Monet al Vittoriano di Roma, prorogata la mostra fino al 3 giugno

Monet al Vittoriano di Roma si conferma un mostra di grande successo. Per questo, i capolavori provenienti dal Musée Marmottan saranno ancora visibili fino al 3 Giugno! Visto l’enorme successo e l’affluenza costante al Complesso del Vittoriano i curatori hanno deciso di tenere le porte aperte a questi bellissimi lavori ancora per un po’.
L’Ala Brasini accoglie i lavori rinvenuti nella dimora di Claude Monet a Givency, donate dopo la sua morte, al museo Marmottan di Parigi.
Se non l’avete ancora vista, ecco quindi una favolosa occasione per ammirare i capolavori del grande maestro dell’impressionismo.

Monet al Vittoriano una mostra unica e irripetibile

Monet Vittoriano Roma

Monet Vittoriano Roma

Un percorso intimo, in cui ritroviamo gli attrezzi del mestiere dell’estimato pittore, tra gli oggetti più emozionanti è possibile ammirare la sua tavolozza. Proprio da quei colori hanno preso vita i 60 capolavori presenti. I colori, la luce, la disposizione delle opere segue una linea cronologica. Anche le opere più grandi sono valorizzate nell’ambito espositivo, a fargli da cornice le citazioni più conosciute dell’artista.
Monet, considerato padre dell’impressionismo, fece della pittura en plein air un rituale di vita, un insegnamento che pone la pittura come la necessità primaria dell’uomo che si trova a rappresentare una natura per come la percepisce, per i sentimenti che gli trasmette.

Monet al Vittoriano, il percorso espositivo

La prima sala ospita i disegni iniziali di Monet, le caricature qui esposte rappresentano il primordiale approccio dell’uomo all’arte attraverso il disegno. Tra le opere più conosciute in questa sala espositiva troviamo Il ritratto al figlio Jean e al figlio Michel da neonato e da bambino.  I due maschietti nacquero dalla relazione di Monet con la modella e futura moglie, Camille Doncieux. Crebbero insieme ad altri sei bambini che la seconda moglie dell’artista Alice Hoscedé, aveva avuto dal suo precedente matrimonio.

Nel ritratto di Jean Monet, realizzato nel 1880, il bimbo ha poco più di 13 anni e questo esposto è l’ultimo ritratto che il padre gli dedicherà. Del secondogenito Michel Monet si conservano tre opere in cui viene raffigurato in tre diverse età: uno anno, due anni e mezzo e cinque.  I colori, i contorni dolci, gli occhi vivaci con i quali sono rappresentati, fanno trasparire l’amore che Monet provava per la sua famiglia allargata.

Seguono i paesaggi, tra le opere più suggestive in questa sala, possiamo osservare Il treno nella neve. Un dipinto coinvolgente, che ci porta su quella banchina, sotto la neve al freddo, ad attendere la locomotiva che tra poco si fermerà. Le carrozze si confondono con la nebbia e lo sbuffo di vapore col cielo. Le linee diagonali convergono nella nostra direzione e questo ci porta ad essere catapultati  davanti quella staccionata. Il genio di Monet prende vita nella rappresentazione della neve. E’ raffigurata tutto tranne che bianca, Monet fa riflettere su di essa i colori della locomotiva, dei passeggeri, della staccionata, degli alberi e perfino, del cielo, conferendogli una realistica opacità.

Un altro celebre dipinto è Il Parlamento di Londra che si specchia nel Tamigi. Monet non usava il nero e l’ombra del grande edificio si tinge di verde mentre il sole spunta tra le nuvole. Un’infinità di riflessi è rappresentata su questa tela. Il cielo e il fiume si fondono, caratterizzati entrambi da centinaia di tratteggi colorati, un sole coperto dalle nuvole fa luce e rischiara l’acqua del fiume londinese, riflettendo su una facciata del Parlamento. I tratti all’apparenza accennati dell’edificio sono frutto di un lungo lavoro di osservazione che sfocia in un sentimentalismo profondissimo. Grazie alla sua personalissima tecnica, Monet trovava più soddisfacente realizzare soggetti acquatici, permettendogli di giocare con luci, scintillii, bagliori e ombre.

Mostra Monet Roma

Mostra Monet Roma

La nostra passeggiata immersa nei colori termina con un exploit: Le Ninfee. Questi bellissimi, coloratissimi quadri conferiscono un senso di religiosità all’intera opera impressionista dell’artista. Eteree, sospese, in bilico. Racchiudono l’essenza del pensiero sulla vita di Monet, una condizione precaria ma allo stesso tempo sublime, da esaltare con colori brillanti, vivaci, ricchi di luce.

L’ultima opera della vita di Monet, realizzata nel 1925 è Le rose. Su un cielo azzurro spicca un arco di rose e foglie. Le pennellate diventano sempre più evidenti, materiche e le tele si ingrandiscono di dimensioni. Il motivo di tale cambiamento risiede senza dubbio nella condizione di salute del pittore, Monet infatti nel 1912 è affetto da una cataratta che gli modifica in modo sostanziale la capacità visiva ma ciò non lo ferma da voler continuare ad esprimersi.

Vi accorgerete che la mostra su Monet, visitabile fino al 3 Giugno, non è una semplice esposizione ma un dialogo personale con un illustre artista. Puoi prenotare i biglietti salta coda oppure un tour guidato con una guida in esclusiva che ti accompagnerà alla scoperta di questi affascinanti capolavori.