Milano e Leonardo da Vinci. Leonardo da Vinci arriva nel capoluogo lombardo quanto ha circa trent’anni. La città è una vera e propria metropoli, un luogo di fermento e super produttivo.In merito a questo suo spostamento, è conosciuto l’aneddoto riguardo alla stesura di un vero e proprio curriculum vitae che Leonardo aveva indirizzato agli Sforza. Leonardo rimase a Milano fino al 1500 e qui ha lasciato molte opere, che è possibile ammirare camminando per la città.

Milano e Leonardo da Vinci: l’Ultima Cena

Nel 1494 Leonardo ricevette una nuova commissione legata al Convento di Santa Maria delle Grazie, un luogo destinato alla celebrazione della famiglia Sforza. L’opera venne realizzata in tempera grassa, non si tratta di un affresco come molti ritengono, ma è un dipinto parietale realizzato su intonaco secco. L’utilizzo di tale tecnica è la causa principale della fragilità del dipinto. A causa dell’eccessiva umidità infatti, le particelle di intonaco si sono distaccate molto più velocemente causando un notevole deterioramento.Ecco una curiosità a tal proposito: quando Leonardo terminò l’opera erano già presenti i primi segni di cedimento!

Ma perché un genio come Leonardo utilizzò questa tecnica così precaria? I motivi fondamentalmente furono due. Da un lato vi era la necessità per Leonardo di non sentirsi legato alle limitazioni temporali imposte dall’affresco stesso. Dall’altro, l’artista voleva rompere con quella che era la realizzazione classica degli affreschi. I quali risultavano sempre troppo opachi secondo lui. Lo scopo di Da Vinci era quello di realizzare un quadro luminoso, ricco di verità, in grado di coinvolgere emotivamente l’osservatore.

Leonardo da Vinci sceglie di realizzare il momento più drammatico dell’Ultima Cena. Blocca in un tempo eterno la reazione degli apostoli all’annuncio di Gesù sul tradimento da parte di uno di loro. La notizie scuote i corpi come un terremoto. Stupore, rabbia e desolazione sono tangibili nei volti dei commensali. I segreti, le letture ricche di doppi sensi, i libri che lo hanno coinvolto come opera “scandalosa” hanno reso L’Ultima Cena un capolavoro dal valore inestimabile, secondo per mistero, forse, solo alla Gioconda.

Cenacolo, Leonardo da Vinci

Cenacolo, Leonardo da Vinci

Milano e Leonardo da Vinci: Pinacoteca Ambrosiana

La Pinacoteca Ambrosiana nasce dalla donazione del Cardinale Federico Borromeo all’Ambrosiana. Qui è conservato il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Questo testo è la più ampia raccolta di disegni e scritti realizzati dal genio vinciano. E’ costituito da più di mille fogli risalenti a un periodo che va dal 1478 al 1519, che raffigurano schizzi, disegni preparatori, calcoli matematici, ricette, progetti di macchine da guerra, di paracaduti e molto altro.

Nel 1796 la collezione fu spostata a Parigi come conseguenza della conquista di Milano da parte di Napoleone e fu trasferita al Museo del Louvre dove rimase per 17 anni.Grazie al Congresso di Vienna la collezione ritornò alla sua ubicazione originale.

Disegni Leonardo da Vinci

Disegni Leonardo da Vinci

Milano e Leonardo da Vinci: la Vigna di Leonardo

La Vigna di Leonardo  venne regalata nel 1498 da Ludovico il Moro a Leonardo. Intorno a questo luogo così suggestivo sono nate, nel corso dei secoli, numerose storie e leggende. Ci immaginiamo Leonardo che di ritorno dal cantiere del Cenacolo si ferma nella sua vigna per godersi le luci della sera. Quando nel 1500 le truppe del re di Francia imprigionano il Moro, Leonardo lascia Milano. A quel punto affitta la vigna al padre di un suo allievo.

Se ne occuperà anche in seguito, la riacquisterà quando i Francesi gliela confiscano e la citerà nel suo testamento, avendo premura di lasciarla a un servitore che se ne prenderà cura. La vigna di Leonardo, insieme al Museo sono visitabili tutti i giorno, la visita con audio guida dura 30 minuti ed è disponibile in 5 lingue.

La Vigna di Leonardo

Photo by manoxmano.it