di Roma. Dopo il lavoro, gli scortichini si recavano in osteria e chiedevano che gli scarti di carne venissero utilizzati per preparare sostanziosi piatti per le loro famiglie.

La cucina romana: la coda alla Vaccinara

Si tratta di una coda di manzo cotta in brodo di sedano e pomodoro. Anche questo piatto nasce dal riutilizzo della carne dei resti del macellaio. Il ristorante il Cecchino è dal 1887 il luogo in cui è possibile mangiare la coda alla Vaccinara più buona di tutta Roma.

La cucina romana: gli gnocchi alla romana

La cucina romana: gli gnocchi alla romana

La cucina romana: gli gnocchi alla romana

L’impasto non è fatto da patate ma da semola e questo lo rende un unicum della cucina italiana. La ricetta è semplice: la semola viene cotta nel latte e insaporita con formaggio e tuorli d’uovo. L’impasto viene modellato in dischi piccoli e disposti su uno stampo con burro e formaggio, servito caldissimo.

La cucina romana: cacio e pepe

La cucina romana: cacio e pepe

La cucina romana: cacio e pepe

I piatti più semplici sono spesso i migliori. Gli spaghetti al dente vengono saltati in padella con pepe nero in grani e pecorino romano grattugiato. Il top della cucina romana!

In questo blog parliamo di Roma, cosa vedere e come organizzare la tua visita nella Città Eterna. Alternando le vostre visite al Colosseo o ai Musei Vaticani, vi consigliamo di fare una pausa e gustarvi uno squisito pasto romano.

Buon appetito!

I Mercati di Traiano a Roma: cosa visitare a Roma

I Mercati di Traiano a Roma, il primo centro commerciale della storia

I Mercati di Traiano a Roma. Siete appassionati di archeologia e storia dell’arte? State programmando una visita alla città di Roma? Ecco alcuni utili consigli e una breve descrizione storica per chi volesse visitare l’area archeologica più importante di Roma, il Colosseo e i Fori Imperiali anche il complesso dei Mercati di Traiano.

Questo enorme complesso architettonico infatti si trova proprio nel cuore della Roma Antica, a pochi passi dal Colosseo dal Foro Romano.

La visita ai Mercati di Traiano a Roma è facilmente abbinabile quindi al Colosseo e al Foro Romano. Impossibile non vederli appena si giunge in via dei Fori Imperiali. Il grande complesso in mattoni rossi si erge infatti alla nostra sinistra percorrendo lo storico viale in direzione del Colosseo.

È curioso poter ammirare dall’interno questo grandissimo centro commerciale, forse il più antico ancora esistente al mondo. Negozi, uffici amministrativi, botteghe si susseguono su più piani. I visitatori possono percorrere questi lunghi corridoi di forma semicircolare e salire fino all’ultimo piano. Da qui è possibile ammirare l’intera area archeologica di Roma e il Colosseo nella sua maestosità.

Nel caso decidiate quindi di entrare e visitare i Mercati di Traiano a Roma, non perdetevi anche il Museo dei Fori Imperiali allestito all’interno del complesso stesso, il cui ingresso è compreso nel biglietto dei Mercati di Traiano.

mercati di traiano

Mercati di Traiano

I Mercati di Traiano a Roma, il Museo dei fori imperiali

Aperto al pubblico nel 2007, il Museo dei Fori Imperiali, offre l’eccezionale possibilità ai visitatori di vedere la costruzione dei vari Fori Imperiali come erano un tempo. La cosa ancora più straordinaria è vederli allo stato attuale camminando lungo la Via dei Fori Imperiali. Il Museo dei Fori si sviluppa negli spazi che affiancano la Grande Aula. Grazie un sistema costituito da pannelli grafici, contributi video, frammenti architettonici e ricostruzioni mostrano la nascita e l’evoluzione dei quattro bellissimi fori appartenenti a Cesare, Augusto, Nerva e Traiano.

Uno degli aspetti più significativi del sistema museo-foro sta nel cogliere forme d’arte del nostro tempo. Questo avviene attraverso la programmazione di eventi e mostre di arte contemporanea. Anche attraverso spazi più raccolti dedicati a progetti che operano nell’ambito sociale, tra cui laboratori didattici e programmi educativi.

Mercati di traiano

Mercati di Traiano

I Mercati di Traiano a Roma, esempio di architettura romana

La costruzione dei Mercati di Traiano a Roma, da un lato serviva a sostenere le pendici estreme del Quirinale, dall’altro aveva lo scopo di superare i 40 metri di dislivello con un’ingegnosa soluzione.

La facciata dalla forma ad esedra, si apre, nella parte bassa in 11 ambienti e 2 ingressi. Le porte di forma quadrata sono costituite da stipiti ed architravi di travertino. La parte superiore della facciata è forata da una serie di finestrine che servivano a dare luce. Il terzo piano era costituito da una terrazza panoramica e da un gruppo di taberne che si aprivano in direzione di una strada antica, la via Biberatica.

Questa via costituisce l’ambiente più suggestivo dell’antica Roma, soprattutto perché rimasta quasi intatta!

Tramonto sui Mercati di Traiano

Tramonto sui Mercati di Traiano

I Mercati di Traiano a Roma, un tour con una guida esperta

Vista la complessità di questi magnifici resti archeologici, un tour con guida esperta è da considerarsi necessaria. Una persona esperta potrà farvi apprezzare ogni settore, dandovi una visione d’insieme, facendovi immergere nella storia romana.

Un tour con una guida esperta vi racconterà l’importanza di questo esteso ed articolato complesso di edifici, voluto nel II secolo d.C dall’imperatore Traiano. La mostra “Traiano. Costruire l’impero, creare l’Europa” ospitata fino al 16 Settembre, necessita senza dubbio di un approfondimento. L’interrogativo principale a cui la guida tenterà di rispondere riguarda il significato della costruzione di un impero e quanto l’impero romano ha in comune con l’Europa attuale. La mostra è caratterizzata dal racconto della vita straordinaria di un uomo ordinario, considerato il migliore tra gli imperatori. L’unico ricordato per aver riportato la serenità al popolo di Roma!

Questa mostra fonde archeologia, proiezioni multimediali e storia dell’arte contemporanea. Proprio per questa molteplicità una tour guidato potrà farvi comprendere i collegamenti pensati dai curatori e farvi innamorare dei Mercati di Traiano raccontandovi tutti i loro segreti.

Visitare Roma con i bambini: 10 cose da fare

Visitare Roma con i bambini: ecco qualche idea

Visitare Roma con i bambini. Avete paura che le visite possano annoiare il vostro piccolo? Ecco qualche idea alternativa, per far apprezzare la capitale a grandi e piccini.

Visitare Roma con i bambini: a spasso per Villa Borghese

La Villa Borghese, che ospita la famosa Galleria Borghese, con il suo stile rinascimentale offre molte opportunità di svago. In primo luogo il parco è perfetto per una passeggiata a piedi, diventando un divertente labirinto da cui uscire. Ma si sa, i bambini rischiano di stancarsi facilmente, per cui un’alternativa alla passeggiata a piedi potrebbe essere quella di noleggiare delle biciclette o un risciò. Il tempio di Esculapio, anche questo all’interno di Villa Borghese, è considerato il fiore all’occhiello di questo parco. Dopo aver percorso un sentiero intorno al lago, noleggiare una barchetta a remi è un’esperienza da non perdere.

L’atmosfera rilassante e immersa della natura vi farà dimenticare di essere a Roma e vi farà godere a pieno una giornata indimenticabile!

Visitare Roma con i bambini: il museo Explora

Qui i bambini sono liberi di correre liberi in una città in miniatura e giocare a fare i grandi. Possono scegliere tra le numerosa attività cha hanno a disposizione, inglobando la didattica al divertimento. Per visitare il museo è necessario prenotare scegliendo una delle fasce orarie a disposizione, che partono dalle 10,00 fino alle 17,00.

Visitare Roma con i bambini: la Cripta dei Cappuccini di Roma

Un po’ come accade per le storie di fantasmi che spaventano e incuriosiscono i bambini più di qualsiasi altra cosa, allo stesso modo questo luogo catturerà l’attenzione dei vostri bimbi lasciandoli senza fiato. La visita inizia con il Museo dei Cappuccini, che raccoglie documenti, opere d’arte, oggetti sacri e cimeli provenienti da tutto il mondo. Una volta scese le scale l’atmosfera cambia. La cripta consiste in un lungo corridoio sul quale si affacciano cinque piccole cappelle: tutto interamente decorato con ossa umane. Le ossa sono disposte in modo da creare delle complesse decorazioni e sono i resti mortali di oltre 400 frati vissuti nel convento. Se il vostro bambino è un amante del tetro e non si lascia spaventare, questo luogo farà al caso vostro!

Visitare Roma con i bambini: il Bioparco

Con questa visita andrete sul sicuro! Il Bioparco di Roma ospita circa 200 specie animali tra mammiferi, uccelli, rettili e anfibi provenienti dai 5 continenti. Questo spazio ha lo scopo di conservare le specie a rischio di estinzione. E quale modo migliore se non sensibilizzare i vostri bambini a questo argomento?Il Bioparco può essere visitato a piedi o attraverso un giro panoramico trasportati dal trenino. Tra gli animali che si possono osservare: elefanti, tigri, leopardo, leoni e specie più rare tra cui l’ippopotamo pigmeo e il mandrillo.

bioparco Roma

photo by bb4kids.it

Visitare Roma con i bambini: Technotown

TechnoTown è uno spazio interattivo dedicato ai più piccoli, in cui la scienza la fa da padrona. Le diverse stanze sono attrezzate per far vivere ai bambini molte esperienze: dal 3D, al giocare con la musica, ai viaggi nel tempo attraverso la realtà virtuale. E’ in luogo che si adatta alle esigenze dei piccoli di 4 anni e ai più grandi quasi maggiorenni.

Visitare Roma con i bambini: teatro dei burattini del Gianicolo

Questo spettacolo dal sapore un po’ retrò, farà apprezzare ai bambini la bellezza delle cose del passato. Sotto i pini di piazzale Garibaldi, dalla fine degli anni Cinquanta entrano in scena le maschere della Commedia dell’Arte. Una magia popolare, disincantata che porta buonumore. Il casottino verde apre i battenti soprattutto nel fine settimana, finisce l’attesa per i bambini radunati e inizia lo spettacolo.

Burattini al Gianicolo

Burattini al Gianicolo

Visitare Roma con i bambini: la casina di Raffaello

Torniamo nel cuore di Villa Borghese per scoprire questa ludoteca dedicata a tutti i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni. Il calendario delle attività è fittissimo e comprende laboratori didattici, letture animate e incontri sulle novità editoriali. La vera bellezza di questo luogo risiede nell’area attrezzata all’aperto, un ambiente da esplorare e sperimentare, divertendosi con i giochi di legno di Richter Spirlgerate.

Visitare Roma con i bambini: i Giardini di Castel Sant’Angelo

Questi bellissimi spazi all’aperto durante l’estate ospitano più di 800 eventi tra incontri, musica, letture, giochi, performance e proiezioni. L’Isola dei Bambini è il punto dedicato ai piccolo visitatori di età compresa tra i 2 e gli 8 anni. Qui è possibile trovare laboratori, giochi curati da professionisti, spazio dedicato al cinema.

Visitare Roma con i bambini: una passeggiata a cavallo

Numerosi maneggi si mettono a disposizione per avvicinare i bambini a questo bellissimo animale. Molti di questi spazi hanno anche un ludoteca al loro interno, per imparare divertendosi.

Visitare Roma con i bambini:Time Elevator

Si tratta di un cinema multisensoriale che permetterà ai più piccoli di fare un vero e proprio salto indietro nel tempo. Le tecnologie digitali-meccaniche permetteranno loro di conoscere meglio la storia, la scienza, l’arte e la natura. I bambini si sentiranno protagonisti della storia della Capitale. Assisteranno alle vittorie, alle sconfitte, allo sviluppo e alla decadenza dell’Impero Romano. Un cinema in 3D che farà conoscere Roma ai vostri bambini nel modo di divertente possibile.

Time elevator

photo by tripadvisor.it

Questi sono solo alcune delle attività che potete fare con i più piccoli, la prossima volta vi parleremo di una cosa che unisce sicuramente grandi e piccini: la cucina romana!

Visitare i Musei Vaticani di Notte, un venerdì sera davvero speciale

Visitare i Musei Vaticani di Notte: un aperitivo e molto altro ancora

Visitare i Musei Vaticani di Notte è un’esperienza davvero da non perdere. A Roma è molto facile imbattersi in aperitivi e serate esclusive, quello che vi stiamo proponendo vi lascerà senza fiato.

Il “locale” che vi ospiterà è tra i più belli e conosciuti al mondo, un luogo in cui i venerdì sera hanno un sapore magico e sorprendente: i Musei Vaticani aprono le loro porte ad uno degli happy hour più suggestivi della capitale.

Visitare i Musei Vaticani di Notte: scopri come e quando

San Pietro di Notte

San Pietro di Notte

I Musei del Papa dal 20 Aprile al 26 Ottobre 2018, tutti i venerdì dalle 19 alle 23 saranno accessibili anche di sera, garantendo come ultimo orario di accesso le 21,30. I settori visitabili durante questo aperitivo ai Musei Vaticani saranno: il Museo Pio Clementino, il Museo Egizio, le Gallerie Superiori (Candelabri, Arazzi e Carte Geografiche), le stanze di Raffaello, alcune sale dell’Appartamento Borgia, la Collezione Arte Religiosa Moderna e il capolavoro di Michelangelo più emozionante, la Cappella Sistina.

Quando i rumori della città si attutiscono e i colori si fanno più tenui, scoprire le sale dei Musei Vaticani, i suoi scorci e i suoi giardini diventa un’esperienza ancora più emozionante. Un momento ideale, dunque, per trarre ispirazione dalla contemplazione dei capolavori custoditi nelle raccolte pontificie: gli spazi meno affollati, la luce e il silenzio che la notte porta con sé rendono la visita dopo il tramonto un’esperienza che vale la pena ripetere ogni anno.

Uno degli scopi di queste aperture straordinarie è quello di invogliare i cittadini romani a tornare a visitare uno dei musei più belli della loro città.

Visitare i Musei Vaticani di Notte: i concerti

Musei Vaticani di Notte il Cortile del Belvedere

Musei Vaticani di Notte il Cortile del Belvedere

A fare da cornice a questo suggestivo happy hour saranno il chiarore della luna e la musica dal vivo. I concerti avranno luoghi in due degli ambienti più belli dei Musei Vaticani: il Cortile della Pigna e il Museo Gregoriano Profano.

Il Museo Gregoriano Profano ospita la raccolta di antichità che un tempo faceva parte del Museo Lateranense, fondato da Gregorio XVI nel Palazzo del Laterano nel 1844. Le opere qui presenti provengono da scavi e ritrovamenti effettuati nello Stato Pontificio. Tra le opere esposte, di notevole interesse sono le copie romane del gruppo Atena e Marsia di Mirone e di un ritratto di Sofocle, riproduzione di un originale greco del IV sec.

Cortile della Pigna di notte - Musei Vaticani

Cortile della Pigna di notte – Musei Vaticani

Il Cortile della Pigna prende il nome della colossale pigna di bronzo, collocata sul ripiano della scalinata che si svolge a doppia rampa davanti al nicchione. Nel 1587-88 il cortile fu interrotto longitudinalmente dalla costruzione della Biblioteca realizzata da Domenico Fontana per volere di Sisto V. La pigna, opera romana trovata presso le terme d’Agrippa e firmata da Publio Cincio Salvio, decorava una fontana presso il tempio di Iside e gettava acqua dalle punte; nel Medioevo dette il nome al rione Pigna e più tardi venne collocata nell’atrio della basilica di San Pietro.

Visitare i Musei Vaticani di Notte: il programma 2018

E’ arrivato il momento di elencare gli artisti che si esibiranno fino al 26 Ottobre e che abbelliranno con la loro musica gli ambienti dei musei Vaticani.

La date di Giugno 2018

1 GIUGNO: Orchestra femminile del Meditarraneo e Conservatorio statale di muica San Pietro di Majella di Napoli.
8 GIUGNO: Max Ionata Hammond Trio e Conservatorio statale di musica Licino Refice di Frosinone
15 GIUGNO: Fausto Torrefranca Brass Ensamble e Conservatorio statale di musica Stanislao Giacomantonio di Cosenza.
22 GIUGNO: Emilia Zamuner Quartet.

Le date di Luglio 2018

6 LUGLIO: Orchestra giovanile le chitarre di Cesare e Conservatorio statale di musica Niccolò Paganini di Genova.
13 LUGLIO: D.O.V.E (Drums, Organ, Vibes Ensemble)
20 LUGLIO: Transumanze popolari e compagnia sciarabballo e Conservatorio statale di musica Luigi Cheribini di Firenze.
27 LUGLIO: Orchestra di fiati Giacomo Puccini.

Le date di Agosto 2018

3 AGOSTO: Filarmonica Sabina Foronovana.
10 AGOSTO: Sax my dear- from John Coltrane to Wayne Shorter.
17 AGOSTO: Question market.
24 AGOSTO: Orchestra giovanile dello stretto Vincenzo Leotta.
31 AGOSTO: Orchestra giovanile di Laureana di Borrello.

Le date di Settembre 20’18

7 SETTEMBRE: Complesso bandistico musicale città di Albano Cesare Durante e Conservatorio statale di musica Giovan Battista Martini di Bologna.
14 SETTEMBRE: Quartetto Fabio Petretti e Conservatorio statale di musica Luigi Canepa di Sassari.
21 SETTEMBRE: El tango di Mario Stefano Pietrodarchi e Conservatorio statale di musica Giuseppe Verdi di Milano.
28 SETTEMBRE: Giacomo Uncini Quintet e Conservatore statale di musica Cesare Pollini di Padova.

Le Date di Ottobre 2018

5 OTTOBRE: Banda musicale città di isola del Liri e Conservatorio statale di musica Lorenzo Perosi di Campobasso.
12 OTTOBRE: Istituito superiore di studi musicali della Valle d’Aosta e Marco Guidolotti Quarter.
19 OTTOBRE: Florence Brass Quintet.
26 OTTOBRE: Rhema Quintet.

 

La proposta musicale è vasta e il luogo in cui potrete godere di questo sottofondo è senz’altro tra i più emozionanti del mondo. Non aspettate dunque e prenotate la visita ai Musei Vaticani di Notte per questa estate 2018. E’ possibile sia prenotare i biglietti d’ingresso senza coda che un tour con guida privata ed esclusiva. Per maggiori informazioni a riguardo, clicca QUI.

I Mercati di Roma passeggiata di shopping. Ecco la nostra Top 10!

photo by 10cose.it

I Mercati di Roma: i 10 mercati più famosi della Capitale

I mercati di Roma, la città ricca di meraviglie da conoscere. Dopo aver parlato delle strade di Roma, ecco un’alternativa sempre piacevole per chi ha più tempo a disposizione. Per gli appassionati di frutta e verdura è il momento di conoscere la nostra top ten de i mercati di Roma.

I Mercati di Roma: Porta Portese

Porta Portese Roma

photo by Viaggiamo.it 

Si tratta di un immenso mercato delle pulci, di oggetti d’antiquariato, vestiti, piante e articoli di ogni tipo. Per chi non riesce a resistere a questo tipo di passeggiata, la tappa a Porta Portese è obbligatoria. Le bancarelle sono qui da presenti dal 1945 circa, è il luogo popolare per eccellenza, l’unico non alimentare della capitale italiana. Aperto la domenica mattina.

Campo dei Fiori

In questo famoso mercato fuori dalle mura, si vendono frutta, legumi e pesce nel cuore della più antica piazza medievale dell’Urbe. Già nel 1869, il Campo de’ Fiori era il fulcro commerciale delle “vignarole”, il luogo dove le donne provenienti dalla campagna lavavano la verdura e la vendevano direttamente sul posto.
Il mercato nasce come punto di vendita esclusivamente di frutta e verdura, nel corso degli anni si sono aggiunte bancarelle di carne, pesce e fiori. Dai frequentatori di questo luogo prese spunto il grande Federico Fellini per le scenografie dei suoi film.

Via Mamiani

Questo è il mercato più fornito di carne e pesce freschissimi, vestiti e oggetti per la casa. Aperto tutte le mattine dal lunedì al sabato.

I Mercati di Roma: Via Sannio.

Lasciatevi affascinare dai vestiti vintage e di marca (e d’imitazione). Interessante per chi è alla ricerca di ottimi articoli ad un buon prezzo.

Mercato delle stampe antiche

Un mercato stupendo e originale, è ideale per chi come voi ama l’arte, la lettura e non vede l’ora di fare degli ottimi affari!

Mercato del Testaccio

Mercato del Testaccio

photo by mercatoditestaccio.it

Mercato alimentare coperto. Centro gastronomico per eccellenza e punto d’incontro per i buongustai! Questo vecchio mercato coperto di Piazza Testaccio ha atteso a lungo prima di essere trasferito nei nuovi spazi che il comune ha dato in gestione a un privato per trent’anni. Un trasferimento annunciato per molto tempo e anche a lungo rinviato a causa della scoperta di oggetti archeologici risalenti a un vecchio mercato, oggi visitabili!

Mercati dei fiori di Via Trionfale

Marché des fleurs de via Trionfale

Fiori e una variegata selezione di piante a buon prezzo.

Borghetto Flaminio

Si tratta di un mercato che si trova dentro un antico deposito di autobus, di piccole dimensioni questo spazio di vendita è stato creato nel 1994 dalla creatività di Enrico Quinto e Paolo Tinarelli, due amici che hanno preso spunto dai modelli dei garage americani e che hanno creato a Roma il primissimo mercato delle pulci!

Piazza San Cosimato

In questa zona di Roma troviamo il mercato di frutta e legumi di Trastevere, aperto la mattina dal Lunedì al Sabato. Risale agli inizi del XIX secolo (già una delibera del Comune del 1913 ne parla come mercato coperto) e le famiglie di venditori più antiche proseguono questo mestiere da tre generazioni. Si vendono frutta, verdura, formaggi, carne, pesce e se necessario vengono anche affittate delle camere ai turisti.

Quattro Coronati

Ecco un mercato davvero curioso! Andate a visitarlo! Aperto tutti i giorni tranne la domenica. Nel prossimo articolo continuiamo con le top 10 e andiamo alla scoperta delle chiede più belle di Roma!

Le Strade di Roma: una passeggiata tra le vie storiche della Capitale

Le Strade di Roma: andiamo spasso per la Città Eterna!

Le strade di Roma: dopo avervi parlato delle più belle fontane della Capitale e delle sue più affascinanti basiliche, oggi parliamo delle strade di Roma, quelle più pittoresche, quelle dove mi piace passeggiare e quelle più famose!
Andiamo alla scoperta delle strade di Roma, passeggiando tra le vie storiche della capitale. Partiamo alla scoperta della città e passeggiando per le strade storiche scopriremo un lato sconosciuto dell’Urbe.

Le strade di Roma: Via dei Coronari

Via de Coronari Roma

Via de Coronari Roma

Questa strada, che abbraccia Piazza Navona, fu la prima strada dritta aperta nella città medievale da Papa Sisto IV in preparazione del Giubileo del 1475. Fu tracciata per garantire un collegamento diretto tra il Quartiere Ponte e il Vaticano. La nascita di questa via, all’epoca costituiva l’unico accesso al Vaticano! Prende il suo nome dal consistente flusso di pellegrini in occasione dell’anno Santo. Proprio in quell’occasione il tratto urbano si popolò di negozi dedicati alla vendita di oggetti religiosi.

Le strade di Roma: Via Giulia.

Via Giulia Roma

photo by Jensens

Questa lunga strada è stata creata da Papa Giulio II della Rovere per unire la Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini (chiesa che ospitava i fiorentini residenti della capitale) al Ponte Sisto. Via Giulia celebra nel suo nome il papa che l’ha commissionata, assumendo un ruolo di primo piano nel progetto della riorganizzazione urbana del pontefice Giulio II. La strada era collegata direttamente ai “Quartieri dei Bianchi”, zona che inglobava la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini.

Le strade di Roma: Via Condotti.

Via Condotti Roma

photo by prolocoroma.it

Tale passaggio unisce perpendicolarmente via del Corso alla Piazza di Spagna. Via Condotti fu inaugurata nel 1554, per volere del papa Paolo III Farnese, sviluppandosi nel cuore della zona in cui l’urbanizzazione cominciò alla fine del XIV secolo con la costruzione dell’Ospedale di San Giacomo in Augusta. Il percorso della lunga tratta è scandito da un monumento importante dal punto di vista religioso: la chiesa della SS. Trinità degli Spagnoli.

Le strade di Roma: Via Sistina.

Via Sistina era chiamata Via Felice e faceva parte di questa lunga linea retta aperta da papa Sisto V nel 1593 per collegare la chiesa della Trinità dei Monti alle basiliche di Santa Maria Maggiore e Santa Croce in Gerusalemme. Il percorso di Via Sistina, che parte dall’altezza della Trinità dei Monti e prosegue lungo la via omonima, è segnato da un importante episodio storico-architettonico: Villa Medici.

La più esclusiva: Via del Babuino.

Via del Babuino Roma

photo by Roma.repubblica.it 

E’ una delle strade più conosciute che sfilano da Piazza del Popolo, l’asse di congiunzione di due delle piazze più famose di Roma. Qui possiamo ammirare alcuni dei negozi di antiquariato più ricercati della capitale. Si noti che in via del Babuino risiedeva la sede storica della Rai.

Via del Portico d’Ottavia.

Ecco la strada principale che attraversa il quartiere Sant’Angelo. Si estende da Via del Pianto, la via che attraversava il vecchio quartiere delimitante la zona abitata dalla popolazione ebraica nel XIII secolo. Prende il nome attuale dopo la proclamazione di Roma Capitale nel 1870. In questi anni molti spazi urbani furono ridefiniti e addirittura rinominati, il suo nome originario era Via di Sant’Angelo in Pescheria, in riferimento al più importante mercato del pesce di Roma presente fin dal Medioevo.
Ecco un primo spaccato inedito della città di Roma. Continuate a leggere i nostri prossimi articoli per conoscere la città come non l’avete mai vista.

Le Basiliche più belle di Roma, assolutamente da visitare!

Le Basiliche più belle di Roma, quali e come visitarle!

Dopo avervi fatto passeggiare tra le fontane più suggestive della capitale, è arrivato il momento di entrare nelle tre basiliche più belle di Roma, assolutamente da visitare.

Mettete da parte il vostro credo religioso, ammesso che ne abbiate uno e lasciatevi trasportare dalla bellezza incontenibile di questi luoghi di culto, non farlo vi renderebbe senz’altro dei peccatori!

Uno dei tanti inconvenienti del “turista medio” (me in primis) è quello di avere poco tempo a disposizione. A voi basterà dedicarci solo una mezz’oretta del vostro tempo per vivere un’esperienza che vi farà scoprire anche le bellezze più nascoste. Siete pronti?

San Giovanni in laterano

Le Basiliche più belle di Roma: San Giovanni in Laterano

La prima tappa della nostra camminata sulle tre Basiliche di Roma, assolutamente da visitare è SAN GIOVANNI IN LATERANO. Le fasi della costruzione della basilica furono molteplici e spaziano dal periodo medievale arrivando fino all’età barocca. Prima che Papa Innocenzo III ne affidasse i lavori al Borromini, la Basilica di San Giovanni nel corso dei secoli fu costantemente arricchita da opere d’arte e monumenti tra cui spiccano il celebre affresco di papa Bonifacio VIII realizzato da Giotto, in cui il pontefice è raffigurato nell’atto di indire il primo Giubileo del 1300.

Grazie probabilmente al rivestimento delle colonne preesistenti con dei pilastri, Borromini è riuscito a ricreare un particolare effetto acustico. Incredibilmente infatti se tra un’arcata e l’altra vi appoggiate al colonnato, potete parlare con l’interlocutore davanti a voi appoggiato al colonnato opposto e nessuno sentirebbe niente.

E’ incredibile da spiegare, ma chi ci è stato potrà confermare che la sensazione di piccolezza all’interno di una chiesa del genere è indescrivibile! Le enormi statue del Borromini scandiscono ritmicamente la navata principale. Nella parte finale della navata centrale si apre davanti a noi il tabernacolo completamente affrescato, e proprio qui dietro ad una grata sono conservate le reliquie degli apostoli Pietro e Paolo.

Ma la bellezza della basilica di San Giovanni in Laterano prosegue anche all’esterno. Nella parte posteriore della chiesa, uscendo all’aria aperta ecco che un bellissimo chiostro prende vita. Questo è tutto ciò che rimane dell’antico complesso monastico e con i suoi 36 metri di altezza è da considerarsi tra i più alti di tutta Roma!

Basilica santa Maria Maggiore

Santa Maria Maggiore

Proseguendo per poco più di un chilometro su via Merulana, andiamo incontro alla seconda delle tre basiliche più belle di Roma assolutamente da visitare: la BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE. Se vi capita di essere a Roma la prima settimana di Agosto, andate a visitarla il 5. Volete sapere perché? Eccovi accontentati.

La leggenda narra che Giovanni non avendo figli, avesse deciso di dedicare una chiesa alla Vergine Maria apparsa loro in sogno nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 352 d.C. La Madonna li aveva informati che un miracolo avrebbe indicato loro il luogo in cui costruire la chiesa. Anche il pontefice Liberio fece lo stesso sogno e il giorno dopo, recatosi sull’Esquilino lo trovò coperto di neve. Proprio in memoria di questo evento miracoloso, ancora oggi proprio il 5 agosto vengono liberati in aria dei petali bianchi che producono un affetto davvero suggestivo.

Spesso sottovalutato ma davvero interessante è il museo della Basilica. Qui infatti è conservata la “Sacra Culla”, una reliquia dal valore inestimabile! Si tratterebbe dell’oggetto più prezioso per il culto mariano, che ha contribuito a rendere la Basilica di Santa Maria Maggiore una chiesa imperdibile!

Basilica di Santa Prassede

Basilica di Santa Prassede

Basilica di Santa Prassede

A solo un minuto di distanza troviamo l’ultima tra le nostre tre basiliche più belle di Roma assolutamente da non perdere, quella di SANTA PRESSEDE. Questa stupenda basilica situata nel Rione Monti, a pochi passi da Santa Maria Maggiore. La basilica conserva un altro oggetto caratterizzato da una forte valenza storica oltre che chiaramente religiosa: la colonna della flagellazione di Gesù Cristo.
In una nicchia a destra dell’ingresso è custodita una colonna portata a Roma da Gerusalemme dal cardinale Giovanni Colonna nel 1223. Secondo la tradizione si tratterebbe della colonna a cui fu legato Gesù per subire la flagellazione. Le ipotesi riguardo all’autenticità di questo oggetto, come potete immaginare, sono molteplici e rendono la Basilica di Santa Prassede uno dei luoghi di culto più suggestivi. Un altro elemento della basilica che abbaglia letteralmente sono i mosaici. Queste realizzazioni musive non hanno paragoni con nessun altro capolavoro del Medioevo romano. La loro fantasia cromatica, la complessità e la ricchezza dei simboli è tale da conferirgli un valore artistico inestimabile.

Orari di apertura e info utili

Dopo avervi raccontato un po’ di storia, passiamo ai fatti pratici, sarebbe un peccato mettersi in marcia verso queste bellissime basiliche per poi trovarle chiuse. Ecco dunque gli orari in cui potete visitarle: la basilica di San Giovanni in Laterano e di Santa Maria Maggiore restano aperte al pubblico con orario continuato dalle 7:00 alle 18:30, la chiesa di Santa Prassede apre dalle 7:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 18:00.

Oggi abbiamo parlato di tre basiliche romane, ma per completare il nostro argomento sulle Basiliche più belle di Roma, nel nostro prossimo post vi parleremo di altre stupende chiese di Roma: la Basilica di San Pietro, San Paolo Fuori le Mura e San Giovanni in Vincoli.Esistono mille buoni motivi per entrare in una chiesa, noi ve ne abbiamo suggeriti solo alcuni. Buona visita.

Monet al Vittoriano, un grande successo e la mostra viene prorogata al 3 giugno

Monet al Vittoriano di Roma, prorogata la mostra fino al 3 giugno

Monet al Vittoriano di Roma si conferma un mostra di grande successo. Per questo, i capolavori provenienti dal Musée Marmottan saranno ancora visibili fino al 3 Giugno! Visto l’enorme successo e l’affluenza costante al Complesso del Vittoriano i curatori hanno deciso di tenere le porte aperte a questi bellissimi lavori ancora per un po’.
L’Ala Brasini accoglie i lavori rinvenuti nella dimora di Claude Monet a Givency, donate dopo la sua morte, al museo Marmottan di Parigi.
Se non l’avete ancora vista, ecco quindi una favolosa occasione per ammirare i capolavori del grande maestro dell’impressionismo.

Monet al Vittoriano una mostra unica e irripetibile

Monet Vittoriano Roma

Monet Vittoriano Roma

Un percorso intimo, in cui ritroviamo gli attrezzi del mestiere dell’estimato pittore, tra gli oggetti più emozionanti è possibile ammirare la sua tavolozza. Proprio da quei colori hanno preso vita i 60 capolavori presenti. I colori, la luce, la disposizione delle opere segue una linea cronologica. Anche le opere più grandi sono valorizzate nell’ambito espositivo, a fargli da cornice le citazioni più conosciute dell’artista.
Monet, considerato padre dell’impressionismo, fece della pittura en plein air un rituale di vita, un insegnamento che pone la pittura come la necessità primaria dell’uomo che si trova a rappresentare una natura per come la percepisce, per i sentimenti che gli trasmette.

Monet al Vittoriano, il percorso espositivo

La prima sala ospita i disegni iniziali di Monet, le caricature qui esposte rappresentano il primordiale approccio dell’uomo all’arte attraverso il disegno. Tra le opere più conosciute in questa sala espositiva troviamo Il ritratto al figlio Jean e al figlio Michel da neonato e da bambino.  I due maschietti nacquero dalla relazione di Monet con la modella e futura moglie, Camille Doncieux. Crebbero insieme ad altri sei bambini che la seconda moglie dell’artista Alice Hoscedé, aveva avuto dal suo precedente matrimonio.

Nel ritratto di Jean Monet, realizzato nel 1880, il bimbo ha poco più di 13 anni e questo esposto è l’ultimo ritratto che il padre gli dedicherà. Del secondogenito Michel Monet si conservano tre opere in cui viene raffigurato in tre diverse età: uno anno, due anni e mezzo e cinque.  I colori, i contorni dolci, gli occhi vivaci con i quali sono rappresentati, fanno trasparire l’amore che Monet provava per la sua famiglia allargata.

Seguono i paesaggi, tra le opere più suggestive in questa sala, possiamo osservare Il treno nella neve. Un dipinto coinvolgente, che ci porta su quella banchina, sotto la neve al freddo, ad attendere la locomotiva che tra poco si fermerà. Le carrozze si confondono con la nebbia e lo sbuffo di vapore col cielo. Le linee diagonali convergono nella nostra direzione e questo ci porta ad essere catapultati  davanti quella staccionata. Il genio di Monet prende vita nella rappresentazione della neve. E’ raffigurata tutto tranne che bianca, Monet fa riflettere su di essa i colori della locomotiva, dei passeggeri, della staccionata, degli alberi e perfino, del cielo, conferendogli una realistica opacità.

Un altro celebre dipinto è Il Parlamento di Londra che si specchia nel Tamigi. Monet non usava il nero e l’ombra del grande edificio si tinge di verde mentre il sole spunta tra le nuvole. Un’infinità di riflessi è rappresentata su questa tela. Il cielo e il fiume si fondono, caratterizzati entrambi da centinaia di tratteggi colorati, un sole coperto dalle nuvole fa luce e rischiara l’acqua del fiume londinese, riflettendo su una facciata del Parlamento. I tratti all’apparenza accennati dell’edificio sono frutto di un lungo lavoro di osservazione che sfocia in un sentimentalismo profondissimo. Grazie alla sua personalissima tecnica, Monet trovava più soddisfacente realizzare soggetti acquatici, permettendogli di giocare con luci, scintillii, bagliori e ombre.

Mostra Monet Roma

Mostra Monet Roma

La nostra passeggiata immersa nei colori termina con un exploit: Le Ninfee. Questi bellissimi, coloratissimi quadri conferiscono un senso di religiosità all’intera opera impressionista dell’artista. Eteree, sospese, in bilico. Racchiudono l’essenza del pensiero sulla vita di Monet, una condizione precaria ma allo stesso tempo sublime, da esaltare con colori brillanti, vivaci, ricchi di luce.

L’ultima opera della vita di Monet, realizzata nel 1925 è Le rose. Su un cielo azzurro spicca un arco di rose e foglie. Le pennellate diventano sempre più evidenti, materiche e le tele si ingrandiscono di dimensioni. Il motivo di tale cambiamento risiede senza dubbio nella condizione di salute del pittore, Monet infatti nel 1912 è affetto da una cataratta che gli modifica in modo sostanziale la capacità visiva ma ciò non lo ferma da voler continuare ad esprimersi.

Vi accorgerete che la mostra su Monet, visitabile fino al 3 Giugno, non è una semplice esposizione ma un dialogo personale con un illustre artista. Puoi prenotare i biglietti salta coda oppure un tour guidato con una guida in esclusiva che ti accompagnerà alla scoperta di questi affascinanti capolavori.

Musei Vaticani Biglietti: come saltare la coda

Musei Vaticani Biglietti: come saltare la fila e gli orari

Musei Vaticani biglietti on line? Vistare i Musei Vaticani è una delle tappe fondamentali per il turista che viene a Roma e desidera vedere il meglio della città. E’ orami di pubblico dominio che i Musei Vaticani sono molto affollati. Quindi per visitare i Musei Vaticani senza perdite di tempo è sempre consigliabile pre acquistare i biglietti d’ingresso. Passare ore in coda infatti vi toglierà le energie invece necessarie per visitare l’immensa collezione vaticana.

La visita ai Musei Vaticani è infatti molto stancante ed impegnativa vista la dimensione di questi musei. Senz’altro però vale la pena di dedicare ai Musei Vaticani un’intera giornata o quanto meno almeno 4 ore di tempo.

Avere i biglietti per i Musei Vaticani è semplice: basta prenotarli on line sui vari siti che offrono questo servizio.

Musei Vaticani biglietti: le procedure d’ingresso e info utili

La prenotazione dei biglietti per i Musei Vaticani garantisce al visitatore di entrare evitando la lunga coda all’ingresso. Di fronte all’ingresso dovrete posizionarvi nella coda centrale di fronte alla porta.
Il visitatore che possiede la prenotazione non può però sottrarsi ai normali controlli di sicurezza. Una volta entrati dal portone situato lungo le mura vaticane, troverete i metal detector. E’ possibile che qui si formi un po’ di coda.
Superato il controllo di sicurezza potrete presentare il vostro voucher alle Casse Prenotati situate alla vostra sinistra e ritirare i biglietti per passare i tornelli.

Musei Vaticani biglietti: come entrare e cosa portare

Musei Vaticani Casse

Musei Vaticani Casse

Una volta ritirato il biglietto potete salire al piano superiore per passare i tornelli. Ma ricordate che se avete valigie ingombranti oppure ombrelli dovrete prima consegnarli al guardaroba che si trova al piano terreno di fronte alle casse. Sono ammessi solo borse da passeggio e ombrelli ripiegabili.

Musei Vaticani orari e giorni di apertura

I Musei Vaticani sono aperti tutti i giorni eccetto la domenica e le festività religiose dalle ore 9:00 alle ore 18:00, ultimo ingresso alle ore 16:00. L’ultima domenica del mese, se non coincide con una festività religiosa, ingresso ai Musei Vaticani gratis. Ricordate però che in questo caso l’ingresso seppur gratuito non non si può prenotare. I tempi di attesa alla biglietteria potrebbero essere quindi di svariate ore.

Musei Vaticani Biglietti: quanto costano e riduzioni

Il biglietto per i Musei Vaticani costa 17 euro per gli adulti. A questo importo si aggiungono 4 euro per il servizio salta coda ed eventuali diritti di prenotazione on line nel caso ci si rivolga ad un’agenzia o a un portale.
I bambini con meno di 6 anni entrano gratis, mentre con il biglietto ridotto si risparmiano 9 euro. Il biglietto ridotto ai Musei Vaticani è riservato ai ragazzi tra i 6 e i 17 anni e agli studenti fino a 25 anni provvisti di student card. Altre riduzioni sono previste per i sacerdoti, membri di ordini religiosi e pellegrini.

Musei Vaticani Biglietti con audio guida

Musei Vaticani Desk Audio Guide

Musei Vaticani Desk Audio Guide

E’ possibile noleggiare le audio guide per visitare i Musei Vaticani. L’audio guida può essere prenotata insieme ai biglietti o noleggiata una volta passati i tornelli. L’audio guida può essere molto utile per chi visita i Musei Vaticani per a prima volta.
Consiste in un lettore Mp3 facile da usare e leggero, ha una durata di 3 ore abbondanti. L’audio guida ai Musei Vaticani è disponibili in 10 diverse lingue ed è uno strumento molto utile che accompagna e orienta il visitatore lungo il percorso. L’itinerario è personalizzabile.

Musei Vaticani e Cappella Sistina

Cappella Sistina

photo by studenti.it

Il visitatore spesso va a visitare i Musei Vaticani principalmente per visitare la Cappella Sistina, scrigno indiscusso si tesori d’arte unici al mondo. La Cappella Sistina è infatti parte integrante dei Musei Vaticani e si ha accesso ad essa solo acquistando il biglietto per i Musei Vaticani. La Cappella Sistina si trova abbastanza lontano dall’ingresso principale dei Musei Vaticani. All’interno delle sale espositive ci sono le indicazioni che orientano il visitatore sul percorso più veloce per raggiungere la Sistina. In cappella Sistina ricordate che è vietato scattare foto e fare video. inoltre è obbligatorio parlare a bassa voce.

Se desiderate leggere approfondimenti sulle opere esposte in Sistina vi consigliamo di leggere gli articoli proposti nel Magazine online Musei-Vaticani.it curato da guide turistiche e autori dell’arte, dedicato ai tesori dei Musei Vaticani.

Musei Vaticani Biglietti: le aperture serali

Musei Vaticani di Notte

Musei Vaticani di Notte

Come ogni anno, i Musei Vaticani sono visitabili anche durante l’apertura serale del venerdì sera.
L’occasione di visitare i Musei Vaticani di notte è imperdibile. I Musei Vaticani di notte sono visitabili da aprile ad ottobre. Per saperne di più Musei Vaticani di Notte!
Perché visitare i Musei Vaticani di notte?
Per prima cosa perchè i Musei Vaticani solitamente molto affollati di giorno; mentre sono sicuramente più fruibili di sera quando il numero di visitatori si riduce. Il minor affollamento durante l’apertura serale è forse spiegabile dal fatto che molti turisti non ne sono a conoscenza.
Secondo motivo per visitare i Musei Vaticani di notte è che il clima è più benevolo, soprattutto durante l’estate.
Terza ragione, forse la più importante. I Musei Vaticani di notte sono meravigliosamente affascinanti. Il silenzio della notte che li avvolge, l’illuminazione dei cortili vaticani e il panorama della Roma illuminata sullo sfondo sono uno spettacolo unico che si aggiunge alle meraviglie esposte nel museo.

Le Fontane di Roma, una passeggiata per scoprire le più belle della città

Le Fontane di Roma, un simbolo della Città Eterna

Roma è senza dubbio la città delle fontane per eccellenza, il culto dell’acqua per secoli è stato ricollegato alla potenza degli imperatori romani. Le Fontane di Roma sono tantissime, bellissime e ricchissime di un fascino senza eguali. Prendendo in considerazione solo le più conosciute, per le strade di Roma si contano ben 110 fontane! Come tutti i popoli antichi, anche per i Romani l’acqua era considerata un dono degli dei, e per questo sacra.

Le fontane vere e proprie ebbero origine quando, per l’esigenza di raccogliere le acque sorgive furono attivati i primi interventi d’incanalamento, drenaggio e immagazzinamento delle acque. Dopo una prima costruzione con il solo scopo utilitario, i Romani iniziarono ad abbellirle, facendone dei veri e propri monumenti artistici.

E allora mettiamoci comodi e partiamo per una passeggiata alla scoperta delle fontane di Roma più belle e più fotografate

fontana di trevi

La più celebre fra le fontane di Roma, la Fontana di Trevi

Dopo una serie di progetti mai decollati, nel 1640 Urbano VII ordinò a Gian Lorenzo Bernini di occuparsi del rifacimento della piazza e della fontana. I dispendiosi lavori del Bernini furono possibili grazie ai finanziamenti provenienti da un’odiatissima tassa sul vino imposta ai romani. Tuttavia i finanziamenti non furono sufficienti per portare a termine i lavori inizialmente progettati.
Occorsero altri cento anni perché Clemente XII riprendesse in mano le sorti della piazza e della fontana, ma solo il suo successore Clemente XII poté festeggiare la conclusione del progetto.

Al centro di Fontana di Trevi, all’interno di una nicchia, si erge la statua di Oceano, rappresentato con una corporatura possente e lo sguardo fiero, come se fosse un dio, mentre su un cocchio a forma di conchiglia è trainato da due cavalli alati. Alle sue spalle, le due statue di donne raffigurano la Salubrità e l’Abbondanza.

La fontana di Trevi è diventata un’icona mondiale grazie anche alle sue apparizioni sul grande schermo. Indimenticabile la scena tratta dalla Dolce Vita di Federico Fellini, in cui una bellissima Anita Ekberg si tuffa nella vasca invitando Marcello Mastroianni a fare lo stesso. Il cinema ha contribuito a fermare il tempo, rendendo eterno quel momento incorniciato da una scenografia pazzesca come quella della fontana di Trevi.
A soli 10 minuti di distanza possiamo raggiungere la seconda tappa del nostro tour a cielo aperto.

Nel cuore di Piazza di Spagna, la Fontana della Barcaccia

Piazza di Spagna - Fontana della Barcaccia

Piazza di Spagna – Fontana della Barcaccia – Roma

Passiamo adesso ad un’altra tra le più celebri fontane di Roma, quella chiamata Fontana della Barcaccia situata in Piazza di Spagna.
Ripristinato il secondo acquedotto dell’Acqua Paola, Urbano VIII incaricò Pietro Bernini di realizzare una fontana nella piazza sottostante la chiesa della Trinità dei Monti, ancora priva della monumentale scalinata. Il problema che si ritrovò a dover risolvere il Bernini riguardava la bassa pressione dell’acquedotto che non consentiva la creazione di zampilli d’acqua.
L’architetto risolse l’inconveniente ideando la sorgente a forma di barca semisommersa in una vasca ovale posta leggermente al di sotto del piano stradale. Il nome barcaccia deriva dalla sua forma che potrebbe essere stata ispirata da una barca in secca, portata fin lì da una piena o anche da quel tipo d’imbarcazione che nell’Antica Roma veniva usata per il trasporto fluviale del vino.

La Fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona

Piazza Navona - Fontana dei Quattro Fiumi - Roma

Piazza Navona – Fontana dei Quattro Fiumi – Roma

A poco più di un chilometro e mezzo di distanza troviamo Piazza Navona. Al centro di questa piazza barocca si erge la Fontana dei Quattro Fiumi.
La monumentale sorgente è stata ideata e plasmata da Gian Loreno Bernini nella metà del 1600. I nudi rappresentano le allegorie dei quattro principali fiumi della Terra, uno per ciascuno dei continenti allora conosciuti, rappresentati da giganti di marmo che siedono sullo scoglio: il Nilo, il Gange, il Danubio e il Rio de la Plata.
Nonostante la loro grandezza, ai giganti di marmo venne conferito un marcato dinamismo. Girando intoro a questa bellissima fontana, noteremo la presenza di sette creature animali: il coccodrillo, il serpente di mare, il cavallo, il serpente di terra, il delfino, il drago e il leone. La posizione scelta dal Bernini vuole suscitare meraviglia in chi ammira la fontana, dando vita all’imitazione di una realtà naturale.

Il gruppo di statue fa da piedistallo e sorregge l’imitazione romana dell’obelisco egizio, rinvenuto nel 1647 nel Circo Massenzio sulla via Appia.

La Fontana del Moro e La Fontana del Nettuno

Piazza Navona - Fontana del Moro - Roma

Piazza Navona – Fontana del Moro – Roma

Ai lati di Piazza Navona troviamo altre due fontane, la Fontana del Moro e la Fontana del Nettuno, di dimensioni ridotte rispetto alla Fontana dei Quattro Fiumi ed entrambe progettate da Giacomo della Porta, sulla base di un progetto del Bernini.

La Fontana delle tartarughe forse progetto di Raffaello

La piccola Piazza Mattei, a 10 minuti circa di distanza, accoglie un altro piccolo tesoro idrico della città: la Fontana delle Tartarughe. Forse eseguita su disegno di Raffaello, la fontana porta con sé una leggenda. Si narra che il duca Mattei, grande giocatore d’azzardo, in una notte fosse riuscito a perdere tutto, compreso il palazzo in cui abitava. La notizia della radicale perdita giunse alle orecchie del suocero, il quale si rifiutò di concedergli in sposa la figlia.

Il duca per riscattarsi da tale smacco, promise che come nell’arco di una notte aveva perso il suo palazzo, così, allo steso modo una nottata sarebbe stata sufficiente per far costruire una fontana davanti alla sua abitazione. E così avvenne. Solo decenni più tardi è stato possibile scoprire il trucco del duca. La fontana infatti era già stata costruita anni prima rispetto al nostro racconto, il signor Mattei non fece altro che spostarla davanti al suo palazzo.

La Fontana dell’Acqua Paola detto il Fontanone

Fontana dell'Acqua Paola - Fontanone - Roma

Fontana dell’Acqua Paola – Fontanone – Roma

Attraversiamo adesso Ponte Sisto, costeggiamo la bellissima Basilica di Santa Maria in Trastevere e dopo una passeggiata di poco meno di due chilometri ci troveremo davanti all’ultima fontana del nostro particolare tour: la Fontana dell’Acqua Paola.

Al Fontanone del Gianicolo, così soprannominato vista la sua grandezza, vi lavorarono Giovanni Fontana, Flaminio Ponzio nei primi anni del 1600. Carlo Fontana ne modificò poi il prospetto, conferendogli lo stato attuale. Spesso questa sorgente viene ricordata per un errore presente nell’iscrizione.Qui viene citato il restauro dell’acquedotto alsietino mentre in realtà ad essere ripristinata fu l’antica acqua traiana. La bellezza della fontana gli ha garantito una comparsa nell’ultimo capolavoro di Sorrentino, la Grande Bellezza.

In un’ora circa potrete scoprire i luoghi bellissimi, non sempre conosciuti, di una Roma eternamente magica. E se volete conoscere tutti i dettagli delle più belle fontane di Roma, potete anche prenotare un tour guidato della città per ammirare e conoscere dettagli, curiosità e storia di queste affascinanti simboli di Roma.

Per ogni quartiere un aperitivo a Firenze!

Un aperitivo a Firenze, scopri dove

Consigli per un aperitivo a Firenze? Perché non unire una delle più diffuse “tradizioni” della nuova generazione (e non), gli aperitivi, con una delle più conosciute tradizioni storiche di Firenze, il Calcio Storico Fiorentino? Vi proponiamo un locale perfetto per un aperitivo a Firenze per ogni quartiere del calcio storico. Quattro infatti sono i quartieri dello storico Calcio in Costume: Santa Maria Novella (I ROSSI), San Giovanni (I VERDI), Santa Croce (GLI AZZURRI) e Santo Spirito (I BIANCHI). Iniziamo quindi questo nuovo percorso che completa i nostri articoli sul miglior gelato di Firenze la pizza più buona della città..

Un aperitivo al Corte Reale zona Santa Maria Novella

La Corte Reale Firenze

La Corte Reale Firenze

Dopo una passeggiata nelle suggestive vie e piazze di Firenze, dopo aver quasi rischiato un attacco di sindrome di Stendhal per i meravigliosi monumenti appena visti, tutti noi meritiamo un break rigenerante, magari in un luogo suggestivo che ci allontani dall’area urbanistica ma rimanendo in piena città, un luogo nel quale ci possiamo perdere tra risate con gli amici. Tutto questo accompagnato da un sottofondo di musica lounge e il rumore dell’acqua delle piscine! Sto parlando proprio della Corte Reale che si trova nella Palazzina Reale accanto alla stazione centrale di Santa Maria Novella.

Proposta soprattutto per il periodo estivo, di sera, quando il cielo si colora di violetto (il colore della città). Sentiamo adesso il bisogno di rinfrescarsi dopo il caldo afoso della giornata con un bel drink da sorseggiare accompagnato da gustose offerte enogastronomiche scelte fra i migliori truck food e food brand italiani. Potrai viaggiare con il palato fra i sapori della penisola italiana.

Un aperitivo a Firenze, restiamo ancora nel quartiere di Santa Maria Novella – Ses.to on Arno

Se.Sto Firenze

Se.Sto Firenze

Per chi ha una ricorrenza importante da festeggiare, chi vuole godere di un momento speciale in una location altrettanto speciale o per chi semplicemente è un amante delle viste mozzafiato. ll luogo ideale da raggiungere è Se.sto on Arno, situato al Sesto piano dell’hotel The Westin Excelsior Florence. Un ambiente contraddistinto da vetrate su ogni lato per permettere alla luce naturale di poter entrare, soprattutto per regalare ai clienti uno straordinario skyline di Firenze da far accapponare la pelle a chiunque.

Quando la temperatura lo permette, Se.sto gode di due spaziose terrazze che danno la possibilità ai clienti di poter gustarsi il loro cocktail all’aria aperta con il tramonto che fa da cornice alla magnifica vista. Oltretutto saranno sovrastati dalla sensazione di poter quasi toccare con mano i meravigliosi monumenti della città.

Un aperitivo a Firenze nel quartiere di  San Giovanni –  Amblè

Amblé - Firenze

photo by ambled.it

Al termine di una giornata dedicata alla scoperta dei capolavori fiorentini a due passi dalle vie dello shopping proprio nei pressi del romanticissimo e suggestivo Ponte Vecchio, in un luogo nascosto tra i vicoli del centro città, racchiuso fra i palazzi, specificatamente nella Piazzetta dei Del Bene, troviamo il particolare nonché carinissimo locale Amblè! Un ambiente nato con le sembianze di un vero e proprio salotto, nel quale si beve in bicchieri di cristallo diversi l’uno dall’altro. Qui si mangia su tavoli e sedie rigorosamente di modernariato, trovati rovistando nei mercatini di antiquariato in giro per il continente Europeo.
La particolarità di questo locale che lo rende unico agli occhi della clientela è proprio che tutti i mobili, gli arredi e l’oggettistica che viene utilizzata è allo stesso tempo acquistabile!! Il luogo ideale per rilassarsi assaporando un drink accompagnato dagli speciali tramezzini del cuoco.

Oibò a Santa Croce il cuore della vita notturna a Firenze

OIBO Firenze

Oibò Café – Firenze

Per chi ama divertirsi, conoscere persone nuove e scambiare chiacchiere con fiorentini e non, questo è il locale perfetto! Ideale per chi preferisce il caos al relax. Proprio all’entrata della suggestiva piazza Santa Croce si distingue l’Oibò, con i suoi gustosissimi drink e il suo ricco buffet mediterraneo rivisitato. Tutto questo accompagnato da un’atmosfera chic fra luci soffuse e pietre a vista e un sottofondo musicale. L’Oibò fa’ proprio angolo con una delle vie più vive per quanto riguarda la movida fiorentina, frequentata da giovani provenienti da tutto il mondo.

Gosh a Santo Spirito l’anima dell’Oltrarno

Gosh - Firenze

Gosh – Firenze

Per gli amanti del cinema e del design quale locale migliore di Gosh?! Situato proprio nel cuore di Santo Spirito, nell’omonima via, è una chicca che attrae l’attrazione del cliente non appena varca la soglia. L’ambientazione rispecchia molto lo stile del proprietario che proviene dal mondo della moda. Le sedie ed i tavoli sono stati disegnati dal proprietario stesso e la carta da parati si distingue per avere come protagonisti dei fenicotteri rosa! Un’altra particolarità di questo locale sono proprio i cocktail, i quali vengono realizzati con spezie, fiori e Mezcal, gustosi da sorseggiare in bicchieri vintage. Deliziose sono le noccioline tostate homemade dal gusto particolare.
Questo è il locale perfetto per tutti i clienti che hanno avuto una giornata frenetica e sentono il bisogno di godersi un po’ di relax. Stare in buona compagnia e passare un paio d’ore con la musica a scandire ogni momento della serata.

Firenze gratis: 5 cose da visitare e organizzare a costo zero

Ecco 5 cose da fare a Firenze gratis

Se avete programmato una visita a Firenze ma avete un budget ridotto, non temete: la città più cara della Toscana (e forse una delle più care d’Italia) presenta anche delle realtà da godersi anche se si hanno le tasche vuote. Vediamo quindi cosa poter fare a Firenze gratis!

Firenze gratis ma quando? La prima domenica del mese i musei sono free!

Galleria dell'Accademia Firenze

Galleria dell’Accademia Firenze

La regina delle occasioni per fare qualcosa di super interessante a Firenze gratis è senza dubbio la prima domenica del mese. Approfittare dell’occasione significa unire cultura a low budget, dato che tutti i musei statali saranno aperti gratuitamente. Bisognerà tuttavia armarsi di un po’ di pazienza. Infatti e non è possibile prenotare per saltare la fila, cosa che invece è possibile e consigliata per tutti gli altri giorni del mese. Se vuoi sapere come fare a prenotare i musei di Firenze ecco qua alcune utili info

Tuttavia, se siete intenzionati a sfruttare l’occasione della prima domenica del mese, ricordatevi di puntare la sveglia presto la mattina, batterete così sul tempo i tantissimi altri visitatori che avranno avuto le vostre stesse intenzioni.  Non avete che da scegliere tra tutte le offerte museali statali che la città della cultura vi può offrire: la Galleria degli Uffizi, senz’altro la più affollata, la Galleria dell’Accademia, i musei di Palazzo Pitti e tanti altri.

Palazzo Strozzi a Firenze gratis il giovedì sera

Palazzo Strozzi - Firenze

Palazzo Strozzi – Firenze

Un altro graditissimo appuntamento per chi non ha intenzione di spendere è il Giovedì sera di Palazzo Strozzi. Il Giovedì sera dalle 18:00 in poi le mostre presenti alla Strozzina sono ad ingresso gratuito. Consigliamo caldamente di non perdere questo appuntamento, le mostre della Strozzina sono sempre molto interessanti. Spesso trattano tematiche attuali che ci riguardano da vicino, come l’immigrazione. Oppure  troverete validissime mostre fotografiche, spesso arricchite da supporti audiovisivi.

Avendo risparmiato sul biglietto di ingresso potrebbe essere una buona idea approfittare dell’aperitivo del bar di Palazzo Strozzi. L’ambiente è molto elegante e gustarsi un bicchiere di vino nel bellissimo cortile interno di palazzo Strozzi significa calarsi nell’animo di questa città meravigliosa. Non dimenticate poi che il cortile di Palazzo Strozzi è spesso cornice di concerti dal vivo, gli artisti e le musiche sono spesso ricercate e si rivelano utili spunti da ricercare e approfondire.

Un giro al Mercato Centrale

Mercato Centrale Firenze

Mercato Centrale Firenze

Si avvicina l’ora di pranzo e ancora non avete un’idea di dove rivolgervi? Vi consigliamo di raggiungere il Mercato Centrale, nei pressi di Piazza San Lorenzo. Se non ci siete mai stati già la struttura in ferro, tipica dei mercati coperti, vi colpirà per la sua bellezza.
Al piano terra troverete i banchi dei generi alimentari, prodotti di prima qualità dei territori circostanti. Il piano superiore è invece quello che vi interessa per la vostra pausa pranzo: avrete qui molta scelta, lo spazio grande e con libero accesso vi dà la libertà di guardare i banchi ed eventualmente uscire nel caso non ci sia nulla che vi convinca.

Il Cimitero degli inglesi

Se siete viaggiatori che non amano la folla e i classici percorsi dettati dalle guide turistiche, ecco un suggerimento per voi.  Il Cimitero degli Inglesi  situato al centro di Piazzale Donatello. Per raggiungerlo dovete passeggiare verso i Viali, le grandi vie di scorrimento urbano della città di Firenze. Lo trovate aperto dal Lunedì al Venerdì, dalle 14 alle 17 d’inverno, mentre d’estate l’orario è dalle 9 alle 12 (il lunedì) e dalle 15 alle 18 dal martedì al venerdì.
È un luogo che vi trasmetterà meditazione e senso di pace e di rispetto. Da non dimenticare poi che si tratta di un cimitero monumentale, le statue che ci troverete sono di una struggente e nostalgica bellezza.

Passeggiare a Firenze gratis e meraviglioso

Loggia de Lanzi

Loggia de Lanzi – Piazza della Signoria – Firenze

L’ultimo (che in realtà è il primo) consiglio che verrebbe da dare a chi chiede di visitare Firenze senza spendere troppo è quello di godersi  una bella giornata di sole e passeggiare per vie del centro storico. Ammirare l’eterna bellezza di Piazza della Signoria, mischiarsi allo spensierato chiacchiericcio dei turisti, entrare sotto la Loggia dei Lanzi e guardare da vicino i meravigliosi dettagli delle statue: il bronzo di Perseo e la Medusa, la dinamica drammaticità del Ratto delle Sabine, Ercole e il Centauro,  Patroclo e Menelao e la statua di Polissena.

La Loggia dei Lanzi, così come Ponte Vecchio, sono il simbolo dell’arte gratuita, fruibile a tutti e per tutti, così come la pensò chi per noi l’ha creata.

Musei Italiani e luoghi della cultura nel 2017, boom di visitatori!

I Musei Italiani meta di oltre 50 milioni di visitatori nel 2017, record di tutti i tempi!

Quotidiani di informazione e social network ci informano che il 2017 è stato un anno ottimo per il turismo. Dal 2013 al 2017 i visitatori dei musei italiani sono aumentati costantemente, passando dai 38 milioni di persone nel 2013 ai 50 milioni nel 2017. Tuttavia, quali musei sono stati più interessati da questo fenomeno? Guardando nel dettaglio i numeri sull’andamento museale dell’anno appena trascorso abbiamo rilevato dei dati interessanti. Andiamo nel dettaglio a vedere cosa è successo.

Il Colosseo continua a farla da padrone, attirando nel 2017 oltre 7 milioni di visitatori, complici probabilmente l’apertura ai visitatori degli anelli più alti dell’anfiteatro Flavio, finora rimasti chiusi per riqualificazione e messa in sicurezza. Al secondo posto troviamo il sito archeologico di Pompei, sempre più richiesto e in crescita. Al terzo e quarto posto compare Firenze con gli Uffizi e l’Accademia, rispettivamente 2,2 milioni di visitatori e 1,6 milioni di visitatori. Chiude la classifica dei cinque siti più visitati Castel Sant’Angelo, con 1,1 milione di visitatori nel 2017.

Musei Italiani Boom di Visitatori

Musei Italiani Boom di Visitatori

Oltre a queste solide certezze, vi sono però delle realtà in crescita che forse rientreranno nel sovrastante elenco nei prossimi anni. In testa alla classifica dei musei con i tassi di crescita più sostenuti troviamo Palazzo Pitti a Firenze e la Reggia di Caserta. La crescita di Palazzo Pitti si deve all’immutato interesse dei visitatori verso la residenza medicea più famosa al mondo, che con i suoi numerosi musei e l’immediata vicinanza a Boboli, è una calamita per i visitatori che scelgono Firenze come meta per le loro vacanze. Diverso è il discorso per la Reggia di Caserta, il cui trend positivo si deve sicuramente alla dedizione e all’impegno del suo ultimo direttore, Mauro Felicori, che si è impegnato affinché tutte le sale della bellissima reggia potessero essere aperte e visitabili.

Musei Italiani Tasso crescita

Musei italiani con più alto tasso di crescita 2017

La Campania resta protagonista di questi ottimi risultati anche con i successivi siti, tutti in trend positivo nel 2017: Ercolano, il Museo Archeologico di Napoli e la bellissima Paestum. Riguarda proprio quest’ultimo sito la notizia di qualche giorno fa di un accordo stipulato tra Italia e Cina, riguardante tra le altre cose proprio lo scavo archeologico campano. Si tratterà nello specifico dell’attivarsi di collaborazioni tra archeologici italiani e cinesi, scambio di know-how e presentazione degli scavi archeologici campani al vasto mercato cinese, bacino interessante per la cultura italiana come per tantissimi altri ambiti.

Se guardiamo invece le percentuali di crescita più elevate, la più alta la detiene la galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma che ha ricevuto l’afflusso di visitatori più alto del 54% rispetto all’anno precedente. Segue la reggia di Caserta con il 23% in più. Troviamo ancora la Campania con il Museo di Capodimonte, che ha ricevuto il 16 % in più di visitatori dell’anno precedente.

 

Musei-Italiani-Gratis

Musei Italiani Ingresso Gratuito

Rientrano in questo studio anche i luoghi ad ingresso gratuito: anche questi ultimi sono infatti indice di gradimento da parte del pubblico che visita i luoghi culturali della nostra penisola. Il primo monumento che indiscutibilmente si aggiudica il primo posto di questa classifica è il Pantheon. Sono proprio gli 8 milioni di visitatori nel 2017 a far pensare al Ministero dei Beni Culturali di rendere a pagamento l’ingresso dello splendido tempio romano, decisione che ha scatenato non poche polemiche. Nell’attesa di capire quale decisione verrà presa, è indubbio notare che il Pantheon è il più gradito dei monumenti gratuiti di Italia. Segue il parco di Capodimonte, che ospita l’omonima reggia. 1 milione di visitatori nel 2017 hanno infatti scelto di passeggiare tra i curatissimi giardini del parco voluto da Carlo di Borbone. La stessa volontà di respirare aria pulita e ricca di iodio ha spinto 830.000 mila visitatori a visitare il parco del castello di Miramare di Trieste, affacciato sul mare.

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Tour Guidati più richiesti nel 2017

Ecco quelli che abbiamo registrato come i musei più visitati: il Colosseo, quindi in linea con il trend nazionale, seguono poi i Musei Vaticani, la Galleria degli Uffizi precede San Pietro e al quinto posto figura ancora Roma con Galleria Borghese. Roma risulta anche a noi come la prima città più visitata, seguita da Firenze e Venezia. I musei romani già citati, con l’aggiunta della Domus Aurea (che figura anche prima tra i tour guidati più richiesti) sono infatti i musei romani che più ci sono stati prenotati, così come gli Uffizi e l’Accademia per Firenze. A Venezia invece la Basilica di San Marco è la più visitata, seguito dal vicino Palazzo Ducale, il che rende Piazza San Marco l’area più visitata della città lagunare.

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Chi sono i nostri clienti?

I protagonisti di questi dati sono al 40% coppie dai 35-60 anni, il 30% sono famiglie con bambini e il 20% gruppi. La nazionalità più presente è quella statunitense, seguita dal turismo interno italiano e dai paesi di lingua spagnola al terzo posto. Agli ultimi posti della nostra classifica la Russia e l’Australia.

Quanti giorni vengono assegnati alle città d’arte per le visite?

In media si resta a Roma 2 giorni e mezzo,  Venezia, spesso meta di crociere o di un turismo “mordi e fuggi” che tocca più mete e città in una sola vacanza. Abbiamo rilevato anche un’interessante classifica riguardante i musei più fotografati, con una netta rilevanza tra i siti culturali all’aperto, come il Colosseo, i Fori Romani o gli Scavi di Pompei.  Gli ultimi dati che abbiamo potuto rilevare riguardano le nuove proposte museali che si sono aggiunte nel 2017, e sono le seguenti: l’apertura degli anelli superiori del Colosseo, nel tour chiamato Belvedere, successivamente troviamo il Percorso del Principe, ovvero la combinazione tra Palazzo Vecchio e gli Uffizi, unito da un tratto del corridoio vasariano. La terza proposta inserita nel 2017 che ha registrato un grande successo è il tour guidato in notturna delle terme di Caracalla, scenograficamente illuminato per l’occasione.

Musei Italiani e le mostre temporanee

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Mostre Temporanee più visitate nel 2017

Impossibile non citare le mostre temporanee che nel 2017 hanno registrato un altissimo numero di visitatori, primo fra tutti la richiestissima mostra “Dentro Caravaggio” a Palazzo Reale. Il grande numero di visitatori che ha visitato (o cercato di visitare, dato che le disponibilità erano veramente esigue!) la mostra, denota un enorme interesse suscitato dal fascino che questo artista ancora oggi ispira.

Seguono Picasso alle Scuderie del Quirinale e Monet al Complesso del Vittoriano, anche quest’ultima prorogata al fine di soddisfare la grande voglia di arte dei visitatori che ogni giorno visitano le città del nostro Bel Paese.

Un Weekend a Torino alla scoperta sue meraviglie

Diario di Viaggio: un weekend a Torino

Ho approfittato di un ponte pre-natalizio per trascorrere un weekend a Torino e visitare i due musei più importanti in città.
Torino è una città che non ti aspetti, che ti sorprende per i suoi viali larghi ed alberati e che racchiude al suo interno molte possibilità di visite culturali con tanti musei e mostre da visitare! Per me che sono nata e vivo a Firenze città d’arte per eccellenza, sono rimasta affascinata dall’eleganza di Torino, dal sapore nordico e un po’ snob.

Piazza San Carlo - Torino

photo by zero.eu

Il centro storico, accuratamente illuminato in occasione del Natale, ci accoglie con il mercatino natalizio che piace a grandi e piccoli con prodotti tipici e artigianali (non solo gastronomici). E’ stata un’ottima occasione per fare i regalini di Natale che tanto rimandavo.

Il museo dell’Automobile di Torino

Museo dell'Automobile Torino

Museo dell’Automobile Torino

Abbiamo dedicato il primo pomeriggio alla visita del museo dell’automobileSolitamente noi donne non siamo appassionate di auto ma devo dire che il museo mi ha interessato molto. Ho trascorso delle piacevoli ore alla scoperta del mondo delle automobili. Lo consiglierei anche alle famiglie con bambini per trascorrere un pomeriggio tutti insieme.  All’interno del museo ci sono tantissime auto esposte di tutte le epoche.

Il museo è suddiviso in 3 piani. Andando in ordine cronologico la visita inizia dal secondo piano dove si percorre la storia degli albori dell’automobile. Dai primi esemplari fino ai primi modelli di serie di inizio novecento molto vicino nel design a quello delle carrozze non motorizzate. Scendendo al primo piano troviamo una pavimentazione raffigurante la mappa della città di Torino e delle principali officine ormai quasi del tutto scomparse. La parte dell’evoluzione motoristica ha catturato l’attenzione dei componenti maschili del gruppo. Il primo piano termina con la parte dedicata alle auto da corsa con l’evoluzione dei principali modelli Ferrari della formula uno.

Il Museo del Cinema tappa obbligata in un weekend a Torino

 

Museo del Cinema Torino

Museo del Cinema Torino – Photo Courtesy @gabdetails

Il giorno seguente siamo andati a visitare il Museo del Cinema, affollatissimo e devo dire che ne vale la pena. Consiglio vivamente di prenotare visto che la coda era lunghissima ma prenotando siamo andati direttamente in biglietteria a cambiare il voucher.

Il museo ha una collezione vastissima di opere ( circa 1.800.000 ) tra cui fotografie, film, manifesti e registrazioni sonore. La sezione relativa all’archeologia del cinema raccoglie lanterne magiche e scatole ottiche che si possono considerare i precursori del cinema moderno.

La sezione “Fototeca” è costituita da circa 1 milione di immagini che raccontano l’evoluzione storica del cinema della fotografia. Qui sono presenti infatti moltissime opere dei maggiori fotografi del XIX e XX secolo. Nella sezione cinematografica si ripercorre l’evoluzione dal cinema muto a quello sonoro con particolare attenzione a quello italiano. La parte che mi è piaciuta molto è quella dedicata ai manifesti e materiali pubblicitari che con le sue locandine mi ha fatto ripercorrere i grandi film del passato.
La parte “Memorabilia” raccoglie oggetti dal set tra i quali costumi di scena. Interessante la sala dove sono montati due maxi schermi su cui vengono proiettati i film più famosi che possiamo guardare sdraiati su comodi lettini.

Questo weekend a Torino è stato bello e intenso ma credo che ritornerò presto perché non ho finito ancora di visitarla! La prossima volta ci dedicheremo senz’altro al Museo Egizio, secondo al mondo solo a quello di El Cairo!

Il Carnevale di Venezia: programma 2018

Il Carnevale di Venezia, tutto quello che c’è da sapere

Il Carnevale di Venezia, tutto quello che ‘è da sapere.Nel nostro immaginario, accanto alla parola Carnevale, compare immediatamente la città di Venezia, che mai come in questo periodo è sfondo e protagonista di questo felice e allegro periodo. Cominciamo ad addentrarci nella storia di questa festa pagana per scoprirne le origini, fino ad arrivare fino ai giorni nostri, ricchi di appuntamenti da non perdere.

Il Carnevale di Venezia nella storia e in letteratura

Interessantissime le origini storiche del carnevale. Vanno ricercate nel grande bacino greco-romano dal quale gran parte della nostra cultura attinge. Nell’antica Roma esistevano infatti i Saturnali, che si svolgevano in realtà durante il mese di Dicembre, dal 17 al 23, dietro una decisione dell’imperatore Domiziano. I Saturnali di Roma erano dedicati al culto del dio Saturno, che si diceva avesse vissuto in un tempo propizio dove la terra regalava abbondanti frutti e le popolazioni vivevano agiatamente. Per emulare questo scenario, venivano imbastiti banchetti colmi di cibarie, gli schiavi venivano liberati e potevano far finta di essere signori, o addirittura imperatori. Le rigide classi sociali saltavano e ogni ordine si confondeva.

Ci sono delle similitudini anche per le Dionisie greche, festeggiate verso marzo-aprile in tutta la Grecia antica in onore del dio Dioniso. L’ordine del giorno per queste feste erano invece rappresentazioni teatrali, perlopiù tragedie. L’obiettivo di queste feste era in realtà creare grande coesione sociale in vista delle frequenti tirannidi che governavano le città greche.

Il Carnevale tra teatro e letteratura

Il salto dalla storia alla letteratura è quasi dovuto, la combinazione è troppo allettante per non essere accostata. Non possiamo infatti non citare il ruolo fondamentale che il carnevale, ma in particolare la maschera ha avuto in letteratura. Tornando a parlare di teatro, la coppia più famosa e tragica della letteratura mondiale si è conosciuta proprio ad un ballo in maschera, dietro la quale Romeo e Giulietta potevano mascherare la loro fatale appartenenza alle rispettive casate familiari.

Cambiando ambito e tornando in Italia, impossibile non citare alcune delle maschere, o personaggi che hanno avuto più successo in alcuni territori: Pulcinella in Campania o Stenterello a Firenze.

Il carnevale di Venezia ai giorni nostri

Grazie a Pulcinella o Stenterello torniamo ad avvicinarci al Carnevale. Si può dire che Venezia e il Carnevale siano nati assieme, infatti si ha notizia del Carnevale fin dal medioevo. Come per l’antica Roma e la Grecia Antica, anche a Venezia il Carnevale era un’occasione per sovvertire gli ordini sociali esistenti, nelle piazze venivano montanti palchi e rappresentazioni di ogni genere si susseguivano ogni giorno.

Non è cambiato molto al Carnevale di Venezia ai giorni nostri, durante il periodo interessato, quindi dal 27 Gennaio al 14 Febbraio, il turista che decide di visitare Venezia assisterà a spettacoli danzanti, video-proiezioni sui bellissimi palazzi veneziani e visite guidate gratuite ai musei veneziani, come quelle organizzate al Guggenheim. Non perdetevi poi le parate in maschera sull’acqua dei canali, dove anche le gondole stesse saranno mascherate così come i gondolieri che le manovreranno. Per questa occasione, affrettatevi a prendere posto sui ponti, da dove si vede meglio la sfilata! Venezia in questo periodo è un parco divertimenti per adulti e piccini: i più piccoli troveranno luna park e giostrine in ogni piccola piazza, ma anche piste di pattinaggio, che divertiranno figli e genitori.

Il Carnevale di Venezia e lo spettacolo a Palazzo Grimani

Palazzo Grimani Venezia

Palazzo Grimani Venezia

Per chi invece vuole calarsi anima e corpo nello spirito veneziano, non perdetevi lo spettacolo itinerante di “la Veneziana” a Palazzo Grimani. L’opera è cinquecentesca e affascinante già solo per l’anonimato dell’autore, rimasto sconosciuto. L’opera vede sei donne al centro dello spettacolo, intorno a loro un ragionamento sulla donna come soggetto della relazione amorosa e non oggetto. Sullo sfondo dell’interessante, nonché moderna opera, la bellissima cornice di Palazzo Grimani, anche questo un gioiello da non perdere.

Palazzo Grimani nasce nel cinquecento. Il proprietario, Antonio Grimani, dona ai suoi figli il bellissimo palazzo, che loro termineranno di costruire. L’architettura veneziana è sempre sorprendente ed  unica nel suo genere. Nel Palazzo Grimani troviamo un raro esempio di architettura che fonde elementi dell’architettura toscana e romana. Il palazzo ricorda infatti le domus romane per le logge adornate di statue classiche e le ville toscane per le ricche decorazioni alle pareti.

Se siete dunque pronti per godere delle meraviglie che questa città offre in questo periodo, affrettatevi a prenotare mezzi di trasporto, alloggi e musei per poter trascorrere in tutta serenità questo momento magico. Nel frattempo che vi preparate, pensate a Venezia che vi accoglie in Piazza San Marco, adornata a festa come il più bel salotto d’Italia. È proprio qui che la maschera vincitrice del Carnevale dell’anno scorso farà il tradizionale volo d’angelo sul pubblico: pensate a questa immagine leggera e festosa, effige di una Venezia che vi sta aspettando.

La Pizza più buona di Firenze le 10 migliori pizzerie della città!

La pizza più buona di Firenze, ecco la nostra top ten delle pizzerie della città

La pizza più buona di Firenze? Il centro di Firenze è un pullulare di ristoranti, osterie, bistrot e locali dove potersi fermare a mangiare. I butta-dentro delle trattorie ci fermano assicurandoci ottima cucina tipica al miglior prezzo. Per non perdersi in questo mare di offerte occorre essere preparati e andare a colpo sicuro.

La cucina tipica toscana è senz’altro il fiore all’occhiello dell’offerta gastronomica di Firenze. Ma alle volte noi italiani non sappiamo rinunciare ad un’ottima pizza. E allora, dopo avervi parlato del miglior gelato di Firenze, vediamo insieme quali sono per noi i locali dove mangiare la pizza più buona di Firenze.

La pizza del Mercato Centrale

Pizzeria del Mercato Centrale - Firenze

Pizzeria del Mercato Centrale – Firenze

Posto centralissimo e comodissimo è sicuramente il Mercato Centrale, nei pressi di piazza San Lorenzo. A piano terra durante il giorno trovate il classico mercato per la spesa quotidiana, ma al piano di sopra è organizzato come un grande street food con molti banchini per ogni esigenza di gusto. Dal banco dove mangiare una fiorentina a quello dove gustare piatti esclusivamente vegetariani.

Non so dirvi se al Mercato Centrale si mangi la pizza più buona di Firenze, ma senz’altro tutto al Mercato Centrale editoriale ottima qualità, pizza inclusa. IlAl banco appunto della pizza, il menù anti-ansia offre di solito solo quattro pizze, la classica margherita, la napoletana, più due pizze che di solito variano sempre. La pizza è veramente buona, non è bassissima e il bordo è sempre ben cotto e croccante. Gli ingredienti, sempre di qualità. A fine serata sarete divertiti dalla dinamicità del posto e soddisfatti dell’ottima pizza.

La pizzeria SimBIOsi: ingredienti biologici a due passi da Piazza Duomo

Pizzeria SimBIOsi Firenze

Pizzeria SimBIOsi – Firenze

Sempre in pieno centro centro e pochi passi dalla Galleria dell’Accademia, ecco un ristorante-pizzeria di nuova apertura che riscuote un grande successo di pubblico: SimBIOsi. A cominciare dal titolo che gioca col suffisso bio, si può indovinare il vanto del posto: offrire ingredienti biologici e ricercati. Ricercate sono anche le pizze, tra le quali troverete offerte che vi stuzzicheranno il palato, un esempio è la pizza burrata e salmone. Da SimBIOsi potete ordinare anche n primo in caso non vi andasse la pizza, è quindi un posto comodo per un gruppo di amici con esigenze diverse.

Pizzeria Fratelli Cuore, premiata dal Gambero Rosso

Restiamo ancora un poco nei dintorni del centro per consigliarvi un’altra pizzeria: i fratelli Cuore. Il posto è strategico, è infatti adiacente alla stazione Santa Maria Novella, perfetto quindi per chi ha una partenza in programma e non vuole allontanarsi dalla stazione. Qui la comodità non è solo l’unico pregio. Infatti questa la pizza è stata premiata per la sua qualità dal Gambero Rosso. Inoltre qui non solo pizza. Potete scegliere tra altre offerte come dei gustosi hamburger. Provate e non resterete delusi.

Pizzeria il Teatro

Sempre in centro non perdetevi la pizzeria Il Teatro, chiamata così perché è proprio di fronte al teatro Verdi in Via Ghibellina. Ottima quindi per una serata combinata pizza + spettacolo a teatro. La pizzeria ha due sale, il personale è molto cortese e il servizio veloce. D’estate potrete anche pranzare fuori nel piacevole spazio dehor proprio antistante il teatro. La pizzeria è a due passi da Piazza Santa Croce, zona abbondantissima di locali e pub. Se volete quindi fermarvi in centro a bere qualcosa dopo la pizza, il posto è perfetto.

Pizzeria O’ Munaciello e la tradizione napoletana in Toscana

Pizzeria O Muniaciello -Firenze

Pizzeria O Muniaciello -Firenze

Stiamo parlando di quale sia la pizza più buona di Firenze, vediamo quella che più si avvicina alla ricetta napoletana da dove la pizza ha origine! Spostiamoci quindi nel vivo quartiere Santo Spirito per assaggiare la pizza di O’Munaciello. Il nome già evoca il carattere tipicamente partenopeo di questa pizzeria anche se siamo in Toscana, coinvolgente anche nell’ambiente e nell’arredamento. Il pizzaiolo espertissimo vi servirà una pizza che vi farà dimenticare di essere in Toscana, e comincerete a sentire il profumo del mare del golfo di Napoli.

Santarpia in Sant’Ambrogio

Vicino al quartiere di Sant’Ambrogio, in Largo Pietro Annigoni, trovate invece una pizzeria che non potete non provare: la pizzeria Santarpia. Il locale è stato premiato nel 2018 dal Gambero Rosso. La pizzeria è napoletana, a tal proposito vi consigliamo di provare la pizza fritta, il Panuozzo San Marzano e la mozzarella in carrozza. La pizzeria non fa pizze da asporto, occorre quindi che vi sediate a tavolo e vi regaliate una cena partenopea.

La pizza più buona di Firenze fuori dal centro storico: pizzeria Spera

Uscendo dal perimetro dei viali troveremo posti frequentati più da fiorentini che da turisti, che spesso preferiscono non allontanarsi troppo dal cuore della città. Fra le pizzerie fuori dal centro ricordiamo senz’altro Spera. Il posto è molto semplice, il servizio veloce e la pizza più volte premiata. La pizzaiola Elena ha dato il suo nome ad una pizza che ha appunto ricevuto un premio per la qualità.
La pizza non è bassa e hai bordi alti e croccanti. Da Spera non prendono prenotazioni. Dal menù consigliamo la pizza Emergency, con rucola, pinoli e brie. Donerete anche 1 euro all’omonima associazione No-profit.

Pizzeria ZeroZero
Pizzeria Zerozero Firenze

Pizzeria Zerozero Firenze

Nella stessa zona ecco la pizzeria ZeroZero, in via Giovanni Lorenzoni. La pizzeria è molto grande, ottima per delle cene di gruppo. Qui il menù offre una vasta scelta, se proprio non riuscite a decidervi, non vi preoccupate: qui potete ordinare un tagliere con gusti diversi, così tutti i commensali assaggeranno diverse pizze.

Casa Mia

Una pizza molto buona e un locale alla mano lo trovate anche in via Pisana, il posto si chiama Pizza e carbone a Casa Mia. Anche qui troverete offerte di primi e secondi piatti, cosicché da accontentare tutte le esigenze. La pizza è ricca e non appesantisce, avrete quindi spazio rimasto per uno degli ottimi dessert

Don Fefè

 Ultima, ma non per importanza, è la pizzeria Don Fefè, in zona campo di Marte. La pizza ben lievitata è disponibile con cinque impasti, quindi se volete diversificare la vostra pizza scegliendo un impasto integrale, al kamut, o ai 5 cereali, qui potete farlo. Gli ingredienti sono ottimi, la scelta ampia e il prezzo buono.
A questo punto non siete quindi sprovvisti di consigli, non avete che da scegliere tra le proposte fatte, e dopodiché, non vi resta che sedervi e aspettare la vostra gustosissima pizza. Buon appetito!

 

Dove mangiare il miglior gelato di Firenze, scopri la nostra top ten!

Qual’è il miglior gelato di Firenze?

Il miglior gelato di Firenze? Domanda per tutti i golosi e ormai per tutte le stagioni. Se siete di passaggio a Firenze nei mesi estivi, ma anche in una luminosa giornata invernale, può essere comodo avere dei consigli sulle migliori gelaterie fiorentine, così da non trovarsi sprovvisti di idee in caso di fame. Ecco dove fiorentini e non amano dirigersi per gustare il miglior gelato di Firenze!

Ogni angolo di Firenze offre una gelateria, ma non è da tutti conoscere piccole gelaterie leggermente fuori mano rispetto ai grandi flussi turistici. Tutti infatti conoscono la famosissima gelateria/cioccolateria Venchi nella affollatissima Via de Calzaiuoli, oppure la catena Grom, proprio dietro al Duomo, in Vai delle Oche.

Il miglior gelato di Firenze nei pressi del Duomo

Se siete in centro e nei pressi della cattedrale di Santa Maria del Fiore e non intendete allontanarvi troppo, ci sono delle ottime gelaterie a pochi passi da voi. Una di queste è sicuramente Le Botteghe di Leonardo, in via de’ Ginori. Di questa gelateria consigliamo l’ottimo pistacchio, e se avete con voi un cagnolino, non dimenticate di fargli assaggiare lo stecco per i cani, che potete trovare in questa gelateria.
In Via Faenza invece, è d’obbligo una sosta alla Antica gelateria fiorentina, dove il gelato resiste ad un prezzo non turistico, e il gusto dei prodotti è veramente unico.
Superata la cattedrale, se procedete in Via de Calzaiuoli verso Piazza della Signoria, non perdete la piccola traversa di Via de Tavolini, dove trovate Perché No!, una piccolissima gelateria artigianale, ottima per chi ama i gusti di frutta.

Il miglior gelato di Firenze nell’Oltrarno

Gelateria La Sorbettiera Firenze

Gelateria La Sorbettiera Firenze

Ma continuiamo pure la passeggiata verso il fiume. Se lo oltrepassate andate verso il Ponte della Carraia. Proprio davanti c’è la Gelateria della Carraia, punto di riferimento delle gelaterie d’Oltrarno. Qui c’è un vasto assortimento di gusti che tuttavia non tralascia la qualità dei prodotti, che troverete cremosi e gustosi.

Gelateria De' Neri - Firenze

Gelateria De’ Neri – Firenze, Photo Courtesy www.ioamofrenze.it

Andando invece in direzione Palazzo Pitti (e qui non dimenticate di fare una visita alla Galleria Palatina o al giardino di Boboli) trovate proprio davanti al palazzo una piccola gelateria, la Gelateria Pitti che vi farà certamente tornare per un’altra merenda. Tornando indietro verso il centro, passate da Via de Neri. Troverete un’elegante gelateria, la Gelateria de’ Neri che vi offrirà non solo gelato ma delle ottime Crepe o cioccolate calde, nel caso fosse una giornata freddina. Noterete che qui il tempo trascorre velocemente, ci sono molti tavolini per sedersi e l’atmosfera rilassante vi riposerà della camminata.

Sempre nei pressi di Piazza Pitti, e più precisamente nella caratteristica Piazza della Passera, si trova il piccolo laboratorio artigianale la Gelateria della Passera. Anche il gelato è straordinariamente buono e i gusti proposti molto originali.

Gelateria La Sorbettiera Firenze

Gelateria La Sorbettiera Firenze

In Piazza Tasso, vale la pena gustare l’ottimo gelato della Sorbettiera, la più famosa gelateria del quartiere di San Frediano. Il gusto più buono in questa gelateria è il “Caramello al Sale”. Il locale è caratterizzato per avere solo un piccolo sporto sulla strada, senza locale interno, ma offre la possibilità di gustare il gelato seduti sulle panchine sotto al gazebo esterno.

Il miglior gelato di Firenze fuori dal centro storico

Gelateria Badiani Firenze

Gelateria Badiani Firenze

Se visitate Firenze per la prima volta sicuramente non conoscerete la gelateria Badiani, premiata gelateria che qualsiasi fiorentino doc vi consiglierà. Qui è d’obbligo assaggiare il gusto Buontalenti, famosa specialità fiorentina la cui ricetta è un pezzo di storia. È stato proprio questo gusto il capostipite del gelato, ideato dall’architetto Bernando Buontalenti, il quale, dietro indicazione di Cosimo de’ Medici, doveva organizzare il banchetto per una delegazione spagnola proveniente dalla corte del Re di Spagna. Gli spagnoli devono aver apprezzato molto questa semplice crema i cui ingredienti sono solo: panna, latte, zucchero (a quel tempo una novità, essendo stato importato da poco dalle Americhe) e uova. Ma dietro il successo del gelato ci sono anche delle mani femminili: va infatti a Caterina de’ Medici il merito per aver diffuso l’arte e la passione per il gelato in tutta Europa.

Gelateria de' Medici Firenze

Gelateria de’ Medici Firenze

Ma restiamo legati ai Medici per nominare una gelateria che prende il nome proprio dalla potente famiglia. La Gelateria de’ Medici, presente sia in Piazza Beccaria che in Via dello Statuto, a pochi metri in linea d’aria dalla stazione Santa Maria Novella. Anche qui si può guastare un ottimo gelato, consigliati soprattutto i gusti al cioccolato, dei quali ci sono di solito più varianti, come il cioccolato all’arancia o il cioccolato al peperoncino.

Panorama top e il miglior gelato di Firenze

Festival del Gelato Firenze

Festival del Gelato Firenze

Se poi volete gustarvi un gelato davanti ad un panorama indimenticabile, salite fino al Piazzale Michelangelo. La cordialità del personale della gelateria e la freschezza dei loro prodotti vi rinfrescherà dopo la camminata, della quale non vi pentirete. Non dimenticate inoltre che Piazzale Michelangelo è proprio il luogo dove ogni anno si celebra il Gelato Festival, evento dove ogni gelateria porta il gusto che reputa cavallo di battaglia della propria gelateria, nella speranza di risultare vincitore. L’evento si celebra di solito ad Aprile, quindi per questo mese non prendete impegni e venite a scegliere la gelateria più buona di Firenze. Nell’attesa, buon gelato a tutti!
Nel prossimo post dedicato sempre ai buon gustai, vi parlerò di dove poter gustare la pizza più buona di Firenze!

Regala Cultura a San Valentino, le città d’arte italiane come promessa d’amore!

Hai mai pensato di regalare cultura a San Valentino?

La festa di San Valentino è alle porte, stanchi dei soliti regali da parte del vostro partner? Vi diamo qualche spunto per fare colpo e uscire dagli schemi. Il regalo più bello è sicuramente quello di condividere del tempo con il vostro amato, una breve fuga romantica è quello che serve per staccare dalla quotidianità e dedicarvi solo all’amore.

Regala cultura a San Valentino le visite più romantiche

Belvedere Colosseo

Belvedere Colosseo

Se fate tappa a Roma, tra i numerosi monumenti non potete assolutamente perdervi la visita al Colosseo. L’anfiteatro Flavio vi dà la possibilità di ammirare la parte più alta del monumento, salendo fino al quinto anello, in quella zona chiamata Belvedere. La vista che si ha da lassù è da mozzare il fiato e la situazione si rivela perfetta per stringervi al vostro compagno e godervi Roma dall’alto del suo monumento più suggestivo. Una guida professionale vi accompagnerà durante la salita e per un’ora circa vi illustrerà la storia del monumento simbolo dell’Urbe.

Regala cultura a San Valentino nella culla del Rinascimento: Firenze!

Giardino di Boboli - Firenze

Giardino di Boboli – Firenze

La città di Firenze può rivelarsi un altro luogo ideale per il vostro week-end romantico. Al cospetto dei magnifici edifici rinascimentali, la città si rivela un museo a cielo aperto. Il capoluogo toscano è la città dei giardini e due in particolare sono tra i più belli in assoluto. Il Giardino di Boboli e il Giardino Bardini permettono di passeggiare in una romantica distesa di verde. Il paesaggio si arricchisce con fontane e scalinate che fanno da cornice scenografica a questi bellissimi ambienti. Uno dei vantaggi è che per visitare i due giardini è necessario un solo biglietto cumulativo, che comprende anche l’ingresso all’affascinante Museo delle Porcellane, situato nella parte più alta del Giardino di Boboli.

Se il meteo non vi consente una visita all’aperto, potete perdervi tra le numerose sale di Palazzo Pitti. Il maestoso palazzo è uno scrigno di tesori. Tra pitture, sculture e gli appartamenti reali si rivelerà il luogo ideale per fantasticare sulle famiglie più importanti di Firenze, facendo un salto indietro nel tempo.

Regala cultura a San Valentino, scegli Venezia e i suoi struggenti canali!

Venezia romantica Ponte di Rialto

Venezia romantica Ponte di Rialto

Ma lo sappiamo bene, parlando di romanticismo, una città spicca su tutte le altre: Venezia. Se pensate che la vostra amata rimarrebbe estasiata davanti ad una serenata in gondola, abbiamo il tour che fa al caso vostro! Un affascinante tour di quaranta minuti in gondola lungo il Canal Grande e gli altri canali di Venezia.Sarà l’occasione adatta per far battere il cuore della vostra dolce metà. La musica di sottofondo farà da perfetta cornice a uno dei momenti più romantici della vostra vita.

Se invece siete una coppia contro corrente e siete entrambi degli amanti degli intrighi e dei misteri, non potete lasciarvi scappare il tour degli itinerari segreti al Palazzo Ducale. Nell’ora della visita una guida vi mostrerà gli uffici amministrativi della Serenissima e le carceri, tra le più famose la cella di Casanova. Al termine del tour guidato avete la possibilità di continuare in autonomia la visita di Palazzo Ducale, attraversare il suggestivo Ponte dei Sospiri e godervi Venezia come non avete mai fatto prima.

Per San Valentino regalativi un tour al bacio!

Firenze un itinerario a piedi ideale per conoscere il meglio della città

A Spasso per Firenze un itinerario a piedi per vedere il meglio della città

Firenze un itinerario a piedi? Prepariamo scarpe comode, macchina fotografica e abituiamo i nostri occhi allo splendore di una passeggiata tra le vie della bellissima Firenze.
Molti turisti raggiungono la città con il treno o con gli autobus. In prossimità del binario 16 della Stazione di Santa Maria Novella si trova il più movimentato punto di discesa e salita dei bus turistici. Proprio dalla novecentesca stazione ferroviaria parte il nostro itinerario di due ore. La caotica piazza della stazione ci dà il benvenuto e lasciandocela alle spalle imbocchiamo via Cerretani.

Il primo monumento sul quale potremmo raccontare un simpatico aneddoto è la Berta.  Trattasi della testa pietrificata di una donna, incastonata nella torre campanaria della Chiesa di Santa Maria Maggiore. Numerose leggende ruotano intorno al suo mito, non sapremo mai con certezza di chi si tratta. Quel che è certo è che ormai è una cittadina di Firenze a tutti gli effetti.

Firenze un itinerario a piedi, Piazza del Duomo e la splendida Santa Maria del Fiore

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Cattedrale di Santa Maria del Fiore – Firenze

La nostra passeggiata prosegue e alzando gli occhi iniziamo a scorgere la protagonista di Piazza del Duomo: la cupola progettata e costruita da Filippo Brunelleschi. Al contrario di molte città italiane la piazza principale fiorentina ha delle dimensioni piuttosto ridotte. Questo perché la chiesa che precedeva il Duomo, dedicata a Santa Reparata, aveva dimensioni assai più piccole.
A Firenze, come in pochissime altre occasioni, la piazza è stata costruita proprio per accogliere l’odierna Cattedrale, portando addirittura alla demolizione delle abitazioni circostanti. Proprio la sua struttura raccolta, vicina al Battistero e all’altissimo campanile, crea un effetto di stupore e meraviglia senza eguali.

La Basilica di Santa Maria del Fiore, nasce dal tentativo di ingrandire la vecchia chiesa di Santa Reparata nel 1294. Il progetto venne affidato ad Arnolfo di Cambio il quale realizzò una delle facciate più belle e commoventi presenti nella città di Firenze, oggi visibile nel museo dell’Opera del Duomo. La facciata arnolfiana, infatti venne purtroppo demolita per istigazione di Bernardo Buontalenti a favore di un progetto più moderno. In realtà la Cattedrale rimarrà priva di facciata fino al 1871, quando Emilio Fabris metterà in progetto la facciata attuale in pieno stile neo gotico. Durante la sua lunghissima storia, Santa Maria del Fiore è stata sede del Concilio di Firenze, ha udito le prediche di Girolamo Savonarola ed è stata testimone dell’assassinio di Giuliano de’ Medici nel 1478, durante la congiura dei Pazzi. Proprio in quell’occasione Lorenzo il Magnifico scampò alla morte per un soffio.

Firenze un itinerario a piedi, Via Calzaiuoli e Orsanmichele

Rimanendo sul lato destro di Piazza del Duomo, imbocchiamo via dei Calzaiuoli. Ecco che ci imbattiamo nella chiesa che racchiude a 360 gradi lo spirito della città di Firenze: Orsanmichele. La natura di questo edificio è unica nel suo genere, Arnolfo di Cambio, nel 1290 costruì una loggia per i mercanti di granaglie, al posto della chiesa di San Michele in Orto. Dopo un rogo scoppiato nel 1304, il porticato assunse una forma diversa: sotto mercato, sopra deposito del grano. A metà del 1300, fu deciso di chiudere la loggia e di riservare il piano terra alla chiesa.
Orsanmichele racchiude in un’unica struttura la doppia anima di edificio civico e religioso, al piano sottostante la chiesa non presenta una navata unica principale, bensì due e il piano di sopra conserva gli originali delle statue esposte nelle nicchie esterne. La bellezza di questo edificio risiede proprio nei tabernacoli esterni, in cui le statue richiamano la potenza delle Arti fiorentine; la sua ubicazione, a metà strada tra il centro religioso e il fulcro politico della città è una coincidenza perfetta che esprime la sua doppia natura.

Piazza della Signoria a Firenze, il centro del potere mediceo

Piazza della Signoria Firenze

Piazza della Signoria Firenze

Firenze un itinerario a piedi non può prevedere Via Calzaiuoli storica strada fiorentina che sbocca su Piazza della Signoria. Piazza della Signoria è da sempre il fulcro dell’attività politica fiorentina, qui si impone indiscusso il maestoso Palazzo Vecchio. Palazzo Vecchio fu costruito nel 1299, il palazzo fu sede dei Priori delle Arti e più tardi divenne l’abitazione della famiglia dei Medici, sotto Cosimo I de’ Medici.

Davanti all’ingresso di Palazzo Vecchio si erge la statua iconica di Firenze, la copia di un capolavoro senza tempo: il David di Michelangelo. Con i suoi 400 centimetri, il giovane David è rappresentato nel momento precedente al suo scontro col gigante Golia, chiara rappresentazione iconografica dei fiorentini in lotta con il potere mediceo.

Palazzo Vecchio vide crescere accanto a sé intorno alla metà del 1300, la bellissima Loggia dei Lanzi, uno spazio destinato a balcone utilizzato per esortare la folla durante le cerimonie ufficiali. Nel corso del Cinquecento la Loggia divenne un museo a cielo aperto e i potenti della dinastia medicea vi fecero collocare le opere più importanti, come ad esempio il Ratto delle Sabine del Giambologna o il Perseo con la testa di Medusa, realizzato da Benvenuto Cellini.

Sorpassando la Loggia, davanti a noi si apre il Piazzale degli Uffizi. Questo abbraccia quelli che un tempo erano gli uffici amministrativi della famiglia Medici. Gli Uffizi furono convertiti a galleria nella seconda metà del 1500, diventando il museo più antico dell’Europa moderna. La ricostruzione della galleria, inglobando le basi della chiesa di San Pier Scheraggio, fu fortemente voluta da Cosimo I. Fu realizzata secondo il progetto di Giorgio Vasari. Attraversiamo adesso il cortile, sfileremo di fronte ai 28 uomini illustri fiorentini e dopo aver oltrepassato la serliana sulla quale troneggia la statua di Cosimo I, ecco che davanti a noi si apre il lungarno.

La prima volta a Firenze? Una visita agli Uffizi è assolutamente un tappa obbligata. Ricordate sempre di prenotare i biglietti agli Uffizi per evitare ore di coda alla biglietteria.

Firenze un itinerario a piedi include sempre il quartiere dell’Oltrarno

Oltrarno e la Chiesa del Cestello

Oltrarno e la Chiesa del Cestello

Seguendo la struttura sospesa del Corridoio Vasariano, ci ritroviamo su Ponte Vecchio. Una sosta ad ammirare il panorama è d’obbligo. E’ il ponte più antico di Firenze, da qui il suo nome, l’unico che si è salvato dalle distruzioni causate dalla seconda guerra mondiale. Le decine di botteghe orafe gli conferiscono l’aspetto di un luogo senza tempo, sembra ancora di sentire i passi sopra le nostre teste della famiglia Medici che attraversa il ponte dal corridoio vasariano, arrivando così oltrarno senza confondersi con il popolo fiorentino.

Rimaniamo su via Guicciardini e a pochi metri di distanza incontriamo la Chiesa di Santa Felicita, il passaggio segreto realizzato dai Vasari arriva anche all’interno di questa chiesa. Questo era uno dei luoghi di culto cari alla famiglia Medici e il corridoio sopraelevato consentiva loro di assistere alla funzione religiosa da una posizione di prestigio.

La nostra passeggiata prosegue verso Palazzo Pitti, la residenza acquistata da Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I. Bartolomeo Ammannati ampliò il corpo di facciata, la parte retrostante e alle spalle del palazzo fu progettato il magnifico giardino all’italiano di Boboli. Giardino e palazzo furono dunque concepiti insieme e si svilupparono nel corso dei tre secoli successivi. Oggi Palazzo Pitti è la sede del Tesoro dei Granduchi, della Galleria Palatina, della Galleria Palatina, della Galleria d’arte moderna e del Museo della Moda e del Costume.

Uno splendido palazzo in Via Maggio testimone di un amore clandestino

Casa Bianca Cappello Firenze Via Maggio

Casa Bianca Cappello Firenze Via Maggio

Imbocchiamo lo Sdrucciolo de’ Pitti, una stretta via che ci porta su Via Maggio. All’altezza del civico 26 possiamo ammirare la bellissima facciata della casa di Bianca Cappello. Bianca era l’amante di Francesco I de’ Medici. Nonostante fosse già sposato con Giovanna d’Austria, il granduca non si fece nessuno scrupolo nel volere che l’amata abitasse vicino a lui per poterla raggiungere in qualsiasi momento, attraverso un segreto corridoio sotterraneo. Deceduta Giovanna d’Austria, i due si sposarono ma furono uccisi per avvelenamento in circostanze ancora oggi sconosciute. La casa è facilmente riconoscibile grazie alla stupenda decorazione della facciata bicolore bianco-nera, realizzata nel 1579 da Bernardo Poccetti.

Ritorniamo di “Qua d’Arno”

Proseguiamo in direzione del Ponte di Santa Trinita, attraversiamo quindi l’Arno e ci troviamo in Piazza Santa Trinita. Al centro della piazza sorge la Colonna della Giustizia, una colonna in granito proveniente dalle terme di Caracalla donata a Cosimo I. Proprio nel punto in cui si erge il primo Granduca della città aveva appreso la notizia della vittori a Marciano sul ribelle Pietro Strozzi. Il monumento principale di questa piazza è senza dubbio la bellissima basilica anch’essa dedicata a Santa Trinita.

Da fine Trecento sorsero nella piazza tre importanti palazzi nobiliari: Palazzo Spini Feroni oggi sede della maison Ferragamo e dell’omonimo museo; Palazzo Buondelmonti tipico palazzo fiorentino rinascimentale e Palazzo Bartolini Salimbeni capolavoro di Baccio d’Agnolo in stile manierista. I tre edifici sono da considerarsi l’esempio tangibile dei cambiamenti architettonici che hanno interessato la città di Firenze nel corso dei secoli. Via Tornabuoni ci accoglie con lo sfarzo delle sue boutique e nel punto d’incontro con Via degli Strozzi sorge l’imponente Palazzo Strozzi. La Famiglia Strozzi è da sempre stata riconosciuta come nemica della dinastia Medici, più volte esiliata, al suo ritorno affidò a Giuliano da Sangallo il progetto dell’imponente residenza, il quale dopo varie interruzioni, fu terminato nel 1538 da Baccio d’Agnolo.

Ultima tappa Piazza della Repubblica

La nostra passeggiata sta quasi per terminare, E’ il momento di fare un salto ancora più indietro e di scoprire la Firenze romana. Piazza della Repubblica era il punto d’incontro del cardo e del decumano romano, la Colonna dell’Abbondanza situata nella piazza rappresenta proprio il punto d’incontro delle due vie principali. La struttura della piazza è stata più volte rimaneggiata, da foro romano è diventa Loggia del Mercato Nuovo e in seguito ghetto ebraico. Gli interventi più significativi furono realizzati in occasione di Firenze capitale che hanno conferito alla piazza l’aspetto odierno.

Photo Courtesy @girlinflorence per l’immagine di copertina.

San Valentino a Firenze: 10 idee romantiche per il giorno degli innamorati all’ombra del Cupolone

San Valentino a Firenze, dieci cose romantiche da fare nella città toscana

San Valentino a Firenze, la città dell’arte per eccellenza! Se a Venezia spetta il primato della città più romantica d’Italia, anche Firenze vuole la sua parte. Soprattutto se poi il vostro compagno o compagna è anche un amante della storia dell’arte, il binomio perfetto abita tra vie di questa città. Ecco un decalogo delle cose più romantiche da fare o organizzare nel capoluogo toscano.

Un bacio al Piazzale Michelangelo: la città ai vostri piedi!

In cima alla classifica non possiamo non citare il Piazzale Michelangelo, dal quale si gode di una visuale meravigliosa di tutto il centro della città e delle sinuose insenature dell’Arno. Fermate un passante e chiedete una foto ricordo di questo magico momento: Firenze sarò per sempre testimone della vostra unione.

Per San Valentino a Firenze, non regalate solo una rosa, ma tante!

Giardino delle Rose Firenze

Giardino delle Rose Firenze

Non allontanatevi troppo dal piazzale, perché nelle immediate vicinanze c’è un luogo molto magico: il Giardino delle Rose. Una volta si poteva godere di questo piccolo angolo di paradiso solo un mese all’anno, oggi invece si può visitare tutti i giorni. Il giardino offre un’atmosfera particolare, sarete circondati da perfette e curatissime rose. Oltre alle rose troverete anche dei graditissimi ospiti, le statue dell’artista Folon, sculture meravigliose dall’aria sognante che ritraggono questi personaggi in diverse pose, divertitevi a cercarli tra le rose e in tutto il parco.

Una gita per scoprire Firenze da una prospettiva diversa: in barca sull’Arno

Firenze in barca sull'Arno

Firenze in barca sull’Arno

Un’altra opportunità per il tuo San Valentino a Firenze è quella di effettuare il giro sull’Arno con le piccole imbarcazioni che risalgono il fiume su richiesta. L’associazione alla quale rivolgersi è quella dei Renaioli, associazione culturale storica di Firenze. Con loro potrete vedere Firenze da un’altra angolazione: passare sotto Ponte Vecchio e non sopra è un’emozione che non tutti provano.  Passare in barca davanti ai palazzi storici della città vi darà l’impressione di vivere in un altro tempo e in un altro luogo: vi sembrerà di essere un po’ in gondola a Venezia e un po’ nel cinquecento, in un momento fuori dal tempo.

Torna indietro nel tempo e passeggia In carrozza tra le vie di Firenze

Firenze in carrozza

Firenze in carrozza

Un altro modo emozionante e romantico per spostarsi a Firenze è il giro in carrozza. Davanti al duomo troverete carrozze libere e pronte a portarvi, il portantino vi illustrerà gli aneddoti meno noti relativi alle vie che percorrerete. Affidatevi a lui e al dolce movimento della carrozza e godetevi una delle città più belle del mondo da un punto di visita privilegiato.

Firenze dall’alto: volare in mongolfiera sopra al Cupolone

Continuando l’ascesa delle emozioni sui mezzi di trasporto, regalatevi un viaggio sui tetti di Firenze: un giro in mongolfiera. C’è un’organizzazione alla quale potete rivolgersi, si chiama Tucanyballooning, con loro potrete avere la stessa prospettiva degli uccelli su Firenze e dintorni. Guardare dall’alto le vallate intorno a Firenze è un’emozione unica, godrete fino in fondo della profonda bellezza del nostro territorio toscano, che tutto il mondo ci invidia.

Un bacio sul Cupolone e la città tutta per voi

Non volete rinunciare ad una tappa dedicata all’arte e alla cultura durante il vostro San Valentino a Firenze? La città offre tanti spunti anche in questa direzione, nomi ve ne diamo uno. Salite sulla Cupola del Brunelleschi, Firenze sarà tutta per voi, la vista mozzafiato è davvero unica da questo punto di vista. Inoltre il biglietto che dà diritto a salire sul Cupolone comprende anche l’accesso al Battistero, al Campanile di Giotto e al Museo dell’Opera del Duomo! Per saperne di più e magari prenotarvi una guida tutta per voi per ammirare queste meraviglie CLICCA QUI.

Immancabile una cena romantica a Fiesole lume di candela

Ristorante Terrazza 45 - Fiesole

Ristorante Terrazza 45 – Fiesole

I posti da dove si può godere un’emozionante punto di vista di ciò che sta sotto di noi hanno già di per sé qualcosa di speciale, un po’ come la sensazione che proviamo in aereo, ci stacchiamo dalla vita quotidiana e i problemi sembrano piccoli, molto più piccoli di quelli che ci sembrano se stiamo con i piedi al livello del mare. Ecco quindi che già allontanandoci dalla città di Firenze e raggiungere uno dei colli o piccole alture che la circondano, ci dà già un senso di sollievo e di rilassatezza.

Un posto perfetto per capire di cosa stiamo parlando è la collina di Fiesole, raggiungibile in pochi minuti dal centro di Firenze. Arrivati in cima, la vista è spettacolare. Vi consigliamo una visita della piccola cittadella, che si sviluppa principalmente intorno alla grande piazza principale. Poi lasciatevi il tempo per una passeggiata fino ai giardini sovrastanti la piazza, situati all lato opposto rispetto palazzo del comune. Infine regalatevi una cena in uno degli ottimi ristoranti che Fiesole offre, dal pregiato Terrazza 45 ad una cena più esotica al famosissimo (e buonissimo) ristorante indiano, a pochi passi dalla piazza.

Un caffè con vista Duomo alla Biblioteca delle Oblate

Come anticipavamo a inizio articolo, a Firenze il romanticismo va a braccetto con la storia dell’arte. Un posto dove questo binomio è chiaramente visibile è il Caffè delle Oblate della Biblioteca delle Oblate, punto di riferimento degli studenti fiorentini, nonché edificio storico ed ex convento. All’ultimo piano dell’odierna biblioteca c’è un’amplissima terrazza vista Duomo, ma la particolarità della terrazza è che la Cupola del Brunelleschi da qui è veramente vicina, sembra di poterla toccare. Il posto è perfetto anche per un pranzo veloce, un panino o un sandwich salato. Vedrete che l’atmosfera, la vista e il sommesso chiacchierare degli ospiti del bar vi rilasseranno e vi concilieranno un buon pranzo, un’ottima pausa e un buon tempo trascorso.

Aperitivo all’hotel Minerva

Hotel Minerva Firenze Aperitivo

Hotel Minerva Firenze Aperitivo

Per chi necessita una sistemazione in albergo per le sue vacanze a Firenze e cerca un’atmosfera rilassante e romantica, consigliamo l’hotel Minerva, situato in Piazza Santa Maria Novella. L’elegante hotel a quattro stelle è anche ottimo per una cena romantica con vista piazza, o un aperitivo a bordo piscina, ammirando i tetti di Firenze da un’emozionante prospettiva.

Ponte Vecchio un’icona dal sapore di altri tempi

Golden View – Firenze

Se invece volete regalare alla vostra dolce metà una cena nella romantica atmosfera d’altri tempi, scegliete senza dubitare il Golden View Open Bar. Questo bar oltrarno ha una sala con una vetrata dalla quale si vede Ponte Vecchio ad una vicinanza che vi toglierà il fiato. Non esiste altro posto per vederlo così da vicino. Prenotate un tavolo con vista vi sembrerà di cenare sull’acqua! Il menu è prevalentemente incentrato sulla cucina tradizionale toscana, rivisitato in chiave moderna. La spesa a testa, approssimativamente sui 50 euro.

Teniamo ancora il romantico Ponte Vecchio sulla sfondo per la pausa pranzo. Se la temperatura consente di stare all’aperto, vi consigliamo di pranzare presso la società Renaioli. La loro sede è infatti situata proprio sull’argine del fiume Arno, a due passi da Ponte Vecchio. Seduti ai tavolini del ristorante, vi sembrerà di essere i protagonisti di un quadro impressionista: i tavolini bianchi, il prato verdeggiante e i colori del fiume renderanno questo momento unico, solo per voi.

Ecco degli utili consigli per vivere il tuo San Valentino a Firenze, città che non solo offre pane agli appassionati di arte, ma è anche capace di farvi innamorare, letteralmente.

 

San Valentino a Venezia: 5 idee romantiche per gli innamorati

San Valentino a Venezia, 5 idee romantiche da fare nella città più romantica del mondo!

San Valentino a Venezia è il sogno degli innamorati! Se pensiamo alla festa degli innamorati, la città che sicuramente ci salta alla mente è Venezia. Ritenuta nei secoli la città dell’amore, il capoluogo veneto in occasione del San Valentino ci inonda con il suo inconfondibile romanticismo e fa battere anche i cuori dei meno sentimentali.

San Valentino a Venezia: un bacio per l’eternità

Per una coppia d’innamorati ci sono dei luoghi assolutamente da non perdere. Ad esempio, il luogo più romantico in cui scambiarsi un bacio? Sicuramente il Ponte dei Sospiri. Il nome si riferisce ai sospiri dei condannati a morte che attraversavano per l’ultima volte il ponte dirigendosi verso il luogo in cui avrebbero scontato la loro pena capitale. Il ponte resta il simbolo della città, la sua architettura è di una bellezza straordinaria, la sua storia triste e ricca di misteri incanta chiunque vi passi.

In Gondola per calle e canali!

Ponte dei Sospiri Venezia

Ponte dei Sospiri Venezia

Ma Venezia è soprattutto la città delle gondole. La tipica imbarcazione veneta affonda le sue radici nel 1500. Data l’abbondante quantità d’acqua è da sempre ritenuto il mezzo di trasporto più comodo per muoversi. In nessun’altra città del mondo esiste un’imbarcazione di questo tipo, solo Venezia in tutto il mondo vi darà la possibilità di girare per i canali, cullati dall’acqua, a fianco del vostro partner e godervi un’esperienza unica nel suo genere.

Una tra le leggende più romantiche convince molte coppie a passare sotto il Ponte dei Sospiri in gondola, perché si narra che un bacio scambiato al tramonto sotto la sua volta bianca, nel momento in cui le campane di San Marco iniziano a suonare, assicura amore eterno e felicità. Provando l’esperienza del tour in gondola vi sembrerà di fare un tuffo nel passato, approfittando di una vista sui palazzi veneziani che vi riempirà gli occhi, e il cuore. per prenotare una romantica gita in gondola, CLICCA QUI.

Tramonti Magici della Laguna

Tramonto in Piazza San Marco

Tramonto in Piazza San Marco

La città sull’acqua grazie alla sua particolarissima posizione regala anche dei tramonti spettacolari. Il luogo magico, da cui godersi un romanticissimo tramonto è Piazza San Marco. Piazza san Marco a Venezia  una delle piazze più belle d’Italia, affollatissima e centro artistico perennemente in fermento di giorno. Appena si abbassano le luci e si svuota di turisti, Piazza San Marco viene avvolta da un fascino surreale, rendendola il luogo più magico di tutta la città. Fermatevi in uno dei bar della piazza per godervi un aperitivo con il vostro amore e concedetevi un attimo di assoluta poesia.

Chiesa di San Giorgio Venezia

Chiesa di San Giorgio Venezia

Se invece preferite spostarvi via mare, grazie al vaporetto potrete raggiugere l’isola di San Giorgio Maggiore, situata proprio di fronte a piazza San Marco. E’ di una bellezza singolare, accentuata dalla presenza della maestosa chiesa di San Giorgio che padroneggia l’isola. Il momento del tramonto rende tutto più suggestivo, il colore rosato si riflette sui marmi bianchi, facendovi trattenere il respiro e fermando il tempo in un momento davvero magico.

San Valentino a Venezia: un tavolo per due!

Co Vino Venezia

Co Vino Venezia

In occasione del vostro San Valentino a Venezia, non può mancare una cena romantica. Le proposte offerte dalla città lagunare sono numerosissime e tutte all’altezza del romanticismo che dovrà caratterizzare la vostra mini vacanza. Tra le proposte più particolari troviamo il locale più piccolo della città, il CoVino, un romantico bistro con solo sei tavoli. In Calle del Pestrin questa enoteca in miniatura vi farà assaggiare piatti particolari della cucina slow food veneta e i pochi coperti assicurano un’atmosfera intima e racchiusa.

I ristoratori della laguna hanno pensato proprio a tutti e se il vostro partner è vegetariano, non preoccupatevi, il piccolo ristorante La Zucca fa al caso vostro. Molto conosciuto e frequentato dai veneziani, il locale in stile hippie chic anni ’70, affascina per i suoi interni retrò. Il posto tranquillo, lontano dalla confusione dei luoghi turistici offre una ricca proposta vegetariana che accontenterà le esigenze della vostra metà.

Per chi ama invece la cucina contemporanea orientale, il locale più adatto è senza dubbio l’Aki Restaurant. Al diciassettesimo piano dell’ Hybrid Tower, la raffinatezza incontra i sapori orientali del Giappone, lasciandosi influenzare dai sapori italiani e brasiliani. Il ristorante Aki nasce dalla volontà di scoprire che sapore avrebbe la cucina giapponese se incontrasse la nostra. Con una cena del genere si possono scoprire le bellezze dietro ad accostamenti azzardati, si rimane meravigliati vedendo quanto hanno in comune queste due culture all’apparenza così lontane. Un po’ come in amore, dove le differenze possono diventare pregi da amare l’uno dell’altro.

Infine se volete destinare un budget importante alla vostra cena di San Valentino, vi ricordiamo un classico di Venezia, il roof garden del mitico hotel Danieli per una vista mozzafiato sulla città e menu inspirati e dedicati all’amore.

Una Notte Veneziana, quale hotel scegliere!

Hotel Danieli Venezia

Hotel Danieli Veneziano

E adesso parliamo di dove trascorrere la notte più romantica dell’anno. Sono numerosi gli alberghi veneziani in cui passare il San Valentino.

L’Hotel Principe sorge sul Canal Grande, classe e raffinatezza sono le parole che lo contraddistinguono. La straordinaria location vi consentirà di scoprire la vera anima veneziana, fatta di eleganza e accoglienza.

Una porta d’acqua d’altri tempi, che si affaccia sul pittoresco Rio di Ca’ Dolce e una suggestiva corte veneziana fanno da cornice all’ Hotel Ca’ d’Oro. L’atmosfera rilassata e serena alleggerisce la confusione dei turisti e permette di godersi una notte a Venezia nel pieno della sua quiete.

Con una magnifica vista sulla laguna veneziana, l’Hotel Danieli si trova in un luogo ricco di storia lungo la Riva degli Schiavoni. A pochi passi dalla Piazza di San Marco, l’hotel offre un ambiente esclusivo, fatto di prestigio e bellezza senza tempo. Questo hotel che abbiamo già menzionato parlando della cena a lume di candela, è senz’altro il più famoso della città e testimone di storie d’amore senza tempo, come quella di Onassis e la Callas oltre ad essere stato l’iconico set del film The Tourist interpretato da Angelina Jolie e Johnny Deep.

Le isole dell’Amore, Burano, Murano e il Torcello

Tour delle Isole di Venezia - Isola di Burano

Tour delle Isole di Venezia – Isola di Burano

Per il vostro secondo giorno a Venezia vi consigliamo il tour delle isole. Se Venezia è di uno splendore ineguagliabile, le isole che la circondano non sono assolutamente da meno. Ricche di tradizioni, usanze e colori, Murano, Burano e Torcello vi lasceranno senza fiato.
Passeggerete mano nella mano della vostra dolce metà alla scoperta dell’antica lavorazione del vetro di Murano, vi lascerete affascinare dalla lavorazione ad ago del merletto di Burano e vi farete incantare dalle leggende medievali dell’isola di Torcello.

Il Palazzo Ducale e le sue meraviglie

Palazzo Ducale - Venezia

Palazzo Ducale – Venezia

Vogliamo fare un tour culturale a completamento di questi due giorni a Venezia? Se dobbiamo sceglierne uno, il mio consiglio è visitatelo splendido Palazzo Ducale, straordinario esempio di gotico veneziano. Un consiglio, prenotate l’ingresso per evitare le code!
Questo è solo un piccolo assaggio dello splendore del capoluogo veneto. Non perdete l’occasione di lasciarvi emozionare dalla città più romantica del mondo. Innamoratevi di Venezia!

 

Roma in due giorni durante l’inverno

VISITARE ROMA IN DUE GIORNI IN INVERNO

Sembrerà un’impresa impossibile, ma se ben organizzati, visitare Roma in due giorni si può! La Città Eterna offre un ventaglio vastissimo di monumenti, piazze, musei e spettacoli a cielo aperto da non perdere. In questo post parliamo di cosa vere a Roma se si decide di trascorrere 48 ore nella Capitale durante i mesi invernali. Roma ha un clima sempre piuttosto mite e gli inverni qui non sono mai particolarmente rigidi. Questo ci permette di seguire un programma che prevede lunghe passeggiate alla scoperta di piazze e fontane anche nei mesi della stagione più fredda. A Roma si sa non fai mai tanto freddo e piove di rado.

CITTA’ DEL VATICANO

Vatican Rome

Veduta di San Pietro dal Lungotevere

Il nostro itinerario consigliato ha inizio in Vaticano. Senza dubbio imperdibile è la visita a Città del Vaticano il fulcro mondiale della Cristianità: in particolare andiamo in Piazza San Pietro. Scesi alla fermata della metro Ottaviano/San Pietro, la piazza vi abbraccerà lasciandovi stupiti per la sua incredibile bellezza e imponenza, l’enorme Colonnato di Bernini, i palazzi Vaticani, l’obelisco e infine l’enorme Basilica.

BASILICA DI SAN PIETRO

Entriamo quindi all’interno di San Pietro. Qui l’incanto continua. E’ impossibile non perdersi nella maestosità di questo edificio che ospita opere d’arte di straordinario valore. Dal baldacchino del Bernini alto ben 29 metri, alla commovente Pietà di Michelangelo, passando per il mosaico della Navicella di Giotto e la tomba di Clemente XIII. La Basilica si conferma una delle tappe imperdibili per chi si ferma a Roma anche se per pochi giorni.

Per chi desidera approfondire questa visita e non perdere tempo in coda, vi consigliamo di prenotare l’ingresso con audio guida che permette al visitatore di ascoltare il commento di una guida esperta della Basilica e al contempo di evitare la coda all’ingresso. Pre prenotare la Basilica di San Pietro con l’audio guida CLICCA QUI. Un’esperienza originale è la visita alla scuola del mosaico seguita dalla visita guidata ai mosaici della Basilica, una vera meraviglia tutta da scoprire.

MUSEI VATICANI E CAPPELLA SISTINA

Cappella Sistina musei vaticani

La Creazione di Adamo – Michelangelo – Cappella Sistina – Musei Vaticani

Poco distante, sempre all’interno dello stato Vaticano, si trovano i Musei Vaticani e la Cappella Sistina. Considerando il poco tempo disponibile, la prenotazione on line del biglietto d’ingresso è una soluzione che vi eviterà le lunghe attese e non vi farà sprecare neanche un minuto della vostra mini vacanza.

I Musei Vaticani accolgono ogni anno oltre sei milioni di visitatori e rappresentano uno degli scrigni di opere d’arte più ricchi al mondo. Potervi dire cosa vedere al loro interno e consigliare un itinerario è cosa ben difficile, data la vastità dei musei e l’ampia scelta di bellezze da poter ammirare. Il nostro consiglio è quello di noleggiare almeno un’audio guida, o meglio ancora prenotare un tour guidato. Non potrete comunque dedicare meno di tre ore a questa meraviglia. Per coloro che desiderassero saperne di più in anticipo almeno sulla Cappella Sistina, vi rimandiamo al nostro blog interamente dedicato a questi musei Musei-Vaticani.it e ai nostri  post dedicati proprio ai capolavori custoditi nella famosa Cappella. Per coloro che volessero solo ammirare la Cappella Sistina, vi informiamo che il biglietto per accedervi è quello per i Musei Vaticani essendo la Sistina parte integrante del polo museale Vaticano.

PRANZO IN VATICANO ASSAPORANDO LA BELLEZZA

Non abbiamo parlato della meritata pausa pranzo. Il mio consiglio è fermarsi per un panino all’interno dei Musei dove è possibile fare un light lunch presso i vari punti di ristoro situati all’interno dei Musei o all’esterno nei magnifici cortili vaticani. Se la giornata è soleggiata, meglio gustarsi la pausa pranzo seduti ad un tavolino all’aperto e scegliere un bar esterno.
La nostra giornata volge quasi al termine, ma ci aspetta ancora un’ultima tappa, da raggiungere a piedi dai Musei Vaticani, sempre non siete già troppo stanchi.

CASTEL SANT’ANGELO LA FORTEZZA SUL TEVERE

Proseguiamo quindi la nostra passeggiata verso Castel Sant’Angelo, situato sulla sponda destra del Tevere. Il Castello è collegato allo stato Vaticano attraverso il corridoio fortificato del passetto, il celebre passaggio utilizzato dai papi per fuggire dai saccheggi dei nemici. Per gli appassionati di fotografia, non perdetevi la vista di Roma e del Lungotevere dalle alte mura del castello! Il Castello al suo interno è visitabile e l’ingresso prenotabile.

Imbocchiamo il ponte San’Angelo, più comunemente noto come Ponte Elio. Questo singolare ponte è molto originale perché sormontato da grandi statue in marmo bianchissimo che rappresentano degli angeli e collega una sponda del Tevere direttamente con l’ingresso del Castello le cui fondamenta sono bagnate da l fiume. Si fa sera e la nostra prima giornata dedicata a visitare Roma in due giorni volge al termine ma non prima di concedersi un’ottima cena.

UNA CENA GOURMET

Avete ancora voglia di girare per Roma? Se il clima lo consente, vi suggeriamo una rilassante cena in centro, zona Campo dei Fiori e ancora quattro passi a piedi per smaltire un po’ prima di andare a riposare. Un cena gourmet di cucina tipica romana in un posto accogliente con una ricca cantina, vi consigliamo Roscioli, in Via dei Giubbonari, prenotazione caldamente consigliata perché molto frequentato.

PIAZZA NAVONA

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Piazza Navona Roma – Fontana dei Quattro Fiumi

Usciamo dal ristorante per un’ultima passeggiata serale. Camminiamo verso Piazza Navona, sempre affollatissima e caratterizzata dalla presenza della straordinaria fontana dei Quattro Fiumi, opera di Gian Lorenzo Bernini.

IL PANTHEON

Sempre in zona, raggiungiamo il Pantheon per ammirare questo insolito edificio dalla originale forma circolare e con il grande colonnato squadrato in facciata. l’interno del Pantheon non visitabile di notte.

IL COLOSSEO E L’ AREA DEI FORI IMPERIALI

Colosseo Roma

Colosseo Roma

Il secondo giorno si apre all’insegna della storia antica, irrinunciabile è quindi la tappa al Colosseo e all’area archeologica dei fori imperiali. Anche in questo caso il biglietto salta fila potrà rivelarsi una vera e propria manna dal cielo.  Inoltre è un tour guidato che consiglio vivamente: l’esclusiva visita guidata al Belvedere. Solo da quest’anno è stato riaperto ai visitatori l’accesso al quarto e al quinto anello, gli ultimi due ordini di spalti dell’antico anfiteatro.

IL COMPLESSO DEL VITTORIANO

Lasciati i Fori alle spalle, ecco l’enorme mole del complesso del Vittoriano che spesso ospita interessanti mostre d’arte. In particolare adesso e fino all’11 Febbraio è possibile visitare la bellissima mostra sui capolavori dal Musée Marmottan di Claude Monet, genio dell’Impressionismo. Roma in due giorni prevede un programma serrato e forse il tempo per soffermarsi ad ammirare una mostra temporanea non c’è. In questo caso accontentiamoci di ammirare il monumento e sullo sfondo gli eterni resti dell’antico impero romano.

FONTANA DI TREVI

Fontana di Trevi Roma

Fontana di Trevi Roma

Ma il nostro itinerario per scoprire Roma in due giorni non finisce qui. Passeggiamo quindi verso Piazza di Spagna. Ma prima di raggiungerla lasciamoci incantare dall’iconica Fontana di Trevi. Un luogo magico, simbolo di Roma, resa ancor più celebre dall’indimenticabile scena del film La Dolce Vita di Federico Fellini. Voltatevi, chiudete gli occhi, lanciate una monetina ed esprimete un desiderio. Il vostro secondo giorno a Roma volge al termine.

PIAZZA DI SPAGNA E TRINITA’ DEI MONTI

Dirigiamoci quindi verso Piazza di Spagna percorrendo le vie dello shopping di lusso. C’è ancora tempo per una pausa caffè o cioccolata in una degli eleganti bar della piazza, salmo infine su per la Scalinata di Trinità dei Monti. da qui le ultime foto dell’immensa città ai nostri piedi. Visitare Roma in due giorni è veramente impegnativo ed è ora di salutare questa città incantata, la sua atmosfera magica, il caos del traffico, i suoi monumenti eterni  e la calda accoglienza dei suoi abitanti a arrivederci alla prossima meta: Venezia e i suoi tesori!

Architettura Veneziana: i 10 palazzi veneziani più belli di Venezia

Architettura Veneziana: i 10 palazzi veneziani più belli di Venezia

Parliamo oggi dei 10 palazzi veneziani più belli da poter visitare a Venezia. Nel mio ultimo articolo vi ho parlato di come organizzare una giornata alla scoperta di Venezia. Oggi immaginiamo invece di avere a disposizione più tempo per visitare la magica città lagunare. Alziamo gli occhi e lasciamoci trasportare dal fascino unico dell’elegante architettura veneziana. Quali sono i palazzi veneziani più affascinanti assolutamente da vedere? A partire dai sontuosi palazzi affacciati sul Canal Grande fino ai più piccoli gioielli affacciati su calle e canali, scopriamo queste raffinate perle di rara bellezza.

Palazzo Vendramin sul Canal Grande

Palazzo Vendramin - Venezia

Palazzo Vendramin – Venezia

Partiamo dal Canal Grande dove si affaccia uno dei più prestigiosi esempi di architettura Rinascimentale veneziana, Palazzo Vendramin, più precisamente  Ca’ Vendramin Calergi, dove attualmente ha sede il Casinò di Venezia. Il palazzo fu costruito tra la fine del ‘400 e i primi del ‘500. L’attribuzione del progetto è incerta. Salta subito agli occhi l’eccezionale gioco di luci e ombre che anima la facciata riccamente decorata, realizzata in marmo bianco, organizzata su tre livelli con colonne di ordine dorico, ionico e corinzio. Cinque ampie bifore movimentano il prospetto ai due livelli più alti. All’interno, gli ambienti e il grande scalone sono prevalentemente decorati a stucchi.

La Ca’ D’oro, una meraviglia dal sapore tardogotico

Ca’ D’Oro Venezia

La Ca’ d’Oro è forse il più prestigioso esempio di architettura tardogotica veneziana. La facciata del palazzo è caratterizzata da una marcata asimmetrica tra la parte sinistra, in cui si sovrappongono tre fasce traforate (portico per l’attracco delle barche al piano terra e loggiati ai piani superiori), e la parte, dove prevale la muratura con rivestimento di pregiati marmi,  monofore ed isolate aperture quadrate. La ragione di tale singolare atipicità è da attribuirsi alla mancanza di spazio, che non permise la realizzazione dell’ala sinistra del palazzo. La continuità della facciata è garantita dal grande cornicione.
Di particolare raffinatezza la soprastante merlatura chiusa ai lati da colonnine tortili.
 Il portico al pian terreno è aperto sull’acqua con cinque grandi archi, riprendendo i portici di origine bizantina.

Palazzo Contarini del Bovolo una torre sull’acqua!

Palazzo Contarini del Bovolo

Palazzo Contarini del Bovolo

Un altro straordinario ed originalissimo esempio di architettura veneziana è il Palazzo Contarini del Bovolo, costruito fra il ‘300 e il ‘400. Il palazzo presenta due facciate molto differenti fra loro. Quella anteriore è molto lineare ed elegante. Quella più particolare è invece la facciata posteriore, affacciata su Corte del Maltese. Questa facciata è caratterizzata da due parti affiancate distinte. Da un lato quattro ordini di monofore rettangolari e ad arco a tutto sesto.

A lato la celebre torre scalare con scala a chiocciola detta appunto bòvolo in dialetto veneziano. E’ qui che questo edificio raggiunge la massima intensità espressiva. Questo elemento architettonico infatti è ricorrente nei palazzi veneziani dell’epoca, ma in palazzo Contarini presenta straordinarie dimensioni. La torre, riccamente decorata con monofore affiancate a salire verso la cima e termina in alto in un belvedere a cupola, che offre una magnifica vista di Venezia. Palazzo Contarini del Bovolo rappresenta senz’altro uno fra i palazzi veneziani più interessanti.

Palazzo Grassi e le sue straordinarie mostre

Palazzo Grassi - Venezia

Palazzo Grassi – Venezia

Un altro grande palazzo veneziano affacciato sul Canal Grande è Palazzo Grassi. Il palazzo è molto famoso perché ospita le più importanti mostre d’arte di Venezia. Inoltre si dice che questo sia stato l’ultimo edificio patrizio ad essere costruito sul Canal Grande prima del crollo della Repubblica della Serenissima. Palazzo Grassi è caratterizzato dalla presenza di due grandi facciate disposte, il palazzo infatti è situato in posizione angolare. La facciata sul Canal Grande è si sapore neoclassico ed ha dimensioni imponenti con un portone aperto direttamente sull’acqua. Di simile forgia è la facciata laterale. Da visitare anche il grande e maestoso cortile colonnato interno.

La Ca’ Pesaro e la Galleria internazionale d’Arte Moderna

Ca' Pesaro -Venezia

Ca’ Pesaro -Venezia

Fra i palazzi veneziani assolutamente da vedere non può mancare la Ca’ Pesaro ubicato nel sestiere di Santa Croce. Un grandioso palazzo progettato nel ‘600, anche questo affacciato sull’acqua del Canal Grande. Questo palazzo è molto conosciuto a Venezia ed è considerato una dei più importanti palazzi veneziani per la sua mole, per la sua qualità decorativa e per la sua imponenza. L’interno presenta affreschi allegorici sui soffitti, bassorilievo alle pareti e statue. La facciata in stile barocca è riccamente decorata anch’essa da bassorilievi, molto sporgenti che creano un effetto plastico piuttosto intenso grazie ai giochi di chiaro scuro. I piani superiori sono impreziositi in facciata da archi a tutto sesto anch’essi pesantemente decorati. In basso la decorazione a bugnato diamante risulta molto sporgente e contribuisce ad arricchire l’insieme. La Ca’ Pesaro è oggi sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna e del Museo di Arte Orientale di Venezia.

La Ca’ Foscari il palazzo dell’università

Ca' Foscari - Venezia

Ca’ Foscari – Venezia

Palazzo Ca’ Foscari è un palazzo gotico sempre affacciato sul Canal Grande e ubicato nel sestriere di Dorsoduro. Oggi il palazzo è sede della celebre, omonima università veneziana Ca’ Forscari.
Alcuni elementi della facciata ricordano vagamente le decorazioni di Palazzo Ducale. L’elemento architettonico di maggiore rilevanza è senz’altro la loggia al secondo piano. Le otto aperture, il fregio a quadrilobi e la conclusione in semi-quadrilobi alle due estremità creano un effetto di una dilatazione dell’intera facciata. Sopra la loggia si trova un fregio lapideo con lo stemma della famiglia del doge e un elmo con il leone ad ali spiegate. Originariamente il fregio era ornato d’oro e lapislazzuli, ma fu poi danneggiato in epoca napoleonica. Anche il terzo piano è degno di nota. Qui si apre una polifora ispirata questa volta a quella della Ca’ D’oro. Infine molto bello anche il portale d’ingresso, anch’esso finemente decorato da fregi a scacchi e internamente da decorazioni a torciglioni.

Il Ca’ Rezzonico e il Museo del Settecento Veneziano

Ca' Rezzonico Venezia

Ca’ Rezzonico – Venezia

Fra i palazzi veneziani più degni di nota non poteva mancare il famoso Ca’ Rezzonico. Ubicato sempre nel sestiere di Dorsoduro ed affacciato sul Canal Grande, oggi sede del Museo del Settecento Veneziano. La facciata del palazzo è imponente e monumentale. La facciata è divisa in tre fasce orizzontali: il piano terra è arricchito da decorazioni in bugnato e da un portale ad acqua a tre fori con architrave; i due piani nobili sono decorati da colonne e da finestre a tutto sesto con testa in chiave. Il mezzanino del sottotetto è invece decorato da monofore ovali, nascoste nell’articolato disegno della facciata.
La pianta del Palazzo è quanto mai complessa. I locali più rappresentativi sono senz’altro lo sfarzoso salone da ballo, che occupa in altezza due piani e l’ingresso dove campeggia il maestoso scalone monumentale.

Palazzo Fortuny

Palazzo Fortuny - Venezia

Palazzo Fortuny – Venezia

Questo palazzo presenta una facciata in stile gotico ed è ubicato nel sestiere di San Marco. Palazzo Fortuny è fra i pochi palazzi veneziani gotici ed importanti a non essere  affacciato sul Canal Grande. E’ caratterizzato dalle grandi dimensioni e per avere tre imponenti facciate. La più interessante fra queste è la facciata affaccia sul Campo San Beneto. La facciata presenta due ariose eptafore centrali ad arco acuto e da altre aperture più distanziate ai lati.

Palazzo Fontego dei Turchi

Fondego dei Turchi - Venezia

Fondego dei Turchi – Venezia

 

Fra i palazzi veneziani più belli ricordiamo anche questo singolare palazzo, il Fontego dei Turchi situato nel sestiere di Santa Croce, anche questo come molti altri è affacciato sul Canal Grande. L’edififcio si sviluppa su due piani ed è stato restaurato nell’800 disegno stilistico veneto-bizantino del ‘600. Oggi è sede del Museo Civico di Storia Naturale. La facciata a piano terra è caratterizzata da dieci archi a tutto sesto e una loggia con diciotto arcate minori, motivo che si ispira alla facciata originale. Ai lati l’architetto Berchet aggiunse due torrette, sviluppate su tre livelli. L’intera facciata è sovrastata da merli, inesitenti nel progetto originale. Molte delle decorazioni utilizzate nel restauro sono materiali ispirate all’architettura bizantina.

Palazzo Ducale il capolavoro gotico

Palazzo Ducale - Venezia

Palazzo Ducale – Venezia

Ed infine come non dedicare la nostra attenzione all’edificio più fotografato e famoso fra i palazzi veneziani, il Palazzo Ducale. Questo palazzo rappresenta la più alta espressione dell’architettura gotica veneziana, sorge nel complesso monumentale di Piazza San Marco. Unico al mondo nel suo genere, il Palazzo dei Dogi è un capolavoro di sintesi fra la corrente gotica veneziana e le influenze bizantine e orientaleggianti. Simbolo della città di Venezia, il palazzo era anticamente la sede del doge e delle magistrature veneziane.
La facciata del palazzo presenta un’architettura del tutto originale ed unica nel suo genere. La pesante mole del corpo principale è paradossalmente sorretta da esili colonnati intarsiati di raffinato gusto. Le facciate si sviluppano su due livelli di colonnati sormontati da un poderoso corpo a marmi intarsiati. Qui si aprono grandi finestroni ogivali e un monumentale balcone centrale riccamente decorato sovrastato da piccole cuspidi e da edicolette angolari.

Il portone monumentale: la Porta della Carta

L’isolito nome deriva dall’usanza di affiggere su questa porta le nuove leggi e decreti. Il ricchissimo apparato scultoreo che in origine era dipinto e dorato, presenta due pinnacoli laterali con due figure che rappresentano le Virtù Cardinali. Sopra si trova il busto dell’Evangelista sovrastato dalla figura della Giustizia con spada e bilancia. Centralmente è invece raffigurato il doge Francesco Foscari in ginocchio davanti al leone marciano.
L’ingresso dei visitatori al palazzo è dalla Porta del Frumento, così chiamata perché in passato nei suoi pressi di trovava l’Ufficio delle Biade. Percorrendo il corridoio d’ ingresso si raggiunge il cortile, completamente cinto da portici sormontati da logge. L’interno del Palazzo merita sicuramente una visita. Vi consigliamo di prenotare l’ingresso per evitare le lunghe code alla biglietteria. All’interno è possibile ammirare gli splendidi scaloni monumentali, le sfarzose sale, i loggiati affacciati sulla laguna e una notevole collezione di dipinti di artisti veneziani di prim’ordine come Tiziano, Tintoretto e Tiepolo. Per chi volesse, è disponibile anche un tour guidato alla scoperta degli Itinerari segreti di Palazzo Ducale per ammirare le stanze delle Prigioni e i passaggi normalmente chiusi al pubblico.

Le Basiliche di Firenze: scopri le 8 basiliche più belle della città da non perdere

Le Basiliche di Firenze: non tutta la cultura artistica fiorentina è contenuta nei musei. Dopo aver parlato dei luoghi più panoramici di Firenze, parliamo di edifici religiosi. Ci sono infatti tantissime chiese, dalle più conosciute alle meno note, che contengono importanti capolavori artistici, i quali attraggono ogni giorno milioni di visitatori. Come infatti succede a Roma nella chiesa di Santa Maria del Popolo, che contiene ben due capolavori di Caravaggio, anche a Firenze grandi capolavori sono “nascosti” all’interno di alcune chiese. Vediamone alcune.

Santa Maria del Fiore: il Duomo di Firenze

La prima da citare è senza dubbi la basilica di Santa Maria del Fiore. Oltre che la meravigliosa facciata ottocentesca che da sola richiederebbe una spiegazione di almeno un’ora di una guida esperta, vi invitiamo ad addentrarvi all’interno della chiesa. Sarete innanzitutto colpiti dalla pavimentazione, il cui disegno geometrico offre un’illusione ottica che richiama la forma di una cupola, noterete che camminandoci sopra avrete anche un leggero senso di vertigine. L’interno della chiesa in realtà è più semplice di quanto si immagina, soprattutto avendo visto l’estero della facciata. Dirigetevi adesso verso l’altare e alzate lo sguardo verso la cupola, l’oro dei suoi mosaici vi illuminerà il volto. Prima di uscire non dimenticatevi di dare uno sguardo all’orologio disegnato da Paolo Uccello: il suo quadrante non è diviso in dodici spicchi ma ventiquattro, così come si segnava l’ora nel 1400.
A questo straordinario complesso monumentale è dedicato un intero tour guidato per poterne ammirare le meraviglie con una guida esperta. Scopri di più, CLICCA QUI.

Orsanmichele Firenze

Orsanmichele Firenze

Le Basiliche di Firenze: Orsanmichele la più originale

Sempre in centro, lungo l’affollata via che conduce a Piazza della Signoria, troverete la chiesa di Orsanmichele. Impossibile non notarla dato che le sue mura sono circondate da tabernacoli con statue dei più famosi artisti del tempo. Se entrate dentro la chiesa noterete che l’architettura dell’edificio e la sua forma non sono propriamente quelle di una chiesa. Orsanmichele infatti ha un’origine pagana: era infatti una loggia che ospitava il mercato delle granaglie, origine interessante che rende questa chiesa unic

 

Basilica di Santa Croce: mausoleo dei grandi

Proseguendo il nostro tour occorre visitare Santa Croce, situata nell’omonima piazza. Sulla destra della chiesa la statua del sommo poeta, Dante Alighieri, il cui sguardo serio domina la piazza. La chiesa è composta di tre navate, quella centrale con soffitto a cassettoni. La chiesa è particolarmente bella per la semplicità francescana che traspare dall’architettura, come il dettaglio delle colonne a pianta ottagonale. Particolarmente famosa, per ospitare le tombe e i cenotafi di personaggi molto famosi quali Michelangelo, Galielo, Vittorio Alfieri, Niccolò Machiavelli, Rossini e Foscolo.

Basilica di Santa Croce a Firenze

Basilica di Santa Croce a Firenze

Santa Maria Novella: scrigno di tesori

Un’altra chiesa dell’immediato centro storico è Santa Maria Novella. Vicina alla stazione, torna bene come una delle prime chiese da visitare appena arrivate a Firenze. La chiesa emoziona dal primo passo al suo interno: le slanciate navate con volta a crociera e archi a sesto acuto danno una sensazione di leggerezza e innalzamento verso l’alto che vi farà dimenticare del fragore della città che avete appena lasciato all’esterno.

Le ricchezze contenute al suo interno sono tantissime, nomi come Giotto, Duccio di Buoninsegna, Brunelleschi, Botticelli, Masaccio, Domenico Ghilrlandaio, Filippino Lippi, Giorgio Vasari, Paolo Uccello e persino Michelangelo hanno lasciato traccia del loro lavoro in questa chiesa così ricca di opere enorme valore artistico. Fra questi, il crocefisso di Giotto, datato 1290, che ha subito un restauro durato dodici anni. Il crocefisso è interessante perché si trova nella posizione dove era stato collocato inizialmente. A far compagnia all’importante opera è un altro crocefisso, di notevole importanza in quanto unica opera in legno dell’architetto Filippo Brunelleschi. E molti gli affreschi che decorano le pareti delle due splendide cappelle, Tornabuoni e Strozzi.

San Miniato a Monte Firenze

San Miniato a Monte Firenze

San Miniato al Monte la più panoramica

Fra le Basiliche di Firenze da non perdere anche una fuori dal centro. Il tour delle chiese di Firenze non può omettere la chiesa di San Miniato al Monte, che sovrasta Firenze dall’alto della sua ubicazione. Arrivare alla chiesa è una vera soddisfazione, ci si arriva facilmente anche da Piazzale Michelangelo, che si trova nelle vicinanze. L’interno della chiesa è inusuale in quanto il presbiterio e il coro sono rialzati su una piattaforma. E’ una chiesa resa famosa anche da film come Camera con Vista, i cui protagonisti si incontrano nella bellissima chiesa.

Santa Maria Maggiore

Restando al centro di Firenze troveremo anche la chiesa di Santa Maria Maggiore, ubicata a pochi da Piazza del Duomo, nel cuore della città. L’interno a tre navate è curioso per lo stacco tra la navata centrale, con volta a crociere e quelle laterali ricoperte di mosaici. All’interno troveremo la tomba di Brunetto Latini, poeta e scrittore di lingua volgare.

Oltrarno e la Chiesa del Cestello

Oltrarno e la Chiesa del Cestello

Le Basiliche di Firenze in Oltrarno: Santo Spirito e il Cestello

Uno dei luoghi più famosi che si possono trovare Oltrarno è il quartiere di Santo Spirito. L’omonima piazza è uno dei luoghi più frequentati della movida fiorentina, soprattutto d’estate. Tuttavia, occorre visitare la piazza anche per entrare nella meravigliosa chiesa antistante la piazza. L’esterno della chiesa di Santo Spirito è dei più semplici e caratteristici di tutte le chiese fiorentine. La facciata è semplice, scarna e liscia. La chiesa ha origine duecentesca, ed è stata costruita sui resti di un convento agostiniano. L’interno della chiesa a tre navate è luminosissimo, percorrete fino alla fine i 97 metri della navata centrale, perché alla fine c’è un’opera d’arte sulla quale occorre soffermarsi. Il crocefisso della chiesa è infatti un’opera giovanile di Michelangelo Buonarroti: la dolcezza e la sinuosità delle forme della scultura valgono decisamente una visita alla chiesa e al quartiere di Santo Spirito.

Non lontana da quest’ultima è a chiesa denominata “Il Cestello”, la cui sagoma è visibilissima dal lungarno che porta verso il parco delle Cascine. L’interno della chiesa è molto elegante, il bianco domina l’ambiente, la cui uniformità viene spezzata dagli affreschi della cupola, che niente ha da invidiare a cupole ben più famose. L’affresco è opera di Anton Domenico Gabbiani e Matteo Bonechi, artisti del tardo barocco attivi a Firenze a fine seicento.

Finisce qui il nostro tour che ci ha portato lontano dal rumore delle vie affollate, verso l’interno di quei luoghi silenziosi che molto più speso di quanto di pensa, offrono al visitatore opere d’arte degne di stare nei più famosi musei. Nel nostro prossimo articolo, parleremo neve degli itinerari a piedi consigliati per apprezzare Firenze.

I Dolci di Natale italiani: il Panettone di Milano

Oggi in tema di feste natalizie parliamo dei dolci di Natale italiani e in particolare del Panettone di Milano.
Acqua, farina, sale, uova fresche, latte, burro, frutta candita, uvetta sultanina, ecco i semplici ingredienti che compongono uno dei dolci tipici del Natale italiano, il panettone.

Chi lo vuole con i canditi, chi senza, chi preferisce il pandoro, chi si concede solo un piccolo pezzetto di torrone. Ognuno ha il suo dolce preferito, a cui non può rinunciare. Oggi noi vi parleremo del più conosciuto e antico della tradizione italiana, il Panettone di Milano!

Raccontiamo la storia del Panettone di Milano

Esistono due storie legate alla nascita del panettone, entrambe con un retrogusto di leggenda. La prima vicenda vede protagonista Messer Ulivo, un falconiere che abitava nella contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre come garzone e, per incrementare le vendite, provò ad inventare un nuovo dolce. Impastò gli ingredienti tipici del pane a cui aggiunse l’uva sultanina, il successo fu incredibile.  E la coppia dei due giovani rimase insieme con il consenso del padre.

La seconda storia, forse la più conosciuta, riguarda Ludovico il Moro. Si narra che il cuoco al suo servizio fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale a cui erano stati invitati molti nobili del circondario, ma il dolce, dimenticato nel forno, si carbonizzò. E’ stato un giovane sguattero, di nome Toni, a proporre al cuoco di presentare ai commensali un dolce che lui stesso aveva preparato con quel poco che aveva trovato in dispensa. Gli ingredienti? solo farina, uova, burro, scorsa di cedro e  uvetta. Il dolce venne apprezzato moltissimo dal duca, il quale chiese il nome di tale prelibatezza, a quel punto il cuoco rivelò il segreto: “ L’è il pan del Toni”, che con il tempo è diventato “panettone”.

Ma quali sono le pasticcerie dove mangiare il panettone doc milanese?

Dolci di Natela Italiani

Dolci di Natale italiani: il panettone della pasticceria Marchesi di Milano.

Tutte le città ormai ci propongono ottimi dolci di Natale italiani, ma ogni città ha il suo cavallo di battaglia. Oggi parliamo però dei panettoni più buoni in giro per l’Italia.
Partiamo dal centro di Milano, per la precisione dalla Galleria Vittorio Emanuele, la Pasticceria Marchesi ci offre un panettone preziosissimo nella sua confezione. Il celebre dolce milanese viene proposto, tra le altre confezioni, anche nella prestigiosa scatola in velluto con interni in seta. Un tocco davvero chic!

Restiamo in via Montenapoleone e dirigiamoci alla Pasticceria Cova Montenapoleone. Qui arte e abilità si incontrano in una delle pasticcerie più prestigiose del quadrilatero della moda. La ricetta classica del panettone è arricchita con cioccolato e decorato con pasta di zucchero, trasformandosi in una vera  e propria opera d’arte.  I soggetti più famosi sono i simpatici Babbi Natale.

Leggerezza e tanto gusto si uniscono all’etica nei panettoni vegani di MilanoVeg. I pasticceri in questione ci ripropongono quattro ricette, preparate con la cura di non stravolgere il gusto tradizionale del tipico dolce.

Dalla tradizione all’innovazione, dallo stile classico a quello più estroso. Milano, città da considerare una metropoli, è pronta a stupirvi per le prossime feste natalizie.

Pasticceria Giorgio Firenze i Panettoni

Pasticceria Giorgio Firenze i Panettoni

E nel resto d’Italia?

Infine un accenno anche alle pasticcerie delle altre città italiane. a Firenze un panettone superlativo è quello della Pasticceria Giorgio, le specialità sono il panettone classico, al cioccolato o alle noci. A Roma invece anche quest’anno vince il premio del panettone più buono di Roma il famoso Antico forno Roscioli! Qui consigliamo anche una sosta degustazione al ristorante che si trova all’interno del forno stesso. Un ambiente curato e una gastronomia favolosa. Che cosa consigliamo di mangiare oltre al panettone? I pici cacio e pepe una vera leccornia per tutti i palati!

Venezia in 24 ore, cosa vedere e come muoversi!

Venezia in 24 ore! State programmando una rapida sosta a Venezia? avete poco tempo a disposizione ma non volete rinunciare a un breve stop nella città più affascinante, struggente e romantica al mondo? Cercherò di darvi alcuni utili consigli per vedere il meglio della città in un solo giorno. Prima di tutto, alcuni cenni per muoversi agevolmente in una città come Venezia che propriamente comoda non è.

Come arrivare a Venezia, scegli il mezzo migliore

Se pensate di muovervi in auto, sappiate che Venezia è una città sempre molto affollata e praticamente senza strade carrabili. Le auto a Venezia non servono proprio quindi è necessario lasciare l’auto in un’area di parcheggio, rigorosamente a pagamento. Le tariffe giornaliere non sono economiche, si parte da 25 euro per 24 ore, ma la tariffa può essere anche molto più salata.
Una volta parcheggiata l’auto, è necessario prendere un vaporetto per arrivare in centro. Il percorso dura dai 15 ai 30 minuti. Salite a bordo e dopo pochi istanti ecco apparire Venezia, da qui è già possibile assaporare la magica atmosfera della città.
Una valida alternativa per raggiungere Venezia è il treno. Potete scendere alla stazione di Santa Lucia e da qui prendere il vaporetto per il centro. Se proprio non potete rinunciare all’auto, il mio consiglio è lasciarla a Mestre. Da qui il treno e siete in pochissimo tempo a Santa Lucia per iniziare le vostre 24 ore da dedicare a Venezia.

Organizziamo al meglio il tempo, cosa vedere a Venezia in 24 ore

Venezia in 24 il Ponte di Rialto

Photo Courtesy @lolakhan

Prima tappa: il Canal Grande e il Ponte di Rialto
Già dal vaporetto potete ammirare il Canal Grande, la principale via d’acqua di Venezia. Qui innumerevoli gondole con i loro gondolieri sono “parcheggiate” ai lati del canale. Procedete verso il Ponte di Rialto, uno dei ponti più famosi e fotografati di Venezia. Sempre in questa parte della città potete visitare il Mercato di Rialto, storico mercato veneziano, diviso in due parti, la Pescheria e l’Erbaria, cioè il mercato del pesce e quello ortofrutticolo. Proseguendo verso San Marco, si percorrono le strade chiamate le Mercerie e cioè le principali strade commerciali di Venezia per gli amanti dello shopping di lusso.

Il complesso monumentale di Piazza San Marco

Piazza San Marco è senz’altro l’immagine più rappresentativa di Venezia dove campeggia indiscussa l’enorme omonima Basilica, riccamente decorata in stile bizantino. La Basilica di San Marco è una chiesa di imponenti dimensioni, sovrastata da ben cinque cupole, fra le quali quella centrale alta ben 43 metri.

L’entrata in Basilica è gratuita, l’ingresso quindi non può essere prenotato. In Piazza San Marco è possibile inoltre salire con l’ascensore in cima al Campanile, alto 97 metri, la vista della città da qui è davvero incantevole. Sempre in Piazza San Marco si trova il Palazzo Ducale antica sede della Magistratura veneziana. All’ interno del palazzo dei Dogi ha sede oggi il Museo Civico di Palazzo Ducale. L’ingresso a Palazzo Ducale è invece prenotabile e la prenotazione è in questo caso consigliabile per evitare inutili attese. Il Palazzo rappresenta un esempio di tipica architettura veneziana di grande raffinatezza, forse insieme alla Basilica di San Marco, il monumento più rappresentativo della città.

A Venezia in 24 ore, tappa obbligata il Ponte dei Sospiri

Venezia in 24 ore: il Ponte dei Sospiri

Ponte dei Sospiri

Da Piazza San Marco, sempre a piedi, dirigetevi verso la Riva degli Schiavoni per ammirare l’iconico Ponte dei Sospiri così chiamato trattandosi del ponte che conduceva i detenuti condannati alle prigioni della Serenissima. Si dice infatti che i prigionieri erano soliti emettere l’ultimo “sospiro” nel mondo esterno prima della reclusione.

Altre cose da visitare a Venezia in 24 ore

Se il tempo a disposizione sta terminando vi consigliamo di scegliere una di queste tappe, peraltro tutte meritevoli.

Rimanendo in zona San Marco, è possibile visitare la Torre dell’Orologio, edificio rinascimentale di rilevante originalità situato sempre nella piazza. La parte centrale dell’edificio è quella più antica ed è decorata dal famoso orologio realizzato in oro e smalto blu sormontato dal Leone Alato simbolo della città di Venezia.

 

Santa Maria della Salute

Santa Maria della Salute – Venezia

In alternativa, vi consigliamo di visitare la Basilica di Santa Maria della Salute, situata nella Punta della Dogana. La basilica, in stile barocco, rappresenta un edificio unico nel suo genere data la sua straordinaria posizione. L’ingresso della chiesa è infatti quasi sfiorato dal mare e la basilica domina con la sua mole la sagoma della laguna e del Canal Grande.

Se si è amanti dell’arte moderna e contemporanea, una visita assolutamente da non perdere è il museo della Collezione Guggenheim sicuramente l’esposizione più importante per l’arte europea e americana del XX secolo.

Un aperitivo per un’ora di relax?
Altra tappa must di una giornata a Venezia è una sosta al café Florian. Avverto però che i prezzi qui sono tutt’altro che economici.

Dove mangiare a Venezia
Anche i ristoranti veneziani sono abbastanza costosi, questo perchè in generale Venezia è una città che vive sul turismo e i prezzi si sono adeguati nel tempo. Ci sono comunque dei ristoranti particolarmente amati anche dagli stessi veneziani, fra questi, il
Paradiso Perduto, osteria e Jazz club e l’Anice Stellato,ubicato nel ghetto ebraico in riva al canale. Anche qui occhio al portafogli però.

Per i più romantici, perchè rinunciare al classico giro in Gondola? Come tutto quello che si fa a Venezia, abbastanza costoso ma veramente affascinante. Dalla gondola una visione inedita e capillare di calle e canali.

Palazzo Ducale - Venezia

Palazzo Ducale – Venezia

Per chi avesse del tempo ancora consigliamo la visita alla Galleria dell’Accademia e per ammirare i capolavori degli artisti che hanno meglio saputo rendere su tela questa splendida città affacciata sul mare, da Giorgione, Veronese, Tintoretto e Tiziano, fino ad arrivare alle opere di Giambattista Tiepolo e ai vedutisti del ‘700 come Canaletto.

Visitare Venezia in 24 ore è veramente difficile se si desidera assaporare la città e la Laguna.

Per gli appassionati di fotografia, la tappa obbligata è all’isola di Burano, perla della Laguna e isola dai mille colori, unica nel suo genere. In questo caso però è necessario riservarsi una mezza giornata da dedicare a questa escursione.
L’isola è raggiungibile con i vaporetti. Potete effettuare il classico tour delle isole, della durata di circa 4 ore. Il costo è veramente abbordabile e vi consentirà di visitare questa coloratissima isola oltre a
Burano e al Torcello, Se optate per le isole, Burano vi offrirà tantissime opportunità tra ristorantini e locali dove poter cenare o prendere un aperitivo.

Oggi abbiamo parlato di cosa visitare a Venezia in 24 ore. Nel prossimo post dedicato alla città affacciata sul mare parleremo invece dei 10 palazzi veneziani più belli!

I Mercatini di Natale più belli di quest’anno in Italia

I MERCATINI DI NATALE PIU’ BELLI DI ITALIA
I Mercatini di Natale sono l’occasione perfetta per immergerci nello spirito natalizio e goderci la città come un luogo magico. Siamo andati a giro per l’Italia alla ricerca dei mercatini di Natale più belli e da non perdere. Iniziamo allora il nostro viaggio da Venezia.

A partire da sabato 9 Dicembre per i successivi due week end Palazzo Zenobio raccoglierà i più bravi artigiani che esporranno i loro prodotti di alta qualità al MCV XMAS MARKET. Sarà l’occasione perfetta per acquistare i primi regali in vista del Natale ed essere sicuri di donare qualcosa di unico. L’evento riserverà anche l’occasione per grandi e piccini di partecipare ad attività, degustazioni, workshop e spettacoli.  Ballerete sulle note della musica anni ’20 con i Bassano Swing Out,  imparerete tutti i segreti sul profumo con The Merchant of  Venice, Giorgio Galasso terrà un laboratorio sulle affascinati maschere veneziane e molto altro ancora.  L’MCV XMAS MARKET è aperto il 9, 10, 16,17, 23 e 24 Dicembre; il sabato con orario 10.00- 24.00 e la domenica 10.00- 21.00, eccezionalmente la Vigilia di Natale il mercatino chiuderà alle 15.00.

I mercatini di Natale più belli in Toscana

Spostiamoci adesso a Firenze.  La bellissima Santa Croce fino al 17 Dicembre ospiterà il Weihnachtsmark, un perfetto mercatino in stile tedesco.  Più di 50 espositori saranno presenti e daranno sfoggio dell’elaborato artigiano, il tutto accompagnato dalle irresistibili specialità gastronomiche del territorio tedesco. Il mercato è composto da casette di legno addobbate in perfetto stile natalizio che contribuiranno ad abbellire Piazza Santa Croce.  Il Weihnachtsmarkt è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00.

I mercatini di Natale più belli nella Capitale

La nostra ultima tappa si ferma nella capitale. A Roma il mercatino più conosciuto è senza dubbio quello della Befana ospitato a Piazza Navona. Lo storico appuntamento ritornerà dal 2 dicembre al 6 gennaio dopo tre anni di stop. L’obiettivo di quest’anno per la città di Roma è di creare una festa a misura di bambino, conservando il tradizionale spettacolo di burattini, la giostra e il presepe gigante.

Le cinque vedute panoramiche di Firenze più belle.

Le cinque vedute panoramiche di Firenze più belle: prospettive dall’alto!
Firenze è una città talmente piena di opere d’arte che le opportunità di visita sono innumerevoli, sia per le visite all’interno dei suo musei che all’esterno. Passeggiare per le vie significa infatti immergersi nell’arte rinascimentale che le facciate dei palazzi mostrano in ogni angolo. Oppure imbattersi in piazze con prospettive artistiche importanti, come Piazza della Signoria, dalla quale si può godere della facciata di Palazzo Vecchio, della Loggia dei Lanzi e proseguendo sulla destra, si arriva al piazzale antistante gli Uffizi. Tuttavia, una volta che vi sentite saturi di passeggiare per le frequentate vie del centro potete cambiare prospettiva. Per esempio cercare luoghi che vi facciano godere il capoluogo fiorentino dall’alto. Eccone alcuni da non perdere.

Fra le cinque vedute panoramiche di Firenze, prima fra tutte Piazzale Michelangelo

Il primo luogo da nominare e sicuramente il più famoso è senza dubbio Piazzale Michelangelo. Ci si arriva dopo una piacevole passeggiata sui lungarni in direzione della torre di San Niccolò. Dietro ad essa troverete una strada che sale e arriva appunto fino al piazzale. Qui troverete una grande copia del David di Michelangelo, che guarda verso la città col suo sguardo fiero. Divertitevi a riconoscere i famosi palazzi fiorentini. Prendete come punto di riferimento Ponte Vecchio e fate un piccolo tour mentale del centro di Firenze. Passando quindi per gli Uffizi, le cui grandi finestre antistanti il fiume sono facilmente visibili. Nelle immediate vicinanze riconoscerete la torre di Palazzo Vecchio. Seguite poi le dolci anse dell’Arno che si perdono verso Firenze Sud e si lasciano la città alle spalle.

Ma fra le cinque vedute panoramiche di Firenze, non poteva mancare una nota più che romantica, il Giardino delle Rose!Dopo un’immancabile foto con Firenze sullo sfondo tornate sulla strada che vi ha portato al piazzale. Percorrendola con calma noterete sulla destra, poco prima dell’ultima curva che vi riporta davanti al fiume, un piccolo cancello non immediatamente visibile: è l’accesso al giardino delle rose. Questo graziosissimo giardino non è troppo conosciuto ma vi riserverà una vista piacevolissima. È infatti uno spazio molto curato dove potete ammirare delle rose curatissime da abili giardinieri, e alcune statue dell’interessante artista belga Jean-Michel Folon. Sostate pure in questo giardino a godervi la luce e il panorama fiorentino. Non appena sarete pronti, il nostro viaggio verso le terrazze di Firenze riprenderà.

Il Forte Belvedere e Firenze è tutta ai nostri piedi!

Torniamo quindi a immergerci ancora una volta tra le vie cittadine, ma solo per raggiungere la prossima veduta: la prossima tappa del nostro viaggio è infatti Forte Belvedere. Raggiungere questo avamposto difensivo della Firenze medicea è molto semplice: basta superare Palazzo Pitti e camminare verso Ponte Vecchio, sulla destra, accanto alla chiesa di Santa Felicita, c’è una via, chiamata Costa San Giorgio. Percorrendola fino alla fine si arriva direttamente davanti al Forte. Entriamo quindi nel grande giardino che circonda la struttura del forte: questi ampi spazi sono spesso utilizzati per ospitare sculture di artisti contemporanei, come Antony Gormley o Giuseppe Penone. La vista a Forte Belvedere è perfetta per gli amanti della fotografia che da qui posso scegliere i numerosi soggetti visibili dai numerosi punti di osservazione delle terrazze del forte. Uno di questi è il giardino all’italiana antistante il museo delle ceramiche, all’interno del Giardino di Boboli.

Il Cupolone la più mozzafiato fra le vedute panoramiche di Firenze!

La strada di ritorno è semplice e piacevolmente in discesa, vi porterà nei pressi di Ponte Vecchio. Una volta ritornati nel cuore del centro fiorentino procediamo verso il suo monumento simbolo: la cupola di Santa Maria del Fiore. Una volta acquisto il biglietto avete quindi l’accesso alla Cupola: la salita presenta 463 gradini che vi creeranno il piacere dell’attesa verso la meravigliosa veduta che vi si aprirà davanti una volta arrivati alla vetta. Oltre che ammirare da vicino gli affreschi alla base della Cupola del Duomo, avete l’occasione di notare da vicino la struttura della cupola che ha reso imbattibile e perenne l’intuizione del Brunelleschi. Da sopra avete tutta la visuale della piazza antistante il Duomo e potete ammirare la geometrica struttura del Battistero.

Una volta scesi dal grande monumento potete ritenervi soddisfatti, avete scalato le maggiori vette della città. Tuttavia, ce n’è ancora una che riserva notevoli sorprese, ma occorre allontanarci di qualche chilometro dal centro città. Si tratta infatti di Fiesole, piccolo paese nell’omonimo comune. Ci si arriva facilmente anche con il trasposto pubblico, ci sono infatti frequenti bus che partono da Piazza San Marco e arrivano fino alla piazza centrale di Fiesole. La strada verso il piccolo borgo diventa panoramica già una decina di minuti prima dell’arrivo.

Una volta arrivati in piazza, dirigetevi verso la sinistra, lasciandosi quindi alle spalle il palazzo del comune dalla parte opposta della piazza. Arriverete a dei piccoli giardini che guardano proprio verso la città. La vista da Fiesole è veramente unica in quanto grazie all’altezza raggiunta si riesce infatti a abbracciare tutta la città fino ai quartieri più lontani dal centro. Terminate la visita a Fiesole e non dimenticate di visitare lo stupendo anfiteatro, teatro di una pregevole stagione estiva.

Il tour delle vedute di Firenze è dunque terminato, potete davvero ritenervi soddisfatti di aver visitato la città in tutti i suoi gli angoli.

 

Regala Cultura per questo Natale!

Regala Cultura per questo Natale! Un’idea originale e un regalo prezioso per chi ami!
Siamo vicini al Natale e ogni anno, in questo periodo, iniziamo a spremerci le meningi per trovare l’idea più originale da regalare a chi amiamo.
A spiccare per l’originalità e a scegliere un regalo diverso, quest’anno vi aiutiamo noi di Italy Travels! Cosa c’è di meglio che regalare un po’ di cultura? Regalate un’esperienza diversa ed emozionante. Una visita guidata con guida privata ed esclusiva all’interno di un museo come gli Uffizi o i Musei Vaticani per esempio. Un tour guidato con accesso fino al quinto anello del Colosseo per dominare Roma e godere di una vista mozzafiato, o perché no, un semplice ingresso a una delle tante mostre temporanee allestite nel periodo invernale in tante città italiane, da Milano a Venezia, da Firenze, Roma, fino a Pompei!

Regala cultura a Natale, scegli il tuo voucher!

https://www.ticketsvenice.com/it/tour-privati-veneziaPotrai ricevere un voucher personalizzato con il messaggio desiderato alla persona destinataria del  tuo regalo.  Adesso in occasione del Natale oppure in vista del compleanno, di San Valentino, della festa della donna, della festa del papà. Insomma, qualsiasi momento è buono per regalare un po’ di cultura a c hi ami!

Dopo aver scelto quale museo o quale tour regalare, la persona che riceve il regalo potrà decidere in che giorno e in che orario usufruire del proprio voucher-regalo. Questo compatibilmente con la disponibilità del museo o monumento in questione. Sappiamo che per un regalo in fondo basta il pensiero e regalare cultura, secondo noi, è un pensiero bellissimo!

Vedi l’offerta completa o chiedici quello che vuoi tu

Se volete dare un’occhiata ai nostri tour nelle più belle città d’arte italiane, ecco qua alcione idee. Guarda i tour privati a Roma: www.ticketsrome.com. Tour privati a Firenze: www.ticketsflorence.com. Tour privati a Venezia: www.ticketsvenice.com. Se la nostra offerta on line non contempla quello quello a cui avevi pensato, chiama il nostro servizio clienti allo 055-2670402. Oppure scrivici a info@italy-travels.it, saremo lieti di costruire il tour su misura per te!

Dieci luoghi assolutamente da visitare a Roma

Weekend d’Inverno, dieci luoghi assolutamente da visitare a Roma. Oggi parliamo di Roma, una delle mete italiane preferite dai turisti provenienti da ogni angolo del mondo. Dieci luoghi assolutamente da visitare a Roma, ecco cosa non possiamo perderci della Città Eterna. Io che spesso lavoro a Roma, e quindi ho occasione di vistarla frequentemente, sempre mi stupisco della sua straordinaria bellezza. Camminando per le strade del centro, mi capita spesso di alzare gli occhi e rimanere impressionata da un monumento, una chiesa, un obelisco, una fontana che in un attimo spunta all’orizzonte. Roma riesce sempre a darmi delle grandi emozioni.
Ma se il tempo per visitare la città è limitato ad un solo week-end, come poter scegliere cosa vedere e come poter organizzare il tempo a disposizione per vedere il meglio che la Capitale può offrire in soli due giorni? Roma è senza dubbio grande e anche le distanze devono essere prese in considerazione.
Supponiamo quindi di arrivare a Roma di venerdì pomeriggio. La prima cosa che consiglio, dopo essersi sistemati in albergo, è fare una bella passeggiata nel centro, considerando che siamo in inverno sarà già buio. E Roma offre degli angoli incantevoli, così ben illuminati dopo il tramonto.

Dieci luoghi assolutamente da visitare a Roma: Roma di notte e la zona del Pantheon

Ma che cosa dobbiamo assolutamente vedere in versione “by night” considerando che siamo nella stagione invernale? Il centro di Roma è grande e un po’ dispersivo. Concentriamoci quindi in una sola zona. Partiamo da Piazza Navona. Questa affascinante piazza romana ha una caratteristica e inusuale forma ellittica. Questa originale forma deriva dal fatto che la piazza è sorta sulla pista dell’antico Stadio di Domiziano. Piazza Navona è senz’altro una delle più celebri piazze romane e senz’altro la più bella fra le piazze barocche della Capitale. Oltre ai numerosi ristoranti e café, la piazza ospita tutti gli anni gli epici mercatini di Natale accendendosi, durante le festività natalizie, di mille luci. Ma soprattutto, Piazza Navona ospita due splendide fontane, la Fontana dei Quattro Fiumi capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, insuperabile opera barocca di questo straordinario scultore e architetto e la Fontana del Moro scolpita da Giacomo della Porta.

Da Piazza Navona procediamo a piedi verso il Pantheon. Questo singolare edificio di epoca romana colpisce immediatamente il visitatore grazie al contrasto tra l’ingresso squadrato tipico dei templi antichi e l’immenso spazio tondeggiante dell’interno. La cupola con il grande foro alla sommità, da cui è possibile vedere le stelle, è una delle meraviglie architettoniche di tutti i tempi. Il Pantheon è visitabile di solito fino alle 19,30 e per adesso l’ingresso è gratuito. Concludiamo la nostra passeggiata serale con un’obbligatoria sosta a Fontana di Trevi.

Fontana di Trevi è senza dubbio la fontana più visitata e famosa di Roma e sicuramente la più scenografica. Di notte inoltre è eccezionalmente illuminata. Non si può visitare Roma, soprattutto se per la prima volta e non lanciare una monetina dentro la fontana esprimendo un desiderio. Finisce qui la nostra passeggiata serale nella Città Eterna. Rientriamo in hotel e ci prepariamo per il giorno successivo.

La Città del Vaticano, i Musei Vaticani e la Cappella Sistina

Proseguiamo il nostro programma sui dieci luoghi assolutamente da visitare a Roma.
Dedichiamo l’intera giornata di sabato ai tesori vaticani. In particolare, tra i dieci luoghi assolutamente da visitare a Roma ci sono i Musei Vaticani. Ogni anno questi musei sono meta di oltre sei milioni di visitatori. I Musei Vaticani rappresentano uno scrigno di tesori artistici davvero unico al mondo. Il mio consiglio è prendersi almeno 3 o 4 ore di tempo, noleggiare un’ audio guida oppure prenotare un tour guidato. Ciò vi consentirà di apprezzare almeno le opere principali senza rimanere smarriti dalle gigantesche dimensioni del museo.
Una tappa scontata e indimenticabile di questa visita è ovviamente la sosta in Cappella Sistina, cuore dei Musei Vaticani e visitabile solo se si accede ai musei stessi.  Usciti da i Musei Vaticani, a piedi in 15 minuti si raggiunge Piazza San Pietro con la sua imponente Basilica e il colossale colonnato progettato da Bernini che abbraccia l’intera piazza.

Una serata a Trastevere

La giornata volge al termine, ma abbiamo ancora la sera a disposizione. E allora via verso il Quartiere di Trastevere per una cena in un locale tipico dove gustare la tradizionale cucina romana. Qui decine di locali, ristoranti e café animano questo storico quartiere romano.

Il Colosseo e l’area archeologica

Il giorno successivo, ancora un tuffo nel passato verso l’area archeologica più importante di Roma e senz’altro una delle più famose al mondo. I Fori Imperiali, qui protagonista indiscusso rimane il Colosseo. Vale la pena prenotare un tour guidato che dà accesso non solo all’interno dell’anfiteatro ma soprattutto agli anelli più alti delle gradinate. Infatti adesso è possibile prenotare il tour del Belvedere, che consente al visitatore la salita fino al quinto ordine di palchi. Da questo punto è possibile riempirsi gli occhi con una strepitosa vista di Roma. Ma l’area dei Fori Imperiali offre ancora molto altro al visitatore. Con lo stesso biglietto del tour potrete infatti visitare dall’interno il Foro Romano e ammirare l’arco di Tito e quello di Costantino.

Questa zona di Roma è davvero ricchissima di monumenti di epoche diverse, un contrasto davvero sbalorditivo per l’osservatore. Camminando per via dei Fori Imperiali, mentre le preziose rovine romane scorrono a destra e a sinistra della strada, alzando lo sguardo, possiamo ammirare l’Altare della Patria e ancora i Mercati di Traiano. I Mercati di Traiano rappresentano un vero e proprio centro commerciale del mondo antico, un monumentale complesso, spesso un po’ oscurato dal più famoso Colosseo ma senz’altro non meno suggestivo.

Ultima tappa fra i 10 luoghi assolutamente da vedere a Roma, Galleria Borghese

Il tempo nella Capitale è agli sgoccioli, solo un’ultima tappa ci attende: Galleria Borghese, La galleria Borghese è museo ubicato nell’omonima Villa Borghese ed ospita alcuni fra i capolavori più belli e apprezzati di artisti come Caravaggio, Bernini, Canova, Tiziano e molto altro ancora.
Ecco quindi i dieci luoghi assolutamente da visitare a Roma in un weekend. Ma Roma si merita sicuramente di più. Nel mio prossimo post dedicato alla Capitale vi parlerò invece dei luoghi da visitare se si decide di visitare Roma per la seconda volta!!!

Musei aperti il giorno di Natale e a Capodanno nelle città italiane! Scoprili adesso!

Oggi parliamo di musei aperti il giorno di Natale e a Capodanno in Italia. Trattasi di aperture veramente straordinarie essendo per eccellenza i giorni “più rossi” del nostro calendario!
Siamo sempre più vicini al Natale e al Capodanno. Scopriamo dunque insieme quali musei potremmo visitare anche in occasione di queste speciali festività.

Musei aperti il giorno di Natale e a Capodanno a Roma

Partiamo dalla Capitale. A Roma, l’unico museo aperto durante il giorno di Natale sarà il Vittoriano. Il Complesso del Vittoriano infatti, resterà aperto ospitando la bellissima e molto visitata mostra dedicata a Monet. La mostra è aperta senza riduzioni di orari per tutti i giorni festivi. L’unica vera ciliegina sulla torta di queste feste.
Il Colosseo, la Galleria Borghese, Castel Sant’Angelo, il Museo Nazionale Romano, le terme di Caracalla, Villa Adriana a Tivoli, Villa Giulia, Palazzo Barberini, i Mercati di Traiano e la mostra di Picasso alle Scuderie del Quirinale resteranno aperti invece il 26 e il 31 dicembre e il 6 gennaio. Palazzo Spada rimarrà invece chiuso eccezionalmente anche nella giornata di San Stefano.

Musei aperti il giorno di Natale e a Capodanno a Firenze, c’è qualcosa quest’anno?

Spostiamoci adesso a Firenze. I musei fiorentini resteranno tutti chiusi il 25 dicembre e il primo Gennaio. Fa eccezione della Galleria degli Uffizi che per la prima giornata del nuovo anno sarà eccezionalmente aperta. Il Museo di San Marco resterà invece chiuso anche il 31 dicembre. Per il resto dei giorni via libera a visitarli!

Milano, Venezia e Napoli? Quali musei aperti il giorno di Natale e a Capodanno in queste città?

La mostra Dentro Caravaggio al Palazzo Reale di Milano sarà visitabile durante la giornata di Santo Stefano e l’ultimo giorno dell’anno, rimanendo però chiusa per Natale, Capodanno e l’Epifania.
Venezia non avrà musei aperti durante il giorno di Natale. Palazzo Ducale, la Galleria dell’Accademia e la Ca’ d’oro resteranno chiusi anche la giornata di Capodanno.
Concludiamo il nostro calendario di aperture straordinarie con le aree archeologiche vicino a Napoli. Sia Pompei che Ercolano apriranno i battenti durante la giornata di Santo Stefano, il 31 dicembre e il 6 gennaio.

Avete deciso di trascorrere il giorno di Natale visitando un museo? Non vi resta quindi che organizzare una visita al Complesso del Vittoriano a Roma e immergervi nelle delicate sfumature dei capolavori di un grande maestro dell’Impressionismo come Monet. Se invece state pensando di passare il primo gennaio dentro un museo, cosa di meglio che una visita alla Galleria degli Uffizi?
Vi consigliamo vivamente di prenotare il vostro ingresso al museo che avete deciso di visitare durante queste vacanze. Si prevede infatti una grande affluenza di visitatori. E a questo punto, buona visita e soprattutto Buone Feste!

Ponte dell’8 dicembre a Firenze – 3 idee per il tuo weekend!

Stai pensando di trascorrere il Ponte dell’8 dicembre a Firenze? Ecco alcune idee carine per organizzare il tuo weekend. La festività che anticipa il Natale è quella dell’Immacolata Concezione e quest’anno cade proprio di venerdì. Per questo è il caso di approfittarne per dare il via al primo ponte del mese di dicembre e concedersi un po’ di relax! Per l’occasione vi proponiamo tre eventi imperdibili a Firenze!

I mercatini di Natale per il ponte dell’8 dicembre a Firenze! Una tappa obbligata.

Cosa fare a Firenze el'8 dicembre

Firenze 3 idee per il ponte dell’8 dicembre

Dal 28 novembre al 17 dicembre Piazza Santa Croce ospiterà il Weihnachtsmarkt, il mercatino di Natale che si ispira alla Germania. Nella bellissima piazza verranno installate più di 50 casette di legno. La magnifica chiesa di Santa Croce farà da cornice a questa iniziativa. Il tutto ci farà rivivere l’esperienza del Natale europeo, fatto di prodotti artigianali, addobbi, decorazioni, giocattoli tradizionali presentati da espositori internazionali provenienti da varie nazioni come la Francia, la Polonia, l’Olanda e la Repubblica Ceca. Il mercatino verrà reso ancora più gustoso dai prodotti tipici che potrete assaggiare, dai bretzel al vino speziato caldo, ottimo per scaldarsi un po’. Non potranno mancare inoltre, birra, wurstel e caldarroste! In date ancora da concordare durante il mercatino verranno promossi spettacoli di musica e molto altro, per cui tenetevi aggiornati!

UN TOUR CULTURALE ALLA SCOPERTA DI BEATO ANGELICO

Per questo ponte dell’8 dicembre a Firenze abbiamo pensato di proporre anche una tappa culturale che non può mancare in una città come Firenze, culla del Rinascimento. Un secondo evento che non dovete farvi scappare per niente al mondo quindi è il tour organizzato da Italy Travels intitolato “Pittura di Luce al Museo di San Marco: i capolavori di Beato Angelico”. La visita guidata in compagnia di una guida esperta si terrà in esclusiva il 9 dicembre, con partenza alle 14 e 30 da Piazza San Marco.

Lasciatevi guidare per le due ore successive dentro le bellezze e i segreti del convento di San Marco e del suo Museo. Un luogo importantissimo per la vita religiosa e politica della Firenze del Rinascimento, protagonista di scontri tra le due figure più emblematiche di Firenze: Lorenzo il Magnifico e il predicatore Girolamo Savonarola. Tra i corridoi di questo luogo magico il celebre Beato Angelico ha lasciato il più grande contributo artistico di tutti i tempi. Il tour costa solo 23euro a persona, un ottimo regalo da concedervi in vista del Natale!

LA CIOCCOLATA DI RIVOIRE

Il terzo consiglio su cosa fare a Firenze per il ponte dell’8 dicembre, è senza dubbio il più dolce. Cosa c’è di meglio di una cioccolata calda gustata in Piazza della Signoria nello storico Caffè Rivoire? La fantastica posizione del Caffè permette di gustare una bevanda calda, la più conosciuta per la sua bontà storica è la cioccolata calda, a due passi dalla Loggia dei Lanzi e da Palazzo Vecchio.Un’occasione unica per soddisfare il palato e la vista godendosi un momento irripetibile!